Gentile Tiziano, capito nel tuo blog per caso durante una ricerca di informazioni su internet. Sono una studentessa universitaria, ho 23 anni e sono figlia di genitori divorziati, che tuttora sono impegnati in una causa giudiziaria per la riduzione di assegni di mantenimento e per la ridefinizione della situazione patrimoniale. La situazione è terribile a dir poco, perchè sia io che mio fratello (minorenne) siamo tirati in ballo e strumentalizzati per una causa il cui andamento non dipende dalla nostra volontà. Io vorrei sapere se ci sono delle fonti giuridiche che tutelano i figli dei divorziati, e dove le posso trovare, sia per figli minorenni che per maggiorenni. Infatti la mia posizione è alquanto dubbia: mia madre ha un lavoro part-time con il quale a malapena giunge a fine mese, mentre mio padre mi versa mensilmente un assegno che vuole togliermi. Inoltre, lui vorrebbe che gli riferissi collaborazioni occasionali (lavoretti saltuari, da universitari), e addita queste collaborazioni! come motivo per cui io sono quasi autosufficiente (n.b: collaborazioni a progetto, generalmente nei weekends). Inoltre sono oggetto di continue pressioni psicologiche per cessare i miei studi, oltre all’ignobile richiesta da ambedue i miei genitori di schierarmi da una parte o dall’altra non potendo beneficiare di quello che io definirei un naturale diritto all’imparzialità. Che diritti ho realmente, sia per quanto riguarda il proseguimento dei miei studi che i miei guadagni extra-ordinari? Inoltre ho dei diritti personali in quanto figlia a livello etico-morale? Scusa per il disturbo, spero tu mi possa dare qualche indicazione. Cordialmente (Erika, via posta elettronica)
Cara Erika, i Tuoi genitori non possono obbligarTi a lasciare gli studi, ma hai i Tuoi diritti.
Innanzittutto, i Tuoi genitori anche se separati/divorziati hanno l’obbligo di mantenerTi ai sensi dell’art. 147 cod. civ. che recita: “il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazione dei figli”.
E’ opportuno precisare, come d’altronde abbiamo più volte detto, che tale obbligo non cessa con il compimento dei 18 anni dei figli, ma solo con la completa indipendenza economica.
Pertanto, Tu hai tutto il diritto di frequentare l’università e anche di fare lavoretti saltuari che ti rendono leggermente autonoma.
Ti consiglio di parlare con i Tuoi genitori chiedendo loro di lasciarTi fuori dalle loro vicende ed eventualmente rivolgetevi tutti insieme ad un centro di mediazione familiare che possa aiutarVi a risolvere i conflitti.
Se vuoi ulteriori chiarimenti lascia un commento.
27 risposte su “figlia di genitori divorziati: diritti e doveri”
Se per ipotesi, uno dei genitori, facendosi forte del fatto che i soldi a sua disposizione per 3 mesi al mare, settimana bianca, casa indipendebte, mercedes e cavalli non potevano essere usati per me perchè soldi del coniuge e non avesse neppure contribuito alle spese scolastiche per farmi terminare le superiori, ora che ho 40 anni, posso rivalermi in qualche modo?
Non ho capito niente, mi dispiace.
io sono separata da due anni e mezzo.ho acconsentito ad una separazione consensuale consiliata dal mio avvocato,quando mi sono rivlta a lui il mio ex se ne era anato di casa lasciando me e tre figlie di 24 /16 e la piccola di 5,io al momento non lavoravo,in seguito ho saputo che l'ex si era licenziato e avvertii il io avvocato per avere diritto al tfr..gli avevo chiesto se poteva bloccare la mia parte per essere sicura di poterlo prendere quello che mi spettava dopo 24 anni di matrimnio,non si è mosso per niente,alla fine ho firmato una consensuale dove dice che l'ex deve passare 600 euro per gli alimenti per me e le due figlie minori.il tfr è andato tutto nei debiti che aveva il mio ex..mi son trovata a chiere aiuto ai mie genitori per pagare affitto spese arretrate assicurazione macchina,bollette ,in seguito è uscito pure un debito fatto dal mio ex a mio nome per avre comprato la macchina,è intestata a me cosi come il debito con la bella firma falsa..pure qui quando ho chiesto se lo potevo denunciare, non mi ha nemmeno risposto..io ora lavoro in una cooperativa l'unico lavoro che ho trovato facco orari sballati..compreso le domeniche ..lui le figlie non le vede mai..dice che io non posso cndizionargli la vita,passa le sue 600 euro e con quelle ha diritto di scegliere se vedere le fglie quando ha voglia(cioè mai) con la scusa che non ha soldi perchè già fa il suo dovere pasando gli alimenti,ci sono arretrati di alimenti non pagati .spese mediche.io ho 47 anni lavoro è difficile trovarlo a questa età.ho la fortuna che mia figlia maggiore paga l'affitto e le bollette.ma penso ad un futuro quando non avrò piu' il suo aiuto con un ex che può dire vedo cosa prendo di paga se gli chiedo un aiuto a pagare l'asilo,penso ad un dmani quando lui avrà la pensione io dovrò continuare a lavorare avendo solo le sue misere 200 euro per l'utima figlia..a come riuscirò a pagare affitto spese,scuola etc..alla fine di tutto questo no mi sono sentita tutelata consgliata nel modo giusto,mi sono sentita imbrogliata da lui..lui sapeva bene o era consigliato molto bene dal suo avvocato su come fare per liberarsi dai debiti mettendomi in una sitazione disastrosa,penso a cosa avrei fatto se non avessi avuto i miei genitori che stccavano assegni per pagare tutto quello che ha lasciato lui,
Gentile Avv.to Solignani, mi creda se le dico che non tutti gli avvocati hanno "un volto umano" e che (non parlo di mega studi legali con al seguito dei giovani praticanti) se uno di questi sa usare quegli stratagemmi che la Legge stessa fornisce riesce a baypassare quegli ostacoli che dovrebbero imporre ad un padre e ex marito obblighi che la costituizione stessa riconosce . Mio padre grazie al suo avvocato-amico è riuscito ad apparire davanti alla legge quasi più bisognoso di noi stessi che versavamo un un forte stato di bisogno, mentre conduceva una vita di gran lunga benestante, approffittando delle grosse lacune di mia madre che non è stata in grado di farsi rappresentare e tutelare nella maniera idonea. Da parte sua è riuscito ad apparire prima nulla tenente, poi in difficoltà economiche, poi gravemente ammalato (20 anni prima di morire) ecc.. ecc…
Per concludere sicuramente l'avvocato ha fatto il proprio lavoro, magari bene, e le scelte scelleratenei ns. confronti sono state frutto della volontà del suo cliente e non sue, ma un avv.to con un pò più di scrupoli dovrebbe anche farsi garante di salvaguardare sempre e comunque quei "figli di un dio minore" che il più delle volte pagano gli errori dei propri genitori.
>vero è che vince chi ha l’avvocato più bravo (e >più costoso) e non chi ha ragione;
Questo non è oggettivamente vero. O meglio, è vero che è importante avere l'avvocato più bravo, ma questo non è decisivo perchè su diverse questioni la bravura non ha così tanto spazio. In ogni caso, gli avvocati costosi spesso non sono i più bravi, te lo dico per esperienza diretta. Io ho avuto a che fare, sia per collaborazioni dalla stessa parte sia come controparti, con diversi avvocati considerati "principi del foro", professionisti che per una querela, per intenderci, possono chiederti anche 6.000€, e naturalmente non vedevo l'ora di dare un'occhiata ai contenuti del loro lavoro … Sono rimasto regolarmente deluso, lavoro del tutto ordinario quando non addirittura inferiore alla media. Probabilmente sono solo dei nomi, poi chi fa il lavoro vero è un giovane avvocato, senza controlli da parte dei più esperti.
Ho letto i vari interventi e credo che tutti abbiamo detto delle cose vere:
vero è che in molti casi gli ex mariti abbandonino assieme alla moglie anche i figli avuti da questa;
vero è che non provvedono al loro ma che vengono disattese (tipico dell'Italia);
vero è che vince chi ha l'avvocato più bravo (e più costoso) e non chi ha ragione;
vero è che un figlio di genitori divorziati viene messo in mezzo e usato come merce di scambio;
vero è che si arriva al punto di non poterne più e di desiderare solo di essere lasciati in pace a tal punto da "dimenticare" tutto il male che ci viene fatto pur di poter raccogliere le proprie forze per poter affrontare una vita migliore;
vero è purtroppo che non ci si può scrollare tutto questo di dosso e che saremo segnati per sempre, anche quando quei genitori che ci hanno fatto tanto soffrire da vivi ignorandoci, non proteggendoci, rifiutandoci amore e comprensione, muiono lasciandoci un ultimo gesto d'amore: un testamento nel quale si dichiara che i due figli di seconde nozze valgono il doppio di quella del primo.
E poi ci dicono che bisogna perdonare …..
Grazie a te, hai scritto un intervento bellissimo che bisognerebbe far leggere a tutti i genitori che si stanno separando. In bocca al lupo per tutto.
Buonasera a tutti, rimango sorpresa dal dibattito che si è creato in seguito al mio post. Purtoppo in alcuni commenti rivedo la rabbia e la cecità che riconosco nei miei stessi genitori. come chiedere ad un figlio di schierarsi da una parte? come chiedere ad un figlio di rinunciare ad un proprio genitore? tutti e due i miei genitori hanno insistito perchè prendessi posizione, in quanto donna appunto e non più bambina. anche se non lo volevo fare, ho dovuto farlo indirettamente a difesa di mia madre quando sono stata richiamata in causa per dichiarare che non ha mai mancato nei miei confronti e mi ha versato il denaro dovuto. Questa causa va avanti da quattro anni e potete immaginare le lotte familiari connesse. Fortunatamente non ho mai dovuto lavorare di notte, e ho potuto frequentare un'università tranquillamente, tutto grazie ai miei genitori. Eppure, anche se da un punto di vista materiale ho avuto quanto mi spettava, dal punto di vista morale penso che questa esperienza mi abbia distrutto o quasi. Da quattro anni a questa parte, essere al centro di liti, sorbirmi continui discorsi di rabbia, vivere una lotta continua, mi ha reso completamente insicura e assolutamente non serena, oltre a non conciliarmi sicuramente gli studi. Il vuoto indescrivibile poi di un padre che non vuole più sentirmi perchè a suo parere ho preso una posizione contro di lui..beh, non è quantificabile. Far valere i miei diritti, o i diritti di mio fratello, e come? certo non è mia intenzione chiamare i servizi sociali e complicare ulteriormente la situazione, nè intendo inasprire la causa in corso intervenendo con un mio avvocato per difendere i miei diritti. Lascerò che i mesi scorranno, che la vita vada avanti, finchè forse un giorno potrò crearmi io una vita nuova, migliore, e magari una famiglia. Credo che la figura dei mediatori familiari sia un buon punto di partenza per una coppia in procinto di separazione, ma prima di tutto credo che stia nelle persone individuare "il male minore" e talvolta scendere a compromessi. Capisco benissimo che molte volte non è possibile farlo, ma molte altre il marito o la moglie si impuntano su posizioni senza riflettere su ciò che stanno facendo e su dove li porterà tanta rabbia. non sono assolutamente una conservatrice nè voglio essere una moralista, ma le vie per la mediazione ci sono e ci sono anche dei valori, che purtroppo oggigiorno vengono troppo facilmente dimenticati. Se genitori e figli si ascoltassero più vicendevolmente e fossero più aperti al dialogo e al compromesso, dimenticando vendette e opposizioni, ma piuttosto esaltando l'amore verso un figlio o verso un genitore, o "girando pagina" dove possibile, sicuramente si eviterebbero inutili faide, e probabilmente sarebbero tutti più felici. Ringrazio il dott. Solignani, per questo spazio e per l'attenzione concessami.
La questione è abbastanza complessa.
Per semplificare posso dirTi che in caso di figlio minori possono intervenire i servizi sociali che, come gesto estremo, su ordine del Tribunale competente possono ottonere che il minore venga affidato ai servizi sociali e collocato o presso uno dei genitori o presso la comunità.
Se il figlio è maggiorenne può rivolgersi ad un legale che tuteli i suoi diritti inviando inizialmente una diffida ai genitori poi intraprendendo tutte i passi più utili.
Un ultima domanda e poi vi lascio in pace.
Per tornare alla primissima domanda di Erika che non mi sembra chiarito al meglio.
Se anche implorando i genitori separati di cessare le pressioni psicologiche, voi per gli studi voi per schierarsi da una parte o dall'altra. Escludendo il centro di mediazione famigliare per motivi logistici (lontananza).
I genitori non smettono nello stalking (mi sento di definirlo cosi perché di persecuzione si tratta) che possibilità ha un figlio, oltre a chiudersi come un riccio.
Giuridicamente potrebbe essere definito “molestia” ? E qual'è la differenza tra minorenne e maggiorenne. (mi viene in mente assistente sociale o.s., telefono azzurro? ) Naturalmente non parlo di bambini ma di adolescenti e appena maggiorenni. Penso di saper risolvere il problema nel confronto di terzi con una diffida, ma per i propri genitori…
@Susan
niente di personale, assolutamente, come vedi ci siamo autorizzati reciprocamente a parlare chiaro e questo è tutto, per il resto con questo tuo ultimo intervento sono abbastanza d'accordo ed in effetti anche io personalmente non sopporto gli avvocati che non hanno il carisma di poter imporre la loro visione agli assistiti quando è talmente evidente che hanno torto, d'altra parte però ti assicuro che non è facile perchè la presunzione che c'è in giro oggi è tanta e molti avvocati che tentano di guidare il cliente si trovano scaricati, tanto di avvocati che legano l'asino dove vuole il padrone senza fare alcuna storia se ne trovano ad ogni angolo – questa è la triste verità purtroppo.
Per non dire del fatto che a volte certe convinzioni o decisioni hanno bisogno di tempo per maturare, proprio come una riappacificazione dopo un forte litigio richiede tempo per richiudersi favorevolmente, indipendentemente dal fatto che una persona abbia torto marcio e l'altra piena ragione, dal momento che siamo uomini e non numeri. In questi casi si sono anche professionisti che sanno condurre per mano il loro assistito verso un rasserenamento e una visione più neutrale della situazione, non dimentichiamoci che dietro ad ogni lite non c'è mai solo il casus belli singolo della lite stessa, ma sempre anni di incomprensioni, rancori, mancanza di comunicazione – giusti o non giusti, di colpa di chi non importa – che neanche una psichiatra dopo infinite sedute saprebbe andare a disseppellire.
Comunque è vero, una delle grandi distinzioni che si può fare all'interno della categoria degli avvocati è quella tra legali che ridimensionano il cliente nelle sue pretese, riportandolo alla realtà e limandole dove necessario o opportuno, e avvocati che invece non solo non lo ridimensionano, ma lo gasano, lo esaltano e finiscono per farne solo da grancassa. Per esperienza, ti devo dire che questi ultimi davanti ai giudici non fanno mai una gran figura, però c'è una certa classe di clienti che inevitabilmente li preferisce – è un fatto psicologico, chi si sente rassicurato da un legale che lo fa ragionare e chi da uno che gli da ragione e così ognuno finisce per trovare il "proprio" avvocato.
Personalmente, per carattere e temperamento, faccio parte della prima categoria, tanto che i miei assistiti dopo il primo incontro vanno via, anche quando hanno ragione, mogi mogi, dal momento che la mia tendenza è quella di evidenziare maggiormente le difficoltà e la delicatezza di ogni posizione, piuttosto che le sicurezze,che poi in realtà non esistono.
Un vecchio commerciante ebreo, nel vergare il testamento al proprio figlio, oltre a disporre dei propri beni materiali gli lasciò qualche consiglio morale e tra questi gli suggerì di … essere onesto e – ed è questa la parte più interessante – di farlo, se non per vocazione caratteriale, per convenienza, perchè essere onesti alla lunga conviene.
Io sono d'accordo su questo, anche se il mio temperamento è, se non per l'onestà a tutto tondo, per la linearità e la semplicità (le menzogne richiedono un cervello e una memoria formidabile) e così dopo 10 anni di professione ho visto che si rivolgono a me persone che mi assomigliano, cioè persone che apprezzano il fatto che io dica loro le cose come stanno (o almeno per come la penso io) piuttosto che cercare un "gasatore", come invece fanno tante altre persone che si rivolgono a miei colleghi di diverso temperamento.
Quando prendo un mandato per una separazione, spero sempre che la controparte finisca da un legale come me, perchè in questo caso si finisce presto e bene, mentre se va da altri certi legali che conosco ne esce sempre fuori un casino. Questo è vero, però purtroppo non ci posso fare niente… Come si sono in giro tante teste di c… ce ne sono anche tra gli avvocati e succede il fenomeno per cui solitamente si incontrano, anche se naturalmente non sempre (io stesso ho tanti assistiti con i quali non mi identifico, nemmneno tendenzialmente, ma che credo di poter, forse proprio per questo, aiutare ugualmente).
Gentile Sig.Solignani,
Inshalla, mi sento di scrivere un altro po di baggianate. Mi perdonerà.
Io lo so bene che un avvocato può solo che suggerire soluzioni ed elaborare stratagemmi e per dirla tutta io non odio o disprezzo la vostra categoria solo che io non voglio dover avere bisogno di un avvocato per forza. Non stiamo parlando di diffesa per omicidio o.s. Qui si tratta di cose cosi blande, semplicemente dimostrabili con qualche fotocopie di spese sostenute e il 740. Io ho il dono della parola, per quanto mi sia concesso, anche quello della mente, riesco più o meno mettere su carta il mio pensiero, ho il tempo necessario per dedicarmici quindi dove è la necessità di essere preso per mano dal mio "interprete" avvocato che porta la documentazione (fornito da me) più letterina aggiuntiva di conclusione in tribunale e io come una bambina che deveo rimanere in silenzio per quel minuto (e se scrivo minuto perché è esattamente il tempo di permanenza in "aula" stanzino ) cocessoci davanti al grande anacoreta per poggiare dinanzi a sua altezza la documentazione (errore davanti al suo scribacchino, che tra le altre cose ci ha anche aperto la porta e scritto a mano !!! le quattro puttanate alle quali potevamo rispondere solo con un si o un no per poi sottoscrivere una cosa assolutamente indecifrabile) con il risultato di un nouvo incontro dopo tre mesi per di più con un altro giudice !!! Forse l'unico dono che non ho è la pazienza e l'umiltà di genuflettermi doverosamente davanti ad un giudice che mi concede un minuto del suo prezioso tempo ( tra le altre cose un mio dipendente visto che vive dalle nostre tasse) sarà un altro luogo comune. Fazit: una giornata di lavoro, quindi un giorno di ferie perse in più la rabbia.
Non ho bisogno di cavilli e tranelli la verità dovrebbe essere ed é sufficente.
Quello che condanno invece è l'accanimento terapeutico nel consigliare al cliente. Qui penso invece al avvocato della controparte. Quando per un "paziente" obbiettivamente non c'e più nente da fare perché non dissuaderlo dal prosseguire in un impresa senza speranza, tirandosi dietro come in una valanga tutto e tutti (anche i figli) costretti in una vicenda senza fine. Prorio da qui la mia frase originaria : sono i soli che traggono vantaggo (indenevo profitto) Sarà mai cosi difficile dire a un cliente dopo aver ascoltato le sue ragioni:
Senti bello/a non hai pagato… hai sbagliato… non si può fare niente, vai e paga che conviene a tutti (meno che a me) Capisco che la vocazione di un avvocato non è quella di un sacerdote, ma quanti di voi farebbero cosi ?
Non sono consigli o soluzioni, si scova, si mente, si nasconde, si camuffa ogni uno di voi in battaglia per la sua propria gallina delle uova d'oro e chi mente con più classe e impegno la vince. Io apprezzerei da un avvocato un po più di sincera concretezza con il risultato di un efficacia maggiore. Sono sicura che tal volta un cliente non si lascia disuadere e vuole andare avanti in battaglia a tutti costi. Qui l'etica professionale di un professionista e di un onesto giudice sarebbe significativo e visto che lavora a stipendio capisca la situazione e ne pone un freno.
Negli USA, sempre il nostro grande fratello, come al solito propone delle soluzioni drastiche.. cosa ne faccio di un ex marito inadempiente in galera che non produce reddito ma un costo aggiuntivo?
Meglio in Germania che lo stato si prende carico della parte debole e quindi evita al suo cittadino … chi ? l'avvocato, molto meritevole.
Se dal 1700 non ci sono stati progressi come dice non è triste, è una vergogna.
Semplicistico é lo scarico barile della colpa ai nostri "dipendenti" politici, un paese è fatto di persone, persone con il dono della parola, se i primi che si rendono conto di un disagio, i operatori del settote, che essi siano avvocati o giudici, non si fanno sentire chi lo dovrebbe fare ? Per conto nostro, utente, penso che diamo sfogo alle nostre rabbie già da tempo.
Gentile avvocato Solignani non prenda sempre le cose di punta non c'è niente di personale anzi lei mi dedica il suo tempo con grande impegno e gratis.
Cordiali saluti
Susanne
Ringrazio tutti che hanno manifestato solidarietà per il mio pensiero.
Concordo nel non conivolgere dei bambini nelle beghe tra coniugi, ma Erika e mia figlia non sono bambini sono giovani donne. In età adulta prendere delle posizioni è necessario se si vuole ottenere delle cose dalla vita.
Non abbiamo bisogno di portare i figli dalla nostra parte o a incitarli ad odiare l'altro genitore, abbiamo bisogno che imparino a bussare non sempre alla stessa porta per battere cassa, anche se è sicuramente la soluzione più semplice, ma imparzilamente un po per uno, specialmente superati i 20 anni.
Non dico che sia un esempio di padre però spetta solo ai figli giudicare senza essere tirati in ballo nelle dispute dei genitori.
Rivendico solo il diritto alla libertà, poi ovvio che ciascuno ha occhi per vedere e testa per pensare!
Dirò a mia mamma che il nome Ti è piaciuto!
no problem antinisca ( bellissimo nome)
giusto pensarla come si vuole. io ho il mio vissuto ( i problemi i non sono miei io sono felicemente separata da un uomo degno) ma di mia sorella ( abbandonata due volte da due uomini diversi con due figlie a suo carico completo e due padri che se ne sbattono totalmente)
onestamente se in futuro le mie nipoti ( cui in parte faccio da padre anche io) non faranno differenze tra i genitori ci rimarrò male anche se in casa nostra non si coinvolgono i bambini cercando di tirarli da una parte o dall'altra, anzi davanti a loro proprio non se ne parla. la più grande però ha già tratto le conclusioni ( che mi dici di un padre che non hai MAI dato una lira e che da un anno non si fa vivo nemmeno con una telefonata??)
baci e pax
Mi spiace se Ti sono sembrata un po' stizzita ma stavo difendendo il sacrosanto diritto di una ragazza a voler bene ad entrambi i genitori senza essere costretta a prendere le parti di uno piuttosto che dell'altro.
Non sono un genitore ma sono una figlia che vuole bene ad entrambi i suoi genitori nello stesso modo e ritengo che tutti debbano avere questa libertà prescindendo da chi dà di più e chi meno.
Ovvio che la ragazza che ha scritto vede che sua mamma lavora il doppio e la fa stare bene ma questo non vuol dire che debba essere contro suo padre.
Ho visto una mia carissima amica d'infanzia rovinata dai suoi genitori che – in fase di divorzio – la volevano ciascuno dalla propria parte; il risultato? Adesso soffre di attacchi di panico e non riesce a stare sola nemmeno in casa propria per pochi minuti, non riesce ad andare al lavoro come tutti, ad uscire come tutti, … e tutto ciò per colpa di due genitori troppo egoisti, per cui un pochino so di cosa parlo…
E' per questo, forse, che Ti sono sembrata stizzita perchè ho visto una persona che conosco da una vita incastrata – e distrutta – in questi 'giochi di potere'.
Comprendo i Tuoi problemi di madre separata che fa i salti mortali ma non bisogna mai dimenticare che i figli non chiedono di venire al mondo e una volta che nascono hanno diritto a non venire usati.
Mi spiace, la penso così…
infatti io non ho voluto dire nulla contro gli avvocati e i giudici ,. mi sembra chiaro dato il tenore del mio post, che ra privo di carattere giuridico e a contenuto meramente solidaristico .
e quanto al voler essere il genitore più bravo cara antinsca scusa ma sei tu a confondere le cose ed è meglio parlare quando si ha esperienza in materia … tu hai dei filgi e sei separata e provvedi solo tu a loro mentre l'altro se ne sbatte? se non è cos' scusa ma non sei competente per entrare nel merito e da bravo avvocato sicuramente sai che non si parla di cose di cui non si ha esperienza, senza offesa.. io sono laureata in legge ho fatto pratica ma poi ho vinto un concorso e ora sono capufficio in P.A. ma ricordo ancora che la mia avvocatessa diceva: prima di parlare documentati e non entrare nel merito di cose che non sai. Sei una brava avvocatessa, lo vedo che sei competente, e pure assai, ma non erigerti a giudice di noi mamme a meno che tu non sia nella nostra stessa situazione
io faccio il capufficio e nonostante la laurea in legge non pretendo di saperne da avvocato e infatti per pareri mi sono anche rivolta a voi( con grande soddisfazione, tra l'altro) …
facile parlare dall'esterno, ma non eticamente corretto e non professional…sorry but not professional… il mio intervento non aveva carattere legale e non richiedeva il tuo commento un pò stizzito che nel caso mi è sembrato fuori luogo .
@ laura
Anche io sono solidale con Susan, vedo dozzine di casi come il suo e ne conosco perfettamente le difficoltà, ci mancherebbe altro, solo non deve prendersela con gli avvocati e con i giudici, che non necessariamente sono i responsabili della sua situazione, per i motivi che ho spiegato.
Poi ci sono anche avvocati e giudici che hanno colpe, più o meno gravi, in vari casi concreti, ma in quello di Susan la colpa è dell'ex marito e il resto con ogni probabilità non c'entra nulla.
Secondo me qui si confondono le cose.
Da una parte c'è una figlia che vuole bene ad entrambi i genitori: vede che uno da di più dell'altro ma ciò non toglie che entrambi sono i suoi genitori e lei vuole bene ad entrambi quindi ha diritto di restare fuori dalle loro diattribe.
Le madri che hanno scritto sopra, cercano, a mio avviso, solo delle giustificazione per portare i figli dalla loro parte e per poter dire 'io sono il genitore bravo'.
Un figlio è solo un figlio e non un alleato nella guerra con il marito che fa stare tanto male!
Dall'altra parte c'è un genitore che non paga e mi sembra, dai commenti postati, che la maggior parte delle persone pensa che la colpa sia dell'avvocato, dei giudici, etc… Beh, a mio parere la colpa è solo della persona che non paga, di certo l'avvocato non gli dice 'non pagare'! Tra l'altro, ricordo che voi signore che scrivete conoscete quest'uomo meglio di avvocati e giudici pertanto dovreste sapere che tipo di persona è!
io volevo solo solidarizzare con susan per la parte del suo post in cui esterna la sua amarezza per l'imparzialità cui Erika ritiene di avere diritto nei confronti di entrambi i genitori, quando è lei stessa a scrivere che la madre guadagna poco er niente e ciononostante il padre fa fatica a versare per lei le due lire e cerca ogni scusa per cessare di contribuire al suo mantenimento….
L'imparzialità va bene quando entrambe le parti in causa mettono lo stesso impegno!
Se invece uno dei genitori da la vita facendosi il mazzo dalla mattina alla sera lavando stirando nutrendo i filgi pagando praticamente tutto per loro privandosi di ogni libertà , mentre l'altro versa solo due lire e li viene a trovare due volte al mese, bhe è duro sostenere il diritto all'imparzialità!!! si trattano in modo uguale uguali situazioni, questa è imparzialità…trattando allo stesso modo due situazioni diverse, bhe non si è affatto imparziali , ma parziali dalla parte di chi, pur sbattendosi zero, viene apprezzato o deprecato nè più nè meno dell'altro che invece si fa un mazzo tanto!!!! ( di solito, ma non sempre, è la madre..)
Su questo concordo con Susan, non è affatto giusto.
Secondo me non facciamo altro che continuare con le generalizzazioni e i luoghi comuni, che non servono a niente.
Poi non è neanche vero quello che dici degli USA e te lo posso confermare per esperienza diretta.
Ad una società mia cliente hanno sequestrato 600.000 dollari in un conto negli Stati Uniti: ebbene io, avvocato italiano, la sto seguendo con il patto di quota lite, mentre l'avvocato USA, cui avevamo espressamente richiesto lo stesso sistema tariffario, si è rifiutato di adottarlo e ha voluto essere pagato a ore!
Distinguiamo tra credenze e realtà concreta, per piacere, altrimenti non andiamo da nessuna parte.
Voglio anche precisare che io stesso, per primo, non nutro grande stima e considerazione della mia stessa categoria, di cui fanno parte a volte persone degne ma altre volte persone molto meno degne, non intervengo assolutamente a difesa della stessa, ma solo per dire la mia opinione su come stanno veramente le cose.
A questo triste dibattito rispondo per parte degli avvocati come rispondono i medici chirurghi" l'intervento é riuscito ma, l'ammalato é morto".
Il problema é che gli onesti vengono sopraffati dai disonesti e sono la maggioranza, si tende sempre a fare il giuochino del gatto che si morde la coda, la colpa é sempre degli altri.
Negli USA i contratti sottocritti vengono fattirispettare a tempi molto brevi e gli avvocati vengono pagati a controversie ultimate ,a percentuale, nella nostra Nazione prima paghi il Legale e poi se i risultati sono positivi é merito dell'avvocato, se negativi colpa del cliente.
Sono spiacente, avvocato, ma da quanto leggo nel suo blog, i cittadini non hanno fiducia né della legge dello Stato né negli avvocato e questo vi dovrebbe far riflettere,certo che il cittadino é allo sbaraglio e non tutelato.
Cordialmente
A. Scarpitta
A mio giudizio continui a essere molto lontana dalla realtà delle cose, gli avvocati non hanno niente a che fare con professionisti quali medici, piloti (?) e ingegneri e quando dici che l'avvocato "serio" deve affidarsi solo alla sua preparazione e garantire in base alla stessa il risultato che si aspetta o si merita il cittadino vai oltre il luogo comune e approdi nel territorio delle vere e proprie baggianate – scusa ma il termine tecnico è proprio questo, dal momento che è vero l'esatto contrario.
In realtà, l'avvocato che si affida esclusivamente alla propria preparazione e che garantisce il proprio risultato è o un presuntuoso o un pazzo o un gran disonesto.
L'avvocato è solo un intermediario, a conoscenza degli aspetti tecnici del diritto, che può consigliare soluzioni e approcci, ma poi chi decide non è lui e questo per legge e per Costituzione… che piaccia o no.
Purtroppo ci sono anche giudici impreparati e non all'altezza del loro compito, in quel caso che cosa può fare un legale? Specialmente nel caso della lunghezza dei processi, se un giudice ha tempo per fissarti una udienza dopo un anno e mezzo l'avvocato che cosa dovrebbe fare? L'avvocato deve lavorare e avere a che fare con il giudice che gli passa il convento e deve cercare di fare del suo meglio con quello che ha.
Non mi vergogno affatto di confidare, dopo aver dato tutto quello che posso da me stesso, nell'aiuto della buona sorte o in quello di nostro Signore, credo che fare il contrario sarebbe solo da presuntuosi e ignoranti, dal momento che noi possiamo solo intuire, suggerire, tracciare linee e strategie ma la realtà e il suo andamento non dipendono ma solo da noi e ci mancherebbe altro.
Per quanto riguarda, poi, i procedimenti riguardanti le condizioni circa i figli, solitamente hanno una durata di alcuni mesi e non certo di anni, per cui una decisione sulle condizioni economiche nella quasi totalità dei casi viene raggiunta in poco tempo. Che poi non si sia d'accordo sui contenuti è un altro paio di maniche, lì ogni caso fa storia a sè e bisogna vedere di chi esattamente siano le responsabilità del disagio dei figli.
Per ciò che concerne, invece, l'esecuzione di tali obblighi, quando i padri o i genitori tenuti all'assengo non adempiono spontaneamente, come ho già detto altre volte nel nostro Paese c'è troppo lassismo. Negli Stati Uniti ad esempio per il genitore che non paga gli alimenti si spalancano subito le porte del carcere. In Germania, inoltre, se un genitore non paga il supporto per il figlio, lo pagano i servizi sociali che poi fanno rivalsa sul genitore, ma intanto il figlio continua ad avere il denaro che gli serve. In Italia non è così, per tanti motivi, ma la colpa non è certo nè degli avvocati nè dei giudici, al massimo semmai della classe politica e anche della società civile che invece di pensare concretamente ai problemi reali e a come risolverli si balocca con le assurdità che abbiamo letto in questo thread, è tanto più comodo dare la colpa al soliti avvocati, anche quando non c'entrano proprio niente.
C'è un testo molto interessante, di metà del 1700, di un autore di cui ho peraltro l'onore di essere concittadino, di cui consiglio sempre a tutti la lettura, si tratta di "Dei difetti della giurisprudenza" di L.A. Muratori, dove si analizzano i problemi della giustizia con osservazioni che sono attuali ancora oggi, distinguendo tra problemi ineliminabili, perchè dovuti a tanti fattori tra i quali quello per cui "non avrà mai fine la varietà delle teste umane, e problemi su cui si può fare questo. Ecco, oggi si avrebbe ancora bisogno di un testo di metà del 1700 e si devono ancora risolvere buona parte dei problemi colà denunciati, per cui figuriamoci se si può arrivare adesso e pretendere di cambiare la giustizia a colpi di, peraltro molto triti, luoghi comuni.
Gentile Sig. Solignani,
vedo che almeno su due cose siamo d'accordo, che le vittime sono i nostri figli e che la giustizia non funziona.
Bene, non pensa che questo è un controsenso?
Le lungagini possono essere accettati da una persona grande (forse), i nostri figli hanno bisogno di soluzioni immediate, a master finito poco importa se il genitore reticente sara condannato a pagare o meno. Quattro anni sgobbare di notte in un pub o simile durante gli studi,bellissimo, ma a piccoli passi mi raccomando!
Concretamente sinifica: una persona (meglio due) che stacca un assegno (meglio due) a fine mese (tutti mesi !) per vivere e studiare in serenita. Ovviamente portando i dovuti risultati in fatto di voti in esame a casa. Un baby-sitting di tanto in tanto, un lavoretto estivo ci puo stare, ma null'altro, è nei loro diritti. Forse i Sig.ri padri dimenticano che anche i loro figli mangiano tutti giorni. Questo è la realtà delle cose, il tempo passa inesorabilmente.
Alle vittime al pronto soccorso in ospedale si aiuta in modo "concreto".
Dov'è la differenza ?
Di cittadini che hanno le scatole piene della classe politica etc. (dipendenti statali) e che si diverte a ragionare, come dice lei, a luoghi comuni l'Italia è piena, la dimostrazione il V-day. Non bisogna neanche essere stati sposati ad un poliziotto, la realtà e alla luce di tutti.
Affidare l'andazzo delle cose (tipo la giustizia) alla fortuna o meglio nelle mani del signore… teoria ineressante, surreale, un po obsoleta, ma sicuramento molto poco concreto.
Solo un giocatore d'azzardo raggiona cosi.
Un professionista serio deve avere la piena padronanza della sua materia quando sono in gioco delle vite umane e non affidarsi alla fortuna.
Nessun professionista che sia medico ,pilota, ingeniere, si puo permettere di dire ..oops oggi non è andato,andremo meglio la prossima volta magari in appello.
Ma dimenticavo la frase più ricorrente della vostra categoria: " Speriamo in bene…non possiamo mica essere nella testa del giudice…"
nb.
anche a me piace parlare chiaro.
Cordiali saluti
Susanne
Io credo che le persone che hanno problemi, tra cui i figli che sono le vere "vittime" delle separazioni, vadano aiutate concretamente, a piccoli passi, fornendo innanzitutto una buona e reale visione della loro situazione, poi, se possibile, una speranza e infine, se la fortuna, o Dio per chi come me ci crede, aiutano, anche con qualche risultato.
I luoghi comuni, come quelli per cui i magistrati non fanno niente perchè sono dipendenti pubblici mentre i lavoratori del settore privato si rompono la schiena tutto il giorno, sono tanto infondati quanto inutili sia per la nostra lettrice originaria che per la figlia della commentatrice Susan, almeno a mio giudizio.
Naturalmente se uno si diverte a ragionare così, per me può farlo comodamente, io dal canto mio preferisco tenere, come dicevo, come punto di riferimento la realtà delle cose, anche perchè credo sia l'unico modo per essere in grado, almeno un minimo, di aiutare gli altri, che poi è il mio mestiere, quando naturalmente mi viene di farlo, cosa che non spetta a me di giudicare, ma agli altri.
Come dicevo in un altro commento, che la giustizia funzioni malissimo e sia piena di problemi e contraddizioni è verissimo, ma se speriamo che questi problemi siano risolti dalla classe politica, che ne è incapace, o dai cittadini che ragionano per luoghi comuni come questi che non portano a niente (dobbiamo forse privatizzare la magistratura? Siamo sicuri che tutti i magistrati si grattino tutto il giorno?) stiamo freschi.
Mi scuso se sono stato un po' perentorio ma mi piace parlare chiaro, specialmente su questi problemi, poi naturalmente c'è il rispetto dell'opinione di tutti.
Gentile Sig. Solignani,
ne ero certa che la mia "battuta" (ma neanche tanto) non le sarebbe piacuto. Una cosa è certa tutti noi che lavoriamo a stipendio fisso, ovviamente nell'industria privata, dobbiamo rendere e produrre e questo subito e in modo concreto, altrimenti siamo fuori. Questo vale anche per i Sig.ri giudici ed altri dipendenti statali ??!!
Francamente non ne vedo il bisogno di una mediazione con la magistratura, se questa parlasse come mangia. Mi viene sempre chiesto, essendo straniera, se ho bisogno di un interprete, si certo ne ho uno il mio avvocato, ma no perche non parlo l'italiano ma perche loro non lo parlono più, o meglio non con dei comuni mortali.
La polemica sta a zero sono i fatti che contano.
La frequentazione di un cosultorio famigliare, tanto bello, ma tanto inutile se il marito ti torna con un altra incinta e magari ti malmena, tanto per gradire.
Per conto mio spero che la ragazza in questione, Erika, cosi come mia figlia, possano avere giustizia prima del loro 30esimo compleanno. Ma questo è un illusione e lei lo sa.
Cordiali saluti
Susanne
Rispondo a questo:
>Ti sei confidato con un avvocato, bene, sone le >sole persone che traggono un vantaggio dalle >nostre situazioni balorde, insieme ai giudici >scalda poltrone.
Per dire che i giudici non traggono alcun vantaggio dal proliferare dei procedimenti di separazione e divorzio e dalle questioni connesse, dal momento che prendono uno stipendio fisso indipendentemente dal numero di procedimenti che trattano. In realtà, i giudici trarrebbero vantaggio da una riduzione di questi procedimenti dal momento che facendo meno lavoro guadagnerebbero pari stipendio.
Per quanto riguarda gli avvocati, non sono certo loro, non siamo certo noi, che abbiamo dato causa al dilagare delle separazioni, nè in via generale nè nel particolare delle singole famiglie, anzi un buon avvocato è l'unica cosa che consente ad una persona che si trova suo malgrado a dover affrontare una separazione di poter risolvere o comunque far fronte nel miglior modo possibile ai suoi problemi. Che poi ci siano avvocati non all'altezza del loro compito, non discuto perchè è una evidenza, però non si può basare un giudizio generale solo su di loro.
La colpa della crisi delle famiglie è delle famiglie stesse, cioè di uno o, più spesso, di entrambi i coniugi, per una molteplicità di fattori che non è il caso di stare a richiamare in questa sede, che comunque fanno capo all'incapacità o alla mancata volontà di *comunicare*. Esiste la mediazione famigliare e noi la proponiamo sempre a tutti quelli che vengono qui per separarsi, molti di quelli che la intraprendono poi NON SI SEPARANO PIU' ma la intraprende solo una coppia su 50 all'incirca… I mediatori famigliari avrebbero tanto da dire e soprattutto da dare a tutti i membri della famiglia quando entra in crisi, sia per tentare di ricomporla, quando possibile, sia per gestire nel migliore dei modi la frattura, ma, come spesso accade, non li si vuole ascoltare, come non si vuoe più ascoltare il proprio partner o i propri figli.
Per quanto riguarda il consultarsi con un avvocato, dunque, pur non essendo noi dei professionisti deputati all'introspezione interiore ma alla mediazione con le istituzioni al fine di ottenere provvedimenti da parte della Magistratura, dopo aver visto centinaia di casa un po' di sensibilità e di idee al riguardo, sia pure da profani, le abbiamo sviluppate e qualcosa da dire, se ci fosse qualcuno disposto ad ascoltare, anche poi facendone l'uso che crede, ce l'avremmo.
Cara Erika,
mi vengono i brividi leggendo la tua lettera, potrebbe essere scritta da mia figlia che si trova nella tua stessa situazione. Io sono una madre separata che guadagna €1000.00 al mese e che fa i salti mortali per far quadrare i conti, per fortuna ho solo una figlia, che frequenta il primo anno di università e fa come te dei lavoretti saltuari, da sempre.
Ora qualche dato noioso:
Il mio mutuo è lievitato a € 400.00 mensili, l'appartamento (posto letto) di mia figlia costa € 300.00 al mese, le tasse univesitarie ammontano a 102.00 al mese… devo continuare ? Il padre di mia figlia ( poliziotto in pensione a 45 anni !!) "partecipa" con le sue solite € 155.00, da 12 anni sempre la stessa somma. Anche lui come tuo padre non vuole pagare di più e per questo siamo finiti davanti al giudice il 25/10/07, la solita farsa, rimandati a gennaio. Intanto chi paga, io, non importa come per lo stato posso anche andare a rubare. Ora io non ti voglio far carico di un ulteriore problema e un altra lagna di madre disperata, ma quando leggo del tuo bisogno o diritto all'imparzialità mi si apre una vecchia ferita. Ma porca miseria è cosi difficile per voi figli vedere chi si fa in due per voi e chi farebbe di tutto per farvi avere una vita bella, noi siamo delle leonesse disposte a batterci pur di vedervi felici e sereni nello studio. Ma come poi pensare di nasconderti dietro ad un dito, se hai un diritto da far valere anche se nei confronti di tuo padre, fatti sentire anche tu, non sei più una bambina, sei una donna ora, e l'andamenento delle cose dipende si da te. Aiuta tua madre nella sua battaglia, lo fa per voi, una donna da sola senza impegni e doveri verso dei figli, credimi vivrebbe da regina e non chiederebbe niente a nessuno, tantomeno ad uno stupido ex marito.
Cara Erika scusami, sto scrivendo a mia figlia…
Ti sei confidato con un avvocato, bene, sone le sole persone che traggono un vantaggio dalle nostre situazioni balorde, insieme ai giudici scalda poltrone.
ti abbraccio forte forte… figlia mia.
tua Susanne