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Dal 15 ottobre prossimo, in Italia il t “…”

Dal 15 ottobre prossimo, in Italia il tuo diritto di entrare nell’azienda o ente presso cui lavori, magari da decenni, per mantenere la tua famiglia dipenderà da una portinaia e da un software sviluppato dalla software house del cugino di un politico abruzzese, con i payoff «digital innovation» e «future» sotto l’insegna, con codice scritto da un indiano cui il processo produttivo è stato dato in outsourcing.

Se vorrai ribellarti a questa vergogna e a questa assurdità, milioni di ditini di decerebratini si alzeranno contro di te inveendo che, se tutti facessero come te, «non ne usciremmo mai», come se le loro psicosi fossero una tua colpa e quello malato fossi tu.

Ugualmente resistere sarà necessario, irrinunciabile, divertente fosse anche solo per testimoniare.

L’unica cosa che importa è fare ciò che si deve e diventare ciò che si è.

#resistere

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Ci sono davvero tanti ostacoli da superare ma …

Ci sono davvero tanti ostacoli da superare ma forse é giusto tentare anche questa strada

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Ogni tanto una buona inchiesta giornalistica. …

Ogni tanto una buona inchiesta giornalistica. Da leggere.

I sindacati formano i futuri dottori, reclutano iscritti durante i corsi e poi trattano con il governo sulle prestazioni da offrire. Il conflitto d?interessi della Simg. Leggi l'inchiesta di Milena Gabanelli, Mario Gerevini e Simona Ravizza
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Uscita la Gazzetta Ufficiale di oggi: il decr …

Uscita la Gazzetta Ufficiale di oggi: il decreto di giovedì scorso non è stato pubblicato, non c’è. Probabilmente lunedì. C’è la legge di conversione del decreto 105 del 23/7 scorso, con cui era stata fatta la prima implementazione del green pass.

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Sta formandosi una nuova categoria di persone …

Sta formandosi una nuova categoria di persone, che potremmo definire di free vax o no vax «di ritorno», composta da persone che si sono fatte le due dosi, ma hanno deciso che ben difficilmente se ne faranno di ulteriori.

O perché non credono più nella vaccinazione in generale, vista la oggettiva mancanza di coerenza nella narrazione ufficiale a riguardo, che prima parla di sole due dosi, poi tre, poi quattro, prima di usare un prodotto, poi l’altro, poi addirittura di mescolarli e così via, o perché hanno subito reazioni avverse, fastidi, o, più spesso, cali generali di energia, comunque hanno preso la decisione di non farsi più inoculare.

Sto sentendo sempre più persone che si esprimono in questo senso.

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PEC per richiedere esenzione da vaccino covid: come fare?

Per un nuovo significato di pec-care.

Stamattina inviate altre tre PEC per richiedere l’esenzione dall’obbligo vaccinale.

Queste richieste tramite PEC, o – il che sarebbe lo stesso – raccomandata a/r, non offrono certo la garanzia di ottenere l’esenzione dal vaccino.

Il loro effetto é di portare la tua vertenza nei confronti dell’ASL o
comunque per essere esentato dalla vaccinazione ad un livello superiore.

La maggior parte della gente si limita a chiedere l’esenzione al proprio medico di base, in ambulatorio, a voce, ottenendone di solito un rifiuto.

Di questo colloquio non rimane traccia da nessuna parte, per cui l’esistenza dello stesso può, in seguito, anche venire negata o contestata, con successiva difficoltà a mettere insieme le prove.

Mettiamo che tu sia andato dal tuo medico per richiedere l’esenzione.
Lui te la nega. Tu, preso dalla disperazione, per conservare il tuo
posto di lavoro, ti vaccini e subisci una reazione avversa grave.

Quando vai a chiedere i danni é fondamentale che risulti
documentalmente che avevi richiesto l’esenzione. Vale a poco dire che,
ad esempio, ci sono dei testimoni che tu eri andato a chiederla, per
non dire di come é di solito complicata una prova testimoniale.

Soprattutto, per i medici di base e per l’ASL é facile dirti di no in
un colloquio informale, in ambulatorio o allo sportello, perché quel
colloquio legalmente é puro vapore.

É come una nuvola che passa e poi non la trovi più: che responsabilità
vuoi che abbia un medico con una situazione del genere?

Se vuoi che il tuo medico e l’ASL si assumano davvero la responsabilità del loro rifiuto, devi assolutamente fare la tua richiesta per iscritto inviandola mediante un mezzo tracciabile,
documentabile e che loro non possano mai dire di non aver ricevuto:
cioè tramite PEC o raccomandata di ritorno.

Non è necessario incaricare un avvocato, ma é caldamente consigliato.

Ciò sia per questioni relative alla redazione della PEC stessa, cioè
al suo contenuto: un avvocato, per quanto possa essere idiota, sa
molto meglio di te cosa bisogna scrivere.

Ma soprattutto per questioni di immagine: devi trasmettere all’ASL il
messaggio per cui tu non hai problemi ad alzare il livello della controversia incaricando un legale e sostenendone le relative spese; questo è significativo anche per il prosieguo della vertenza, fai capire che sei determinato a proseguire a coltivarla e a farlo nel
modo migliore.

Non mandare PEC a tua firma, otterresti l’effetto inverso «ecco un altro che tiene così tanto alla sua esenzione da non investire nemmeno in un avvocato».

Soprattutto, non mandare pure boiate e vaccate come il free pass, autocertificazioni e altre puttanate del genere, che pure in rete si trovano in gran copia: qui non solo non otterresti nulla di nulla, ma probabilmente ti faresti anche del danno per qualsiasi cosa dovessi fare in futuro con il servizio sanitario.

Fai le cose come si deve, altrimenti lascia perdere e vaccinati che é
meglio, te lo dico davvero. Non è una vertenza sostenibile per te.

Come in tutte le cose della vita non importa a niente essere «disposti
a tutto», che di fatto non vuole dire niente: bisogna semplicemente fare quello che serve, nulla di più e nulla di meno.

Altri consigli utili in ordine sparso.

Non arrivare all’ultimo minuto, della serie «Tiziano, domani é il quinto giorno se non facciamo la PEC mi sospendono». Io te la faccio ugualmente in questi casi ma ovviamente per diverse ragioni sarebbe stato preferibile partire prima. Decidi subito se vuoi chinare la testa e vaccinarti o no. Se scegli per il no, non c’è da aspettare niente: muoviti subito.

La PEC non la posso scrivere io da solo. É necessario un appuntamento, in studio o a video scegli tu come, a prescindere da dove sei: per me puoi fare a video se stai a 10 metri dallo studio o venire di persona anche se abiti a Lampedusa, sei comunque il benvenuto.

In questo appuntamento, mi parli della tua situazione, del perché non vuoi il vaccino, di quali patologie hai. Vedremo insieme se è il caso di acquisire una consulenza medico legale. Inoltre, sempre dentro all’appuntamento, che dura un’ora, scriveremo insieme la PEC. Nel caso degli appuntamenti a video, ti condividerò la finestra di scrittura così potrai vedere man mano quello che scrivo ed eventualmente intervenire, proprio come con gli appuntamenti in presenza, dove metto
il monitor tra me e la persona con cui sto lavorando in modo che
entrambi si possa vedere quello che sto scrivendo.

Alla PEC deve essere – ovviamente – allegata la documentazione medica.
Questa documentazione me la devi, sempre ovviamente, fornire tu: serve
uno scanner semplicemente, poi me la puoi spedire via posta elettronica. Non c’è bisogno che ti dica che per la documentazione occorre prestare particolare cura o che comunque più cura vi presterai e più possibilità avrai di ottenere l’esenzione. Non esistono cose del genere «il mio medico ce l’ha anche lui» oppure «l’ASL dovrebbe poter vedere la TAC che ho fatto nel 1993 all’Ospedale di Scarcagneto sul
Minchio», tutti i documenti devono essere allegati. Se sono «cose vecchie», mettiti subito alla ricerca. Appena le trovi, fai la scansione e metti tutto al sicuro sul computer e backup.

Come funziona più in concreto il lavoro.

Puoi chiamare lo studio 059 761926 oppure puoi anche acquistare direttamente da questo link (da cui puoi vedere anche i costi).

In entrambi i casi, questa prima battuta é gestita dalla mia assistente, che, nella prima ipotesi, ti darà direttamente
l’appuntamento, nella seconda ti chiamerà per dartelo.

All’appuntamento, che potrà essere appunto in presenza o a video, ci
sarò io: scriveremo la PEC, allegheremo i documenti relativi e la spediremo.

Poi staremo a vedere cosa rispondono.

Se vuoi spedire anche tu la PEC con richiesta di esenzione, prenotati
subito chiamando lo studio o al link sopra riportato.

Rock n’ roll

Riferimenti

Conclusioni

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La pecora che non sta in branco o é la più fu …

La pecora che non sta in branco o é la più furba o la più cogliona.

«Dal 15 ottobre l’Italia sarà il primo Paese europeo in cui non si potrà entrare in fabbrica, in ufficio, negli studi professionali e in qualunque altro luogo di lavoro senza un green pass valido in mano»

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Stamattina hanno deciso, oggi adottano formal …

Stamattina hanno deciso, oggi adottano formalmente il decreto legge. La pubblicazione in GU non credo sarà domani, più facile dopodomani o lunedì.

«alle 16 si terrà il Consiglio dei ministri per il via libera al nuovo decreto.»

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Ma quali calmierati, costavano già così? …

Ma quali calmierati, costavano già così?

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diritto

Vaccino covid e figli: come evitarlo contro altro genitore?

mi chiamo xxx, sono la mamma di un bambino di 5 anni. Dopo essermi documentata ed aver cercato di ragionare nel modo più lucido possibile, ho preso la decisione di non vaccinarmi contro il COVID-19. Sono divorziata. Il mio ex marito, nonché papà del mio bambino, si è vaccinato e non dubito che se dovessero estendere la vaccinazione anche ai più piccoli, sarebbe ben contento di portare il nostro bambino a vaccinarsi. Io sono assolutamente contraria a che il mio bambino venga vaccinato contro il COVID-19.Ci sono delle azioni che io posso fare già da ora per tutelare mio figlio?

Non è una situazione facilissima, ti spiego perché.

Innanzitutto, il favore per la vaccinazione è enormemente diffuso presso politica, media e, alla fine, anche società civile.

Chi diffida del vaccino è una minoranza: ben determinata, ma pur sempre una minoranza.

donna che prende una pillola

La famiglia, dopo la riforma del 1975, è sostanzialmente una diarchia: tutte le decisioni di interesse dei bambini devono essere concordate tra i genitori. Anche quando la famiglia è ormai disgregata, come in caso di separazione o divorzio.

In caso di disaccordo, ci si deve rivolgere al giudice.

Purtroppo, le prime pronunzie dei giudici hanno mostrato di essere favorevoli alla vaccinazione. Ti allego ad esempio un provvedimento del tribunale dei minorenni di Trento, anche se il caso riguardava una vaccinazione obbligatoria ex lege 31 luglio 2017, n. 119, e non la vaccinazione, al momento facoltativa, contro il covid.

Per quanto riguarda i bambini, specialmente così piccoli, anche io penso che sia sbagliato sottoporli a vaccinazione. Proprio in questi giorni è uscito uno studio in cui si chiarisce che è più alto per gli adolescenti, ad esempio, il rischio di sviluppare una miocardite a seguito della vaccinazione che quello di subire conseguenze negative dall’eventuale infezione di covid.

Puoi leggere qualcosa a riguardo qui.

Detto questo, ci sono alcune cose che si possono fare sin da ora per tentare di scongiurare l’inoculazione di tuo figlio ad opera del padre eventualmente autorizzato da parte di un giudice:

1) innanzitutto, può essere utile comunicare ufficialmente tramite un legale, a mezzo di una apposita diffida, la tua contrarietà alla vaccinazione all’altro genitore, cioè al padre, il tuo ex marito, indicando le motivazioni relative;

2) inoltre, può essere utile iniziare a raccogliere documentazione, che deve essere a) sia di tuo figlio, relativa al suo stato di salute ed eventuali problematiche sia b) in generale studi, osservazioni e discorsi (facendo ben attenzione a lasciar perdere le bufale, che sono tantissime) sulla inutilità o inopportunità di vaccinare i minori, specialmente se così piccoli.

Entrambe queste cose servono per l’eventualità che il tuo ex marito dovesse ricorrere al giudice per chiedere l’autorizzazione alla vaccinazione, soprattutto ovviamente la seconda, perché sarebbe documentazione che potresti mostrare al giudice per chiedergli di denegare l’autorizzazione.

Nel caso di patologie specifiche di tuo figlio, potrebbe essere utile anche acquisire una apposita consulenza medico legale, che sarebbe un approfondimento utile rispetto all’attività di cui al punto 2), ma che va fatto solo in determinate situazioni.

Ti consiglierei di acquistare una consulenza di base da questa pagina (nella qual pagina, prima di fare l’acquisto, puoi valutare anche il costo): in seno a questa consulenza, potremmo fare intanto la comunicazione al tuo ex marito, inoltre potremmo organizzare la raccolta della documentazione in modo da essere pronti in caso di richiesta al giudice.

Iscriviti comunque al blog, riceverai tutti i giorni un unico post; ultimamente sto parlando molto della vaccinazione, è importante restare aggiornati.

20200720 provvedimento tribunale minorenni Trento.pdf