Scrivo dalla provincia di Ferrara, sono co-proprietario di un terreno di oltre 10 ettari dove si coltivano ogni anno seminativi. Non lavoro personalmente la terra ma mi affido a terzisti che fanno il loro dovere. Questo fondo era integralmente coltivato, fatta eccezione per due piccoli appezzamentamenti (circa 90 mq l’uno) che si trovavano in una posizione scomoda per le macchine agricole. Tre anni fa un pensionato mi ha chiesto se poteva coltivare uno di questi due piccoli fazoletti di terra, gli ho risposto che non c’era problema, a condizione che mi avesse dato qualche verdura. La risposta fu che potevo raccogliere quello che mi pareva quando volevo. Preciso che il fazzoletto di terra è recintato da paletti onde evitare malintenzionati, paletti che in inverno vengono tolti. Quest’anno un altro signore che lavora nell’ambito dei trasporti mi ha chiesto se poteva coltivarsi frutta e verdura nell’altro fazzoletto, per me non c’era problema, così ha ripulito dalle erbacce la zona e si è fatto aiutare dal nipote a vangare il terreno. Anche lui ha recintato il terreno ed in più ha costruito una porticella con tanto di lucchetto senza chiedere il permesso o darmi copia della chiave. Ora, penso di dover parlare con questa persona a breve, volevo però prima chiedere ad un professionista come lei se in termini di legge rischiavo qualcosa riguardo all’usucapione di questi piccoli fazzoletti di terra.
Mi è piaciuto molto leggere questa domanda, che ha il sapore delle questioni giuridiche di un tempo, non molto lontano cronologicamente ma abbastanza remoto spiritualmente, purtroppo. Venendo al merito della questione, sì il rischio c’è sempre, anche perchè le cause di usucapione sono cause sempre particolarmente infide, reggendosi sostanzialmente sulle prove testimoniali, non di rado capita di assistere a pronunzie davvero paradossali dove possessori da pochi anni, con l’aiuto di una situazione dei luoghi sistemata ad arte e di alcuni testi compiacenti, riescono a soffiare un pezzo di terra al legittimo proprietario. Senza doversi, tuttavia, necessariamente allarmare, al soluzione migliore a mio giudizio è quella di fare un semplice contratto di comodato, per scrittura privata, che dimostra inequivocabilmente come la concessione in godimento del terreno sia avvenuta per un titolo che ne esclude il possesso ad usucapione. In questi casi di solito l’accordo è: io ti concedo il terreno, tu prendi un legale per fare il contrattino o comunque ne prendiamo uno insieme ma lo paghi tu e poi ogni tanto vengo a prendere qualcosina, naturalmente prelievi molto sporadici e occasionali, a titolo di liberalità del concessionario, visto che la mezzadria è stata abrogata da tempo!