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è giusto che io continui a pagare l’affitto per un appartamento in cui non risiedo più?

Ho convissuto per circa un anno con il mio fidanzato (ormai ex); una volta trasferitami a casa sua ho provveduto al cambio di residenza spostandola da casa dei miei genitori all’indirizzo di casa sua; a seguito della nostra separazione lui mi ha obbligata con la minaccia ad abbandonare casa e mi sono ritrovata a dover alloggiare a casa di una amica in attesa della scadenza del contratto di lavoro per poter successivamente tornare a casa dei miei genitori (io provengo dalla provincia di Como, il mio ex da Pescara) pagando comunque la metà dell’affitto. E’ mio diritto chiedere un risarcimento danni materiali e morali al mio fidanzato che mi ha costretta ad abbandonare quella che attualmente era casa mia data la nostra convivenza e la mia residenza??? Attendo fiduciosa una risposta. Grazie. (Catia, mail)

Anzitutto, Catia, occorre fare una precisazione: il semplice fatto che tu abbia chiesto ed ottenuto il cambio di residenza nel comune del tuo ex-fidanzato non implica necessariamente l’acquisto, da parte tua, della titolarità dell’appartamento in cui avete vissuto insieme per un anno. La proprietà di un immobile, infatti, si acquista con un atto di compravendita (in cui tu risulti come acquirente), mentre, da quanto ho capito, tu hai semplicemente convissuto nell’appartamento in cui il tuo ex-fidanzato tuttora vive (in virtù di un contratto di locazione, questo lo desumo dal fatto che tu gli corrispondevi metà dell’affitto, l’altra metà la pagava lui), provvedendo semplicemente, probabilmente per motivi di opportunità pratica (per esempio assistenza medica, rapporti con Inail in caso di problemi sul lavoro, eccetera), a cambiare la tua residenza.

Il fatto che la situazione fra di voi fosse così “precaria” comporta, ora, le conseguenze con cui stai facendo i conti: se il contratto di locazione è intestato a lui, tu non hai nessun diritto di risiedervi, anche se all’anagrafe risulti residente proprio lì. Lui ti ha semplicemente “ospitata”; di conseguenza, lui può in qualunque momento non essere più disposto ad accoglierti ma, allo stesso modo, tu non sarai più disposta a pagargli la tua parte.

Alla luce di tutto questo, posso dirti che non c’è nessun motivo per cui tu debba continuare a pagare metà dell’affitto; se lo hai fatto nel corso di quell’anno di convivenza, lo hai fatto perchè ci vivevi (e, diciamocela tutta, era giusto che gli corrispondessi quello che avresti pagato ad un altro locatore); ora che non ci vivi più, però, che senso ha? L’ideale, però, sarebbe stato cointestare il contratto di locazione.

Purtroppo, credo che chiedere, ora, un risarcimento per i danni che hai subìto, o quantomeno per le somme che hai indebitamente versato, sia di difficile esperibilità, dal momento che non ci sono i mezzi per provare che tu quelle somme le hai realmente versate (dato che non credo che il tuo ex ti abbia rilasciato delle ricevute..). Lui non si era impegnato ad asicurarti un tetto fino ad un termine preciso, quindi non ha “formalmente” contravvenuto a nessun obbligo, pertanto ora nulla si può eccepire contro di lui.

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