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Passaggio ostruito su strada: cosa fare?

Sono proprietario con usufrutto mia madre di un appezzamento di terreno piantumato ad alberi per legna da ardere. a questo terreno si accede da una strada vicinale comunale lunga variati Km, e frontisti, utilizzata da cacciatori ed altro.
Stavo eseguendo il taglio per la provista della legna, ma un determinato giorno , un parente che non ha nessuna proprietà in locco, ha arato e formato mucchi ti terra con un grosso trattore sul piano stradale della strada vicinale, per impedirmi il transito e l’esbosco della legna…..Penso che abbia commesso un grave reato danneggiando la strada vicinale comunale….. che azioni posso intraprendere per far valere i miei diritti di passaggio e ripristino della strada .

È molto semplice: devi immediatamente inviare, tramite avvocato, una diffida chiedendo la rimozione immediata degli ostacoli opposti al passaggio e all’utilizzo della strada.

Dopo l’invio di questa diffida, si valuta la reazione del responsabile dell’illecito.

Se non c’è ottemperanza, se cioè gli ostacoli non vengono rimossi, il passo successivo è il deposito di un ricorso d’urgenza, che io faccio sia di merito che possessorio, per ottenere la rimozione di detti ostacoli.

Se vuoi procedere intanto con la diffida, chiama lo studio e prenota il tuo appuntamento a video o di persona al numero 0590 761926, oppure acquista direttamente da qui: in questo caso, sarà la mia assistente a chiamarti per concordare giorno ed ora.

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Divisione di un’eredità: sto procedendo bene?

Nel 2013,mia madre è mancata , lasciando immobili per circa € 4.000.000,-2 ville,1 cascina colonica e 2 appartamenti inglobati in una società immobiliare.Siamo 4 eredi, le proprietà sono libere da gravami.Assistita da giovane ma esperto avvocato, pochi mesi, fa iniziai causa contro le mie 3 sorelle per chiedere divisione giudiziale di tutto il patrimonio,dopo aver rifiutato la loro assurda proposta di divisione bonaria e dopo aver io rifiutato mediazione obbligatoria del tribunale.Oltre alla causa giudiziale,ho avviato anche seconda causa per spoglio,contro le sorelle per ottenere le chiavi di tutte le mie co-proprietà,che mi sono negate da sempre,per ragioni futili ed emotive.Se non otterrò chiavi di tutte le mie co-proprietà intendo presentare esposto per appropriazione indebita di quote ereditarie.Sto procedendo bene?Che altro posso fare?E’ il mio caso di bullismo famigliare?Ho vissuto all’estero 10 anni,ho preso distanza dalla mia famiglia.E vorrebbero punirmi per questo.

Non esiste, ovviamente, una cosa come il «bullismo familiare», ma espressioni come questa rappresentano probabilmente solo gli effetti devastanti di media che blaterano in continuazione a vanvera, senza limitarsi a riportare le cronache del giorno come probabilmente dovrebbero.

Diciamo, piuttosto, che, per un motivo o per l’altro, non hai al momento buoni rapporti con le tue sorelle.

Per quanto riguarda la tattica seguita sinora, direi che le iniziative poste in essere siano quelle giuste, anche se chiaramente bisognerebbe vedere con qualità modalità più nel dettaglio per dare un giudizio.

In particolare, sarebbe stato interessante cercare di sfruttare la fase di mediazione che, specialmente in casi di divisione e, più in generale, problematiche familiari, offre nella mia esperienza molto spesso buoni risultati.

Anche perché è evidente che il tuo scopo in una situazione del genere deve rimanere quello di raggiungere un accordo e non certo quello di vincere tutte le cause, che sono funzionali ad una soluzione negoziale e non sostitutive alla stessa.

Questo, peraltro, è vero in questi tutti i problemi legali e situazioni relative, ma nel tuo caso è ancor più vero, a maggior ragione.

In conclusione, non saprei dirti molto di più, bisognerebbe esaminare la situazione più in dettaglio. Mi pare però che l’impostazione di base sia corretta, valuta tu se è il caso di acquisire il parere anche di un secondo avvocato.

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Che fare se un condomino si appropria di un pezzo di cortile?

Un nostro condomino (tra l’altro il padre della amministratrice del condominio) ha aperto una porta sul cortile condominiale recintandone una parte con un muro. Il cortile è sempre stato interamente di proprietà del condominio dal 1964 (data di costruzione del palazzo) fino ad ora .
Il precedente proprietario dell’appartamento, al quale è stato annesso il pezzo di cortile in questione, non ha mai rivendicato detta proprietà e l’attuale, anni fa, chiese di poter acquistare dal condominio il pezzo di cortile di cui ora si è appropriato vantando documentazione che gliene riconosce il diritto (francamente non sappiamo come abbia potuto procurarsi questa documentazione). Cosa possiamo fare?l’amministratrice non ha mosso un dito

Il primo passo, come quasi sempre accade, è quello di inviare una diffida tramite un avvocato, dove si chiede la demolizione delle opere realizzate, e la «restituzione» al godimento comune della porzione di cortile in questione, invitando controparte, se in possesso di documenti che ne dimostrano la titolarità esclusiva, ad esibirli.

Prima di inviare la diffida, naturalmente, l’avvocato che deciderete di assumere potrà studiare un po’ la situazione per vedere se si possono avere maggiori dettagli a favore dell’una o dell’altra ricostruzione circa la proprietà del bene in questione.

L’amministratrice, trattandosi di parti comuni, avrebbe dovuto a mio giudizio pronunciarsi ed attivarsi, quindi la diffida sarebbe da mandare anche a lei per quanto di competenza.

Dopo la diffida, si valuta in base al riscontro che si è ricevuto ed a come si è evoluta (o, tutto al contrario, non si è evoluta) la situazione.

In caso sia opportuno, dopo adeguate valutazioni, procedere con il ricorso alla magistratura, in questi casi di solito personalmente deposito un ricorso per provvedimenti d’urgenza, in cui chiedo una serie di misure eterogenee tra loro (ristabilimento del possesso, 700, denuncia di nuova opera, ecc. ecc.) tra le quali sarà il giudice a scegliere la più idonea.