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Progetto riservato poi diffuso: è violazione della privacy?

Dopo la ristrutturazione della ns. casa a schiera il vicino ci ha citati dall’avvocato perché secondo lui non avevamo rispettato le distanze. In quella sede ho scoperto che il vicino e l’avvocato sono in possesso del nostro progetto bozza che abbiamo usato solamente per chiedere dei preventivi a diverse ditte di costruzione e quindi un progetto non ufficiale. La sorella del vicino lavora in una di queste ditte ed io presumo che è stata lei a portare il progetto a suo fratello. La ditta può passare ad una terza persona dei dati personali? Il progetto contiene il mio nome, cognome, indirizzo, codice fiscale, ecc. Come posso tutelarmi? E’ una violazione della Privacy? La ditta, non avendo ricevuto l’incarico, non dovrebbe cancellare i miei dati personali?

Molto probabilmente è una violazione delle disposizioni in materia di trattamento dei dati personali.

Faccio però queste osservazioni.

Innanzitutto, se ho ben capito, avete già una causa civile di cui occuparvi, che vi porterà via soldi, energia, tempo. Dovete quindi valutare se volete allargare il fronte ad altre questioni collaterali, e non risolutive rispetto a quella più importante oggetto di causa, che parimenti richiedono, per essere adeguatamente coltivate, soldi, energia e tempo.

Supponendo per un attimo che si decida di «allargare il fronte» anche alla tutela della privacy, non sarebbe così immediato dimostrare chi ha commesso la violazione, dal momento che il progetto in questione, per tua stessa ammissione, ha circolato ed è stato mostrato a diverse aziende a scopo di raccolta del preventivo. Si può forse presumere che la parente della vostra controparte sia l’autrice della violazione, ma per andare da un sospetto, per quanto possa sembrare corposo, ad una dimostrazione vera e propria ce ne corre.

Tutto sommato, la mia impressione è che, coltivando questa vertenza di privacy, in cui pur i vostri diritti sono stati violati, finireste per disperdere le preziose risorse di cui disponete per affrontare la questione principale, risorse che, è bene non dimenticarlo, sono limitate, per poi magari finire per incartarvi e, dopo aver speso parte di queste risorse, non riuscire nemmeno ad ottenere un risultato.

Anche ipotizzando un ricorso, infatti, all’autorità garante per la privacy, che è una iniziativa tutto sommato meno costosa di una causa civile, il tema della prova della violazione e del responsabile della stessa rimane con tutta la sua importanza.

A livello strategico, per quanto possa non essere giusto, il mio consiglio probabilmente sarebbe più quello di concentrarvi sulla causa in materia di violazione delle distanze dai confini.

Se credete, si può approfondire maggiormente, sia per l’una che per l’altra questione; nel caso, potete richiederci un preventivo compilando il modulo che si trova nel menu principale del blog. Ti raccomando, con l’occasione, di iscriverti alla newsletter del blog, o, se non ti piace la mail, al gruppo Telegram, in modo da non perderti importanti e utili aggiornamenti quotidiani.

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Come farsi indennizzare le migliorie all’immobile dall’ex convivente?

avrei bisogno di sapere se posso avere qualche diritto per questa situazione:
io ho convissuto con una persona per 3 anni, dalla fine del 2010 ad agosto 2013, appena io e il mio compagno abbiamo deciso di convivere,(premetto la casa era di sua proprietà lasciata dai suoi genitori) abbiamo incominciato a farci dei lavori di ristrutturazione e abbiamo comprato i mobili,(cucina salotto,2 bagni camera da letto) tutto a carico mio,( ho versato 35 mila euro mentre lui solo 3000 euro) finendo di sistemare il tutto nel dicembre del 2011.Adesso non convivendo piu e non usufruendo piu di niente, indipendentemente da questo posso chiedere dei soldi?? il mio ex mi ha detto che i mobili sono svalutati e che a livello giuridico non mi toccherebbe niente…ma tutte le spese da me sostenute( spesa per mangiare bollette,oggetti per la casa )per tutti e 3 gli anni non contano niente?

Le spese per la conduzione del menage familiare sono obbligazioni naturali, ne abbiamo già parlato tante volte nel blog e puoi fare una ricerca al suo interno sul tema: non sei tenuta ad affrontarle, ma una volta che le elargisci non puoi più chiederne la restituzione. È ovvio che sia così, altrimenti ogni volta che finisce una convivenza ci sarebbe da andare a regolare i conti delle «spese» fatte, anche solo per il cibo, per anni addietro e la cosa non avrebbe il minimo senso.

Per quanto riguarda i mobili, invece, e le addizioni o miglioramenti che hai fatto nella casa che è poi rimasta a lui, hai un credito. Nel primo caso, corrispondente alla metà del valore di mercato dei mobili; nell’altro caso, corrispondente all’aumento di valore dell’immobile, sempre diviso due. Ovviamente, queste misure devono essere quantificate, di solito ci si rivolge ad un tecnico, come potrebbe essere un mobiliere o, rispettivamente, un geometra, ma la cosa più importante è che ci sia la disponibilità ad un accordo bonario, perché instaurare liti su cose di questo genere diventa abbastanza oneroso.

Fa eccezione solo il caso in cui le opere eseguite insieme siamo di notevole importanza, come ad esempio nel caso in cui una casa, di proprietà di uno solo dei conviventi, sia stata addirittura interamente ristrutturata. In un caso di questo genere, che mi è capitato di seguire di recente, per la quantificazione del valore degli interventi abbiamo fatto un ricorso ex art. 696 bis cod. proc. civ..

In conclusione, credo che dovresti inviare una diffida al tuo ex convivente con le tue richieste.

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Come farsi indennizzare le migliorie all’immobile dall’ex convivente?

avrei bisogno di sapere se posso avere qualche diritto per questa situazione:
io ho convissuto con una persona per 3 anni, dalla fine del 2010 ad agosto 2013, appena io e il mio compagno abbiamo deciso di convivere,(premetto la casa era di sua proprietà lasciata dai suoi genitori) abbiamo incominciato a farci dei lavori di ristrutturazione e abbiamo comprato i mobili,(cucina salotto,2 bagni camera da letto) tutto a carico mio,( ho versato 35 mila euro mentre lui solo 3000 euro) finendo di sistemare il tutto nel dicembre del 2011.Adesso non convivendo piu e non usufruendo piu di niente, indipendentemente da questo posso chiedere dei soldi?? il mio ex mi ha detto che i mobili sono svalutati e che a livello giuridico non mi toccherebbe niente…ma tutte le spese da me sostenute( spesa per mangiare bollette,oggetti per la casa )per tutti e 3 gli anni non contano niente?

Le spese per la conduzione del menage familiare sono obbligazioni naturali, ne abbiamo già parlato tante volte nel blog e puoi fare una ricerca al suo interno sul tema: non sei tenuta ad affrontarle, ma una volta che le elargisci non puoi più chiederne la restituzione. È ovvio che sia così, altrimenti ogni volta che finisce una convivenza ci sarebbe da andare a regolare i conti delle «spese» fatte, anche solo per il cibo, per anni addietro e la cosa non avrebbe il minimo senso.

Per quanto riguarda i mobili, invece, e le addizioni o miglioramenti che hai fatto nella casa che è poi rimasta a lui, hai un credito. Nel primo caso, corrispondente alla metà del valore di mercato dei mobili; nell’altro caso, corrispondente all’aumento di valore dell’immobile, sempre diviso due. Ovviamente, queste misure devono essere quantificate, di solito ci si rivolge ad un tecnico, come potrebbe essere un mobiliere o, rispettivamente, un geometra, ma la cosa più importante è che ci sia la disponibilità ad un accordo bonario, perché instaurare liti su cose di questo genere diventa abbastanza oneroso.

Fa eccezione solo il caso in cui le opere eseguite insieme siamo di notevole importanza, come ad esempio nel caso in cui una casa, di proprietà di uno solo dei conviventi, sia stata addirittura interamente ristrutturata. In un caso di questo genere, che mi è capitato di seguire di recente, per la quantificazione del valore degli interventi abbiamo fatto un ricorso ex art. 696 bis cod. proc. civ..

In conclusione, credo che dovresti inviare una diffida al tuo ex convivente con le tue richieste.