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Tutte le strade portano a boh.

Dovrei sistemare la fogna della mia abitazione in centro storico. Ho chiesto l’autorizzazione al comune il quale mi ha risposto che la strada è un andito comune e non pubblica, negandomi i lavori, nonostante la strada esiste da più di 100 anni è asfaltata ci sono i servizi pubblici, fogna acqua, illuminazione pubblica, e inserita nella toponomastica. Quindi non so come fare e sono sette anni fuori casa e nessuno (tribunale, comune ecc.) mi risolve il problema, a chi mi posso rivolgere? Il prefetto?

Se vai a parlare con il Prefetto per chiedergli di sistemarti le fogne di casa, desidero essere presente personalmente.

Per il resto, il primo passo per poter trattare una situazione di questo genere sarebbe esaminare le motivazioni di diniego da parte del comune all’autorizzazione a fare i lavori, ovviamente nello specifico, consultando il provvedimento negativo.

Le situazioni giuridiche delle strade, volendo fare qualche osservazione più generale con l’occasione, sono spesso molto complicate. Mi limito a dire che la strada che ti interessa potrebbe avere natura privata nonostante sia dotata di servizi pubblici e inserimento nella toponomastica.

Questa è la tipica situazione delle strade vicinali, ad esempio. La stessa strada che si trova davanti a me in questo momento, prospiciente a casa mia, ha una situazione giuridica simile: è oggetto di proprietà privata, ma c’è un servitù di passaggio pubblico e c’è un lampione con energia alimentata dal comune, oltre che svariati impianti di cui non ho nemmeno contezza essendo sotterranei.

Come dico spesso, quando si ha un problema legale, la persona a cui rivolgersi è sempre un avvocato, non ci sono soluzioni magiche o veloci a molti problemi, si può solo provare a trattarli per vedere che cosa ne esce fuori, questa è la situazione a volerla rappresentare onestamente.

Ti consiglierei di valutare l’acquisto di una consulenza di approfondimento, iniziando da una prima ora, anche se ti avverto che probabilmente una sola ora non sarà sufficiente. Clicca qui.

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Occlusione tubo di scarico: come agire?

Siamo in campagna, io ed i miei vicini (abitazione unica, divisa in 3 unità) abbiamo un problema con un vicino che sta al di là di un fosso. Quest’ultimo ha costruito un ponticello, sopra questo fosso appunto, per passare dalla nostra strada di accesso alle abitazioni al suo campo coltivato ad alberi di pero e nel costruire il ponticello ha occluso un tubo di scarico dell’acqua che sfogava nel fosso. Questo tubo interrato parte dal nostro casale e trasporta esclusivamente L’acqua piovana raccolta dai tetti del casale. Quindi, l’acqua, non sfogando nel fosso, nei giorni di pioggia intensa straborda sull’asfalto della strada di accesso rendendola pericolosa soprattutto l’inverno a causa di gelate. E’ possibile che questo vicino abbia fatto un abuso edilizio nel tappare questo tubo di scarico dell’acqua e nel costruire il ponticello? Tra l’altro danneggia anche l’asfalto dato che il transito dalla nostra strada al suo campo avviene con un trattore.

Potrebbe sicuramente essere un abuso edilizio, anche se non so darti sicurezza né sulla natura abusiva o meno né, soprattutto, sulla tipologia di abuso, che avrebbe sanzioni e conseguenze diverse; potrebbe trattarsi di un abuso «minore» ad esempio sanzionato solo con una multa o sanzione amministrativa, con il che non avreste risolto niente.

A mio giudizio, il riferimento all’eventuale abuso è poco funzionale in una situazione del genere.

tubazioni

Il metodo classico per trattare casi di questo tipo è naturalmente basato sul previo invio di una diffida in cui si rappresenta la illegittimità della situazione posta in essere e se ne chiede la rimozione.

Se la diffida non dovesse portare ad un riscontro congruo, quindi né rimozione né raggiungimento di un accordo sul punto – qualunque esso sia, questo lo si potrà vedere solo in corso di eventuale negoziazione – il rimedio tipicamente utilizzato per questo genere di cose è il ricorso possessorio, per turbative, anche se io di solito preferisco, come ho spiegato in tanti altri post, fare un generico «ricorso d’urgenza», mettendoci dentro anche altre azioni che potrebbero essere utili nell’ipotesi in questione e cioè, parlando generalmente senza riferimento, ora, al tuo caso, quelle di nunciazione, il 700 e così via, ovviamente tutto gradato tra loro.

Trattandosi di consistenze immobiliari, ti consiglio di non trascurare il problema ma di procedere immediatamente intanto con la diffida.

Se vuoi valutare le condizioni per una diffida presso il nostro studio, puoi consultare questa pagina. Se, in seguito, vorrai avere un preventivo per il ricorso d’urgenza, potrai chiederlo compilando il modulo apposito nel menu principale del blog.

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Problemi con gli scarichi: come muoversi?

nel 2003 ho acquistato una villetta che è stata edificata nel 1975 con regolare licenza edilizia, il precedente proprietario l’ha acquistata nel 1980. La mia e altre villette erano state edificate dal medesimo costruttore. Ora i miei vicini confinanti proprietari di un’altra villetta da oltre 30anni, presumibilmente hanno tappato il nostro scarico fognario che si collega in un pozzetto all’interno della loro proprietà per poi collegarsi a quella pubblica. Premetto che è stato il costruttore a realizzare il tutto. Da circa un mese o più abbiamo notato la fuoriuscita di liquami dal nostro pozzetto collocato all’interno della nostra proprietà e abbiamo deciso di effettuare alcune verifiche per risalire alla causa del problema. Abbiamo escluso ogni problema all’interno della nostra proprietà e non ci sono problemi nemmeno sulla condotta pubblica. Ora abbiamo esposto denuncia verso ignoti ma descrivendo la situazione, abbiamo anche richiesto intervento del comune e asl.

La denuncia contro ignoti non servirà assolutamente a nulla, dal momento che in questa situazione non c’è molto probabilmente alcun reato, ma si tratta di una questione di natura civile. Quand’anche un reato ci fosse, nonostante l’obbligatorietà dell’azione penale, dubito moltissimo che una cosa del genere possa mai suscitare l’interesse delle autorità di giustizia penale.

Analogamente, credo che nemmeno comune e asl possano intervenire per fare qualcosa perché, se ho ben capito, la questione si annida nel tratto privato degli scarichi, mentre comune e asl possono intervenire, almeno di solito, solo per la parte di scarico di loro competenza, salvo che dal problema non derivi un pericolo per la salute talmente grande da richiedere un’intervento pubblico, ma direi che siamo fuori da un’ipotesi del genere.

In realtà, come ho spiegato in un post che ti invito a leggere attentamente, per la gestione dei problemi legali bisogna rassegnarsi a prendere un avvocato.

Chiarito questo, vediamo adesso cosa dovrebbe poi fare questo avvocato, almeno nella situazione attuale, per i passi successivi dipende dal modo in cui la stessa si evolverà.

Tra le villette potrebbe esserci una servitù di scarico costituita per destinazione del padre di famiglia o altrimenti.

A parte questo, però, il primo passo è molto semplicemente quello di inviare una diffida in cui si rappresenta il problema e si chiede l’accesso alla proprietà dei confinanti per poter svolgere accertamenti tecnici e cercare di capire quale è la causa del problema.

In futuro, la cosa può prendere una piega molto diversa a seconda che i confinanti acconsentano, e, in questo caso, a ciò che risulterà dagli accertamenti, ovvero no, ma in ogni caso c’è sempre qualcosa da fare, qualche mossa relativa da mettere in atto.

L’importante è passare prima possibile alla fase del fare, come spiego meglio nel post sull’approccio strategico dei problemi legali, che ugualmente ti invito a leggere attentamente, perché con rimedi fantascientifici come la denuncia contro ignoti purtroppo siete destinati a non risolvere assolutamente nulla – e credo che in fondo lo sappiate anche voi.

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Fogna che si rompe e fa danni: chi paga?

Il giorno 23 giu 2017, alle ore 17:52, Romagnuolo Gianluca <gianlucaromagnuolo> ha scritto:

nella mia proprietà ho un corsetto fognario nella quale scaricano anche le acque pluviali di terrazzi contigui. Tale corsetto si è rotto ed ha causato danni al box adiacente di proprietà aliena. Un giudice mi ha condannato a pagare i danni. Dall’atto di compravendita però non si evince da nessuna parte che io sono proprietario esclusivo, e poiché in questo corsetto scaricano anche altre proprietà, mi sa dire se posso far pagare le spese anche a questi? se si in che misura?

Se c’è una sentenza o un provvedimento della magistratura, è da quello che si deve partire per fare qualsiasi valutazione che abbia un senso, anche perché comunque, giusto o sbagliato, se non fai appello o presenti impugnazione quel provvedimento diventa definitivo.

In questo modo, possiamo solo fare alcune considerazioni generali, se non addirittura un po’ «campate per aria».

Immagino che il giudice possa aver ritenuto tale scarico di tua proprietà, probabilmente per il fatto che insiste sulla tua proprietà, e da tale constatazione possa aver fatto derivare la responsabilità per i danni generati da questo bene, appunto, riconducibile in primis al tuo dominio.

Il codice civile prevede dei criteri per la ripartizione delle spese di manutenzione sulle opere che servono per l’esercizio di servitù, tra il proprietario del fondo dominante e delle opere stesse, che saresti tu, e i titolari del diritto, che sarebbero nel tuo caso coloro che scaricano.

Ma questa è una cosa «a monte», avresti dovuto attivarti a suo tempo per evitare e prevenire le rotture coinvolgendo nella manutenzione, se non addirittura nel rifacimento, i titolari del diritto di scaricare.

Inoltre temo che tu non abbia chiamato in causa i titolari della servitù nel momento in cui sei stato convenuto per il risarcimento del danno al box, una cosa che ovviamente avrebbe dovuto essere valutata attentamente, ma la cui omissione rende ora più difficile avanzare pretese nei confronti degli altri interessati.

L’unica possibilità di azione, comunque, a questo punto è quella di valutare una eventuale impugnazione: per vedere il prodotto del nostro store legale dedicato a questo tipo di lavoro, puoi fare clic qui. Naturalmente, devi considerare anche i costi dell’intera vicenda, se si tratta di qualche migliaio di euro difficilmente può valerne la pena.

È anche consigliabile, per il futuro, una adeguata copertura assicurativa.

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Posso revocare il consenso all’allaccio fognario?

Tempo fa acconsentimmo in via eccezionale l’allaccio fognario a dei vicini perchè non avevano alternativa valida.Precisiamo che tale allaccio è stato fatto tramite un bocchettone ad una camera ispezionabile posta proprio al confine delle due proprietà e l’intera rete attraversa per intero il nostro giardino. Circa un mese fa abbiano spedito un racc. r.r chiedendo l’interruzione e la chiusura dello scarico. Cosa dobbiamo fare e che tipo di risarcimento dobbiamo chiedere per tutti questi anni passati? Loro fanno finta di niente quasi come se il problema fosse di altri, noi invece, siamo dovuti intervenire sulla rete più volte per la loro incuranza (arriva di tutto, panni, calze etc). E per il futuro eventualmente sono tenuti a risarcire qualcosa?

Per il passato, ovviamente non potete chiedere nulla perché come scrivi tu stesso l’allaccio è avvenuto con il vostro consenso.

Per il futuro, dipende da quello che succederà ora, direi che il tema principale da seguire sia quello di ottenere quello che avete richiesto e cioè la interruzione dello scarico.

Dovete continuare con questo obiettivo sino a che non l’avrete raggiunto o non avrete, in alternativa, raggiunto un accordo da voi considerato soddisfacente.

In caso di interruzione, è ovvio che non ci potranno più essere problemi. In caso di accordo, sarà bene innanzitutto cercare di prevenirli e prevedere nell’accordo stesso cosa succede in caso di violazione.