Sono separata da aprile 2006 ed ho due figli di 6 e 7 anni, non ho chiesto per me l’assegno di mantenimento (anche se sono disoccupata da più di 24 mesi) e lo percepisco solo per i 2 figli, ciooè 250 in tutto al mese. Questo era stato stabilito dall’avvocato del mio ex marito visto che aveva presentato una dichiarazione dei redditi di €11.000. Ora dice di non riuscire a pagare il mutuo della casa ed il mantenimento dei figli quindi si vede costretto a vendere l’immobile che peraltro era stato assegnato a me avendo l’affidamento esclusivo dei figli. Tra l’altro dopo la separazione non è stata fatta la trascrizione dell’atto di assegnazione della casa alla conservatoria dei registri immobiliari del catasto, (perchè l’avvocato che mi ha curato la separazione non me l’ha detto), quindi siamo fritti! A questo punto, visto che ci obbliga ad andarcene, ci spetterà qualcosa in più di 250€ al mese o devo anche ringraziarlo? Visto che saremo obbligati ad andarcene dalla casa assegnataci per diritto in sede di separazione, posso eventualmente cambiare comune di residenza, entro che distanze devo stare e quali azioni potrebbe fare lui nei miei confronti opponendosi a questa scelta peraltro obbligata? Premetto che questa decisione sarebbe puramente di tipo economico visto che le case a xxx costano moltissimo credo che cercherei nei dintorni di xxx, sarebbe però impossibile per lui poter accompagnare i bambini a scuola il mattino successivo al giorno di visita infrasettimanale, quindi credo salterebbero le visite o i pernottamenti infrasettimanali. (Claudia, via mail).
Ti dò una buona notizia: tuo marito non può vendere la casa per almeno altri 8 anni. Secondo la Cassazione, che è intervenuta sul tema recentemente pronunciandosi a Sezioni Unite (il riferimento esatto è quello della pronuncia 11096 del 2002), la trascrizione, ai fini dell’opponibilità ai terzi, non è necessaria per i primi nove anni di assegnazione della casa famigliare, applicandosi per analogia la disciplina che prevede che la trascrizione è necessaria solo per le locazioni ultranovennali, ai sensi dell’art. 1599 cod. civ. Dopo i nove anni, la casa potrà restare nella tua disponibilità solo se avrai effettuato, frattanto, la trascrizione e, naturalmente, finchè i due bambini non avranno raggiunto l’indipendenza economica, cosa che oggigiorno, considerato la durata del ciclo degli studi e di inserimento nel mondo del lavoro, avviene per molti tra i 25 e i 30 anni di età, anche se dipende naturalmente dal percorso che intraprenderanno.
Ti consiglio di trascrivere il provvedimento. Alle altre domande al momento non rispondo, visto che il problema è risolto alla radice. Se non lavori da più di due anni, dovresti avere diritto, in caso di bisogno, al gratuito patrocinio. E in ogni caso, per la tua realtà economica e sociale, tuo marito sta pagando molto poco per i due figli, anche se bisogna vedere il suo reddito qual’è.
10 risposte su “il marito può vendere la casa assegnata alla moglie?”
Ciao io sto comprando una casa di 2 persone separate la casa e di proprietà del marito però e stata assegnata alla moglie e i figli.. di seguito la donna ha rinunciato al diritto di abitazione con una lettera firmata da tutti gli avvocati in presenza di marito e figli… ma non e stata cancellata la trascrizione..posso comprare la casa o corro rischi?
Dovrei vedere questo documento, ma la trascrizione sarebbe comunque da togliere.
Ex marito dice che ha indebitata con la banca la casa che è stata assegniate a me( trascritta) c con due minori. E che la banca ci butterà noi fuori di casa?!??
Non ho capito niente, mi dispiace, ti consiglio di andare a parlare con un avvocato di persona.
Sono separato e in questo periodo non ho lavoro visto che la casa assegnata e andata per i figli moglie vorrei vedere il box cosi con il ricavato crearmi un qualcosa si può vendere ?grazie
Non credo proprio, è una pertinenza. Puoi farlo al massimo solo con l’accordo di tua moglie.
Non concordo. Assegnazione casa che sia trascritta oppure no, non preclude la vendita immobile di proprietà esclusiva del marito. L’acquirente è liberissimo di acquistare una casa occupata decidendo di effettuare un investimento a 10/15 anni e chiaramente avrà il giusto tornaconto nello sconto dal prezzo vendita pattuito visto che acquista una casa occupata, è come comprare un immobile locato, chi lo vieta? Ok che sia opponibile al terzo ma unicamente se questo vuole l’immobile liberato, se l’acquirente acquista l’immobile e vi lascia il coniuge assegnatario con figli minori sino alla loro indipendenza economica come previsto dalla Legge non vi è nessun divieto alla vendita della casa da parte del marito.
È verissimo quello che dici, per esperienza però ti posso dire che è molto difficile, nei fatti quasi sempre impossibile, vendere in queste condizioni. Grazie comunque per le tue osservazioni, che contribuiscono sicuramente alla completezza di informazioni che alla fine ne ricava il lettore del blog.
Buongiorno, sono separata, il Giudice nell’udienza ha stabilito i provvedimenti urgenti: assegnazione della casa coniugale, affidamento dei figli e quota alimenti mensile, allontanamento del coniuge entro 30 giorni dalla sentenza. Vista la differenza fra il mio stipendio e quello di mio marito (praticamente lui prende più del doppio di me), il mio Avvocato aveva chiesto un assegno di mantenimento anche x me, ma lui non vuole assolutamente. Stante queste premesse la mia domanda è questa: si può chiedere che le rate mancanti del mutuo (che finora abbiamo diviso a metà) vengano accollate interamente a lui?
Grazie mille e buona giornata.
Franca Adele Comaschi
Il mutuo è un aspetto squisitamente patrimoniale che non può essere inserito all’interno del procedimento di separazione, dove il giudice non avrebbe nessun potere di intervenire. È una cosa dove dovete negoziare come se foste due comunissimi comproprietari di un immobile che non sono mai stati sposati tra loro, per capirci. In difetto di un accordo si può chiedere, naturalmente, la divisione, ma si tratta di una cosa da cercare di evitare il più possibile.