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Immobile sequestrato e affissione del provvedimento: contro la privacy?

Nell’era in cui tutto avviene sotto gli occhi di tutti, è complicato capire come convivono privacy e obblighi di trasparenza e pubblicità.

È giusto che venga resa pubblica l’abusività di un’opera sottoposta a sequestro, o tutelata la privacy di chi ha commesso l’abuso?

Questi diritti sono in un rapporto particolare tra loro, conservando ognuno il prorio spazio. Infatti, per l’immobile sottoposto a sequestro è necessario rendere pubblico il provvedimento del giudice, anche per tutelare i terzi, ma è altresì importante che il proprietario dell’immobile non subisca pregiudizi da tale pubblicità.

Praticamente, gli ufficiali di polizia giudiziaria che affiggono sul cancello dell’immobile la copia integrale dell’ordinanza di sequestro, con tutti i dati identificativi del titolare del bene, violano il suo diritto alla riservatezza, esponendolo a dei pregiudizi.

Ma perchè il tribunale, a cui ricorre un proprietario, riconosce la lesione e non il risarcimento dei danni?

La risposta l’ha fornita la Cassazione, che da un lato, condanna la divulgazione dei dati operata dall’ufficiale giudiziario non necessaria ad eseguire l’ordine del giudice, e dall’altro, pur affermando la potenzialità della lesione della privacy del proprietario, non gli riconosce il diritto ad essere risarcito, in quanto questi non aveva mai provato in concreto in cosa fosse consistito il danno.

Gli ufficiali giudiziari quindi hanno esposto il proprietario ad un rischio evitabile, agendo come titolari del trattamento dati, ma di fatto si è verificato solo un pregiudizio potenziale e non anche un danno perchè nessuno aveva percepito il provvedimento del tribunale.

Tutto questo ci aiuta a comprendere che esistono due livelli di violazione: quello delle norme in materia di privacy e il trattamento dei dati, di stretta competenza del Garante della privacy, mentre il secondo riguarda le norme del codice civile che prevedono un risarcimento, qualora un soggetto causando un fatto ingiusto, arrechi un pregiudizio ad un altro, che per essere risarcito dovrà provare di aver subito un danno.

È bene approfondire sempre con un avvocato di fiducia, al fine di individuare la giusta strada da percorrere.

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