Sono separato da sei anni e divorziato da due. Ho sempre versato l’assegno mensile di mantenimento e spese straordinarie a favore dell’unica figlia all’ex affidata. Forse interpretando male l’art. 155 quinquies del cod. civ., nel luglio u.s., ho inviato una raccomandata A.R. alla mia ex moglie con la quale le comunicavo che dal mese seguente avrei corrisposto la mensilità direttamente alla figlia divenuta maggiorenne dal giugno 2007. Nello stesso mese mi arriva la lettera del suo avvocato con la quale mi si intima di riprendere i pagamenti, e anche grazie all’intervento del mio avvocato, ci si accorda che essi saranno regolarmente ripristinati dall’ottobre p.v.- Ma, inaspettatamente, alla mia Amministrazione giunge altra missiva con la quale la si intima alla decurtazione diretta sulla busta paga. Ora mi chiedo: non è un giudice a dover disporre un tale pignoramento? Eppoi ci sono le condizioni affinchè ciò possa essere decretato? Grazie (Vito, via posta elettronica)
I quesiti posti da Vito sono molteplici e tutti molto importanti.
Partiamo dall’art. 155 quinquies cod. civ.. Tale articolo, nel suo primo comma, stabilisce che il giudice può disporre a favore di figli maggiorenni non auto-sufficienti un assegno di mantenimento che, salvo disposto contrario, sarà versato direttamente al figlio.
Stando alla lettura della norma, il nostro lettore aveva titolo per versare direttamente l’assegno alla figlia, la quale poi avrebbe contribuito alle spese famigliari. Purtroppo però l’ex moglie si è opposta e alla fine lei e Vito hanno concordato di tornare a versare l’assegno alla madre.
Il punto è ancora controverso – si può o non i può versare il mantenimento al figlio? – poichè la norma è stata introdotta nel nostro ordinamento solo da un anno e sul merito della questione non c’è ancora giurisprudenza.
Il consiglio che mi sento di dare – ormai non a Vito perchè è tardi, ma a tutti gli altri lettori – è di prevedere nel ricorso per divorzio/separazione la clausola secondo cui al compimento del diciottesimo anno di età del figlio l’assegno di mantenimento sarà corrisposto interamente a lui.
Per quanto concerne il pignoramento di un quinto dello stipendio, questo può essere fatto solamente nel caso in cui un genitore non versa il mantenimento al figlio (solitamente non viene fatto al primo assegno non versato ma se ne aspetta qualcuno).
Inoltre, prima di procedere al pignoramento dello stipendio ci dovrà essere un’udienza, alla quale anche Vito sarà invitato a partecipare, dove il giudice esaminerà i documenti prodotti da chi dà il via all’azione giudiziaria.
Consiglio Vito di presentarsi a questa udienza eventuali lettere tra legali nelle quali si specifica che il mantenimento sarà corrisposto alla moglie dal mese di ottobre e con gli estratti conto da cui risulta che comunque ha versato i soldi direttamente alla figlia.
Rimango a disposizione per fornire ulteriori chiarimenti.
9 risposte su “pignoramento dello stipendio da parte dell’ex moglie”
ma io vorrei capire una cosa…due persone non sposate hanno un figlio…tempo sei mesi non vanno per niente d’accordo..e la madre saluta e lascia il figlio al padre…poi dopo quattro anni decide di prendersi il figlio…da considerare che la madre si e’ gia sposata e ha un’altra figlia..per farla breve…tempo un anno il padre si vede arrivare nell’uffico dove lavora un atto dove dice che avra’ un pignoramento dallo stipendio di 350 euro e l’udienza dal giudice dei minori sara’ il 20 dicembre 2013….ma tutto questo e’ normale??? senza essere stato avvisato prima?? e lui si puo’ opporre?? e in che modo?? grazie
Come si fa a dire senza avere visto le carte? In generale, se l’affido non era mai stato regolamentato prima, non dovrebbe esserci un titolo esecutivo, ma chi sa come sono andate veramente le cose, la prima cosa da fare è capire bene che cosa è successo, poi si possono fare le valutazioni del caso. In tale contesto, credo vada vista come principale la questione dello spostamento del figlio dopo quattro anni che si era radicato in un certo ambiente.
Nel mio caso invece l'ex convivente mi ha pignorato lo stipendio per gli arretrati e ora vuole fare un altro pignoramento per la retta mensile. Vorrà dire che andrò a mangiare a casa sua! W L'ITALIA altrochè!!!!!
e' giusto se non paghi perche' gli altri devono pagare per te? Mentre io sono qui a scrivere il mioex convivente e' con le paxxe al sole ed io per il fatto che ho dovuto stostenere e sto papando ancora oggi, sono qui a lavorare e a schiattare di caldo. piuttosto assumentevi le vostre responsabilità. tu come tutti noi lavoriamo…e quindi e un tuo dovere pagare. anch'io lo sto mettendo in mora, e' l'unica strada per poter riprendere i miei soldi. I DEBITI VANNO PAGATI
E' il classico esempio della donna che dice spenniamo quel pezzo di m…… di mio marito/convivente. Qui le responsabilità le dovete assumere solo voi qualunquiste e femminiliste. Forse mi sa tanto che a te da più fastidio che non sei potuta andare in vacanza e il tuo ex si. Comunque sappi che non è assolutamente come dici tu. La separazione di una coppia è un business per voi. Non dico altro perchè potrei essere offensivo e non mi va. Una persona che dice "I DEBITI VANNO PAGATI" deve essere solamente bandita ognidove, ma questo ti fa capire cosa siete.
E' indubbio oramai che secondo la giurisprudenza italiana in materia di separazione e divorzio l'uomo sia l'anello debole della famiglia oramai separata e andata alla deriva dove le donne la fanno da padrone sotto il ricatto morale e l'uso indiscriminato dei figli povera italia.
Tu dici ironicamente viva l'italia, ma negli Stati Uniti, ad esempio, chi non paga il mantenimento per i figli finisce in carcere senza passare dal via… C'è da rifletterci, in qualsiasi senso uno voglia pensarla.
non siamo negli stati uniti benì in italia. negli stati uniti vai in galera anche se ti trovano una lattina di birra vuota nell'auto!!!
Il mio caso è ancora peggiore. La ex convivente ha ottenuto il mio pignoramento con una semplice raccomandata per la mia messa in mora. A seguito di ciò, la legge 898/70 art.8, comma 3, le dava diritto di chiedere la corresponsione diretta delle somme dovute al mio datore di lavoro. W l'italia!