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diritto

abbonamento sì, accesso no

Mi sono abbonato a PLANETSEC (www.planetsec.com) circa 2 mesi fa per avere l’accesso a Internet 8 ore al giorno al prezzo di 180.000 lire fino a 1.1.2001. Dopo aver pagato quanto richiesto, il cd con password e’ arrivato ma… sorpresa: dovevo aspettare una e-mail con messaggio di attivazione per poter usare il mio collegamento. Mi ricollego al sito e scopro che il servizio verra’ attivato entro il 12 luglio; dopo qualche giorno, tuttavia, la data viene spostata al 15 luglio. Il 24.7 mi collego ma non mi scarica assolutamente niente, la posta elettronica non funzionava. Ora alle nostre mail Planetsec nemmeno risponde più… (Andrea, via mail)

Il provider, se i fatti si sono svolti così come descritti dal lettore, è innanzitutto responsabile di inadempimento contrattuale. Ma se vi è stata anche la perdita o la distruzione di messaggi di posta elettronica c’è, per il provider, anche una responsabilità penale.
Sotto il primo aspetto, che secondo una classificazione oramai comune anche presso i profani del diritto si può definire “civilistico”, il provider, se sin dal contratto non erano previsti termini diversi, avrebbe dovuto erogare subito il servizio, dal momento che il lettore aveva già pagato, pertanto aveva già adempiuto alla prestazione di sua competenza. La mancata erogazione dell’accesso costituisce sicuramente giusta causa di scioglimento (risoluzione) del contratto, il chè significa che il consumatore ha diritto di ottenere la restituzione di quanto pagato oltre al risarcimento del danno che provi di avere subito a causa della mancata possibilità di accesso alla rete. Ovviamente, in questi casi meglio sempre mandare una lettera raccomandata a/r, alla sede legale del fornitore, in cui si significa la propria volontà di ottenere la risoluzione del contratto e si specifica che, qualora non si ottenesse la restituzione del corrispettivo a suo tempo pagato entro un certo termine, si procederà giudizialmente per lo stesso.
Sotto il secondo profilo, molto più grave, va ricordato come il nostro codice penale punisca la sottrazione o distruzione di corrispondenza, con disposizioni che espressamente (per una volta tanto le nostre leggi sono aggiornate) si applicano anche alla posta elettronica. Non avere accesso ad Internet può essere un fastidio, magari superabile andando temporaneamente in un Internet cafè, ma perdere definitivamente messaggi, sia personali che professionali, può essere un danno grave ed irreparabile, per tali motivi la legge punisce con sanzioni penali tutti coloro che cagionano questo tipo di danni. I provider dovrebbero sapere che, quando hanno a che fare con la posta elettronica, non gestiscono solo un servizio, ma un diritto di ogni cittadino italiano protetto direttamente dalla Costituzione.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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