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Pena sospesa dell’ammenda: deve essere pagata?

sono un’armiere e sono stato condannato per un esubero di cartucce il 17/12/2019 con deposito in cancelleria il 09/06/2020 alla pena di 1200 euro di ammenda -pena sospesa- devo pagare l’ammenda ?

Se è prevista espressamente la sospensione della pena, l’ammenda – che è appunto la pena – non deve essere pagata.

Ovviamente, sarebbe senz’altro preferibile far esaminare il provvedimento ad un avvocato: in una materia del genere, non puoi far affidamento su di uno scambio del genere.

Peraltro, la strategia processuale potrebbe persino essere stata poco opportuna: di solito, pene pecuniarie di basso importo si può valutare di eseguirle per conservare il «bonus» della sospensione condizionale, che può essere prezioso specialmente per una persona che svolge il tuo mestiere e che per errori contabili o di magazzino o altro potrebbe essere di nuovo colto in fallo.

Se vuoi approfondire la situazione, ti consiglio di valutare l’acquisto di una consulenza oppure di chiamare il numero 059 761926 per prenotare un appuntamento, anche telefonico o videocall.

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Patteggiare è spesso la scelta migliore

Nei giorni scorsi, la Gazzetta di Modena e il Resto del Carlino hanno ripreso un procedimento penale che ho seguito e che si è concluso con un patteggiamento.

articolo Gazzetta di Modena

Per gli amici amanti degli animali (tra cui annovero certamente anche me stesso, visto che ho un cane) voglio dire subito che i cani stanno benissimo. 

Molto prima della definizione del processo penale, la cosa è stata interamente gestita con il comune interessato – il compito di tutela degli animali spetta all’ente territoriale comunale, in via principale – ed è stata trovata una destinazione per tutti i cani: alcuni sono stati dati in adozione, a persone individuate dagli ordinari proprietari, ed altri sono stati restituiti ai proprietari stessi, co alcune prescrizioni.

Purtroppo, era rimasto il procedimento penale, che è stato possibile definire tramite il rito alternativo del patteggiamento.

Si tratta di una soluzione utile in molti casi in cui si vuole definire un procedimento senza affrontare un dibattimento, a volte non solo certo per colpevolezza, ma semplicemente per comodità, per uscire da un procedimento penale che, come tale, è lungo e costoso.

Tramite patteggiamento, il procedimento in questione si è potuto concludere nel migliore dei modi: la pena pecuniaria è stata condizionalmente sospesa, questo significa che i «condannati» non dovranno pagare nulla; inoltre è stato previsto il beneficio della non menzione.

Per maggiori dettagli sul patteggiamento, rimando alla mia scheda pratica.

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Animali malnutriti, coppia condannata

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Se ricevo un decreto penale può incidere sulla sospensione condizionale della pena?

una persona e’ stata giudicata in tribunale ad avere x 5 anni la condizionale, questo grazie ad un patteggiamento e fin qua bene, poco tempo dopo la stessa persona fa denuncia ai carabinieri di aver subito un furto di armi , legalmente detenute .Per questo furto pero’ viene emesso un decreto penale di condanna x il reato p.e p. dalla’art.20 L.18/4/1975 n°110 Xke trascurava la giusta custodia (erano dentro un cassetto d un comò chiuso a chiave)…in sintesi l’ammenda e’ d 300€ . La domanda e’ : cosa rischia? Implica qualcosa questa ammenda col fatto che abbia la condizionale x 5 anni? l’intenzione e’ di pagare l’ammenda senza dubbio, Per cortesia mi dia risposte esaudienti e certe

È evidente che per avere risposte certe ed esaurienti in una materia come questa sarebbe necessario per prima cosa vedere i documenti del caso e cioè la sentenza di patteggiamento e il decreto penale di condanna.

Peraltro, è ulteriormente evidente che attraverso il blog posso dare solo qualche spunto, mentre se una persona ha bisogno di informazioni legali su cui fare affidamento, e in una materia del genere, dove è in gioco la libertà personale, effettivamente quello che serve è una vera e propria consulenza.

Infine, essendo il termine per presentare eventuale opposizione al decreto penale di condanna molto breve, e cioè di 15 giorni, mi sembra chiaro che non solo ti serva un consiglio di tipo professionale ed affidabile da parte di un avvocato, ma che devi anche sperare di trovarne uno che sia disposto ad occuparsi con urgenza del tuo caso, mettendo un attimo da parte tutti gli altri che sta seguendo.

Per cui il mio consiglio è quello di rivolgerti al più presto ad un legale, cercando di raccogliere frattanto tutta la documentazione in modo da metterlo in grado di lavorare sulla tua situazione prima possibile. Ricordati che se non disponi di denaro per compensarlo, trattandosi di un problema giudiziale puoi probabilmente chiedere il patrocinio a spese dello Stato.