Buonasera, mi sto separando da mio marito, in modo consensuale, la casa coniugale molto probabilmente sarà affidata a me che non ho redditi poichè non lavoro, e con me vivono i miei figli, una studentessa universitaria ed l’altro figlio ventenne con disagi psichici, a scuola aveva anche il sostegno. Il problema è l’assegno di mantenimento per questo ragazzo con gravi disagi, vorrei sapere se i giudici terranno conto di questo e mi faranno dare un assegno piu sostenuto per questo ragazzo che ha continuo bisogno di cure psicologiche. Poi per quanto riguarda la seconda casa che trattasi di un sottotetto dichiarata al catasto locale deposito non abitabile, in comunione dei bene, ad entrambi intestata e con il mutuo cointestato,vorrei sapere se il giudice potrebbe decidere che sarà assegnata a lui questo sottotetto anche se non abitabile, io vorrei rilevare il sottotetto, con l’accollo del mutuo ventennale quasi interamente da pagare, ma la banca mi assegnerà questo mutuo anche se non ho redditi propri ma solo assegno di mantenimento? Inoltre per avere il finanziamento di questo sottotetto, la banca ha messo un’ipoteca sulla casa coniugale a garanzia del debito, che soluzione mi consigliate per rilevare questa metà di sottotetto, poichè vorrei usarla in futuro per qualche attività concessa dalla legge? Grazie e distinti saluti. (Paola, via posta elettronica)
Gentile Paola, affrontiamo le varie questioni proposte una alla volta!
Innanzittutto la separazione.
Paola chiede se con la separazione consensuale il Giudice le riconoscerà un maggiore assegno di mantenimento per il figlio.
Nel caso di separazione consensuale sono gli stessi coniugi che stabiliscono di comune accordo le condizioni della separazione, quali assegno di mantenimento, assegnazione della casa, … ed il Giudice ha una funzione di controllo su quanto stabilito dai coniugi.
Nella separazione giudiziale, invece, poichè i coniugi non riescono a trovare un accordo sulle condizioni della loro separazione, si demanda tutto al Giudice.
Nel caso che ci ha sottoposto Paola, quindi, dato che la separazione è consensuale, saranno i coniugi che stabiliranno l’assegno di mantenimento anche in considerazione delle difficoltà di uno dei loro figli. Al Giudice spetterà il compito di valutare la congruità dell’assegno di mantenimento.
Paola e suo marito dovranno ‘sedersi a tavolino’ e, anche sulla base dello stipendio del marito, decidere l’ammontare dell’assegno di mantenimento.
Per quanto riguarda la casa, probabilmente i coniugi decideranno che resterà nella disponibilità di Paola anche in ragione delle necessità del figlio.
Per quanto riguarda la seconda casa, è improbabile che la nostra lettrice possa chiederla in quanto il marito, con ogni probabilità lascerà la casa coniugale, pare che ne abbia maggiormente diritto.
Lei potrebbe sicuramente proporre al marito di acquistare la sua quota ma dubito le verrà concesso un mutuo sulla sola base di un assegno di mantenimento (a meno che non sia un assegno molto alto). Le banche richiedono sempre delle garanzie, quali uno stipendio o la garanzia di un fideiussore, e allo stato non credo che Paola ne abbia.
L’unico consiglio che alla luce delle parole della nostra lettrice mi sento di dare è che prima di chiedere un mutuo in banca, Paola dovrebbe trovare un lavoro con un contratto a tempo indeterminato.
Inoltre, bisognerà anche vedere se il marito di Paola, l’unica persona che ha un reddito, potrà continuare a far fronte al mutuo anche in caso di separazione: dovrà versare il mantenimento alla moglie e ai figli, dovrà trovarsi un altro luogo dove vivere e pagarne le relative spese, … Nel caos in cui il marito della nostra lettrice non potrà far fronte al mutuo e Paola non trovi un lavoro per accollarselo, dovranno, con ogni probabilità, vendere la seconda casa, estinguere il mutuo – e cancellare l’ipoteca sulla prima casa – e dividere a metà il ricavato dato che è in comunione dei beni.
Resto a disposizione per ogni altro chiarimento.
Una risposta su “questioni varie sulla separazione”
> Buonasera avv.Solignani,innanzitutto grazie per la risposta che mi Ãa
> stata data riguardo al mio caso,vi scrissi nel mese di ottobre,mi
> chiamo Paola,e la mia domanda era su una separazione consensuale,un
> mutuo cointestato per un sottotetto non abitabile,una casa coniugale
> che sarà affidata a me con i due ragazzi,una studentessa
> universitaria,l'altro con disagi psichici,purtroppo non ci sono i
> presupposti per una consensuale,poichÃa il mio ex marito non si vuole
> accordare per la seconda casa e cioÃa il sottotetto non
> abitabile,comunque il mio avvocato da un lato mi consiglia di andare
> in giudiziale poichÃa ci sono tutti i presupposti di una separazione
> con addebito a lui,perchÃa ho le prove del suo tradimento che sono
> stata causa della rottura del matrimonio,però dall'altro lato mi
> dice pure che in questa fase di transizione il giudice emanerÃ
> provvidementi straordinari,cioÃa un mantenimento per me ed i due
> ragazzi che qui a Napoli non supera! mai i 750 euro mensili,mi
> chiedo,Ãa possibile questo visto che non lavoro,non ho reddito,una
> figlia all'università ed un ragazzo con disagi che ha bisogno di
> continue cure?Premesso che lui guadagna circa 36.000euro netti
> all'anno,come minimo perchÃa ci sono anni che guadagna anche di
> piu,può mai essere che il giudice in tutti i casi assegni questa
> cifra irrisoria rispetto a tutto il tempo che durerà la giudiziale
> cioÃa solo 750 euro in rapporto al suo stipendio?E poi il sottotetto
> non abitabile,finirà comunque all'asta giudiziaria,o ci possiamo
> accordare durante la fase della separazione a venderlo ad un
> privato,cioÃa durante la fase della giudiziale si possono fare
> movimenti privati sugli immobili o i giudici lo
> impediscono?Nell'attesa di un vostro gentile chiarimento vi porgo i
> miei distinti saluti.