domande e risposte sulla garanzia biennale

Quando si applica la garanzia biennale legale contro i difetti di conformità dei beni?
Per capire l’ggetto della nuova legge sui difetti di conformità è fondamentale la distinzione tra la garanzia per i difetti di conformità, da un lato, e la garanzia di buon funzionamento, che nella nuova legge viene chiamata “garanzia convenzionale” ed è la forma di garanzia di cui si parla comunemente, indicata anche come garanzia commerciale, dall’altro. La distinzione, concettualmente, è semplice, ma nella pratica non è sempre facile da applicare. La nuova legge, comunque, riguarda solo la garanzia per i difetti di conformità mentre non interviene, se non marginalmente, sulla garanzia di buon funzionamento o garanzia commerciale. La garanzia per i difetti di conformità riguarda un problema che il bene ha presentato sin dall’origine: ad esempio un processore non ha mai raggiunto una certa velocità di clock, oppure non ha mai funzionato, una stampante non ha mai stampato bene o non ha mai raggiunto la velocità che era stata promessa all’utente. In questi casi, il consumatore può invocare la garanzia per difetto di conformità, prevista dalla nuova legge. La garanzia di buon funzionamento, che la nuova legge chiama “convenzionale” ed è conosciuta anche come commerciale, insomma, tutela il consumatore dalle vere e proprie rotture.

In caso di guasti al prodotto in garanzia posso sempre pretendere che l’oggetto mi venga sostituito? E in questo caso a chi devo rivolgermi?
Dunque, se si verificano guasti durante il biennio successivo all’acquisto del bene, il consumatore deve rivolgersi innanzitutto al proprio rivenditore, anche se il prodotto è fornito, a monte, da una ulteriore casa produttrice: in altri termini, il consumatore deve rivolgersi al negozio all’angolo, o al sito internet, presso il quale ha comperato il bene anche se il difetto riguarda ad esempio un monitor di una nota casa europea od orientale. Entro due mesi il guasto deve essere formalmente denunciato al venditore, altrimenti si può perdere il diritto alla garanzia. Per fare la denuncia, sarebbe sufficiente, in linea di principio, anche la classica telefonata, ma se poi il venditore nega di averla mai ricevuta … che si fa? Molto meglio fare dunque sempre e comunque una raccomandata con il sistema della ricevuta di ritorno, diretta alla sede legale del venditore. La sede legale può essere rintracciata con una tradizionale, e ufficiale, visura camerale oppure tramite la banca dati del sistema delle camere di commercio, che offre una consultazione molto più limitata che comprende però anche l’indicazione della sede dell’impresa, all’indirizzo http://www.infoimprese.it. Nella raccomandata è sufficiente esporre sommariamente il problema che si è manifestato chiedendone la eliminazione tramite i rimedi apprestati dalla legge ed indicando quale si preferisce. Tali rimedi sono la riparazione del bene o la sua sostituzione, quando è impossibile, ovvero la risoluzione del contratto, che comporta che il bene venga rimesso al produttore e i soldi vengano restituiti. In tutti i casi, queste soluzioni devono essere espressamente “senza spese” per il consumatore: quindi il venditore non può in nessun caso pretendere spese di trasporto, confezionamento, restituzione o qualsiasi altra cosa connessa alla riparazione del bene.

Che cosa si può fare se il produttore si rifiuta di accordare la garanzia di due anni a un bene?
La risposta è sempre quella, se il fornitore “fa l’indiano” anche dopo la formale raccomandata a ricevuta di ritorno, e magari dopo uno o più ulteriori solleciti, bisogna procedere legalmente. Per i beni di valore inferiore ai 5 milioni di vecchie lire, attualmente 2582,28€ in valuta corrente, la causa può essere fatta davanti al Giudice di Pace del luogo di residenza del consumatore, ma occorre pur sempre l’assistenza di un legale di fiducia, del quale si può far senza, ovviamente però a proprio rischio e pericolo, solo nel caso di beni di valore inferiore a 1.000.000 di vecchie lire. Se la causa, poi, si vince, solitamente le spese del giudizio e gli onorari del proprio avvocato vengono addossati dal Giudice al venditore, ma di questo non c’è mai la garanzia assoluta.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

10 risposte su “domande e risposte sulla garanzia biennale”

La garanzia su quali prodotti viene applicata?Ho comprato una skateboard e dopo una settimana le ruote si sono rovinate, posso chiedere i soldi indietro?

salve o aquistato una tv dopo 3 settimane non accende lo porto in assistenzza e da 3 mesi che l anno loro per legge quanto lo possono tenere

Dimenticavo, Misono pentito Amaramente di quello che ho fatto,era sicuramente molto meglio se quei soldi li davo in beneficenza.
Spero che chi legge queste righe non faccia il mio enorme sbaglio. Saluti
Angelo

Buongiorno,vorrei sapere se la garanzia é valida anche per le protesi di calvizie.Mi succede che dopo 6 mesi dall'applicazione (sistema c.n.c della cesare ragazzi), ebbene i capelli ricadono,ma non i miei naturali ma quelli della protesi. Loro dicono che é colpa del ph,e se voglio devo spendere altri €600 per il rinfoltimento.Ame non sembra giusto che dopo aver pagato €7.400.00 mi ritrovo al punto di prima. Grazie e Auguri.

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