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trattare i problemi legali

10 domande del razzo dei clienti agli avvocati.

Tutte tratte da storie vere.

1) «Ci sono novità?» É una domanda inutile, quando ce ne sono ti avverto io, eventualmente tramite il mio ufficio, é anche mio interesse, perché poi probabilmente dovremo fare un appuntamento a pagamento, quindi puoi stare tranquillo che di ogni novità vieni puntualmente avvisato. PS devo dire che a me capita molto raramente di ricevere una domanda del genere, l’ho inclusa solo perché a molti altri colleghi invece capita.

2) «Come andrà a finire la mia causa?» Non sono io che decido, non lo posso sapere. Considera che se ritenessi la tua causa priva di adeguate basi legali mi sarei rifiutato di farla, mentre se ho accettato di patrocinarla la vedo come una causa quantomeno con delle possibilità di accoglimento.

3) «Posso pagare a rate?» Fai attenzione, non è una domanda sbagliata per me, ma per te. Se non riesci a pagare un’annualità per intero, allora non dovresti fare una causa, dalla quale potresti uscire con l’obbligo di pagare 10/15.000 euro se dovesse andar male, come a volte capita anche avendo ragione. Se non hai capacità economica, o una polizza di tutela legale, devi stare lontano dal sistema giudiziario perché potrebbe tritarti come un hamburger.

4) «Posso portarti il testimone così gli diciamo cosa deve dire?» Per evidenti motivi, non posso parlare coi testimoni. Una testimonianza, inoltre, non è un esame, per il quale occorre andare preparati, basta dire solo la verità, per quello che si è in grado di ricordare.

5) «Puoi chiamarmi il giorno prima dell’appuntamento così me lo ricordi?» Non sono il tuo segretario, per il motivo di base per cui se lo facessi ti costerei un po’ troppo, ma soprattutto: dove razzo pensi di andare nel gestire una causa se non sei in grado nemmeno di ricordarti gli appuntamenti o gestire un’agenda? Riconsidera le tue priorità e il tuo rapporto con le realtà.

6) «Posso avere il tuo cellulare?» Se é per scopare, possiamo farlo qui e adesso. Se é per lavoro, no: sono sempre in appuntamento con altre persone e non posso essere interrotto da chiamate sul cellulare. In ogni caso: no. A meno che tu per cellulare non intenda proprio il mio apparecchio, in quel caso te lo do volentieri insieme a tutte le chiamate cui rispondere e al lavoro che c’è da fare.

7) «Puoi venire tu da me a vedere i miei documenti che sono tutti su un tavolo?» No. Ti costerebbe troppo, ma soprattutto una vertenza legale richiede necessariamente un minimo di capacità di maneggiare cose del genere: se non sei in grado riconsidera priorità, obiettivi e convienza.

8) «Puoi accompagnarmi alla riunione di condominio?» Una volta una persona mi ha dato 700€ per farlo: a metà riunione se avessi potuto restituirglieli e andarmene l’avrei fatto e io sono uno che ha sviluppato una notevole capacità di sopportazione. Non ti dico di no, comunque; se ne può parlare, con questa consapevolezza, e valutare caso per caso.

9) «Secondo te la mia ex moglie / marito lo paga il suo avvocato?» Non ho alcun modo di saperlo e non me ne frega assolutamente nulla.

10) «Secondo te il suo avvocato lo sa come stanno davvero le cose?» Ma cosa ce ne dovrebbe fregare?

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Causa di rivendicazione e usucapione: che fare?

Espongo il mio problema. La rete di recinzione che divide la mia proprietà da quella dei miei vicini non è posta sul reale confine catastale ma 10mt. più dentro rispetto allo stesso, in difetto rispetto alla mia proprietà. Ho intentato una causa di rivendicazione di questo terreno perché ho costruito la mia abitazione su l’attuale confine, in difetto rispetto alle norme del mio comune che prevedono una distanza minima di mt.5. Il mio vicino dichiara di aver sanato la sua invasione per effetto di usucapione e minaccia di chiedere l’abbattimento della mia abitazione. Ora io le chiedo in caso io perda la causa davvero il mio vicino non solo diventerà proprietario del mio terreno ma può anche chiedere la demolizione di casa mia?

È una situazione che richiede un approfondimento molto, ma molto maggiore.

Mi limito a qualche breve cenno, restando inteso che conviene che tu chieda delucidazioni al legale che ti sta seguendo la posizione e che conosce il caso meglio di chiunque altro.

L’usucapione è un istituto basato sul possesso, che è una situazione di fatto, cioè un potere esercitato, anche a prescindere da qualsiasi legittimazione giuridica, su una cosa. In altri termini, un utilizzo, un uso puro e semplice.

Nelle cause in cui si verte, a titolo principale o in via di eccezione, di usucapione, dunque la prova dei fatti riguarda semplicemente l’avvenuto uso di un bene.

La prova pressoché esclusivamente utilizzata per dimostrare gli usi pregressi è quella testimoniale, questo fa sì che una vertenza in cui è coinvolto l’usucapione possa finire davvero in qualsiasi modo, perché nessuno sa cosa esattamente possano venire a dire i testimoni e come ciò che hanno riferito possa venire interpretato dal giudice.

Il secondo grosso problema di questa situazione è che sulle questioni civili si innestano quelle urbanistiche, rispetto alle quali non si può dire nulla di particolareggiato, dal momento che gli strumenti urbanistici variano a seconda della zona in cui ci si trova, anche all’interno dello stesso territorio comunale a volte.

Non so se tu abbia già instaurato la causa di rivendicazione della fetta di terreno in contestazione, ovviamente qualora tu non lo avessi già fatto sarebbe bene fare un adeguato approfondimento di tutti questi aspetti, ed altri (questi sono solo quelli principali e più problematici), che riguardano la situazione.

L’unica cosa che, in generale, si può aggiungere è che anche in situazioni come queste sicuramente una soluzione di tipo amichevole, basata sul raggiungimento di un accordo con il tuo vicino, potrebbe essere tutto sommato quella ideale. Quindi valuta anche di investire su una trattativa col tuo vicino.

Se vuoi approfondire maggiormente, tramite un secondo parere rispetto a quello del legale che ti sta già seguendo, puoi valutare di acquistare una consulenza. Ti raccomando, con l’occasione, di iscriverti alla newsletter del blog, o, se non ti piace la mail, al gruppo Telegram, in modo da non perderti importanti e utili aggiornamenti quotidiani, che possono evitarti di cadere in situazioni difficili.