Buongiorno, Vi scrivo per chiederVi una consulenza riguardo alla situazione che si è venuta a creare con l’ex moglie del mio compagno. Noi conviviamo da 10 anni (anche se non con continuità, perchè durante gli studi universitari ho risieduto saltuarialmente in un’altra città ) nella casa che è di proprietà del mio compagno; abbiamo un bimbo piccolo di quasi un anno; io ho sempre mantenuto la residenza a casa di mia madre e da quando il piccolo è nato risulta risiedere sempre presso casa di mia madre. Prima domanda: può essere la nostra definita “convivenza more uxorio” anche se ufficialmente non ho la residenza nella sua casa? Lui e la sua ex moglie sono separati legalmente da otto anni e divorziati consensualmente da 4, ed hanno una figlia di quattordici anni che vive con la madre; sull’atto di divorzio c’è scritto che lui deve corrispondere 300 euro mensili più tutte le spese extra. Io ed il mio compagno abbiamo una società intestata per il 70% a lui e per il 30% a me; io lavoro come coadiuvante nella suddetta società; abbiamo dichiarato lo scorso anno circa 22.000 euro, di cui appunto il 30% a me intestati; io sono proprietaria del 25% dell’appartamento di mia madre (ereditato da mio padre), lui è proprietario dell’appartamento in cui viviamo e di un piccolo appartamento di vacanza. Dal prossimo gennaio dovremo pagare una rata per un mutuo di 850 euro mensili. La ex moglie lavora a tempo pieno e risiede in un appartamento che a quanto mi risulta è di proprietà del suo successivo compagno, dal quale è separata, ed è stato a lei lasciato in quanto affidataria della bambina avuta da quest’ultimo.
Visto il nostro reddito e tenuto conto della nascita di nostro figlio, è possibile richiedere la rinegoziazione del mantenimento o la suddivisione al 50% delle spese extra? Oltretutto mi preme sapere se le spese extra vadano concordate, visto che nello scorso mese di settembre ha chiesto 700 euro: se lei decide che come spese “extra” la bambina ha bisogno di una borsa di Prada, o che come spese ricreative vuole portarla in vacanza ai Caraibi, noi dobbiamo pagare?! Oppure ci si può opporre ad alcune spese ritenute non indispensabili ed essenziali all’educazione e al benessere della bambina? Dico “noi” perchè lavorando insieme e gestendo insieme la nostra attività ovviamente non ci dividiamo i redditi in percentuale, ma cerchiamo di far “quadrare i conti” con quando derivante dal nostro lavoro; inoltre i genitori del mio compagno sono benestanti e la ex moglie fa leva su questo perchè sa che “dove non arriviamo noi, arrivano loro”: ma il fatto che loro siano benestanti incorre nella determinazione della cifra che il mio compagno deve corrispondere?
In ultimo, il rapporto fra me e la ex moglie in questione si è mantenuto civile fino a quest’estate, ma a causa di un diverbio scivolato in una lite ora ha esplicitamente detto al mio compagno che finchè ci sarò io la bambina non potrà venire a casa nostra, e che potrà vederla solo quando e dove io non sono presente. Vorrei chiedere se lei ha diritto di fare questo. Ho letto a riguardo un altro articolo in cui spiegate che è la bambina a dover esplicitamente dire che ha cattivi rapporti con la compagna del padre, ma in tutto ciò tenuto conto del fatto che la mente di una ragazzina di 14 anni è influenzabile da ciò che le dice la madre? Come scritto in quell’articolo, io lascio che il mio compagno e sua figlia abbiano spazio e tempo per stare soli, ma di certo l’idea di andarmene di casa perchè lui possa vedere sua figlia mi sembra intollerabile… Rimango in attesa di un Vostro cortese riscontro, e colgo l’occasione per ringraziarVi per il Vostro lavoro e per il Vostro aiuto! …Fa sorridere (ovviamente per sdrammatizzare…) trovare tante altre donne “incarognite” come me! Grazie e buon lavoro (Teresa, via posta elettronica)
Per quanto riguarda la Tua prima domanda, direi che la vostra possa essere consideranza convivenza.
Per quanto riguarda la divisione delle spese straordinarie potreste sicuramente chiedere che vengano divise al 50% tra i genitori, prevedendo la concordarietà delle spese: se nulla è stabilito in sede di separazione/divorzio la decisione spetta al genitore affidatario, altrimenti ne viene specificata la concordarietà.
Consiglio sempre di far mettere questa ‘clausola’ perchè evita che il genitore affidatario decida da solo le spese da sostenere ma si debba confrontare con l’altro coniuge.
Per quanto riguarda il diritto di visita, la madre non può decidere se e quando la figlia possa vedere il padre, ma deve rispettare le condizioni stabilite in sede di separazione.
Vi consiglio di rivolgervi ad un legale che faccia valere i diritti di genitore del Tuo compagno che non si possono limitare al pagamento dell’assegno di mantenimento ma prevedono anche il diritto del padre di passare del tempo con la figlia.
Se vuoi un preventivo per il procedimento di modifica delle condizioni, te lo possiamo fare gratuitamente, vedi qui:
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2 risposte su “spese straordinarie per i figli e altre questioni”
Bella Legge che pensa a tutelare scroccone parassite grandi e grosse che potrebbero andare a lavorare come tutte invece di tutelare i figli nati da seconde unioni che sono gli unici (figli di primo secondo o terzo letto non importa) che vanno tutelati. Vorrei sapere al tuo ex quanti soldi rimangono per mantenere l'altro suo figlio e scommetto che sta maledicendo l'assegno divorzile sperando che quei soldi che ti dà vadano a finire…lasciamo perdere. Perchè non provi a pensare al tuo ex come ad un essere pensante che non è stato accalappiato o costretto con la pistola ma sicuramente ha scelto di lasciarti per suoi motivi insindacabili? Come vi permettete di considerare un uomo di vostro possesso solo perchè vi ha messo un anello al dito e vi ha ingravidate per prime? (come se fosse una questione temporale quella che conta). Come sono brave certe donne a considerare gli uomini incapaci di intendere e volere solo quando fanno qualcosa che a loro non aggrada ma per piacere un po' di dignità!
Ma il tuo lui non parla? Io sono una donna incarogniata quanto te ma nei confronti di una come te che appena accalappiato il mio compagno si è fatta ingravidare e gli ha fatto chiedere la riduzione dell'assegno di mantenimento di nostra figlia.
Risultato io ho chiesto assegno divorzile al quale prima avevo rinunciato, il giudice lo ha concesso e pure un piccolo aumento dell'assegno di mantenimento della figlia.
Grazie a Dio c'è la legge e non solo donne come te che sanno solo pensare a portare via ai figli avuti dal precedente matrinio.