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ci si può opporre al divorzio?

Buon Giorno Sign. Tiziano, le chiedo cortesemente una domanda:può uno dei due coniugi opporsi al divorzio dopo i tre anni di separazione legale e consensuale ???? Come procede la legge e che spese legali ci saranno se si dovesse avverare tale situazione ???? La ringrazio moltissimo e complimenti per questo ottimo sito !! Ciao (Enzo, via posta elettronica)

Buonasera Enzo, innanzittutto Ti ringrazio per i complimenti a nome di tutti coloro che collaborano alla buona riuscita del blog!

Per quanto concerne la Tua domanda: no, non ci si può opporre al divorzio (così come non ci si può opporre alla separazione) ma si possono mettere ‘i bastoni tra le ruote’.

Mi spiego meglio.

Il divorzio, come come la separazione, può essere consensuale – entrambi i coniugi, anche se assistiti da diversi legali (cosa che nel 95% dei casi consiglio vivamente!), decidono le condizioni e si separano di comune accordo – o giudiziale – i coniugi sono obbligatoriamente seguiti da due legali diversi e, formulate le rispettive richieste, investono il Giudice del potere decisorio.

Se Tua moglie non vuole il divorzio, non può imperdirTi di ottenerlo ma Ti constringerà ad iniziare con un ricorso per lo scioglimento degli effetti civili del matrimonio giudiziale.

Questo comporta delle spese sicuramente alte, anche perchè la causa può durare 5-7 anni, sia per Te che dai il via al procedimento che per Tua moglie che, se vuole vedere riconosciuti i suoi diritti, dovrà giocoforza costituirsi in giudizio.

Per quanto concerne i costi non sono in grado di preventivarTeli, in quanto non sono a conoscenza del dettagio della causa, tuttavia posso dirTi che potrai prediligere le tariffe tradizionali – e quindi dare un anticipo iniziale e anticipi ogni volta che l’Avv.Te lo chiederà per attività svolte in corso di causa (udienze, atti, accessi, contatti e appuntamenti con il cliente e il legale di controparte…) – oppure accordarTi con il Tuo legale per una somma annuale a forfait – noi stiamo iniziando adesso a sperimentare questa nuova forma di retribuzione, che si può rilevare molto utile per il cliente che ogni anno sa esattamente cosa andrà a spendere -, somma che potrà essere più o meno alta a seconda della difficoltà della causa.

Tuttavia, per esperienza, posso dirTi che molti divorzi, o separazioni, iniziate come giudiziali si sono poi trasformate in consensuali, quando l’altro coniuge si è reso conto che chi voleva il divorzio/separazione faceva sul serio e non aveva più senso mettere i bastoni tra le ruote.

 

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Di Antinisca Sammarchi

Avvocato tra Casalecchio di Reno (dove vivo) e Vignola. Convivo e abbiamo la fortuna di avere la compagnia di due splendide gatte europee, Triplette e Mimì.

32 risposte su “ci si può opporre al divorzio?”

Salve buongiorno, è la prima volta che entro in chat scusatemi, questo è il mio problema: 5 anni fa mi sono separato dalla mia ex moglie senza figli e in comunione dei beni, inizialmente giudiziale e poi consensuale, la casa dove si viveva è stata ceduta a lei il 50% e percepisce un assegno di mantenimento da euro 350, lei lavora al nero come baby sitter e in un edicola con contratto partime. Vorrei chiedere il divorzio e ridurre o eliminare l’assegno di mantenimento prima di intraprendere questa causa sicuramente giudiziale, potrei ottenere tutto questo!!!!!! Grazie e buon lavoro

Salve,il mio compagno e separato (con una separazione consensuale) ad ottobre ci sarà la firma del divorzio dinanzi al giudice.la sua ex moglie può decidere di non firmare più? Grazie mille

Salve, mi chiedevo, se al terzo ed ultimo appuntamento un coniuge non si presenta ,al comune perché è ricoverato in ospedale, ma vuole comunque divorziare . Come si agisce in questi Casi ?

Buon giorno io e mia moglie il giorno 4 dicembre del 2013 ci siamo separati consensualmente in tribunale oggi le ho chiesto il divorzio ma lei non vuole firmare può farlo ? Grazie
A

Se in una separazione consensuale omologata la casa in costruzione a mio nome ,anche se in comunione di bene l’ho lasciata al mio ex con la clausola che poteva finirla e starci finché non moriva e poi passarla ai figli,ora con il divorzio posso obbligarlo a nn portarci ad abitare un altra donna?

In sede di divorzio la mia ex vorrebbe modificare i tempi di frequentazione padre figlia di 4 anni decisi da un ctu in fase di separazione iniziata giudiziale e terminata consensuale …motivando il troppo sballotare della piccola e il piangere nel momento del passaggio ……io vedo che è solo l’emotività della madre che trasmette insicurezza alla piccola , che appena andati via non ci pensa più ….. cosa fare ?

Carlo
sono separato consensualmente da più di tra anni. All’atto della separazione e fuori dai procedimenti giudiziari abbiamo firmato , io e la mia ex, una scrittura privata che regolamenta i nostri reciproci interessi
Ora la mia ex vuole il divorzio al quale io vorrei fare resistenza perchè
lei non ha ancora ottemperato al principale accordo (vendere la casa di famiglia dove lei attualmente vive, e dividere il ricavato).
Non sono previsti termini di tempo per questa vendita ma il sospetto è che
contrariamente a quanto da lei sempre affermato, non voglia più disfarsene e trasferirsi, ma continuare ad abitarla e quindi non venderla mai.
Come posso comportarmi per tutelare i miei interessi (la mia metà casa)?
Grazie

Capisco la tua situazione, direi che la cosa migliore sia da parte tua mettere apertamente il problema sul tappeto e ricominciare a discuterne, meglio se con l’aiuto di qualche seduta presso un mediatore familiare.

Il procedimento di separazione va avanti ugualmente e la persona che non si costituisce in giudizio viene definita 'contumace', ovvero il procedimento va avanti in sua assenza.
E' una soluzione sempre molto 'pericolosa' perchè la persona che non si costituisce non ha possibilità di difendersi per cui l'altra persona ha il vantaggio di poter presentare tutte le prove a suo favore senza nessuno che la ostacoli.
In definitiva, potrebbero venire presi dei provvedimenti molto negativi che graveranno sulla persona che non è comparsa in giudizio (mantenimenti spropositati, pochissimi diritti di visita nei confronti dei figli, perdita della casa coniugale) anche perchè, non costituendosi, questa persona mostra disinteresse nei confronti delle decisioni che verranno adottate dal Giudice.
Il consiglio può esere solo quello di cercare una soluzione consensuale o, in alternativa, quello di costituirsi in giudizio a mezzo di un legale di fiducia.

ma se io sono fermamente convinto che "l'uomo non debba dividere ciò che Dio unisce", posso mettere in atto una sorta di resistenza passiva, di "obiezione" o "renitenza alla separazione", senza incorrere in eccessivi costi legali?
Mi spiego meglio :
"tu vuoi divorziare, io no. Se c'è una via legale per cui sarà un giudice a sancire comunque la separazione, percorrila se vuoi, ma io non sarò in alcun modo collaborativo, né con te né con lo Stato".
A cosa vado incontro?

Rimanere contumaci, cioè non costituirsi, in un procedimento di separazione e/o divorzio è una cosa assolutamente da non fare perchè la parte costituita può ottenere dei provvedimenti del tutto a lei favorevoli e in seguito molto difficili da far cambiare.

La domanda, visto i commenti, mi sorge quasi spontanea: ma se l'ex coniuge chiede il divorzio e all'altro non interessa per niente e non si presenta agli inviti del giudice; perchè mai dovrebbe prendere l'avvocato e come ho letto costargli quindi tanti soldi ?

Per rispondere a questa domanda bisognerebbe conoscere la situazione in concreto e lo stato del procedimento. In via generale, secondo me il sistema tariffario migliore per il divorzio è il forfettone che ti consente sempre di sapere su base annuale cosa vai a spendere, duri quel che duri il procedimento, così almeno una persona si mette tranquilla e si sa programmare almeno un po'. Generalmente infatti non è che si possano dare tante garanzie sulla durata e sugli esiti del procedimenti giurisdizionali!
https://blog.solignani.it/compensi-a-forfait/

volevo farti una domanda .ho iniziato più di un anno fa la pratica di divorzio contro mio marito, dopo che siamo già da più di 6 anni separati.ora l'avvocato mi chiede 1.500,oo e mi dice che depèositando l'atto domani avrò il divorzio entro un mese massimo due o comunque entro il 2008.
questo perchè avevo già iniziato la pratica con un' altro avvocato e la causa era partita giudiziale e cosi è ancora. la mia domanda è: non è che ques'avvocato mi sta prendendo in giro solo per spillarmi soldi mi illude ????????

Il costo varia da procedimento a procedimento: se siete d'accordo su tutto e colete solo riproporre le condizioni della separazione e tutto si risolve in un appuntamento, allora il costo può essere contenuto (intorno ai 500-800€ più accessori per coniuge, poi dipende dall'avvocato a cui Vi rivolgete); nel caso ci sia più attività da svolgere, l'importo salirà.
In genere sia nelle separazione consensuali che nei divorzi congiunti le spese si pagano a metà, però nulla vieta che le spese siano poste interamente a carico di un coniuge: serve solo l'accordo.

Volevo porgli una domanda: Sono separato consensualmente da 3 anni, la mia ex moglie mi ha chiesto il divorzio, mi chiedevo cosa mi costerà il procedimento dello stesso? sono obbligato a pagare le spese per il divorzio? o posso solamente mettere la firma? le spese le può pagare solamente la mia ex.
Aspettanto una sua risposta, porgo cordiali saluti.

come posso ottenere il divorzio giudiziale perche quello consensuale sara' difficile per la ottusita'
della mian ex moglie pur non essendoci figli minori
e la casa (da me pagata) e' intestata a lei
io percepisco una pensione di 1200 euro al mese di cui 450 vanno alla mia ex dati direttamente dall'inps posso usufruire del gratuito patricinio?
grazie

Se non Ti presenti all'udienza presidenziale, il Giudice fissa un'altra udienza.
Nel frattempo Tu potrai intavolare – tramite un Tuo legale di fiducia – delle nuove trattative con la controparte.
Se non riuscirete a trovare un accordo bisognerà trasformare la separazione da consensuale a giudiziale però attenzione: le separazioni giudiziali sono molto lunghe – 5/7 anni – e costose – ciascuno incarica un suo legale – per cui bisogna pensarci molto attentamente.
Il mio consiglio è quello di fare delle 'trattative' anche molto lunghe – anche diversi mesi – allo scopo comunque di riuscire ad arrivare ad una separazione consensuale, ovviamente se ci sono i presupposti.

Posso approfittare della sua gentilezza per porre un'altra domanda?
Una volta firmato ed avviato il ricorso per una consensuale presso l'avvocato, uno dei due ricorrenti può rifiutarsi di presentarsi successivamente in tribunale per la sentenza?
In questo caso cosa succede?
L'altro può agire lo stesso o cambia la natura del ricorso?
Grazie in anticipo

No assolutamente, il nostro consiglio è quello di incaricare due legali diversi solo quando uno dei due coniugi può nutrire, legittimamente o meno, dubbi sulla bontà delle condizioni concordate ed illustrate da un singolo avvocato.

Siccome questi dubbi ci sono spesso, magari infondatamente ma ci sono, per togliersi il dente ed essere certi e non avere timore di aver fatto appunto qualcosa di avventato, magari è meglio prendersi un proprio legale in cui si può avere fiducia al 100%, ma è più un fatto psicologico che altro, anche se gli elementi psicologici nelle separazioni sono molto importanti.

In conclusione, la tua separazione va giudicata in base, oramai, alle condizioni oggettive che avete concordato e non in base al metodo.

Per quale motivo dite che è consigliabile anche per la separazione consensuale essere assistiti da avvocati diversi?
Vivo a Roma e sono di recentissima separazione con atto fatto presso lo stesso avvocato (tra l'altro un amico comune).
Posso aver fatto una cosa avventata?
Grazie per la risposta e complimenti per il sito

Ciao!
Per quanto concerne il mantenimento puoi chiedere solo gli assegni relativi agli ultimi 5 anni in quanto quelli precedenti si sono prescritti e non hai più diritto di ottenerli.
Per quanto riguarda l'eventualità di chidere i soldi al tuo ex marito negli USA Ti consiglio di leggere il post che Ti linko qui sotto: https://blog.solignani.it/2007/10/08/il-padre-stra
Eventualmente lascia un altro commento per ulteriori precisazioni.

ciao, sono divorziata da molti anni. Ho un figlio di 19 anni. Mio ex marito non ha mai pagato gli alimenti. In passato viveva qua ma lavorava in nero e quindi l'avvocato al quale mi sono rivolta non ha risolto niente se non fargli una querela. Dal punto di vista però degli alimenti in tutti questi anni mi ha passato pochissimi soldi; posso quantificare in 3.000 euro. Ci siamo separati quando ns figlio aveva circa 6 anni. Poi nel 97 si è trasferito negli Usa dove vive tuttora. Ns figlio ogni tanto è ospite da lui ma soldi niente. Posso fare qualcosa adesso o è troppo tardi? Grazie cordiali saluti

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