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Possono assegnare la casa familiare alla mia compagna se non ci ha mai preso la residenza anagrafica?

Vorrei un consiglio su come proseguire la mia separazione dalla mia compagnia ovvero madre di nostro figlio . C’è da premettere che noi abbiamo avuto un figlio da un fidanzamento dopodiché siamo andati a vivere a casa mia . Abbiamo riconosciuto regolarmente il bambino e ci siamo spostati tutti e tre a casa mia. (Lei ha mantenuto la vecchia residenza ancora con isuoi genitori). Adesso la nostra situazione e cambiata , vorrei sapere cosa spetta a lei . Se è vero che devo lasciargli la casa e il mantenimento del piccolo. Lei nn percepisce reddito e non ha una casa di proprietà . Peraltro ha la residenza con i suoi genitori che al momento risultano entrambi disoccupati.

Non puoi evitare un provvedimento di assegnazione della casa familiare solo per il fatto che la residenza anagrafica della tua compagna è fissata in un altro posto.

Per legge infatti le risultanze anagrafiche fanno fede solo fino a prova contraria e una persona è sempre ammessa a provare la sua vera residenza, che è il posto dove abita effettivamente.

La prova di solito è abbastanza agevole, sarebbe sufficiente per lei ad esempio produrre il certificato di residenza di vostra figlia, il cui affido non è mai stato regolato, alcune lettere o altra corrispondenza, specialmente raccomandate, ricevute presso la residenza effettiva, eventuali utenze intestate e così via.

Per il resto, ci sono dozzine di aspetti da vedere, di ognuno di essi abbiamo parlato nel blog, al cui interno puoi fare una ricerca. Puoi anche procurarti una copia del mio libro Guida alla separazione e al divorzio, che dovresti trovare anche in biblioteca.

Ad ogni modo, a parte queste prime informazioni che puoi raccogliere per farti un’idea migliore dei concetti di base della materia, ti conviene incaricare al più presto un avvocato, almeno per una consulenza di base tagliata sulla tua situazione specifica.

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il mio convivente deve per forza far parte del mio nucleo familiare?

Salve, vorrei semplicemente capire se il ragazzo con cui convivo deve entrare a far parte del mio nucleo familiare pur non avendo residenza dove abitiamo. Con me lui ha il domicilio.

Se lui abita insieme a te, deve cambiare la residenza e metterla lì con te, perché la sua residenza non è più altrove ma dove abitate insieme. La residenza anagrafica, peraltro, non è quella che fa fede, fa fede quella effettiva, quindi tenendo la residenza anagrafica in un altro luogo non avete comunque alcun vantaggio e anzi potete avere problemi come smarrimento di corrispondenza, notifiche importanti, eventuali sanzioni previste dalla legge. Una volta che le residenze siano state portate entrambi nello stesso luogo farete necessariamente parte dello stesso nucleo familiare: se siete conviventi, mi pare che non ci sia nulla di strano in ciò e che anzi rappresenti la soluzione naturale. Di fatto, e di conseguenza anche di diritto, lo siete già e di ciò potrebbe anche formarsi prova documentale, ad esempio se il tuo compagno ricevesse una raccomandata nella casa in cui abitate adesso sarebbe la prova che in quel luogo vi dimora, per cui poi qualunque ente potrebbe già da ora considerarvi parte di un unico nucleo. Il mio consiglio è quello di far sempre combaciare la situazione di fatto con quella di diritto, altrimenti ci possono essere problemi. Ovviamente, se il vostro desiderio di tenere due nuclei separati era diretto a conseguire agevolazioni riservati a nuclei con redditi inferiori ad un certo limite, la cosa è ancora più illegittima e da evitare, non solo per il generico principio per cui bisogna osservare le leggi ma perché potreste, se conseguite indebitamente questi vantaggi, subire conseguenze spiacevoli sino all’apertura di un vero e proprio procedimento penale.