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cosa fare se il rivenditore fallisce?

La Elematica-Computer House è FALLITA, ed è attualmente in liquidazione con intervento di un CURATORE FALLIMENTARE penso del Tribunale di Milano. I punti vendita in franchising Computer-Store stanno chiudendo a ruota. Vedi i negozi di Biella e Torino. E cosa assai più grave NON FORNISCONO PIU’ un servizio di assistenza on site, nè tantomeno quella famosa garanzia di 2 anni per tutti i loro prodotti che attualmente sono ancora in vendita. Immagino che moltri altri clienti come me resteranno “fregati” quando cercheranno di mettersi in contatto con i laboratori di assistenza. Ho acquistato a marzo 2003 un nautabook d610su Valore 1400 euro Dopo soli 7 mesi ed avendolo usato pochissimo, la tastiera ha cessato di funzionare ed il monitor accusava dei problemi. Chiamo l’assistenza e mi accordo per il ritiro al mio domicilio. Passano 2 giorni e niente. Ritelefono e prendo nuovamente appuntamento. Inviano il corriere presso l’indirizzo sbagliato. Riprendo un altro appuntamento. Riescono a ritirarlo. Dopo circa 7-10 giorni mi telefonano dicendomi che è tutto a posto. Prendo appuntamento per la riconsegna indicandone il luogo. Attendo 5 giorni lavorativi e niente. Ritelefono e mi dicono che il mio notebook è stato inviato presso il negozio di Torino dove l’avevo acquistato. Ma chi ha detto loro di riconsegnarlo li ? Nessuno Qualcuno mi avvisò ? Nessuno Se non mi fossi interessato io il Notebook poteva anche andare perso. Vado a ritirarlo, arrivo a casa lo accendo. La tastiera ed il monitor funzionano ma le immagini a 1024×768 fanno schifo. Problemi di visualizzazione. Tengo a precisare che quando l’acquistai il monitor funzionava benissimo Aritelefono. Il tel squilla ma nessuno risponde. così per 3 giorni. Comincio a preoccuparmi seriamente. Trovo sul web un altro n° di tel della Computer House. Tel. Chiedo dell’assistenza ed una signorina mi ridà il num di tel al quale non risponde nessuno. Faccio presente tutto ciò alla signorina, la quale con candore mi dice che la società è in liquidazione e che non sanno se ci sarà ancora un servizio di assistenza. “Faccia ciò che crede” Rispose alle mie rimostranze. Il giorno dopo ritelefono al num. dell’assistenza. Mi rispondono. Alquanto alterato spiego il mio problema. Mi dicono che se voglio posso inviagli di nuovo il notebook, MA siccome hanno la contabilità bloccata il corriere per il ritiro e la riconsegna me lo sarei dovuto pagare io. Inoltre mi dicono che sono in attesa del curatore fallimentare, e che se quest’ultimo interviene mentre il mio computer è presso la loro sede, a causa del blocco dell’attività da parte del curatore, rischio di non vederlo più per un sacco di tempo. Risultato, prendo la macchina ed un giorno di permesso dal lavoro e mi reco da Torino A Segrate presso l’Elematica. Un assistente cerca di risolverte il problema ma non riesce a fare nulla. Prova con un altro notebook stesso risultato. Con un altro ancora. Stesso risultato. Scoraggiato e sfinito mi riprendo il mio notebook e ritorno a Torino. Morale, mi ritrovo con un notebook nuovo ma che funziona male, non c’è nessuno che possa darmi assistenza, nè tantomeno la Elematica ha saputo risolvere il problema. Sapreste consigliarmi su cosa potrei fare per far valere i miei diritti? (anonimo, via mail)

Purtroppo non c’è praticamente quasi niente da fare. La società venditrice è stata dichiarata fallita, quindi l’unica cosa che il lettore potrebbe, ma solo in teoria, fare è agire per il risarcimento del danno nei confronti della curatela, che rappresenta la società, per poi insinuarsi nel passivo fallimentare. Ma questo con ogni probabilità non servirebbe a niente. Il lettore potrebbe infatti ottenere una condanna al pagamento di una somma di denaro che costituisce il risarcimento del danno subito a causa della cessazione del servizio di assistenza e del malfunzionamento del computer, ma poi tale somma di denaro verrebbe, se va bene, percepita in misura assai ridotta, solitamente 10% o 15% ed anzi c’è anche la possibilità che nella massa fallimentare non vi siano attività (beni che possono essere utilmente rivenduti) e quindi tutti i creditori restino a bocca asciutta. Sfortunatamente, inoltre, così come riportato dal lettore, il fallimento del franchisor, cioè il concedente, travolge di fatto necessariamente anche tutti i franchisees, i concessionari sparsi sul territorio. Non è previsto dalla legge che questo accada, ma i vincoli economici che ci sono tra franchisor e franchisee sono tali e tanti che nel momento in cui smette di funzionare l’impresa a monte ben difficilmente possono sopravvivere le altre. La vicenda è emblematica di quello che può succedere nel momento in cui un rivenditore nel quale si è riposta fiducia viene sottoposto ad una procedura fallimentare. Per tale motivo, è bene cercare, nei limiti del possibile ovviamente, di rivolgersi a interlocutori di provata fiducia e posizione sul mercato, anche se è impossibile avere certezze in un sistema economico estremamente instabile come quello attuale. C’è un unico tentativo che può mettere in pratica il nostro lettore: contattare il curatore fallimentare ed esporre allo stesso la sua situazione ed il suo problema richiedendo, per mera gentilezza, se può fare qualcosa, magari mettendo a disposizione un tecnico e/o pezzi di ricambio.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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