Mia madre nel 2006 è subentrata al conduttore in un contratto di locazione libero (4+4), il contratto stipulato a nome suo è stato contratto in realtà in favore di mio fratello studente universitario a Bologna. Il contratto originario in cui mia madre è subentrata prevedeva la facoltà di recesso, per giustificati motivi, di parte conduttrice previo avviso di 6 mesi dal giorno in cui s’intendeva recedere. Il contratto oltre a lei è intestato ad altri 4 inquilini dell’immobile tutti subentrati a loro volta ai contraenti originari (a parte uno). Nel contratto originario (sottoscritto nel 2003)le parti contraenti con il locatore sono definite “parte conduttrice”. Parte conduttrice nel contratto si obbliga a pagare un canone annuo di Euro 15.600, 12 rate mensili da 1.300,00 Euro, (in realtà gli inquilini pagano ognuno una sua quota mensile distinta dagli altri in base alla metratura della camera).** Un mese fa mia madre ha dato disdetta dopo quasi due anni in cui ha pagato regolarmente il canone, per giustificati motivi, dal contratto con preavviso di 6 mesi rendendosi disponibile al pagamento della quota del canone per il periodo intercorrente tra la disdetta e il recesso (6 mesi per l’appunto). Il locatore le ha risposto che la lettera raccomandata, firmata da lei sola, doveva essere sottoscritta congiuntamente da tutti gli inquilini parti del contratto e che per questo motivo, la lettera era da ritenersi nulla ed inefficace a tutti gli effetti. Le vorrei chiedere se questo è vero. Realmente la disdetta non ha valore per i motivi addotti dal locatore e se è così può spiegarmi il perchè? C’è una soluzione alternativa? Cosa accadrebbe se mia madre al termine dei sei mesi decidesse di non pagare più il canone ritenendo valida la disdetta? Spero possa aiutarci a non commettere un errore. Grazie per la pazienza. Francesco
Per dare una risposta adeguata e esauriente bisognerebbe sapere con esattezza che cosa prevede il contratto di locazione.
Da quello che ho capito, si tratta di uno di quei contratti di locazione che vengono stipulati tra il proprietario di un appartamento e alcuni studenti per consentire a questi ultimi di avere un alloggio in zona universitaria dividendo le spese.
Tali contratti prevedono a volte anche che in caso di recesso di uno dei conduttori, previo consenso scritto del proprietario che cede in locazione l’immobile, nel rapporto in essere può subentrare altro soggetto (come, forse, è successo a Suo fratello).
Detti contratti sono plurilaterali e, normalmente, prevedono che i conduttori abbiano facoltà di recedere dal contratto previo avviso da recapitarsi a mezzo lettera raccomandata entro un certo termine (nel Suo caso 6 mesi).
Tale facoltà è consentita anche uno solo di essi, realizzando in simile eventualità, un recesso parziale.
In tale ipotesi, se indubbiamente vengono tutelate le ragioni del singolo conduttore, è altresì vero che tale scelta giochi in danno degli altri conduttori, che rimarranno solidalmente obbligati, verso il locatore, per l’intero canone.
Infatti, dal mese dell’intervenuto recesso, la locazione prosegue, immutato l’intero canone pattuito (le rate mensili da 1.300,00 euro cadauna), nei confronti degli altri ferma restando la solidarietà del conduttore recedente (tua madre) per i pregressi periodi di conduzione.
Insomma, in tali casi, opera la solidarietà dei conduttori per il pagamento dei canoni, a norma dell’articolo 1292 Codice Civile.
Secondo la giurisprudenza, infatti, «la coesistenza nello stesso rapporto locatizio di più conduttori non esclude che ciascuno di questi sia tenuto per la medesima prestazione con distinta ed autonoma obbligazione. In tale caso deve ritenersi che essi siano obbligati in solido a norma degli articoli 1292 e 1294 Codice Civile, poiché si versa in ipotesi di obbligazioni solidali, nelle quali si ha in realtà, non una obbligazione unica con pluralità di soggetti, ma tante singole obbligazioni quanti sono i debitori, connesse fra loro ed aventi, ciascuna, per oggetto l’identica prestazione» (Cass., 27 febbraio 1978, n. 1011).
In materia si è pronunciato anche il Tribunale di Milano, con il provvedimento 18 settembre 2007, numero 10233, secondo cui «la legge (articolo 1294 Codice Civile) ha previsto nei rapporti obbligatori la presunzione di solidarietà passiva, salvo diverso accordo tra le parti».
Conseguentemente, in caso di recesso di uno solo tra i vari conduttori, il locatore può pretendere il versamento dell’intero canone e delle spese accessorie, da parte di uno qualsiasi dei conduttori rimasti.
Solitamente se uno dei conduttori va via prima della scadenza, l’intero canone va ripartito fra coloro che rimangono, tranne diverso accordo con il proprietario.
259 risposte su “Può un solo conduttore recedere dal contratto di locazione?”
Salve ho un contratto che recita all’art 9
Articolo 9
(Recesso del conduttore)
Il conduttore ha facoltà di recedere dal contratto per gravi motivi, previo avviso da recapitarsi mediante lettera raccomandata almeno tre mesi prima della scadenza. Tale facoltà è consentita anche ad uno o più dei conduttori firmatari ed in tal caso, dal mese dell’intervenuto recesso, la locazione prosegue nei confronti degli altri, ferma restando la solidarietà del conduttore recedente per i pregressi periodi di conduzione.
premetto che il contratto è annuale per locazione abitativa transitoria a 5 persone in solido e dura dal settembre 2016 al settembre 2016
a questo punto la parola “scadenza” alla prima frase dell’art9 si riferisce alla scadenza del contratto? (settembre 2017) inequivocabilmente?
se qualcuno vuole andare via prima? per esempio aprile, puo fare disdetta con la stesso procedimento e accollare il suo affitto agli altri restanti coinquilini fino a settembre? o deve pagarlo lui lo stesso poiche non ci sono variazioni al contratto?
nota. nel contratto non c’è nessuna menzione a recessi anticipati
grazie mille
Mi dispiace, ma se vuoi farci interpretare un contratto o una sua clasola devi valutare di acquistare una consulenza.
Salve,
ho un contratto affitto intestato a me ed altre persone. Voglio andare via del apartamento ma rimangono gli altri conduttore. Dopo inviata la mia disdetta del contratto, volevo sapere come devo portarmi se gli inquilini che rimangono non vogliono darmi la mia parte del deposito cauzionale?
Non credo che il proprietario la restituisca.
Salve. Ho un contratto intestato a me e altre due studentesse. Purtroppo queste ragazze credono di vivere in una stalla e quindi da mesi non mangio più a casa perchè la cucina è piena di grasso e il frigorifero non salubre. Il contratto scade a settembre ma io vorrei chiedere la disdetta anticipata. Puó essere considerato il mio un grave motivo per legge?a che spese andrei incontro per la disdetta del contratto?
È contestabile anche più del solito pensa solo agli aspetti relativi alla prova…
Buonasera, io e la mia coinquilina abbiamo un contratto di 3+2. un mese fa la mia coinquilina se ne è andata senza dare la disdetta e senza pagare la parte di affitto al proprietario di casa. ora quest’ultimo vuole che io sia a pagare l’intero affitto. lo può fare anche se la mia ex coinquilina non ha dato nessuna disdetta e non paga l’affitto al padrone di casa?
Si siete responsabili in solido.
Buongiorno mi scusi, purtroppo non ci sto capendo molto. Il testo del blog sembra dire “tutto dipende da come è scritto nel contratto” (“Per dare una risposta adeguata e esauriente bisognerebbe sapere con esattezza che cosa prevede il contratto di locazione.”). Nelle risposte però lei sembra dire “è sempre possibile per un singolo firmatario del contratto recedere, senza che gli altri firmatari possano dire nulla” (per esempio alla domanda “Non mi è chiaro se la lettera di disdetta debba essere firmata anche dagli altri soggetti che costituiscono il CONDUTTORE.” e la sua risposta “Solo il recedente deve firmare”). Le faccio quindi due domande (interconnesse). Io ho lo stesso problema con un contratto che è nella forma “al sig XXX e al sig YYY. Di seguito denominato “Conduttore”. E poi sempre nel contratto “Il conduttore ha facoltà di recedere…” (maiuscole/minuscole come riportato). In questo caso, uno degli affittuari può recedere unilateralmente senza il consenso dell’altro affittuario o no? Seconda domanda: l’art. 3 della legge 9 dicembre 1998 n° 431 prevede che “Il conduttore, qualora ricorrano gravi motivi, può recedere in qualsiasi momento dal contratto, dando comunicazione al locatore con preavviso di sei mesi.”. In questo caso per “conduttore” si intende uno dei due affittuari e l’altro non può obiettare, oppure ci vuole l’unanimità dei conduttori?
Un conto sono i presupposti per recedere tout court e un conto la possibilità di farlo singolarmente o meno quando ci si è obbligati in solido…
Salve avvocato,
Volevo avere un suo parere,io e il mio ragazzo dobbiamo andare a convivere,io non ho contratto lui a tempo determinato,la società immobiliare che affitta l’appartamento ha chiesto di trovare qualcuno che si inserisca insieme al mio ragazzo,mia madre si è resa disponibile,chiedendo però che se il mio ragazzo ottiene il tempo indeterminato lei si potrà togliere dal contratto,inizialmente hanno accettato,poi dicono che in futuro lui non potrebbe comunque rimane da solo nel contratto ,premetto che avevo anche chiesto di inserire una clausula a riguardo eventualmente nel contratto che però mi viene negata,perchè come detto si vogliono 2 affittuari nel contratto,se dovessi accettare tale decisione è stipulare comunque il contratto in futuro mia madre potrebbe comunque avvalersi della facoltà di togliersi?
Cordiali saluti
Dipende da quel che prevede il contratto a me sembra un po’ un piaciugo…
Egregio Avvocato
Sono una studentessa di Ferrara al primo anno. Ad Ottobre 2014 ho firmato un contratto di 6+6 per un appartamento che tra l’altro risulta uso ufficio con un altro inquilino , per cui risultiamo entrambi conduttori dell’appartamento. Quando ho firmato il contratto mi è stato comunicato che per lasciare l’appartamento dovevamo entrambi essere d’accordo a lasciare l’appartamento e che se uno solo non voleva lasciare l’appartamento neanche l’altro avrebbe potuto. Inizialmente non pensavo ci sarebbero stati problemi…ma poi la convivenza si è rivelata un Inferno! Non rispettava turni di pulizia…e tantissime altre cose che mi hanno portato a decidere di voler uscire dal contratto. Nel contratto nel punto <> non viene specificato ne che dobbiamo obbligatoriamente dare disdetta entrambi ne tanto meno che debba trovare necessariamente un sostituto per poter andare via. Io vorrei dunque sapere dato che il mio coinquilino non è d’accordo a lasciare l’appartamento e non firmerá nessuna disdetta. Io da singola conduttrice ho la facolta di recedere il contratto mandando la raccomandata con il preavviso come previsto? E se il proprietario mi comunica che è necessario avere la disdetta di entrambi(pur non essendo specificato nel contratto) cosa posso rispondere. Per far valere le mie ragioni?
Grazie in anticipo.
Non saprei cosa altro aggiungere rispetto a quanto riportato nel post di cui sopra, il consiglio in queste situazioni è comunque quello di sforzarsi al massimo per raggiungere un accordo.
Ma volevo comunque sapere, io posso mandando raccomandata come previsto da contratto, recedere dal contratto pur non avendo trovato un sostituto? O devo necessariamente trovarlo per potermi slegare dal contratto?
Puoi farlo con gli effetti indicati nel post, per dire di più bisognerebbe vedere il contratto e come è formulato in concreto.
Salve, ho letto dall’ inizio alla fine la discussione circa la possibilità di recesso di un singolo da un contratto stipulato collettivamente, caso che mi interessa in prima persona.
Come da contratto, tramite raccomandata a/ r e con anticipo di 3 mesi, ho provveduto a comunicare al locatore la mia dipartita, ma la mia proprietaria afferma che non ha valore perché il mio non è un contratto singolo bensì collettivo( purtroppo non sono riuscita a fare una cosa collettiva perché i miei coinquilini non se ne sono mostrati disponibili).
Inoltre pretende che io continui a pagare solo perché i miei coinquilini, che pure loro avevano comunicato che avrebbero lasciato l’ appartamento, alla fine non lo hanno lasciato.
Bisognerebbe a questo punto vedere il contratto purtroppo.
Salve! io e la mia coinquilina, in data 1 ottobre 2014, abbiamo stipulato un contratto di locazione per 2 anni. L’incompatibilità tra le inquiline, è un motivo grave di recesso per entrambe?
Grazie anticipatamente
Cordiali saluti
Non credo.
Gentile Avvocato,
sono stata cointestataria di un contratto di locazione insieme ad altre 3 ragazze. Una ha effettuato recesso anticipato, lasciando quindi casa 3 mesi prima della fine del contratto di locazione. Verbalmente eravamo rimaste con il proprietario che noi 3 che rimanevamo, avremmo continuato a pagare esclusivamente la nostra quota come avevamo sempre fatto (aveva sempre accettato 4 bonifici separati per il canone mensile pur essendo un contratto cointestato). Alla scadenza del contratto ha cambiato idea e ha preteso da noi 3 il pagamento dei 3 mesi della stanza che era rimasta vuota (non si era trovata sostituta).Noi ci siamo rifiutate. Ora,mesi dopo, tramite avvocato, minaccia decreto ingiuntivo se non effettueremo tramite unico bonifico il pagamento dei 3 mesi della stanza rimasta non affittata. La mia domanda per lei è la seguente: visto che all’epoca vi è stato solo accordo verbale (colpa nostra,ma non essendoci mai stati problemi non aspettavamo questo comportamento) siamo costrette a pagare la quota da lui chiesta (essendo comunque un contratto cointestato) oppure il fatto che lui non ha mai preteso negli anni un unico versamento mensile,ma sempre accettato 4 bonifici separati per la quota totale del canone, può essere qualcosa da far valere contro il decreto ingiuntivo? Può questo dimostrare che pur essendo un contratto cointestato, di fatto ognuna era responsabile esclusivamente della propria stanza, effettuando appunto la propria quota relativa al canone mensile totale?
La ringrazio per la sua disponibilità,
Cortesi Saluti
Secondo me non vale granché, se si impunta dovete pagare provate magari con un accordo.
Egregio Avvocato, in caso di subentro di un solo studente si puo’ aumentare il canone solo per lui ?
La domanda posta così non ha senso, mi dispiace.
Gentile Avvocato, dopo aver letto tutti commenti precedenti, mi trovo a doverLe scrivere per un quesito che non riesco a risolvere. Sono proprietario di un appartamento affittato ad una coppia (non sposata) con contratto 4+4 che già in passato mi ha dato problemi nei pagamenti, finora fortunatamente risolti con “semplici” discussioni. Il contratto è intestato al “signor.. e alla signora.. (da qui in avanti “il conduttore”)”, ovviamente obbligati in solido, mentre stabilisce in fase di recesso semplicemente che “il conduttore può recedere per giustificati (e non gravi per venire incontro alle loro esigenze) motivi dando preavviso di 6 mesi ecc ecc”.
Ad oggi uno dei due conduttori (la donna) ha deciso di andarsene perchè hanno deciso di chiudere la loro storia, e vuole ovviamente darmi il recesso. A questo punto vorrei sapere:
a) può un soggetto obbligato in solido con un altro dare un recesso in maniera valida, ovvero comportando una modifica nella situazione soggettiva di un altro soggetto con un atto unilaterale?
b) se fosse valido il recesso, può l’altra parte (ovvero l’uomo che non vorrebbe andare via) opporsi a questo? (fermo restando che ovviamente sarebbe obbligato a pagare per l’intero con diritto di regresso su lei, che però a quanto pare è polacca e vuole tornare al paese di origine, quindi non penso sia “propensa” a rimborsarlo)
c) posso in qualche modo fare sì che il recesso di lei obblighi anche lui a darmi il recesso o comunque utilizzare il suo di lei recesso affinchè risulti valido per entrambi, in quanto obbligati in solido?
Spero di essere stato sufficientemente chiaro nell’esposizione del quesito.
Grazie mille per l’aiuto che vorrà e potrà darmi.
L
Bisognerebbe prima di tutto consultare il testo del contratto per vedere come è stato, se lo è stato, regolato il rapporto di solidarietà tra i conduttori.
Buonasera avvocato. Mio figlio studia a Bologna e divide un appartamento con altri due studenti. Ieri il proprietario dell’appartamento gli ha inviato una mail con la quale lo informa che gli altri due coinquilini, per circostanze gravi e straordinarie di carattere personale, lasceranno l’appartamento tra una decina di giorni con il consenso del proprietario stesso. A termini contrattuali la facoltà di recesso per gravi motivi va comunicata con un preavviso di tre mesi. Non so quando i due coinquilini abbiano comunicato alla proprietaria la loro intenzione di recedere dal contratto, ma mio figlio ne è venuto a conoscenza tramite questa mail solo ieri. Ora la proprietaria dell’appartamento chiede a mio figlio di far fronte al pagamento dell’intero canone contrattuale accollandosi anche le quote degli altri due fin dal mese entrante!. E’ vero che il contratto prevede che chi rimane debba farsi carico delle quote di chi se ne va, ma le chiedo: mio figlio non avrebbe dovuto essere avvertito con un certo anticipo, anche al fine di organizzarsi e avere tempo sufficiente per trovare qualcuno che potesse rimpiazzare i due “fuggitivi”? Cosa possiamo fare? Davvero dobbiamo accollarci per intero un canone mensile di quasi 1000 euro?
La ringrazio di cuore per la preziosa consulenza che vorrà cortesemente offrirci.
Nella
Nessuna consulenza, solo qualche spunto. Sì avrebbero dovuto avvertirlo, secondo me. Quanto al da farsi, purtroppo l’unica soluzione è cercare un accordo.
Gentile avvocato, vorrei sottoporle la seguente questione. Mia figlia, insieme a quattro compagne di università, si è messa alla ricerca di un appartamento in affitto da condividere. Una delle ragazze, essendo residente in un centro vicino alla città universitaria, ha avuto modo di interagire con il proprietario di un appartamento che sembrerebbe fare al caso loro. Dati i tempi stretti legati all’inizio delle lezioni la ragazza ha firmato con il locatore un contratto come unica intestataria. Ora, per correttezza, le ragazze vorrebbero trasformare il contratto in modo da risultare tutte e cinque cointestatarie, visto che condivideranno effettivamente le spese per il canone d’affitto. Il proprietario ha risposto negativamente alla loro richiesta adducendo che non vuole sostenere spese aggiuntive che deriverebbero da questa variazione . La domanda è dunque questa: è legalmente possibile modificare un contratto da individuale a multiplo? Come si fa? Quale sarebbe il costo? Qualora le ragazze si accollassero l’intero ammontare delle spese inerenti la variazione, il locatore potrebbe comunque opporsi? Tenga presente che il locatore era a conoscenza fin dall’inizio che l’appartamento sarebbe stato impegnato dalle cinque studentesse e che queste avrebbero condiviso il pagamento del canone. E ancora, ci sono dei limiti di tempo prima dei quali o oltre i quali questa variazione non possa ancora o non possa più essere richiesta?
La ringrazio infinitamente
È possibile ma ci vuole necessariamente il consenso della proprietà.
Posso chiederle a quanto ammonterebbero i costi di una tale variazione e come sia la procedura?
Grazie
Non te lo so dire di preciso, ti conviene sentire dall’agenzia delle entrate per gli aspetti fiscali, ma potrebbero non esserci solo quelli.
Buongiorno
recentemente sono stata invitata dal mio coinquilino ad andarmene di casa per far subentrare al mio posto un’altra persona. Questa persona è poi sparita ma io avevo già trovato un’altro appartamento. Ho quindi mandato disdetta al vecchio proprietario che (giustamente) vuole tutti e sei i mesi di preavviso. Ho già anticipato al mio ex coinquilino (che nel frattempo ha dato disdetta anche lui) tre mensilità, volevo chiederle quali possono essere le cause per me se non risarcissi al mio ex proprietario gli ultimi 3 mesi di preavviso. Al momento io vivo già nel nuova appartamento mentre il mio ex coinquilino continua a stare li visto che sto continuando a pagargli metà dell’affitto.
grazie
Siete coobbligati in solido e quindi lui avrebbe l’azione di regresso, se ho capito bene.
Egregio avvocato, sono in affitto con un altro ragazzo. Il contratto e’ a nome di entrambi ed entrambi abbiamo preso in affitto insieme l’appartamento proprio per dividere le spese perché, diversamente, non avremmo potuto permettercelo. Ora lui è’ stato trasferito di lavoro e io non posso permettermi di accollarmi l’intero costo dell’affitto. Possiamo inviare la raccomandata di recesso congiuntamente adducendo come gravi motivi il trasferimento di lui e la sopravvenuta eccessiva onerosità del contratto di locazione per me? Può il proprietario contestare il mio grave motivo avvalendosi della solidarietà dell’obbligazione? Grazie mille
Discutibile… Meglio cercare una soluzione negoziale.
Egregio Avvocato.
Mi si è presentata una situazione simile, ma con qualche complicazione. Mia madre ha firmato,un anno fa, un contratto di affitto insieme al suo ex compagno. Però il loro rapporto si è interrotto e lei vorrebbe recedere dal contratto.
Ha inviato una lettera al proprietario per recedere dal contratto, ma lui ha risposto che non è possibile, in quanto entrambi devono firmare per recedere.
C’è una soluzione?
Bisognerebbe vedere il contratto, nel caso fosse obbligatorio è indispensabile un approccio negoziale.
Salve,
ho stipulato un contratto di locazione a firma congiunta con altri due miei colleghi.
Il contratto prevede un preavviso di 6 mesi ma via email ci hanno concesso 3 mesi di preavviso.
A maggio ho inviato la raccomandata con la disdetta, dovrei quindi lasciare la casa ad inizio agosto. Gli altri due coinquilini di comune accordo con i proprietari della casa hanno deciso di restare.
Fino ad agosto pagheranno la solita quota di canone, poi a settembre proprietario e coinquilini si riuniranno per trovare una soluzione.
I proprietari mi hanno detto che devo trovare una persona che prenda il mio posto e ho fatto il possibile per trovarla.
In ogni caso mi hanno assicurato che hanno parlato col commercialista dove abbiamo firmato il contratto e nel caso in cui non si trovasse uno che prenda il mio posto mi avrebbero comunque restituito la caparra.
Qualche giorno fa mi telefonano per dirmi che hanno nuovamente parlato con commercialista che gli ha detto che non devono restituirmi la caparra per intero (3 mesi, 1500€) ma metà quando lascio la casa e l’altra meta solo quando si rescinde il contratto (ovvero, secondo loro, quando trovano un altra persona o quando se ne vanno gli altri due)
Domande:
1. Con la mia disdetta, anche se il contratto è a firma congiunta, non ho rescisso il contratto?
2. Lasciando perdere la pare economica, se come dicono loro il contratto verrà rescisso solo quando trovano un altra persona o quando se ne vanno gli altri due, io sono comunque responsabile di eventuali danni anche quando non abito piu in quella casa? Cioè se io lascio la casa giorno 2 agosto e il 3 prende fuoco sono comunque responsabile?
Alla fine hanno detto che vengono a vedere la casa e poi andiamo dal commercialista a fare na carta privata dove loro si impegnano a restituirmi il resto quando rescindono il contratto e dove c’è scritto che io non sono piu responsabile per eventuali danni. Ma ha valore una cosa del genere? O fa fede il contratto?
Credo che la cosa migliore sia fare un verbalino di riconsegna delle chiavi quando vai via, come si fa sempre per ogni locazione.
Egregio Avvocato, la mia domanda è un pò diversa dalle altre. Sono cointestataria insieme ad un’altra ragazza di un contratto di locazione ad uso abitativo. Recentemente ho avuto molti screzi con la mia coinquilina, che purtroppo difronte al mio rifiuto di permetterle di portare a casa continuamente il fidanzato (una sorta di subaffitto non dichiarato) ha reagito molto male;ho provato anche a parlarle, ma la conversazione si è conclusa con scene isteriche e con tanto di rischio di rissa, poichè il suo ragazzo è una persona che non è in grado di parlare ed ha passato la conversazione a minacciare me ed il mio ragazzo (che era lì con me per aiutarmi nella discussione, e con ovvia funzione di testimone) facendosi anche trattenere dallo scagliarsi contro il mio ragazzo da un suo amico. Il problema è questo, lei ha detto che la questione la risolverà andandosene da casa, e io nel frattempo su questa dichiarazione, mi sono messa a cercare qualcuno che subentrasse nel contratto, perchè pagare il canone da sola sarebbe, per me, impossibile. Ho trovato una ragazza che potrebbe subentrare, ma questa sarebbe disposta al subentro entro e non oltre Settembre. Solo che la comunicazione recesso con preavviso non è stata ancora fatta, e nel frattempo io sono costretta a dover stare da sola in una casa della quale anche lei ha le chiavi, e cerco di starci il meno possibile, avendo paura di restare da sola in casa, nel caso lei decidesse di venire a casa col ragazzo, perchè non so cosa potrebbe succedere. Oltre la possibilità logica di chiedere io di andarmene da quella casa, volevo sapere se ed in che modo sia possibile far subentrare questa ragazza nel contratto al posto dell’altra coinquilina. Credo sia difficile ma mi rivolgo a lei, proprio per averne la certezza. Ed un altra cosa, qualora la mia attuale coinquilina desse comunicazione del preavviso di 3 mesi, potrei in qualche modo fare il subentro prima di arrivare al recesso, e cioè prima di questi 3 mesi? O è necessario in qualunque caso il consenso espresso del cedente? Grazie per l’attenzione e mi scuso per essermi dilungata nel messaggio, ma la mia è una situazione di notevole disagio, e spero di potermi tutelare in qualche modo.
Purtroppo deve fare prima il recesso la coinquilina attuale, mi dispiace.
Grazie per la risposta, le descrivo come si sta evolvendo la situazione. La mia coinquilina ha svuotato la casa di tutta la sua roba le ha comunicato all’agenzia (che ha la delega per la gestione della casa datagli dal proprietario) che ad inizio settimana prossima darà disdetta delle utenze intestate a suo nome (luce, gas, acqua) e l’agenzia mi ha anche detto che per fare il subentro nelle utenze devo aspettare che mi stacchino tutto e poi reintestare tutto a mio nome (quindi mi ritroverei a pagare affitto per una casa senza luce gas ed acqua?non credo sia legale) e che per farlo ovviamente ci sarebbero dei tempi tecnici (tra staccare e riattaccare dovrei restare un mesetto senza luce gas ed acqua). Ora mi chiedo, se lei non desse il preavviso, cosa posso fare per evitare almeno che mi stacchino tutto? E se invece desse il preavviso dal primo di agosto, questa situazione (casa svuotata, utenze staccate) potrebbe essere una dichiarazione tacita di intenzione di recesso immediato? Così da permettere un subentro nel contratto di locazione fatto il prima possibile? La ringrazio in anticipo della risposta.
Guarda secondo me ti conviene parlare con l’agenzia e fare in modo che si trovi una soluzione che consenta di avere la continuità nelle forniture
Egregio avvocato, vivo in casa con altre 2 ragazze e abbiamo un unico contratto con i 3 nominativi. Il proprietario ci ha comunicato che gli serve la casa per la nipote e se potessimo fargli la cortesia di lasciare la casa entro Dicembre (anche se il contratto scade fra 3 anni) senza bisogno da parte nostra dei 6 mesi di preavviso (ma tutte e tre lo stesso mese). Ne abbiamo parlato tra di noi coinquiline e le altre due vogliono lasciare l’appartamento a fine Luglio ma io per quel mese non riesco a trovare una soluzione alternativa causa università. Le mie coinquiline possono disdire il contratto e far ricadere l’affitto su di me senza i sei mesi di preavviso (il proprietario non richiede il preavviso visto il favore) obbligando quindi anche me a lasciare l’immobile? Il trasloco e il locale che dovrò affittare per mettere le cose finché non trovo una stanza me le paga il proprietario? Grazie.
No, il proprietario vi sta chiedendo un favore, ma tu potresti rimanere nell’immobile a norma di contratto. Chiaro che diventa difficile obbligare le tue coinquiline a rimanere o pagare comunque, visto che hanno già deciso di andare via…
Egregio Avvocato… Sono uno studente che ha stipulato un contratto 3+2 con 3 coinquilini.
Ho intenzione di fare disdetta ma non ho ancora capito bene se la lettera raccomandata la devo inviare ai coinquilini e al locatore o solo ai coinquilini? e nel caso si tratti di quest’ultima opzione devo inviare a ognuno una singola raccomandata o posso inviare una mettendo più destinatari?
In questi casi, se si hanno dei dubbi (per risolvere i quali bisognerebbe esaminare il contratto, ma non ne vale la pena), conviene sempre scrivere a tutti, puoi ovviamente fare una singola lettera spedendone altrettante copie ai destinatari.
Egregio Avvocato
le sottopongo il caso di mia figlia. E’ una matricola al primo anno di universita’ , ha stipulato un contratto di subentro in locazione in data 01-09-2012 con la proprietaria e’ un contratto 4×4 e il conduttore ha la facolta’ di recedere dal contratto dandone comunicazione mediante lettera A/R 4 mesi prima. Pero’ gia’ dopo pochi giorni della coabitazione, mia figlia e’ stata oggetto da parte delle altre 2 coinquiline di continue vessazioni ,rimproveri e continue pressioni psicologiche da parte di una delle due coinquiline e poi anche dell’altra persino i giorni prima degli esami o la mattina stessa. Ora lei ci ha reso partecipe di questo problema solo adesso per non allarmarci , ma e’ in uno stato di profonda prostrazione ed ansia, ha difficolta’ a ritornare in quella casa e piu’ volte si e’ fatta ospitare da amici per non dover tornare a casa, e noi dopo tutti i suoi racconti, abbiamo paura a farla restare in quella casa. Le domande che voglio esporre sono queste : si puo’ recedere anticipatamente dal contratto dando preavviso anche solo di un mese per questi gravi motivi, in che cosa si incorre per quanto riguarda il pagamento del fitto mensile , si ha diritto alla restituzione dei due mesi anticipati, cosa si puo’ fare nei confronti delle due coinquiline. Il contratto e’ quello che se va via una coinquilina le altre pagano la differenza fino al subentro di un altro conduttore.
La ringrazio anticipatamente una mamma preoccupata.
Mah, non saprei, la vedo un po’ grigia, non è certo colpa del proprietario di casa se c’è questo clima. Io vi consiglierei di parlarne con il proprietario e raggiungere un accordo, anche perchè i motivi, quand’anche validi, possono sempre essere contestati.
Egregio Avvocato,
siamo due conduttrici di un contratto locativo 4+4 , iniziato il 6 Febbraio 2013, e per motivi lavorativi vorremmo disdire il contratto a giugno ( nel contratto si richiede la disdetta con a/r 6 mesi prima), data la situazione l’avviso sei mesi prima non lo possiamo dare, però sappiamo che in precedenza già un altro conduttore aveva recesso senza raccomandata e senza preavviso, e il locatore aveva accettato senza problemi di usare la cauzione come pagamento di due mensilità. Non abbiamo ancora affrontato l’argomento con il locatore, ma nel caso in cui lui si rifiutasse, abbiamo modo di impugnare la situazione a nostro favore (non intendo ricatti )? la ringraziamo in anticipo per l’attenzione
cordiali saluti
No, non ci sono conigli che si possono tirare fuori dal cappello in situazioni di questo genere, l’unica è negoziare con il padrone di casa cercando di raggiungere un accordo. Mi dispiace.
Siamo 4 coinquilini in un contratto 4+4 da canone 800E + 260 € spese + bollette a consumo gas-acqua ; abbiamo dato un mese di canone (800) come caparra e 1 mese di canone (800) come cauzione e ci sono 3 mesi di preavviso; abbiamo inoltre concordato di consentire il subentro a chi volesse recedere.
Uno dei 4 ha appena dato il preavviso (cade verso la fine di giugno) e abbiamo saputo che non ha pagato gli ultimi due mesi oltre al fatto che non sono state regolarizzati i consumi di tutti al locatore (circa 180€ a testa) .
La domanda è chi recede deve pagare gli arretrati ? deve pagare la quota dei consumi, se sì fino a quando, ad oggi ultimo giorno o fino a giugno? deve pagare l’affitto anche nel periodo di preavviso (cioè fino a giugno) fintanto che non troviamo un subentro ? e se non pagasse a cosa si possiamo appellare affinchè sia in dovere di farlo?
Grazie per l’attenzione
Pietro
Gli arretrati prima del recesso sicuramente, per il resto bisogna vedere come é regolato nel contratto il recesso del singolo co-conduttore.
gentile avvocato, le sottopongo il mio caso limite e molto spiacevole.
sono stato minacciato verbalmente di morte e aggredito mani al collo dal compagno della mia coinquilina.
c’è un referto del pronto soccorso e del mio medico curante a sancire i segni fisici e morali dell’aggressione subita.
ragion per cui ho deciso di togliere tutto il mobilio di mia proprietà dall’appartamento e di staccare le utenze a me intestate. questo perchè è venuta meno una condizione di serenità incolumità all’interno dell’appartamento del cui contratto d’affitto sono cointestatario.
è possibile che questa condizione posso accorciare i tempi di recessione dal contratto d’affitto?
Potrebbe, ma direi che sia comunque preferibile, se tu intendessi avvalerti di questa motivazione, presentare anche la denuncia.
Ho stipulato un contratto locativo 4+4 con altri 3 ragazzi definiti “CONDUTTORE”. Per il recesso è prevista la possibilità per il CONDUTTORE. Posso recedere solo io, oppure, trascorsi i 6 mesi dalla racc.a/r, e non essendoci nessuno che prenda il mio posto, posso essere obbligato a pagare il canone fino a quando non troverò un altro che mi subentri?
Direi che tu possa recedere ma per avere la certezza bisognerebbe esaminare il contratto come è configurato.
La ringrazio per la risposta e le fornico ulteriori sul contratto
Sono uno studente universitario ed ho un problema con un contratto locativo, canone libero art.2 comma 1 L.431/98)
Il detto contratto è stato stipulato tra il locatore, me ed altri due studenti CHE ACCETTANO CONGIUNTAMENTE E SOLIDALMENTE TRA LORO denominati CONDUTTORE.
Il contratto, stipulato nel settembre 2011 ha durata 4+4 con facoltà ” per il conduttore di recedere dal contratto per giustificati motivi, dandone giustificati motivi al locatore con prevviso di 6 mesi”
Ora, per ragioni economiche, non posso più pagare il canone e vorrei recedere dal detto contratto:
1) è possibile che io receda singolarmente tenuto conto che nel contratto tutti e tre siamo CONDUTTORE?
2) se dopo i 6 mesi gli altri due ragazzi non trovano da occupare la mia ex camera, saranno costretti a pagare anche la mia camera sfitta?
3) io, dopo i sei mesi sono ancora obbligato per il detto contratto?
4) Siccome nel contratto non è previsto il subentro, posso oppormi al subentro programmato dal mio coinquilino per la sua stanza, in modo da convincerlo a sottoscrive insieme a me il recesso?
5 ) se non risolvo ora, posso comunque disdettare da solo alla fine dei primi quattro anno, oppure rimarrò legato fino alla fine degli 8 anni (assurdo)?
6) mi dia delle soluzioni perchè non posso più pagare quel canone.
Grazie
Enrico
Se siete obbligati in solido, non puoi recedere secondo me, mi dispiace.
Egregio Avvocato,
le faccio una domanda da parte dei coinquilini solidali che rimangono nel contratto e che sono tenuti a continuare a pagare il canone di affitto. A chi spetta di restituire le caparre precedentemente versate dal conduttore recedente (a noi conduttori restanti o al proprietario di casa)? La ringrazio
Occorrerebbe vedere il contratto, ma direi al proprietario di casa, se per caparre intendiamo il deposito cauzionale…
Qui si parla di contratti plurilaterali. Solitamente i contratti d'affitto sono bilaterali, considerando quindi la parte conduttrice come unica entità, solidale nel rispetto delle clausole contrattuali. Tra queste anche quella di risoluzione. Non è quindi da considerarsi valida la raccomandata con richiesta di recesso parziale. L'unica strada alternativa al recesso anticipato del contratto (da inviarsi mediante raccomandata ma firmata dalla parte conduttrice tutta), vi è la cessione/subentro che tramite una scrittura privata regolarizza lo "scambio" di inquilini che dev'essere però firmata da tutti: chi subentra, chi cede, inquilini che restano e proprietario.
Tengo a precisarle che la situazione riguarda la città dell'Aquila, e la carenza degli affitti con cui noi ragazzi abbiamo combattuto da dopo il terremoto. Vengo al dunque.
Nel Marzo del 2011 io e un altro ragazzo, entrambe fuorisede abbiamo preso in locazione un appartamento, e stipulato un contratto per la durata di soli 5 mesi, visto che eravamo quasi agli sgoccioli dell'anno accademico.
Le volevo chiedere: Non essendo indicata alcuna disposizione riguardo al rinnovo, questo si rinnova tacitamente per l'uguale periodo o no?
In caso di risposta affermativa, volevo chiederle: quali sono gli adempimenti da compiere.
In caso invece di risposta negativa, suppongo che si dovrebbe passare alla stipulazione di un nuovo contratto. In quest'ambito le prospetto la nuova situazione che si è venuta a creare. Il mio coinquilino ha lasciato intendere che non avrà comunque bisogno (in caso di nuovo contratto) di 11 mesi, visto che è prossimo alla laurea.
Sul contratto tipo però, vi sono delle clausole che prevedono la concessione della locazione sia in forma sia congiunta che disgiunta. A tal uopo vengo al prossimo quesito che è: nel caso in cui la locazione venga concessa in modalità disgiunta a me e al mio coinquilino, e quest'ultimo receda per gravi motivi/giusta causa, io sarei liberato dal corrispondere la restante parte del canone, che era a capo del recedente? E in che modo si ridefinisce il canone complessivo d'affitto? (Vista la possibilità di disgiunzione)
Bisognerebbe vedere il contratto per capire, prima ancora delle modalità di rinnovo, la sua effettiva durata o meno, dal momento che in molti casi le clausole dei contratti di locazione in materia di durata sono invalide e sostituite di diritto dalle norme di legge.
Visto che la situazione è piuttosto ingarbugliata, ti consiglierei di incaricare un legale o, se non ne avete la disponibilità essendo studenti, di sentire da una associazione di inquilini, dove a volte (non sempre purtroppo, ma in qualche caso sì) si trova gente competente che con poca spesa è in grado di dare consigli qualificati.
Come studio, stiamo valutando se introdurre una tariffa di favore per le consulenze quando il richiedente è uno studente, per esigenze connesse alla sua condizione o comunque sue personali, tipo un ammontare dimezzato rispetto a quello chiesto di solito, ma ancora non abbiamo varato operativamente niente, se la cosa magari ti interessa puoi iscriverti al nostro sito via mail o rss.
In ogni caso in bocca al lupo.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it https://blog.solignani.it
riscrivo:
se troviamo dei subentranti prima dei tre mesi decade l’obbligo di garantire la continuità dell’affitto poiché saranno essi a pagare da quel momento? Possiamo comportarci così al fine di non dover pagare l’affitto per altri 3 mesi?
Voi avete firmato un contratto che deve essere rispettato e ciò comprende anche il pagamento del canone nei 3 mesi di preavviso. Se poi subentra prima qualcuno che paga regolarmente per il locatore non cambierà nulla e il ine del contratto sarà comunque raggiunto. Se però i subentranti non pagano per questi 3 mesi risponderete voi.
Egregio Avvocato,
io e la mia ragazza condividiamo l'appartamento con altre 2 studentesse e abbiamo stipulato un contratto 4+4 che prevede la disdetta con 3 mesi di preavviso.
Mi chiedo se è oltre a tutelarci affinchè da 3 mesi dall'invio della disdetta non siamo più tenuti a pagare il canone di affitto, se è nel caso in cui dovessimo trovare chi subentra è comunque necessario aver inviato prima la disdetta tramite raccomandata a/r o basta comunicare che i nuovi inquilini subentrino con la dovuta richiesta all'agenzia delle entrate in qualsiasi momento noi li trovassimo da ora in avanti.
Grazie
Saluti
Giuseppe Arena
La raccomandata è necessaria, sarà prevista anche dal contratto
Salve ho una domanda! sono una conduttrice solidale. Devo mandare anche io la raccomandata al mio proprietario! ma la mia domande è se la devo mandare l’ultimo giorno del mese o il primo del mese che inizia! perché mi è stato detto che se io la mando oggi 1 maggio (domenica) oramai sono entrata nel mese e devo pagare anche il quarto mese! e onestamente mi sembra assurdo!
Nel dubbio rispetta il termine più restrittivo se puoi.
Gentile Avvocato,
nel 2001 ho sottoscritto un contratto 6+6 uso ufficio come co-conduttore insieme ad un altro collega. Nel 2005 ho lasciato perché espatriato per motivi di lavoro di mia moglie e, sulla base di un accordo verbale con l’altro conduttore, temendo che un mio recesso avrebbe portato alla rescissione del contratto da parte del locatario, ho inviato un telegramma al proprietario per avvertirlo che da quella data avrebbe ricevuto il pagamento dell’intero canone direttamente dal collega. Nel 2007 sono rientrato in Italia andando a lavorare in una città diversa dove ancora attualmente mi trovo.
L’accordo, fino ad oggi, ha funzionato (non mi è stato notificato nessun avviso), ho rapporti sporadici ma cordiali con il collega, ma sento che devo fare qualcosa per non avere brutte sorprese.
Cosa mi consiglia? E alla scadenza, ho diritto alla restituzione della caparra versata?
Ti converrebbe formalizzare l'accordo intervenuto con il co-conduttore in una scrittura privata. Certamente ha diritto alla restituzione della tua parte di caparra, salvo che non voglia provvedere già il co-conduttore, prendendola indietro per intero poi al termine del contratto.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac
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Salve,
circa 1 anno fa abbiamo stipulato un contratto d'affitto con altri 3 inquilini. Ora a distanza di quasi 1 anno non andando d'accordo con il resto della casa ho deciso di dare disdetta con 3 mesi di preavviso(come da contratto) che scadono giusto alla scadenza del contratto di registrazione della casa. Per la legge ho adempito a tutte le richieste? devo imbiancare la casa da sola così come da contratto? come funziona per la caparra? insomma..basta che invio la raccomanda con ricevuta di ritorno e sono fuori?
mi scuso pwer aventuali domande stupide ma è la prima volta che mi capita e non so bene come fare.
la ringrazio.
Saluti.
Monica
Per determinare la risoluzione hai fatto quel che andava fatto, per il resto bisognerebbe vedere il contratto.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)
Buonasera,
ho un problema: quasi tre anni fa sono subentrato in un contratto di locazione (3+2), sostituendo un ragazzo, e trovandomi a vivere con altri due ragazzi. Tempo fa, in previsione di cambiare abitazione, ho avvisato telefonicamente la proprietaria e le ho inviato una raccomandata A/R (precisamente il 22 novembre 2010). Nel contratto infatti si dice "Il conduttore ha facoltà di recedere dal contratto previo avviso da recapitarsi a mezzo lettera raccomandata almeno sei mesi prima". Mentre attendevo i sei mesi ho provato a cercare un sostituto per anticipare i tempi, ma non ci sono riuscito.
I sei mesi sono ormai passati ma, riparlando con la proprietaria, sembra che volesse lasciar intendere che io debba comunque pagare la mia quota fin quando non trovi un sostitutto. Inoltre mi diceva che quell'articolo era per la rescissione totale del contratto, non per quella parziale, perché "il conduttore" siamo tutti e tre gli inquilini.
Ora, io mi sono riletto il contratto e non ho trovato traccia di clausole che impongano di trovare un sostituto e, sebbene nella zona delle firme ci sia scritto "Il conduttore" seguito dalle nostre tre firme, c'è da dire che all'inizio si dice che lei condece in locazione l'appartamento a X, Y e Z "di seguito denominati -CONDUTTORI-"… quindi al plurale, mentre nell'articolo citato prima dice proprio "Il conduttorE".
Ma a parte queste pignolerie, se nel contratto non si accenna mai al recesso parziale, cosa deve fare un singolo per andarsene? Secondo Lei sono apposto, legalmente parlando? Potrei rifiutarmi di pagare oltre i sei mesi, lasciando pagare agli altri due la mia quota? Le dico, probabilmente troveremo un compromesso per i soldi (mi dispiacerebbe lasciar tutto a carico loro, magari il settimo mese lo pago) però voglio essere sicuro che sia solo una mia gentilezza, e che se volessi rifiutarmi sarei dalla parte della legge.
Grazie mille, spero si capisca.
Stefano.
Innanzitutto ti invito a commentare più brevemente i post altrimenti non ci si capisce più nulla. se hai altri casi da illustrare fallo scrivendoci e li pubblicheremo con le relative risposte sul blog. Per quanto riguarda il tuo caso se la disdetta è regolare, contnueranno a pagare gli altri due inquilini, responsabili in solido fra loro dell'intero canone.
Mi scuso per la lunghezza, leggendo gli altri commenti mi ero fatto l'idea che non fosse un problema.
Per quanto riguarda il mio caso, stavo proprio cercando di capire se la mia disdetta fosse regolare 😀
Scusate se chiedo ancora aiuto, ma la proprietaria continua a sostenere che la mia disdetta non ha nessun valore perché "il conduttore" sono tutti gli inquilini, non uno solo. Però nel contratto è scritto: “Il conduttore ha facoltà di recedere dal contratto previo avviso da recapitarsi a mezzo lettera raccomandata almeno sei mesi prima”, termine che ho rispettato (senza specificare i motivi, perché non richiesti dal contratto). Inoltre nell'elenco iniziale dei 3 inquilini si dice "di seguito denominati CONDUTTORI", anche se, d'altro canto, nell'ultima pagina è scritto "il conduttore", seguito dalle 3 firme. Secondo voi la mia raccomandata di novembre 2010 è valida?
Grazie ancora.
Assolutamente valida
Buongiorno avvocato,
ho un dubbio riguardante la durata e i subentri in un contratto concordato a studenti universitari (legge 9 dicembre 1998, n. 431, articolo 5, comma 2) con durata di 12 mesi:
-alla prima scadenza il contratto si rinnova automaticamente per uguale periodo: dopo può andare avanti di anno in anno con successivi rinnovi (o proroghe?) automatici senza la necessità di stipulare un nuovo contratto? anche nel caso in cui uno – o anche tutti – i conduttori originari siano stati sostituiti da subentranti?
-se il contratto si trova in fase di primo – o anche successivo – rinnovo automatico, è possibile realizzare subentri o è necessaria la stipula di un nuovo contratto?
Grazie.
-alla prima domanda: alla seconda scadenza le parti possono attivarsi o per il rinnovo per un uguale periodo o per la rinuncia al rinnovo con la comunicazione tramite raccomandata nei termini di legge.
-seconda domanda: formalmente (e a fini fiscali) le modifiche contrattuali andrebbero registrate presso l'agenzia della entrate competnte territorialmente.
Salve avvocato, ho trovato le risposte date alle precedenti domande molto chiare ed esaurienti, per questo ho pensato di sottoporle la mia questione. Ho firmato 3 anni fa un contratto 4+4 cointestato con altri 4 ragazzi. A settembre dell'anno scorso è subentrata ad una mia ex coinquilina una ragazza scelta da lei senza aver concordato nulla con noi. Abbiamo accettato la cosa per evitare ulteriori storie. Dopo la mia laurea, a marzo, ho mandato una disdetta alla proprietaria con l'intenzione di andar tra 6 mesi. Nel frattempo però sono successe delle cose alquanto spiacevoli, ossia il ragazzo della subentrata ci ha in un primo momento quasi costretti a rimanere in casa perchè sotto l'effetto di droghe è rimasto per un'intera giornata davanti il portone di casa. Successivamente, contro il nostro volere, è ritornato a farsi vedere in casa fino a quando ad aprile abbiamo scoperto che è stato arrestato per rapina a mano armata e che aveva dei precedenti penali per spaccio, e danni contro la persona e il patrimonio. Che non l'abbiano trovato in casa nostra quando era latitante è stata pura fortuna. Ora comuque continua a mandar lettere dal carcere intestate all'indirizzo che è comunque di tutti. Ho deciso di trovare allora di anticipare i tempi per andar via da quella casa cercando un subentrante. Dopo una lunga ricerca gli altri coinquilini mi hanno detto che vogliono vedere più persone e che comuqnue loro hanno diritto fino al termine di sei mesi di scegliersi il nuovo subentrante. Detto questo, io in questa situazione surreale come dovrei comportarmi, avendo anche paura per la mia incolumità a causa del possibile rilascio del galeotto? Basterebbe il consenso del proprietario per il subentro di un subentrante trovato esclusivamente da me? dovrei parlare al proprietario dei problemi vvenuti a causa della ragazza subentrata, considerando che non è una scusa temere il ritorno di uno che ha compiuto un reato di quel tipo? Mi scuso per essere stato prolisso e spero di vedere almeno un po' di chiarezza in questa pessima situazione. La ringrazio per la disponibilità e per gli ottimi consigli che sono rintracciabili in questo blog!
Se hai già fatto il recesso sei a posto è il massimo che puoi fare, naturalmente poi se ci dovrà essere un subentro il consenso del proprietario è necessario.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac
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Grazie per la risposta avvocato. Io vorrei andare via prima perchè vorrei evitare altre situazioni spiacevoli, e ne possono succedere dato le frequentazioni della mia coinquilina. Io ho trovato un ragazzo disposto a subentrare, se la proprietaria è daccordo devo dare conto solo a lei o anche agli altri coinquilini? Io ho fatto una selezione di 20 di venti persone ma loro, ma loro vogliono pormi il vincolo di cercare gente fino a fine giugno. Posso aggirare questa richiesta se alla proprietaria convince il ragazzo da me trovato come possibile mio sostituto?Inoltre posso far pesare in qualche modo i fatti gravi chen sono successi?
La ringrazio anticipatamente e ne approfitto per porgerLe i miei più cordiali saluti.
Io al posto tuo me ne andrei via prima possibile e prima possibile chiederei il cambio di residenza anagrafica, mi pare che sussistano buoni motivi. Naturalmente non ti posso dare la certezza che il tuo comportamento sia legittimo senza aver visto il contratto, esaminato il caso, le sue circostanze e così via, ma in ogni caso penso che rischieresti di più a restare, poi valuta tu.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac
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Grazie avvocato, ho chiamato la proprietaria e le ho spiegato la situazione. Ha preso atto della gravità e mi ha dato la disponibilità al subentro immediato e ha specificato che per l'incolumità di tutti avrebbe parlato con gli altri per garantire la tranquillità del subentrante. La ringrazio ancora per la risposta, soprattutto per il suo lato "umano" . Vi faccio ancora i complimenti per il blog e vi ringrazio per le risposte velocissime ed esaurienti nonostante sia sempre difficile inquadrare le situazioni che vi vengono sottoposte via messaggio!
Mi fa piacere che hai risolto, se vuoi mostrarci la tua gratitudine … puoi sempre comprarci qualcosa, anche da pochi euro, dalla nostra lista dei desideri (http://goo.gl/Lg1Dq) :-). Di nuovo in bocca al lupo per tutto.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac
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Buongiorno,
scrivo perchè ho un dubbio in merito alla validità di un contratto di locazione, stipulato regolarmente con il mio proprietario di casa per un periodo di anni 4+4.
Il problema sta nel fatto che nel contratto di locazione è previsto l'uso di una cantina ma, per motivi legali con un altro inquilino, non è ancora disponibile.
Nel contratto viene solamente scritto che "la cantina non è momentaneamente disponibile" ma non viene specificato né perchè né per quanto.
Siamo stati informati verbalmente, solo una volta già entrati nell'appartamento, che il proprietario non può darci la cantina perchè ha una causa legale in corso con un altro inquilino che non vuole liberare la cantina che sarebbe invece destinata a noi.
Il fatto che vi sia una causa legale in corso comporta che non si sa per quanto tempo non potremo usufruire della cantina, e questo non ci piace per nulla. Oltretutto, stiamo pagando l'affitto per intero da 6 mesi ormai, senza tenere conto del mancato uso della cantina.
Io mi chiedo, è possibile richiedere la soluzione o l'annullamento del contratto per questo motivo?
Vi ringrazio in anticipo per la risposta.
Ma se è scritto nel contratto non potete sollevare nessuna obiezione…
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac
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Grazie per la risposta, ma penso che quel "momentaneamente" non possa valere per sempre, proprio perchè è una situazione momentanea.
Ho chiesto se era possibile l'eventuale impugnazione del contratto proprio perchè non siamo stati informati della causa legale al momento della firma del contratto, l'indicazione della non disponibilità della cantina è momentanea, e in quanto tale, non può potrarsi per tutta la durata del contratto, altrimenti comportebbe l'indicazione di un'informazione falsa sul contratto.
Buongiorno,
due anni fa ho stipulato con un amico un contratto di affitto cointestato. Il contratto è un 3+2 nel quale non sono state indicate le quote del canone spettanti a ciascuno. Per incompatibilità personali nelle prossime settimane vorrei inviare (a mezzo raccomandata a/r) la disdetta al proprietario specificando che lascerò l'appartamento a fine febbraio 2012 (con un preavviso ben più ampio dei sei mesi richiesti da contratto), impegnandomi ovviamente a pagare la mia parte di affitto e spese fino a tale data. Per correttezza ho informato verbalmente il coinquilino delle mie intenzioni, ma lui sostiene che per andarmene è necessaria anche la sua firma sulla lettera di disdetta, e che in ogni caso, se dopo febbraio lui non potrà pagare per intero il canone di affitto, io dovrò continuare a corrispondergli la mia parte fino alla scadenza naturale del contratto di locazione (luglio 2012, salvo rinnovi). Io ovviamente sostengo che i miei obblighi terminano a febbraio. Chi ha ragione dei due?
Credo che tu possa recedere, ma per poterlo dire con certezza occorrerebbe vedere il testo del contratto.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac
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Buonasera,
avrei bisogno di un parere in merito alla mia situazione. Ho stipulato un unico contratto di locazione transitoria con altre tre studentesse, valido per un anno e con preavviso di recesso di 3 mesi. Solo che la mia attuale situazione economica non mi permette più di mantenere gli accordi presi in quanto non sono più in grado di pagare la mia quota di affito mensile, nè di rispettare il preavviso di recesso. Ho esposto la mia situazione alla proprietaria, dicendole che sono costretta a lasciare l'appartamento, che mi sto impegnando a trovare una sostituta e che ho intenzione, non potendo fare diversamente, di coprirle almeno questa mensilità con la cauzione, ciò nonostante non usufruirei dell'immobile nemmeno per l'intero mese. Lei sembra non volerne sapere proprio nulla, si mostra totalmente fredda verso la mia stuazione. Continua a sostenere di pagare le tasse sull'intero periodo e che sarebbe costretta poi a rivalersi sulle altre coinquline in quanto intende continuare a ricevere mensilmente l'intero importo indicato sul contratto. Non so proprio cosa fare! ha anche parlato di volersi rivolgere ad un legale ed io nella situazione economica in cui mi ritrovo non posso permettermi di sostenere spese legali ecc. Come potrei risolvere tale situazione? Quali rischi corro? A lei converrebbe effettivamente intramprendere un azione legale nei mie confronti? Inoltre è consigliabile inviarle una raccomandata con richiesta di risoluzione anticipata del contratto? La ringrazio in anticipo!
Buona serata
Purtroppo la padrona di casa ha ragione. Hai stipulato un contratto che va rispettato. L'unica cosa che puoi fare è dare il preavviso, ma dovrai pagare comunque il canone.
Salve
Le presento il mio caso; avendo un contratto d'affitto fatto tra il proprietario, me e altri due cointestatari, chiedo se è possibile che il proprietario possa annulare il suddetto, nella misura in cui, solo io e un altro contrattuario siamo consenzienti. Poichè essendo nato un contenzioso con il terzo è andato via dall'appartamento, non paga più la quota che gli spetta da tre anni, e a sua volta non vuole uscire dal contratto di affitto. La prima scadenza del contratto è tra un anno(contratto 6+6 uso abitativo).
La ringrazio in anticipo
Trattandosi di un contratto plurilaterale, trova applicazione l'art 1459 del codice civile essendo la prestazione dell'inquilino "scomparso" essenziale per il raggiungimento dello scopo contrattuale. C'è da dire che la legge prevede che, nel vostro caso, dobbiate farvi carico voi della quota di chi non paga salvo poi rivalervi nei suoi confronti. Questo tranquillizza il proprietario. Se però è interesse di tutti farlo, risolvete il contratto e, eventualmente fatene un altro.
Salve nuovamente.
Purtroppo il terzo conduttore non vuole recedere dal contratto pur non pagando una sola lira( questo per crearci disagi), ed il proprietario ha paura di redigere un nuovo contratto senza il conseso di quest'ultimo, nonostante gli garantiamo che il contratto nuovo sarà fatto come il precedente con la sola esclusione del terzo inquilino. Esiste un modo per stipulare un nuovo contratto senza incappare in questioni legali alle quali il terzo inquilino potrebbe aggrapparsi?
Ancora grazie
Questa person sta violando il contratto. Ci sono tutti i motivi per risolverlo e stipularne uno nuovo. L'unica cosa che potrà eventualmente fare costui è chiedere i danni ma si troverà con un pugno di mosche quando dovrà spiegare perchè non ha pagato l'affitto.
Salve
Grazie mille per il consiglio.
Buongiorno,
vorrei un'informazione in merito al mio contratto di locazione. Ho stipulato il contratto a Maggio 2010, cointestato con il mio fidanzato. Tale contratto è 4+4 con la clausola di non poter recedere prima che siano trascorsi almeno 2 anni dalla data di stipula. Da un mese io e il mio fidanzato ci siamo lasciati, e ora abbiamo deciso che uno dei due deve andare vivere per conto suo in quanto non è possibile continuare una convivenza. C'è qualche possibilità di risoluzione dal contratto nonostante non siano trascorsi i 2 anni?
La ringrazio anticipatamente per la gentile attenzione e spero in una Sua risposta.
Cordiali saluti
Marta P.
La clausola (favorevole senz'altro al locatore) è nulla in quanto in contrasto con l'art. 79 della L. 392/78. Occorre che le parti abbiano inserito nel contratto la possibilità per il conduttore di recedere in qualsiasi momento. Comunque si puo' sempre recedere per gravi motivi. Nel vostro caso però mi pare di capire che tutto si possa risolvere con la modifica del contratto in capo a uno solo dei due
Gentile Avvocato,
Non ha nessuna maniera legale per fare questi sei mesi uno periodo più corto per motivi di problema di salute neanche con certificato medico? Neanche un accordo direttamente con il proprietario? (Gli altri due inquilini non vogliono andare via come io, la camera di loro non c'è questo problema). Ma io non ce la faccio più respirare, dormire… non ce la faccio tante volta fare le attività giornaliere per il mio stato di salute. Devo stare bene per finire la scuola ed i prossimi sei mesi sono definitivi. Per questo vorrei capire più come procedere.
Lo ringrazio ancora,
Egregio Avvocato,
Mi trovo in una situazione così: un contratto 4+4 ( NON per studenti), stipulato da 3 inquilini; la casa c'e problema serio di umidità ed è venuta anche la muffa principalmente a camera mia (che non c'è il sole). Da quando la muffa è venuta io ho avuto una seria reazione asmatica per colpa allergica e per riuscire a vivere qua sto prendendo delle medicine veramente forte ed anche così non sto bene. Devo per forza andare via di questa casa il più veloce possibile, pero dentro della legge. Come devo procedere? Per la mia salute non ce la faccio rimanere qui per altri sei mesi, ma non voglio andarmene via senza togliere mio nome del contratto e senza anche la 'caparra' che ho pagato.
Cordiali saluti,
Ovviamente non sei costretto a restare, ma i sei mesi di preavviso li devi pagare come da contratto. E' chiaro che se il danno che ti è derivato dipende dalla cattiva manutenzione della casa allora potrai anche fare causa al proprietario, ma si tratta di un oggetto diverso dal pagamento del canone previsto dal contratto di locazione
Quindi se dovrò andare via, devo pagare il nuovo affitto ed anche il affitto della altra casa? Come devo procedere? Una certificazione del mio medico non può 'chiudere' il contratto per motivo di problemi di salute derivati della casa?
Grazie mille
Dipende da cosa decide il locatore. Un certificato potrebbe bastare oppure no. Il locatore potrebbe benissimo ritenere che il suo stato di salute non dipenda dalla casa e farle causa per ottenere i canoni che, secondo lui, gli spettano.
Buongiorno Avvocato,
le scrivo perchè ho un dubbio, sto per stipulare un contratto di locazione 3+2 insieme ad altre due persone, il problema è che, per motivi di lavoro, non potrò stare tre anni nella stessa città ma questo è l'unico contratto proposto dal locatore.
Se dopo un anno o due anni avessi l'esigenza di andare via potrei recedere dal contratto senza il consenso degli altri due coinquilini che sono conduttori insieme a me?
Il contratto dice: E' facoltà del conduttore recedere dal contratto per gravi motivi previo avviso da recapitarsi tramite lettera raccomandata almeno sei mesi prima.
Ma per "conduttore" si intende ogni singolo conduttore o, nel mio caso, i tre conduttori sono considerati come un unicum?
La ringrazio anticipatamente se vorrà darmi una risposta,
Cordiali saluti,
Federico.
Potrai recedere, ricorrendo i gravi motivi, con lettera raccomandata da mandare almeno 6 mesi prima. Il canone sarà pagato in solido dai due coinquilini rimanenti
Ma il grave motivo va specificato nella raccomandata? Va anche documentato? Quali possono essere i gravi motivi, c'è una lista cui fare riferimento? Ad esempio l'acquisto di una casa può essere considerato un grave motivo?
I motivi vanno specificati nella lettera per dare tempo al locatore di eventualmente contestarli. Una lista dei gravi motivi non esiste. Esiste una casistica giurisprudenziale. Non so se l'acquisto di una casa costituisca un grave motivo. In realtà non mi sembra.
La ringrazio prima di tutto per la sua disponibilità,
a tale problema credo di aver posto rimedio facendo cambiare la dicitura: "E’ facoltà del conduttore recedere dal contratto per gravi motivi previo avviso da recapitarsi tramite lettera raccomandata almeno sei mesi prima."
con questa: "E’ facoltà del conduttore recedere dal contratto previo avviso da recapitarsi tramite lettera raccomandata almeno sei mesi prima."
In questo modo posso andare via senza dover dare giustificazioni, è corretto?
è in linea con quanto disposto dall'art. 4 della L. 392/78
Sono la proprietaria di un appartamento che 5 anni fa ho affittato ad una coppia. Il contratto di locazione era stato intestato ad entrambi ed adesso lui ha deciso di andarsene. Pertanto vorrei sapere quali sono gli obblighi che mi adempiono e quelli che spettano ai miei inquilini e se il contratto in essere debba essere riformulato escludendo l'inquilino che non c'è più.
Il contratto va modificato con le parti nuove. Per quanto riguarda le incombenze l'inquilino rimasto è obbligato in solido per cui ti deve l'intero canone.
Egr. avvocato. LA ringrazio intanto per tutto l aiuto che offre in questo sito.
Avrei bisogno di un parere riguardante il recesso parziale da un contratto di locazione ad uso abitativo.
Premetto che si tratta di un contratto 4+4 a canone libero. Io (conduttore 2)sono subentrato al precedente (conduttore 1)con scrittura registrata c/o l ag entrate al contraente originale durante diciamo la prima tranche del contratto dei primi 4 anni.
Lo stesso è stato poi rinnovato per i successivi 4 anni con il subentro di un 2 conduttore(conduttore 3) e il tutto è stato registrato con variazione all'ag. entrate. Ora io (conduttore 2) devo lasciare casa e recedere in maniera parziale dal contratto stesso e mi sorgono due dubbi dopo aver letto un bel po di casistiche di questo blog:
1/ Leggevo che se si verifica un subentro ad una delle parti originali contraenti ma quest ultima non dimora piu nell'appartamento regolata dal contratto stipulato,lo stesso puo decadere in quanto decade il vincolo del conduttore originale che firmato il contratto anche se si è verificato un subentro registrato.. puo gentilmente confermare ? grazie
2/ In virtu di quanto sopra riportato,dato che il contratto è stato rinnovato per la seconda parte dei 4 anni. si puo ritenere quest'ultimo quindi un nuovo contratto e quindi i conduttori originali sarremmo io( conduttore 2 ) e il nuovo conduttore subentrato al rinnovo( conduttore 3) ? A questo punto dato il rinnovo i conduttori originali saremmo io che divento conduttore 1 e il nuovo conduttore subentrato diventa conduttore 2?
3/ Ho trovato un modulo sul sito del SUNIA, dove c e una risoluzione consensuale senza oneri del contratto. Puo questa scrittura essere al mio caso in modo tale da rescindere immediatemnte il mio rapporto in relazione al contratto se controfirmato ovviamente dal proprietario e dal rimanente conduttore?
Grazie e buona giornata
Gentile Avvocato,sono un ragazzo universitario fuori sede, che dal 01/10/2010 ha stipulato un contratto d'affitto per un anno con altri tre coinquilini, uno dei quali ha receduto dal contratto gia' subito a cominciare dal 01/11/2010 per gravi motivi. Visto che sul contratto risultiamo in quattro, andando via uno e subentrando eventualmente un'altro si deve sottoscrivere un'altro contratto e le spese a carico di chi sono. Inoltre vorrei sapere il coinquilino che recede dal contratto quali penalita' e' tenuto a pagare. Grazie.
Gentile Avvocato,
mi ricollego alla discussione perchè ho un caso analogo.
Con altre 3 ragazze abbiamo preso in locazione (transitoria, per 1 anno) un immobile. Le altre due, però, un mese prima della scadenza, lo rinnovano a nome loro, escludendomi.
Visto ho intestato le varie utenze a me, la ricerca dell'immobile e il contatto con il locatore è stata opera mia, posso 'dribblare' questa 'strategia' messa in atto dalle mie inquiline per escludermi?
La ringrazio sin d'ora per la sua gentilezza e la sua professionalità.
Cordiali saluti
Buongiorno,
vorrei porre un quesito:
sono attualmente cointestataria col mio ex convivente di un contratto di affitto 4+4 (stipulato a maggio 2009) dal quale vorrei recedere per gravi motivi personali.
Il mio ex convivente ha deciso di rimanere ad abitare nell'appartamento con l'affitto totalmente a suo carico.
Cosa devo fare? basta mandare una raccomandata A/R al padrone di casa in cui specifico che voglio recedere dal contratto o devo pagare anche l'F23 con la tassa di risoluzione?
grazie per le informazioni che vorrà darmi.
Cordiali saluti,
Valentina
gentile avvocato, anch'io a settembre devo subentrare in un contratto . sono una studentessa, la casa in cui andrò è abitata da 4 persone ( me compresa) . i proprietari non accettano che il contratto sia intestato a più di due persone: così succede questo: IO e un altra che già lo aveva intestato siamo intestatarie, e gli altri due subaffituari . IO avrei un pò di paura nel caso in cui uno dei due non dovesse pagare qlche mensilità… quindi a tal proposito esite un tipo di scrittura anche interna che mi salvaguardi dal dover pagare le spese altrui????
Inoltre ho un altro dubbio: LA proprietaria si ostina a voler andare via commercialista per farmi fare il subentro: questo comporta una spesa di 200 euro a carico mio…. Mentyre ( mi correggga se sbaglio) io so che il commercialista non è obbligatorio nel caso del subentro, serve solo registrare il contratto all'agenzia dell'entrate col bollo o qualcosa del genere… ( devo ammettere che sul contratto c'è un punto in cui si dice che ogni cambiamento ecc va fatto per via legali.. ma non si intende anche questo no??? ))
mi scuso per la confusione..
grazie.
Salve vorrei porre un quesito all’Avv. Roli. La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità:
Sono subbentrato in un appartamento in cui esisteva un regolare contratto intestato ad un’unica persona,
al posto dell’intestatario del contratto, dando la mia quota di caparra (due mensilità) alla persona che mi cedeva la stanza.
Prima che arrivassi io nonostante il contratto fosse intestato ad un’unica persona ogniuno pagava la sua quota di affitto divisa in parti uguali e il locatore rilasciava ricevuta intestata al conduttore del contratto.
Il conduttore è andato via senza recedere dal contratto e prendendosi le mie due mensilità. La padrona di casa era consapevole e consenziente di questo cambiamento tanto che da quando sono arrivato io ha iniziato a rilasciare regolare ricevuta (senza marca da bollo ma da lei firmata) ad un’altro coinquilino.
Ora ci ha chiesto di lasciare l’appartamento e di ripristinare le condizioni originarie salvo poi negarci la restituzione della caparra. Nel frattempo sono cambiate altre due persone e la locatrice ha rilasciato ricevute anche ad un’altro inquilino che era presente nell’appartemento sin dalla stipula del contratto.Io ed un’altro coinquilino siamo andati via con un mese di anticipo rispetto alla data di sfratto stabilita ma definita senza alcun avviso anticipato con raccomandata e altri due si sono “tutelati” dalla mancata restituzione della caparra non pagando una mensillità. Ora lei ci nega la restituzione della caparra nonchè alcun diritto di pretenderla essendo i suoi rapporti di contratto eslusivamente con l’intestatario del contratto. Ma questi era andato via al momento in cui sono subentrato io e lei era consapevole e consenziente tanto da firmare le ricevute ad un’altra persona non intestataria e comunque presente. Il contratto in questo caso viene a decadere?? E lei ha il pieno diritto di darci lo sfratto senza preavviso e di non restituirci la caparra nonostante noi abbiamo ripristinato pienamente le condizioni originarie dell’appartamento? Entro quanto tempo ci dovrebbe, nel caso, restituire la caparra? Ringraziandola per la sua cortesia cordiali saluti Luca
Ciao a tutti grazie per questo prezioso forum!!
Salve a tutti,
sono cointestataria di un contratto di affitto, assieme ad altre due ragazze, chiedo se ho la possibilità di recedere dal contratto dando il preavviso indicato nel contratto per tutti e tre (di 6 mesi) o se si può fare a meno. Sto cercando altra ragazza che subentri, nel caso in cui nn dovessi trovare e le ragazze che rimangono nn vogliono accollarsi le ulteriori spese nè andar via dalla casa, cosa fare, posso andare lo stesso ?
durante il preavviso di sei mesi, nn essendoci più nella casa, sono obbligata a pagare utenze?? da premettere che nell'affitto che verserò nei sei mesi, è compreso anche il riscaldamento.
vi ringrazio anticipatamente
Gentile Avvocato,
sono una studentessa universitaria e ho stipulato dal 01/11/2009 un contratto di locazione per studenti universitari fuori sede. Per motivi economici ho rescisso anticipatamente il contratto al 31/07/2010 dandone comunicazione scritta attraverso raccomandata A/R alla proprietaria (che ha contestato la mia scelta perchè, a suo dire, ad agosto non troverà nessuno che prenda la camera). Adesso mi ha chiesto se lei deve far qualcosa per comunicare che il contratto verrà interrotto anticipatamente, quindi Le vorrei chiedere se è sufficiente la mia comunicazione tramite raccomandata o se ci sono ulteriori documenti da presentare o tasse da pagare ( ho letto di una tassa di 51,65 euro). In attesa di una Sua risposta, La ringrazio anticipatamente.Cordiali saluti
Gentile avvocato, sono una ragazza che nel novembre 2008 ha affittato un appartamento con un contratto cointestato col mio ex ragazzo, dopo aver dato disdetta io ho saldato l'intera mia quota mentre lui non ha fatto altrettanto, qualora la proprietaria volesse intentare un'azione legale per ottenere la quota restante io sarei tranquilla? oppure posso essere ritenuta obbligata visto che il mio ex sembra non avere intenzione di pagare?
La ringrazio attendo un suo parere…
Buongiorno avvocato,
in qualità di locatore ho stipulato un contratto di locazione a due conduttori, di cui uno mi ha inviato la lettera di recesso. Cortesemente, mi può dire qual'è la procedura da attuare per registrare il nuovo conduttore che vorrebbe subentrare nel contratto già esistente (se occorre una scrittura privata, se mi conferma il versamento di E. 67,00 alla AdE ed a chi sono a carico queste ultime, ecc. ….)
La ringrazio sentitamente.
Gentile Avvocato,
Le espongo quanto segue.
Sono coinquilino con altri ragazzi di un appartamento lacatoci nella ns qualità di studenti fuori sede. Uno dei coinquilini ha receduto dal contratto di locazione, facoltà questa prevista dal contratto solo per gravi motivi (a mio parere non sussistenti). Tuttavia, il contratto prevede che il conduttore recedente si impegni a trovare un soggetto che gli subentri per non aggravare la posizione economica degli altri conduttori. Non è stato procurato nessun altro soggetto che subentri, e il locatore ci ha detto che l'intera somma dovremo pagarla noi, con conseguente aumento della quota procapite. è vero? se sì, si può in qualche modo agire contro il conduttore recedente che non ha rispettato l'obbligo di procurare un altro conduttore subentrante? Grazie mille
Gentile Massimo, il Suo commento assume la forma della domanda al blog, di conseguenza La invito a scriverci compilando l'apposito form cui sarà condotto cliccando su "scrivici" nella home page. Grazie
Per ora non ho commenti. L'ho letto e sono interessato alla problematica perchè è un caso che riguarda anche il sottoscritto. Grazie e buon lavoro
buongiorno,
ho un quesito da porvi, ho un contratto di locazione di 4 anni con scadenza gennaio 2011 con disdetta di 6 mesi, intestato a me e alla mia coinquilina, purtroppo da un anno a questa parte non andiamo più d'accordo ( premetto che il proprietario e a conoscenza di ogni nostra discussione ), così non sopportando più ogni suo comportamento ho deciso di cercare casa, e trovata l'ho subito comunicato alla mia coinquilina la quale molto contenta mi ha detto che non c'erano problemi per lei ad accollarsi l'intero importo dell'affitto.
ora mi chiedo se il proprietario può farmi storie, in quanto non do assolutamente i 6 mesi di preavviso ma solo 1 e se mi accollera delle spese nonostante l'appartamento rimanga sempre intestato a una delle due coinquiline ( entrambi d'accordo ).
grazie mille per l'aiuto
Gentilissimi, spero di poter approfittare anch'io di questo spazio: sono conduttore in un contretto 4+4 insieme ad un altro ragazzo.
Il mio coinquilino ha mandato 6 mesi fà regolare lettera di recesso del contratto al locatore, ma ha lasciato me (suo coinquilino) allo scuro di tutto, quindi non ho avuto nessun preavviso della sua partenza, e adesso mi trovo a dover pagare l'intero affitto (comprensivo della quota dell'ormai ex coinquilino). Il locatore mi ha detto in poche parole che sono fatti miei. Non c'è nessuna norma che tuteli gli inquilini dal recesso anticipato senza avviso di uno di loro?
Grazie mille per l'aiuto
E' evidente che se Lei ha inviato regolare racc., essendoci 6 mesi di preavviso, il contratto continua nella seconda annualità almeno per 6 mesi, appunto, quindi credo sarebbe opportuno pagare almeno metà delle spese. In tutta sincerità, però, non riesco a capire di quali spese si tratti. Sono spese di registrazione (che allora non avrebbero modo di esistere, visto che il contratto viene pagato alla registrazione ed ha valenza 4 anni)? O si tratta delle spese inerenti la locazione (ad es. bollette o spese condominiali? In questo caso il discorso sarebbe più semplice
Salve,
E la quota relativa alle annualità successiva alla prima la devo pagare? Noi abbiamo scelto di pagare le spese relative al contratto di locazione con la formula annuale quindi quest'anno anche se io ho inviato la raccomandata mi chiede di pagarla cosa devo fare?
Grazie,
Luana
Salve,
Nel contratto è specificato che le spese di bollo sono a carico del conduttore mentre le spese di registrazione contratto sono divise equamente tra conduttore e locatore. In questo caso a chi spettano tali spese ?
Le pongo un'altro quesito. Il mio padrone di casa mi ha anche chiesto di pagare la quota registrazione contratto annualità successive. Ma se io ho dato il preavviso perchè devo pagarla? Premetto che il contratto è stato stipulato a partire dal 1 Febbraio 2008 e io ho dato il preavviso il 2 Febbraio 2009. In questo caso deve pagare tale spesa?
La ringrazio per il tempo dedicato e per la pazienza
Giusy
Se Lei ha dato la disdetta regolarmente con raccomandata e con preavviso non ha nulla da temere. Si dovesse registrare un nuovo contratto tra proprietario e conduttore rimasto, se la sbrigheranno loro.
Innanzitutto andrei a vedere se è stata inserita una voce tipo "spese", "bolli" o "registrazione". Tanto per capire a chi spetta questo pagamento.
In assenza è evidente che, siccome è Lei a dare la disdetta anticipata, costringendo locatore e inquilino rimasto a modificare il contratto, è presumibile che queste spese (ma credo che si tratti di 67 euro) siano a Suo carico. E' però possibile, visto che il medesimo rapporto di locazione continua tra locatore e inuquilino rimasto, lasciare il contratto così com'è, senza spendere niente e lasciare che questi soggetti gestiscano il rapporto. In un caso simile, però, Le suggerisco di tenersi la raccomandata che ha spedito per la disdetta, nel caso dovesse dimostrare che il Suo rapporto con il locatore si è concluso a tutti gli effetti.
Salve,
Si il mio contratto è un 4 + 4 e sto rescindendo solo io da tale contratto, e nel contratto non è stabilito nulla. Per quanto riguarda il pagamento delle spese contrattuali relative all'anno successivo dovrei pagarle? MI spiego meglio noi l'anno precedente abbiamo pagato non in un'unica soluzione le spese relative al contratto bensi nella soluzione che ti permette di pagare annualmente. Ma io mi chiedo se io rescindo dal contratto perchè dovrei pagare tali spese? Come mi devo comportare ?
Grazie
Giusy
salve vorrei se poddibile sottoporle un ulteriore quesito sulla questione contratti di locazione. Dopo aver dato dovuta comunicazioe come riferitole in precedenza il mio padrone di casa mi fa pervenire una lettera in cui mi comunica che dovrò pagare 42 euro di rinnovo contratto e 67 per la rescissione. Io mi chiedo devo pagare il rinnovo del contratto dato che io ho mandatao una lettera i cui dicevo che rescindevo da tale contratto? ( io ho stipulato il contratto di locazione il 28 gennaio 2008 a partire dal 1 Febbraio 2008 e mandato la lettera il 2 Febbraio 2009 dato che non potevo rescindere dal contratto durante il primo anno la raccomandata è stata ricevuta dal mio padrone di casa in data 4 Febbraio 2009).Inoltre dato che il contratto di locazione è cointestato tra me e un'altra ragazza e solo io rescindo dal contratto, tale contratto verrà cancellato totalmente? se si devo pagare solo io la quota di rescissione? se no se il contratto non viene in realtà risolto in totum si deve pagare tale quota? Inoltre in padrone di casa mi ha detto che nel pagamento delle 67 euro dovrò mettere in nome solo della mia coinquina perchè è solo quello che è stato inserito nel pagamento dalla priam quota. Ma per quanto ne so io entrambe dovevamo essere inserite o sbaglio? e lecito che io non sia stata inserita? cosa comporterebbe ciò?
Grazie per i suoi gentili aiuti
Giusy
Immaginando che il Vostro sia un contratto della durata di 4 anni, rinnovabile alla scadenza per altri 4, se Lei ha mandato la raccomandata e ricorrono i famosi "gravi motivi" ha tutto il diritto di recedere. Probabilmente, per la modifica del contratto che non sarà più cointestato, ma riferito a un unico conduttore, ci sarà qualche spesa. Per chi debba pagarle bisognerebbe sapere cosa avete stabilito nel contratto. In mancanza di statuizioni, di regola, tali spese vanno divise equamente.
Si tratta di un atto recettizio che si perfeziona con la ricezione da parte del destinatario. Se Le è tornato indietro l'avviso di ricevimento non ci sono problemi.
salve, ho mandato la raccomandata per la disdetta dal contratto nei termini previsti dal contratto ma il padrone di casa non mi ha ancora contattata è necessario un suo riscontro?se non mi contatta che devo fare
Grazie Giusy
Mandi pure la raccomandata. Se questa rispetta i termini contrattuali e Lei rispetterà il preavviso non ci saranno problemi.
La Sua coinquilina non può certo costringerla a restare.
Infine, per quanto riguarda la caparra, deve chiederla a chi l'ha versata, normalmente il proprietario locatore.
Salve, sono cointestaria di un contratto di locazione, in cui è specificato che non posso rescindere dal contratto nel primo anno. Tale scadenza annuale decorre il 1 Febbraio 2009 essendo il contratto stato stipulato a partire dal 1 Febbario 2008. Io sola vorrei rescindere da tale contratto, posso mandare la lettera di disdetta anche prima del 1 Febbario scrivendo che la scadenza decorre a partire dal primo febbraio 2009? Inoltre essendo un contratto cointestato posso mandare la raccomandata A/R dando il giusto preavviso previsto da contratto ma solo a nome mio e quindi solo con la mia firma? Inoltre per lasciare la casa devo chiedere il consenso alla mia coinquilina ciuè se lei dice no io non voglio che tu lasci la casa perchè non voglio pagare l'intera somma io devo fare quello che dice lei?? Allo scadere dei tre mesi previsti da contratto a chi devo chiedere la caparra? al mio locatore o alla mia coinquilina? Grazie mille..
Solo il recedente deve firmare
Non mi è chiaro se la lettera di disdetta debba essere firmata anche dagli altri soggetti che costituiscono il CONDUTTORE.
Se uno solo dovesse andar via può presentare regolare lettera di disdetta firmando per se anche senza il consenso degli altri? Mi sembra assurdo il contrario…
Grazie
L'art. 3, comma 6 della legge 431 del 1998, parla di raccomandata al "locatore"
Egr. Avv., non ho capito se esiste un obbligo per uno dei coinquilini "uscenti" di dare il preavviso di 6mesi anche agli altri coinquilini oltre che al locatore, o se c'è una presunzione legale per cui si ritiene che i restanti conduttori conoscano di fatto le intenzioni di chi abbandona l'immobile. Cordiali saluti.
Direi che possiate farlo entrambi
Il contratto non fa riferimento alle spese, per cui dovrebbero spettare a me gli oneri della risoluzione!
Se ho capito bene spetta a me andare fisicamente all'Ufficio dell'entrate e comunicare il mio recesso a mezzo della lettera di disdetta? O dovrebbe essere il mio affittante chiudere il rapporto definitivamente?
Infinite grazie!
C.C.
Se sono trascorsi i sei mesi e in questo periodo la Sua amica ha pagato regolarmente il canone, sarà liberata completamente.
La solidarietà prevede che da quel momento in poi chi resta nell'appartamento si accolla tutto il canone. Se va un pochino più su nella pagina troverà un mio esempio chiarificatore.
Salvo patti contrari
Egregio collega,
La ringrazio per avermi segnalato il gruppo di discussione, cui provvederò senz'altro ad iscrivermi.
Dal momento che sono un giovane avvocato e, data la mia poca esperienza, Le chiedo, cortesemente, un parere in relazione all'analisi da me fatta sulla vicenda, anche perchè i miei colleghi di studio sono tutti di diverso avviso!
Il contratto è 4+4 e non rientra tra quelli per gli studenti, la mia amica ha dato regolare disdetta e, pertanto trascorsi i sei mesi potrà lasciare l'immobile senza che Le venga chiesto alcunchè nè dal proprietario nè dall'altra coinquilina.
O tale recesso parziale vale solo i contratti degli studenti?
Grazie ancora!
Lei tenga comunque copia della raccomandata. Per le spese bisogna vedere cosa dice il contratto, ma, in mancanza di statuizioni ad hoc, è evidente che le spese siano a carico di chi recede.
Salve Avvocato!
Ho appena parlato con il mio locatore del fatto di cui prima: lui non ha fatto obiezioni, in altre parole è perfettamente d'accorco con me!
A questo punto mi chiedo: che intenzioni avrà in realtà il mio locutore…posso stare tranquillo?
La prima idea che mi viene in mente è che lui non consideri per niente la lettera di recesso, quindi non effettui la dovuta registrazione ai fini giuridici( per non sobbarcarsi delle spese), ma al contempo non dovrebbe crearmi alcun problema. Se così fosse, come dovrei comportarmi?
PS: le spese della registrazione della disdetta per legge a chi spettano?
Grazie ancora per la disponibilità!
Cordialmente,
C.C.
@ Carmelo: 1) la legge prevede 3 mesi di preavviso. Questi vanno rispettati
2) la legge parla di raccomandata
3)Deve firmare la Sua disdetta e basta
Gentile collega, per scambio di idee e materiali interprofessionali, dovresti iscriverti al gruppo di discussione, riservato agli avvocati, legalit:
http://groups.google.it/group/legalit
Egregio collega,
mi trovo ad affrontare un caso analogo a quelli prospettati dagli altri lettori.
Una mia cliente ha stipulato un contratto di locazione sottoscrivendolo unitamente alla coinquilina.
Dal momento che entrambe non vanno più d'accordo la mia assistita ha inviato una raccomandata al locatore per la disdetta e quest'ultimo ha negato la validità della stessa perchè non proveniente da entrambe le conduttrici.
In realtà, condividendo in toto la sua tesi, ritengo che la disdetta sia pienamente efficace, naturalmente nel rispetto dei termini previsti dal contratto, considerando il rapporto insorto con la coinquilina come un'obbligazione solidale ma non indivisibile (tant'è che entrambe corrispondono il canone locatizio mediante distinti bonifici) e il recesso quale recesso parziale.
Ho effettuato un'accurata ricerca giurisprudenziale ma non ho reperito sentenze recenti, mi può cortesemente indicare alcuni riferimenti normativi e giurisprudenziali a supporto della tesi?
Grazie
Egreggio Avvocato, sono uno studente universitario che ha appena rinnovato il contratto di locazione fino a dicembre 2009 e che dovrebbe lasciare l'ppartamento per il mese prossimo di febbraio. E' stato lo stesso locatore ha suggerirmi di rinnovare il contratto, per poi presentare la lettera di recesso del contratto di locazione in tempi brevi!
La mia domanda è la seguente: potrei presentare la lettere di disdetta e andarmene tranquillamente considerato il tempo esiguo che mi rimane?
PS: Il modulo di disdetta va obbligatoriamente spedito per posta raccomandata oppure potrei presentarlo di persona al mio locatore?
PS2: Dovrei far firmare i 2 moduli, uno per me e l'altro per il mio proprietario, da parte di quest'ultimo o che cosa?
La ringrazio del tempo concessomi.
Cordilamente,
C.C.
Bisogna innanzitutto sapere cosa dice il contratto. La norma vorrebbe che chi subentra paga la registrazione, essendo questo il nuovo contraente. Come dice Lei, essendoci già l'accordo, conviene registrarlo il prima possibile, così gli inquilini rimasti non si trovano di fronte a un periodo in cui sono costretti a pagare anche la quota di chi è andato via.
Buonasera egregio Avvocato,
la presente per chiarire un dubbio in merito alla comunicazione di subentro di un nuovo conduttore. Tale comunicazione è inerente un contratto (4+4) cointestato (3 persone). Il costo della registrazione (67 €) è a carico del nuovo conduttore? Nel caso in cui spetti al conduttore uscente una parte di tale costo, non risulta più conveniente la Racc A/R di preavviso come da contratto? Tale considerazione in virtù del fatto, che il nuovo coinquilino è gia disponibile per cui nessun costo aggiuntivo si ripercuote sui conduttori rimanenti. La ringrazio della disponibilità
Grazie Dopo le farò sapere come è andata.
Le faccio i migliori auguri per tutto ciò che desidera!
Rita
Si tratta solo di rivolgersi al giudice per ottenere il giusto risarcimento del danno. Si farà una citazione, la causa verrà iscritta a ruolo, istruita e poi decisa.
Grazie per tutti i chiarimenti che mi ha dato.Ora,gentilmente mi puo indicare la terminologia giuridica da usare per chiedere il risarcimento danni?La ringrazio anche a nome dei miei genitori.
Saluti cordiali Rita
Ha il pieno diritto di chiedere la metà dei canoni che il suo ex coinquilino avrebbe dovuto pagare per i 6 mesi di preavviso che non ci sono stati.
Nel frattempo, però, il proprietario dell'appartamento chiederà a Lei, responsabile in solido, il pagamento dell'intero canone.
Mi scusi avvocato se mi permetto di scriverla ancora ,ma non ho ben capito.Il coinquilino per i mesi che ha abitato ha pagato il suo canone .Ora Poichè sono stata danneggiata vorrei almeno che mi risarcisca fino a quando io non troverò un nuovo inquilino.Grazie
@ Cristina: è sufficiente modificare il contratto intestandolo esclusivamente all'unica inquilina rimasta
@ rita: se il contratto è cointestato il locatore ha diritto a chiedere a Lei l'intero canone. Tuttavia Lei ha il diritto di chiedere all'ex coinquilino il pagamento della metà dei canoni per i periodi che non ha pagato finchè ha abitato lì con Lei.
@ Sarah La risposta si riferiva al quesito di Tamara
Mi scusi, lei ha detto che il contratto prevede quattro intestatari…ma noi in quella casa siamo in cinque…mi sembra ci sia qualcosa che non va…potrei comunicare anche questo nella raccomandata?
Un'altra cosa…può essere affitata una camera da letto priva di finestre?
Signor avvocato sono una studentessa in possesso di un contratto per uso abitativo con un altro studente il quale è subentrato due mesi orsono.Ora detto studente è andato via senza preavviso dei 6 mesi perchè, credendo di essere il solo padrone dell'appartamento ,portava di notte a mia insaputa persone che io non conoscevo.Sapendo che dovrò pagare l'intero canone alla proprietaria come devo agire nei confronti dello studente trentenne e maleducato?Mi aiuti ,perchè i miei genitori per pagare l'intero canone e relative bollette certamente faranno ancor di più sacrifici e a me dispiace tanto .Sono grata se lei potrà far luce su quanto scritto.Grazie.Rita
Egr. avvocato,
sono cointestataria con un'altra persona di un contratto di locazione 4 + 4 regolarmente registrato. Con il proprietario ci siamo accordati nel lasciare l'intero contratto, dal 1 gennaio pv, in carico esclusivamente all'altra persona. La mia domanda è: cosa occorre fare rispetto al contratto registrato? Basta registrare un'integrazione del contratto in cui si dichiara che dal 1 gennaio l'unico intestatario del contratto è la mia attuale coinquilina?
Grazie mille dell'attenzione.
Innanzitutto la legge parla di sei mesi di anticipo per la comunicazione della disdetta e non di tre, ma puo' essere che abbiate pattuito diversamente.
Il contratto prevede 4 intestatari per cui se due se ne vanno il contratto prosegue con i due rimanenti che sosterranno il canone per intero.
Per quanto riguarda i gravi motivi la legge non dice nulla per cui ritengo che il costo del canone sia motivo sufficiente
Egregio Avvocato, sono una studentessa che da circa un mese ha stipulato un contratto di locazione, ai sensi della legge 431/1998, da conduttore. Nel medesimo contratto non è prevista la facoltà di recessione, ma a causa della rumorosità delle mie coinquiline non desidererei fare altro che compiere questo atto. Mi è possibile fare ciò, cavandomela con una A/R?
Grazie mille.
altra cosa…come gravi motivi basta inserire che non siamo più in grado di sostenere il costo dell'affitto?
Egregio Avvocato, il mio fidanzato ha appena acquistato una casa.
Noi al momento abbiamo un contratto di affitto intestato a 4 persone (noi e altre due).
e in tale contratto siamo indicati come "conduttore" e non "conduttori".il contratto prevede che il conduttore possa dar disdetta per gravi motivi dando disdetta tramite raccomandata 3 mesi prima in qualsiasi momento prima della scadenza del contratto (uso transitorio 1+1) che scadrebbe a ottobre 2009.
Vorremmo dar disdetta per andare via a marzo 2009.
Possiamo darla solo noi due o dobbiamo per forza andare via tutti e 4?
grazie mille!!!
La legge in materia di locazioni non parla di locazione di "stanze", ma fa riferimento all'unità immobiliare (appartamento. Ne consegue che non si possono stipulare contratti diversi per ogni stanza.
Buongiorno avvocato, in tema di locazioni di stanze le chiedo un parere. Sono proprietaria di un app.to affittato a 4 conduttori. Per motivi che non sto a spiegare ho dovuto derogare al mio diritto di responsabilità solidale dei conduttori. Ora uno di questi conduttori va via. Il contratto va modificato al l’agenzia delle entrate visto che restano in 3.? Devo fare una registrazione della modifica visto che il canone che prenderò sarà più basso rispetto al contratto e questo inciderà sulla mia dichiarazione dei redditi? In che forma ? Una dichiarazione mia o una scrittura con i conduttori rimanenti? Grazie in anticpo per la risposta
Grazie
Mi dispiace, ma questi sono aspetti fiscali piuttosto dettagliati sui quali non sono molto preparato, onestamente. Ti suggerirei di chiedere direttamente ad uno sportello dell’Agenzia delle Entrate, mostrando copia della scrittura con cui hai rinunciato alla solidarietà.
La ringrazio per la sollecita risposta. Quindi mi conferma che posso/devo fare solo un contratto (e modificarlo secondo esigenza)perchè la legge non prevede che stipuli più contratti contemporaneamente? Mi scusi per l'insistenza ma vorrei dare una risposta chiara anche agli inquilini.
Secondo me le conviene intanto stipulare il contratto con i primi due, poi successivamente, laddove si unisse un terzo, modificarlo e decidere solo allora se allungarlo o no. In ogni caso all'atto del subentro del terzo inquilino tutti e tre saranno responsabili in solido nei Suoi confronti in quanto locatore.
Gentile Avvocato, provo anche io a fare una domanda. Sono proprietario di un appartamento che vorrei affittare a studenti. So che è prevista la possibilità di fare un unico contratto a più studenti ma prevederà per forza di cose stessa data di inizio e fine. Qualora abbia tre stanze e trovi ora due inquilini e successivamente un terzo, è possibile predisporre due contratti in due distinti momenti oppure diventa attività di affittacamere che mi dicono richieda requisiti particolari e diversa forma di tassazione?
Spero voglia darmi delucidazioni.
L'accordo è stato stipulato fra tre persone e vale tra di esse. Altrimenti ognuno potrebbe ospitare a tempo indeterminato chiunque volesse.
Il contratto, se regolarmente registrato, ha valenza tra le parti, ma anche erga omnes, vale a dire nello specifico, nei riguardi dell'"intrusa"che è tenuta a rispettarlo lasciando il godimento dell'immobile a chi lo paga.
Per quanto riguarda le spese ovviamente sarebbe logica una divisione per 4 visto che ognuno consumerà acqua, luce, gas ecc…
Caro avvocato, la mia ragazza è cointestataria di un contratto di 4 anni assieme a 2 ragazze, ora una di queste vive nella sua stanza con la sorella (non registrata nel contratto) quindi le persone che vivono nell'appartamento sono 4. 2 nella stessa stanza e le altre ognuno nella loro. Dopo alcuni mesi le due sorelle hanno deciso (in combutta con la terza coinquilina) di pagare le spese (acqua luce etc) non diviso 4 ma diviso 3, visto che loro non consumano per 2 e quindi essendo in una stanza in due non consumano per 2. E' nata una discussione su questo, la mia ragazza è l'unica che ha sollevato la questione protestando, ma loro sono ferme nel voler pagare diciamo così 2×1, d'accordo con l'altra coinquilina (a cui fà comodo essere d'accordo con loro, perchè loro gli fanno le pulizie di casa al posto suo e gli cucinano). E' stata informata ,in un incontro a 4 , la padrona di casa, la quale ha dato ragione alle 2 ragazze (sorelle) dicendo che al massimo la quarta doveva pagare un contributo minimo, in quanto essendo in due in una stanza consumano meno. Ora la mia ragazza ha dato la disdetta subito perchè non ha intenzione di subire ancora. Le chiedevo, ma è giusto questo comportamento che 4 ragazze vivono in un appartamento, 2 in una stanza, e le altre in stanze singole, e le spese (acqua luce, etc) si dividano diviso 3 e non 4?
Grazie.
Distinti saluti.
se il contratto (o la modifica) è sottoscritta da tutte le parti ed è stato registrato non ci sono problemi.
Gentile Avvocato sono ancora io, vorrei sapere se è valido un contratto di subentro in cui recede un solo conduttore e subentrano due nuove persone al suo posto, ossia esce un soggetto dal contratto e subentriamo in due al suo posto, quindi da 3 conduttori originali diventiamo 4!! Tutto avviene con la volontà della propietaria di casa, dei conduttori precedenti e di noi due subentranti, risultante da una scrittura allegata al contratto di subentro e regolarmente registrata! In attesa di una Sua risposta Le rinnoviamo i più distinti saluti e ci scusiamo per la perdita di tempo!! grazie mille!!
Trattandosi di un contratto è importante che si conosca quali sono le parti. Per i conduttori, per sapere con certezza chi deve contribuire al pagamento del canone in caso di contrasti. Per il proprietario per dimostrare chi è tenuto a corrispondergli il canone. Sicuramente, pur spendendo qualcosina, è meglio modificare il contratto che prima riguardava altre persone.
Gentile avvocato,
siamo due studenti e le scriviamo per ottenere chiarimenti in merito ad un contratto di locazione immobiliare nel quale siamo da poco subentrati.
Tale contratto prevede due conduttori; uno è rimasto inalterato, e al posto dell'altro siamo subentrati noi due pagando individualemente i 67 euro previsti. Vorremmo sapere se tale contratto è valido ai fini legislativi? O il fatto che siamo subentrati entrambi al posto dello stesso conduttore (e quindi il contratto attualmente prevede tre conduttori e non più due come originariamente previsti) possa rendere invalido o nullo il contratto?
In attesa di una sua risposta le porgiamo i nostri più distinti saluti!
Per quanto Le interessa si preoccupi di accertare che il rapporto abbia i contenuti da Lei voluti (da quello che ho capito d'ora in avanti pagherà solo Lei tutto il canone).
Ritengo sia necessario registrare presso l'agenzia delle entrate un'integrazione al vecchio contratto che viene modificato, ma in tutta onestà non so se sia sufficiente presentare la lettera o modificare proprio il contratto originario. In ogni modo per i costi e tutto il resto Le consiglio di informarsi bene presso l'agenzia delle entrate.
@Simone
L'art. 1608 si riferisce ad un istituto diverso dalla locazione intesa generalmente in quanto si occupa della locazione di case non ammobiliate.
Egregio avvocato, spero di poter approfittare anch'io di questo spazio. Ho un contratto di affitto cointestato con un'altra persona (firmato in data 10/10/2006 e registrato in data 13/10/2006). Questa persona, in accordo con me e con il proprietario dell'immobile lascierà a me soltanto la casa il giorno 8.
Abbiamo pensato di procedere in questo modo: redigere e firmare a nome del recedente + nome proprietario una lettera di -risoluzione consensuale tra proprietario ed inquilino del contratto- includendo nella lettera il fatto che resterò quale unico inquilino dell'immobile.
Con questo lettera-risoluzione il recedente va all'ufficio del registro (con copia contratto) per registrare tale dichiarazione e paga i suoi 67 euro. Successivamente darà copia anche a me della lettera-risoluzione e ricevuta del pagamento di detta registrazione. Da quel momento risulterà a tutti gli effetti che sono l'unico inquilino (allegando al contratto la documentazione di recesso). Chiedo innanzitutto se ho mancato qualche cosa e se mi può confermare il passaggio della lettera-risoluzione, ufficio del registro e pagamento. Vi ringrazio molto se potrete darmi aiuto. Distinti saluti.
Mi scusi avvocato le sembra possibile il recesso di uno solo dei 2 inquilini prima della naturale scadenza contrattuale ?
Non si viola l'art 1608 c.c. nella parte in cui il pagamento della pigione viene dal solo inquilino rimasto? Attendo una cortese risposta. Grazie
Egregio Collega, ritiene possibile il recesso da un contratto di locazione ad uso abitativo 3-2 da parte di uno solo dei 2 conduttori ?
Non si vanifica la ratio di cui all’art. 1608 c.c. qualora il locatore non accetta il recesso ?
Attendo una cortese risposta.
Cordialmente
Avv. Simone Lovato
Se ho capito bene Lei andrebbe a occupare una o più stanze dell'appartamento dove già abitano le altre tre persone.
La legge (art. 1594 c.c.) ammette al conduttore di sublocare la cosa, ma aggiunge anche (art. 2, L. 27/07/1978, n. 392) che, salvo patto contrario, non si possa sublocare l'intero immobile, ma solo parte di esso, indicandone la volontà con raccomandata al locatore, specificando subconduttore, durata del contratto e vani sublocati
Il contratto di locazione va sempre registrato all'agenzia delle entrate per evitare brutte sorprese.
La cosa migliore da fare è stipulare un contratto ex novo, registrarlo ed evitare così problemi per il futuro.
Egregio avvocato, sono una studentessa e a breve dovro' firmare un contratto per locazione per studenti. Nell'appartamento vi sono 2 lavoratori e un altro studente. E' possibile firmare un contratto per studenti a tali condizioni (intendo, firmando tutti il contratto)? Ho letto della possibilita' di subaffittare…in questo caso il loro subaffitto andrebbe ad incidere sul 730 (percepisco una borsa di studio, percio' sono a carico dei miei genitori)? Grazie per l'attenzione
Egr. avvocato, io convivo con altre 3 persone in un contratto 4+4 del quale però nessuno di noi è l'originario intestatario del contratto iniziato il 7 gennaio 2004.
E' regolare se c'è accordo tra le parti (così scritto nel contratto) un nuovo subentro di un attuale inquilino con una nuova persona?
L'agenzia insiste a dire che la cosa non si può fare perchè nessun intestatario dell'originario contratto è più parte contraente.
Ma ciò è accaduto già per gli ultimi 4 subentri.
Sostengono che non poteva essere fatto e che si sono sbagliate. Ora ci negano un ulteriore subentro.
Ora ci obbliga a stipulare un nuovo contratto a nuove condizioni.
E' legale il subentro quando oramai sono presenti solo nuovi conduttori subentrati a loro volta?
Se ci accordiamo con il proprietario, possiamo chiedere il subentro di una nuova persona anche se nessun intestatario del contratto originale è più in corso di rapporto?
Grazie.
Grazie.
Purtroppo come si dice: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!". Sicuramente siete stati avventati a non sottoscrivere niente, ma adesso vi conviene dare subito la disdetta. Al massimo pagherete questi tre mesi, a meno che non abbiate i mezzi per dimostrare che la colpa della mancata disdetta del contratto sia da attribuirsi al locatore.
Egregio avvocato, sono contitolare con altri tre inquilini, di un contratto d’affitto annuale per studenti universitari con scadenza 30 agosto (il recesso anticipato in questo contratto è fissato in tre mesi). Nel mese di maggio io ed un altro inquilino avvisammo verbalmente il locatore che ce ne saremmo andati alla scadenza del contratto; costui ci disse che non c’erano problemi e a una nostra richiesta se dovevamo formalizzare per iscritto la cosa ci disse che non era necessario. A fine mese di agosto, quando avevamo già stipulato un contratto d’affitto in un altro appartamento, avemmo un incontro con il locatore, e questi ci comunicò a voce, con nostra amara sorpresa, che dovevamo dare per iscritto la disdetta e per gravi motivi. L’abbiamo fatto solamente l’ultimo giorno del contratto tramite lettera ar (il 30 agosto perché non c’era il tempo materiale di farlo prima) motivandolo per incompatibilità di convivenza con i due inquilini rimasti, difficoltà di riscaldamento dell’ambiente ed eccessiva lontananza dal polo universitario (purtroppo le motivazioni sono tutte vere). La risposta del locatore a questo recesso anticipato è che lo ritiene nullo in quanto dice che “il conduttore ha la facoltà di recedere dal contratto per gravi motivi previo avviso tramite raccomandata almeno tre mesi prima della scadenza”. Il locatore ha come caparra tre mensilità. Cosa posso fare ora? Devo pagare per l’anno intero sia questo che l’altro appartamento? E la buona fede in cui noi ci eravamo basati non conta nulla?
La ringrazio
@ rosa: con la solita premessa che le domande nuove andrebbero poste, appunto, come domande e non sotto forma di commento, Le consiglio di inserire entrambi i conduttori nel contratto così non ci saranno problemi. Se uno se ne va, l'altro continua a pagare.
Premesso che non è facile seguire tutti i commenti perchè si susseguono un po' in ordine sparso (sarebbe meglio cercare di porre una domanda nuova), se i contraenti sono due (due firme) occorrono entrambe le racc o comunque a nome di entrambi perchè la disdetta abbia efficacia per tutt'e due. Chi rimane continua a pagare il canone (a partire da quando sono trascorsi i sei mesi dalla disdetta) intero perchè il locatore altrimenti si ritroverebbe a locare un appartamento alla metà del prezzo. La solidità prevede appunto che se uno dei debitori non paga, l'altro lo faccia per lui salvo poi rivalersi nei suoi confronti.
Gentile Avvocato,
con un contratto 4+4 devo locare
un'unità immobiliare a 2 persone che la condivideranno.Affinchè il contratto venga considerato un unicum (e quindi nel caso in cui uno vada via, l'altro sia obbligato a pagare per l'intero) sarebbe pù opportuno denominarli "parte conduttrice" o "conduttori"?ci sarebbe differenza altrimenti?
Da quale norma si evince che ciascun conduttore sarebbe obbligato per l'intero qualora l'altro recedesse dal contratto?
La ringrazio
mi scusi, e per quanto riguarda la firma congiunta invece? o eventuali forme di conoscenza giuridica a favore dei conduttori rimanenti debitori in solido?
@ Arianna: se chi se n'è andato lo ha fatto spontaneamente, direi proprio di no.
Occorre il preavviso se non sono sorti particolari problemi con il proprietario.
Intanto grazie per il chiarimento;
quindi non si può fare nulla se la raccomandata è stata fatta dopo aver lasciato l'appartamento?
Gentile Avvocato,
una cosa non è, personalmente, risultata chiara nella sua risposta. La disdetta deve presentare la firma congiunta? o comunque è necessaria la conoscenza giuridica, cui deve ottemperare il conduttore recedente, da parte dei conduttori che rimangono e che devono accollarsi -automaticamente presumo- il debito nella sua totalità? La ringrazio e Le auguro una buona giornata.
E' proprio questo il punto. Se Tizio e Caio sono co-conduttori e Tizio non vuole più continuare il rapporto di locazione deve dirlo espressamente (tramite raccomandata, appunto) così, una volta trascorsi i sei mesi, sarà libero.
Caio, invece, continuerà a pagare e dovrà al locatore l'intero canone, a meno che non trovi un altro coinquilino.
Ma se Tizio non effettua il recesso nei termini di legge, continuerà ad essere considerato conduttore e se per caso Caio non paga il canone, per la solidità del rapporto, Tizio dovrà risponderne salvo poi rivalersi su Caio.
Egregio avvocato,
nel caso in cui uno dei conduttori lascia la casa e non avverte tramite raccomandata il proprietario ha l'obbligo di continuare a pagare? E se l'altro conduttore resta a vivere nell'appartamento e non paga l'affitto, deve prenderne carico quello che ha lasciato la casa?
Dottore La ringrazio per la risposta datomi.
@ Luigi: La legge parla di raccomandata al locatore e non anche agli altri conduttori.
Per quanto riguarda i tre mesi, parlando di mesi se ne contano 3 a partire da quando il locatore riceve la raccomandata (ad es: 20 maggio, 20 giugno, 20 luglio…). Si fa riferimento ai mesi perchè la legge ha voluto garantire il locatore di ricevere il pagamento del canone per quei tre mesi, appunto.
@ michele: se il contratto è stato sottoscritto da più persone, allora è un contratto plurilaterale per cui il recesso di una sola parte dà luogo a recesso parziale. Il contratto continua tra locatore e parte che non ha effettuato la disdetta.
Ho bisogno di avere alcune informazioni per evitare di firmare un contratto che mi vincoli economicamente oltre le mie reali possibilità
Io e la mia coinquilina dobbiamo sottoscrivere un contratto di locazione ad uso abitativo 4+4 in cui ci impegnamo a pagare al 50% il canone di locazione, ma lei è un'insegnante precaria che rischia di essere trasferita a settembre.
Cosa succede se ci impegnamo solidalmente a pagare il canone e poi lei se ne va senza pagare?
Possiamo inserire nel contratto una clausola che impegna entrambe a trovare una "sostituta" in caso di necessità di dover lasciare la casa?
Se sì, la persona che subentra viene sostituita nominativamente anche sul contratto?
Egreggio avvocato, volevo sapere se nel caso di recesso del contratto di affitto da parte di uno o più conduttori, quest'ultimi hanno l'obbligo di dare preavviso della loro volontà di recedere dal contratto anche ai rimanenti conduttori (oltre che al locatore) e se si in quale forma. Inoltre se devo dare un preavviso di 3 mesi, questi 3 mesi sono intesi come 90 giorni oppure ad esempio se voglio andarmene con la fine di agosto devo avvisare entro il 30 maggio? Grazie
Egregio avvocato le espongo quanto segue:
ho il mio appartamento affittato con un contratto 4+4 per uso abitativo.
Il contratto d'affitto è stato firmato dalla madre
e dal figlio entambi stipendiati.
quattro mesi fà mi ha inviato una raccomandata con ricevuta di ritorno per la disdetta del contratto.
La disdetta è così scritta: io sottoscritta……..disdico il contratto d'affitto dell'appartamento sito in via ….mi impegno a lasciare libero lo stesso entro e non oltre il 10/09/2008( firmata solo da lei)
Chiedo se era tenuto a firmare la disdetta anche il figlio .
Sul contratto d'affitto è cos' stabilito:
1) cede in locazione alla parte conduttrice signora……….e signor ……..
2) Destinazione dell'immobile-la parte conduttrice dichiara che l'unità immobiliare oggetto della locazione sarà adibita esclusivamente ad abitazione propria e del nucleo famigliare con loro residenti.
3)La parte conduttrice ha la facoltà di recedere dal anticipatamente dal contratto con preavviso di sei mesi……..
Visto che la signora mi ha detto a voce che andava via perchè il figlio andava ad abitare altrove e lei da sola non riusciva a pagare la somma pattuita, è pacifico che non faccia più parte del nucleo famigliare alla data dell'invio della disdetta.
Le chiedo se è regolare il recesso del contratto firmato dalla sola signora(madre dell'altro conduttore cointestatario del contratto d'affitto).
Anticipatamente la ringrazio per la risposta.
Perfetto.
Quindi il fatto di "forzare " un subentro da parte del locatore e' del tutto invalidante ai fini del contratto, indipendentemente dalla liceita' o meno dell'azione stessa.
Da quello che mi pare aver capito, il locatore puo' far subentrare un subconduttore indipendentemente dalla scelta dei conduttori rimanenti soltanto nel caso di parentela ed in contratti dove e' esplicita la locazione "a stanze" e non ad unita' immobiliare.
Quando si stipula un contratto si stabiliscono delle condizioni che convincono le parti a firmarlo.
Se successivamente viene a modificarsi una delle condizioni considerate essenziali dalle parti stesse si puo' chiedere l'annullamento sostenendo che a quelle condizioni il contratto non lo si sarebbe mai stipulato.
Per cui se per i conduttori rimasti l'ingresso di un nuovo conduttore (ad es. molesto) rappresenta un motivo per cui se lo avessero saputo non avrebbero certo stipulato il contratto di locazione, allora si puo' chiederne l'annullamento.
Grazie avvocato della risposta,
Anche a noi pare chiaro che possiamo esprimere la nostra opinione.
Il problema e' i mezzi per farla valere.
Secondo lei ci sono i termini per pretendere la scissione del vecchio contratto?
Beh…è chiaro che gli altri conduttori abbiano il diritto di esprimere la propria opinione sul subentrante visto che dovranno conviverci.
Egregio avvocato,
nel caso in cui uno dei conduttori esprima la volonta' di far subentrare (non recedere) un nuovo conduttore all'interno di un contratto stipulato in piu' persone per singola unita' abitativa (non contratto studenti), e' discriminante l'accordo fra le parti conduttrici rimanenti, o il singolo arbitrio del locatore nei riguardi di questo subentro, e quindi di un solo conduttore, e' l'unica variabile lecita?
Ha perfettamente ragione…mi sono espresso male.
Volevo intendere che se un conduttore decide di andarsene (non di recedere) e di trasferirsi altrove non puo' certo essere costretto a rimanere dove non vuole. E' chiaro tuttavia che dovrà assumersi le sue responsabilità e pagare la sua parte in quanto il contratto (inteso come corpo unico) continua.
Se non fa fronte ai suoi impegni saranno gli altri a pagare la sua parte (altrimenti a rimetterci sarebbe il proprietario che non c'entra niente) salvo poi rivalersi nei suoi confronti.
Egregio avvocato,
facendo seguito alla richiesta del 30 luglio necessita evidenziare alcuni aspetti:
– il caso in esame è relativo ad un contratto ordinario di locazione ad uso abitativo che prevede la facoltà di recesso da parte dei conduttori considerato come un unicum. (non mi risulta che le Leggi 392/1978 e 431/1998 prevedano la possibilità di recesso di un solo conduttore).
Mentre solo in caso di contratto per studenti universitari fuori sede (che non è il nostro caso) e solo se espressamente previsto nelle clausole contrattuali, come indicato nel D.M. 5 marzo 1999, potrebbe operare la facoltà di recesso parziale per il conduttore in caso di pluralità di conduttori.
Si ritiene pertanto di interpretare che la possibilità di recesso in vigenza del contratto descritto operi solo con il consenso degli altri conduttori.
E' d'accordo con questa interpretazione?
Si ringrazia per la cortese disponibilità.
io mi trovo in una situazione per alcuni versi simile.
cerco di essere breve anche se mi sara' difficile:
Sono conduttore insieme ad altre due persone di una regolare unita' abitativa (contratto a 3 per unita' abitativa, quindi non a singole stanze) con contratto stipulato tramite UPPI (6+2) regolato dalle classiche clausole contrattuali sia per gli oneri che per le disposizioni generali.
In particolate, il subaffitto e' vietato, mentre non vengono indicate clausole specifiche per i subentri.
Uno dei tre conduttori, senza inviare la lettera raccomandata di A/R 6 mesi prima, ne al locatore ne a noi, decide di presentare un suo conoscente alla proprietaria, senza che noi fossimo d'accordo sulla scelta da lui effettuata.
Ora mi trovo nella spiacevole situazione di dover "accettare" passivamente l'imposizione di un coinquilino da parte del locatore indipendentemente dalla nostra volonta' e scelta perche' al locatore stesso, questa persona va bene e non vuole perdere altro tempo.
Nel frattempo noi abbiamo trovato un possibile sostituto da presentare.
Mi domandavo, se esistessero, delle azioni possibili da parte dei conduttori rimanenti per non sentirsi forzati in questa scelta (visto che le parole e gli incontri con le parti in causa non sono serviti) e quali fossero le alternative possibili.
@ vittorio
La legge prevede che un singolo conduttore possa recedere e da quello che mi scrive (stando alla lettera) si parla di conduttori, ma non si dice che uno solo non possa recedere.
Per quanto riguarda il mancato pagamento da parte di un conduttore, il locatore si rifarebbe sugli altri che poi a loro volta hanno il diritto di agire in regresso su quello che non ha pagato la propria quota.
Per tagliare la testa al toro potete consigliare all'inquilina uscente di accordarsi con quella subentrante, mettendo per iscritto che laddove ci dovessero essere problemi nei rapporti con il proprietario sarà solo quest'ultima (in solido con le altre tre perchè il rapporto continua in solido con Voi) a risponderne senza chiamare in causa chi se n'è andata.
Ad ogni modo non vedo in che modo questa ex inquilina possa opporsi alla volontà del locatore di fare subentrare una quarta al suo posto.
Ho sottoscritto un contratto di locazione ad uso abitativo con altri due colleghi studenti universitari. Uno dei tre conduttori ha inviato al proprietario una lettera di recesso a titolo personale. Il contratto della durata di anni 4 + 4 non prevede la facoltà di recesso di un solo conduttore. Infatti al riguardo recita: "le parti convengono che i conduttori hanno comunque facoltà di recesso in qualsiasi momento, dandone comunicazione al locatore a mezzo lettera raccomandata almeno 3 mesi prima". Si ritiene che la possibilità di recesso in vigenza del contratto descritto operi solo con il consenso degli altri conduttori, oltre che del proprietario. Si chiede al riguardo un parere in merito. Inoltre nel caso il singolo conduttore recedente smettesse di pagare la propria quota di affitto come ci si dovrebbe regolare?
Egregio Avvocato,
sono cointestataria con altre 3 conduttrici di un contratto di locazione con formula 4+4 .
Ad oggi una delle coinquiline ha deciso di lasciare l'appartamento, opponendosi ad un'operazione di subentro, anche se regolarmente registrata all'ufficio dellle entrate, perchè convinta che il suo nome sul contratto stipulato inizialmente possa essere soggetto a rivalse legali da parte del locatore per problemi causati dal subentrante. Ma l'atto di subentro depositato non esclude formalmente il vecchio inquilino da ogni forma di responsabilità? e il fatto che il suo nome resti sul contratto depositato non rappresenta solo una formalità, vista l'integrazione ai fini del subentro?
La ringrazio anticipatamente.
Mancando la motivazione, hai diritto a chiedergli spiegazioni e in ogni caso, dopo un anno, puoi verificare se il locatore ha effettivamente mantenuto quello che ha promesso (ad esempio ti ha detto che gli serve l'appartamento per il figlio). In caso contrario ti rimando al mio commento precedente.
Sono stata costretta a trovare un'altra casa in seguito alla disdetta ricevuta. Sinceramente non sapevo come comportarmi, infatti che cosa posso dire al vecchio proprietario della sua raccomandata senza un valido motivo?
Avendo Lei disponibilità di una nuova casa, la disdetta del locatore ha un suo perchè ai sensi di legge.
Tuttavia essa non puo' essere generica, ma motivata. Questo perchè la legge dice che se, in seguito a disdetta, il locatore non adibisce l'immobile di cui è rientrato in possesso all'uso per cui ha dato la disdetta, è tenuto o a ripristinare il rapporto di locazione con l'ex conduttore, o a risarcirlo.
Egregio avvocato, con riferimento al commento del 17 luglio, ho ricevuto in questi giorni raccomandata con ricevuta di ritorno del locatore, il quale mi intima (la raccomandata è intestata solo a me, pur essendoci altri 4 conduttori) di liberare la casa alla scadenza del contratto, cioè al 30 settembre, perchè non intende più rinnovarmi il contratto. E' valida la suddetta disdetta anche se immotivata? Avendo trovato un'altra casa per la quale il contratto parte da settembre, sono tenuta a pagare al vecchio proprietario la mensilità di quel mese anche se devo corrispondere al nuovo proprietario il deposito cauzionale e la prima mensilità? Come devo comportarmi? Ho diritto al risarcimento del danno eventualmente da parte degli altri conduttori che per un mero capriccio mi hanno chiesto di lasciare casa e hanno avuto la collaborazione del proprietario che mi ha dato disdetta? La ringrazio in anticipo per la sua risposta
Dovrebbe applicarsi la L. 431/1998 che prevede tra i motivi ad esempio la necessità per il locatore di destinare l'immobile ad uso abitativo per il figlio.
Per quanto riguarda la libertà contrattuale Le ho già risposto.
Egregio avvocato, le ho scritto ieri a proposito della disdetta da parte del locatore, volevo specificarLe che il contratto è quello riservato a studenti della durata di 1 anno. La scadenza è al 30 settembre del 2008. Quali sono i motivi per intimare la disdetta del contratto? Può rifare il contratto con le stesse persone a cui ha dato disdetta? E' ravvisabile un raggiro nei miei confronti? Ho diritto al risarcimento dei danni per questa situazione?
La ringrazio.
Vige libertà contrattuale per cui è chiaro che il proprietario puo' stipulare un nuovo contratto con chi desidera.
Per quanto riguarda la disdetta, se si tratta di prima scadenza, il locatore puo' darla solo in tassativi casi previsti dalla legge.
Egregio avvocato, con riferimento al commento del 1 luglio, ma il locatore ha la possibilità di rifare il contratto alle persone cui ha dato disdetta? E per quali motivi può intimare la disdetta? Nel caso in cui illocatore rifaccia un nuovo contratto con le altre 4 inquline ne consegue un raggiro nei miei confronti, è ravvisabile in questo caso un risarcimento danni?
Le posso dire che il contratto di locazione viene considerato come avente ad oggetto un'obbligazione indivisibile. Va da sè che la disdetta intimata (ovviamente nel rispetto delle regole) a un solo conduttore è efficace nei confronti di tutti. Infatti, anche il codice civile considera l'obbligazione indivisibile quando lo è la prestazione che ha per oggetto o quando è intesa come tale dai contraenti.
Non si spiegherebbe altrimenti la finalità di una disdetta che, normalmente, ha lo scopo per il locatore che la intima, di farsi restituire l'appartamento.
Egregio avvocato, 3 mesi fa sono subentrata in un contratto (pagando la spesa per il subentro), per sostituire una ragazza che era andata via, con altre 4 inquiline. A fine giugno queste 4 mi hanno chiesto di liberare, alla scadenza del contratto a fine settembre, la stanza dandone comunicazione al proprietario che aveva garantito di non rinnovarmi il contratto. Io ho comunicato alle4 coinquiline e al proprietario di non avere alcuna intezione di lasciare quella casa perchè rispondente alle mie esigenze e perchè cercare adesso un'altra soluzione mi creerebbe problemi oltre che un aggravio di costi. Il proprietario ha fatto un passo indietro rispetto alla promessa che aveva fatto di non rinnovermi il contratto e ha minacciato di non rinnovarlo a tutte e 5.Temo che questa posizione nasconda in realtà il raggiro di buttarmi fuori e darla vinta alle altre 4. Cosa posso fare? Come devo comportarmi? Ho diritto ad un risarcimento? Eventualmente chi deve parlo? Grazie per la sua risposta
Sarebbe importante sapere i termini della questione. E' chiaro pero' che se la disdetta è stata data nei termini è logico che il locatore chiederà poi tutto il canone al quinto che non se n'è andato. Infatti il contratto continua con quest'ultimo. Esistendo la cosiddetta solidarietà è possibile che i soldi possano essere chiesti a uno solo di Voi, il quale però ha diritto di rivalersi sugli altri. Per quanto riguarda gli eventuali danni che il locatore potrebbe richiederVi, spero abbia il buon senso di avanzare le proprie richieste nei confronti di chi, di fatto, ne è il responsabile. In caso contrario si tratterà di dovere dimostrare chi è stato a non volere lasciare l'immobile nonostante l'accordo.
Egregio Avvocato, siamo cinque cointestatari di un contratto di locazione 4+4. Per vari motivi , abbiamo dato disdetta solidalmente e secondo i termini del nostro contratto . Tuttavia una serie di futili questioni interpersonali hanno portato uno dei cointestatari a dichiarare ai restanti quattro e al locatore di non voler liberare l'appartamento entro la data prevista. Questo ha portato il nostro locatore ad inviarci una lettera nella quale specifica che di tale comportamento, di uno solo dei cointestatari , saremo comunque responsabili solidalmente, e che in virtù di recenti accordi con terzi per stipulare un nuovo contratto dalla data della nostra uscita, ci verranno chiesti , (a tutti!) i danni . Possibile che l'improvvisa "follia" di uno di noi possa dar problemi a tutti gli altri? Come possiamo tutelarci?
La ringrazio!
Distinti Saluti.
Nino
La ringrazio nuovamente e ne approfitto per scusarmi dell'inesattezza terminologica, avendo usato "caparra" al posto di "deposito cauzionale".
La sua risposta conferma quanto da me sostenuto da tempo.
Distinti saluti.
Stefania
Considerando il contratto di locazione come unico e, quindi, unico il rapporto, ne deriva che il coinquilino debba restituire il deposito cauzionale all'altro che ha effettuato la disdetta, salvo poi, una volta terminato il contratto di locazione, chiedere l'intero importo di tale deposito al locatore (Lei).
Esempio: se Le hanno dato 200 euro a testa di deposito, chi effettua la disdetta ha diritto a chiedere i suoi 200 (più interessi) a chi rimane nell'appartamento. Quest'ultimo, una volta terminato il contratto, avrà diritto a chiedere a Lei i 400 euro (più interessi)
Egregio Avvocato,
mi trovo dall'altra parte di una situazione simile a quelle sopra descritte. Sono proprietaria di un appartamento affittato a due persone. La prima mi ha dato regolare disdetta a mezzo raccomandata con tre mesi di anticipo e adesso, scaduto per lei il termine, pretende da me la sua parte di caparra.
Ma se il contratto è in solido per quanto riguarda il canone (l'altra inquilina a partire da adesso mi pagherà l'intero canone), non dovrebbe esserlo anche per la caparra? Io, cioè, intendo che è l'inquilina che rimane a dover dare una parte di caparra a quella che se ne va.
Grazie per la sua risposta.
Se il Suo locatore la minaccia in tal senso, Lei allora risponda non pagandogli i canoni di giugno e luglio che ancora dovrebbe versare…
Questa era l'idea, infatti, che mi ero fatta anche io della situazione, ma a sentir il proprietario di casa le cose non stanno così e la messa in mora degli altri 2 inquilini si estende anche a me proprio in virtù del contratto in forma solidale, in sostanza o andavamo via tutti o nessuno, e sono sicura che la caparra non la rivedrò mai!
La ringrazio nuovamente e torno a porgerLe i miei distinti saluti. Graziana.
Diciamo che avendo Lei dato la disdetta, è ancora vincolato al contratto per i sei mesi (fino a luglio). Dopodichè sarà libero dal contratto che continuerà nei confronti di chi (gli altri coinquilini) ne è ancora vincolato, non avendo questi rispettato le regole per la disdetta. Anche considerando regolare la disdetta nella forma (in realtà occorrerebbe una racc. a/r), per loro il contratto termina tra sei mesi, e a partire da luglio sono obbligati anche per la Sua quota fino a che non trascorrono anche per loro i sei mesi. Credo che, al massimo, il proprietario potrebbe chiederLe anche le parti di canone degli altri due fino a luglio (sempre che questi non paghino), essendoci solidarietà tra di Voi. In ogni caso questa somma Lei potrà poi chiederla indietro a Suoi due ex coinquilini con un'azione di regresso e, comunque, una volta scaduti per Lei i sei mesi del preavviso non dovrà più versare niente, essendo stata la Sua disdetta regolare come da contratto.
Egregio Avvocato,
sono una studentessa a Bologna e sono cointestataria di un contratto d'affitto insieme ad altri due ragazzi. Nel mese di gennaio ho dato la disdetta del contratto tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, quindi i miei 6 mesi di preavviso scadono a luglio. Una settimana fa gli altri due ragazzi hanno dato disdetta del contratto anche loro, tramite fax al proprietario, senza rispettare i 6 mesi di preavviso ma intendendo comunque lasciare l'appartamento anche loro nel mio stesso periodo. Ora la mia situazione è alquanto critica, dal momento che il proprietario,ovviamente furibondo con loro, non solo tiene la mia caparra vincolata per inadempienza solidale, ma mi ha comunicato che scatta anche per me la penalità di pagare altri 6 mesi di affitto solidale. E' possibile una cosa di questo tipo, essendo stata io l'unica dei 3 a rispettare passo passo la normale proceduea di disdetta anticipata del contratto?
La ringrazio anticipatamente, e colgo l'occasione per porgerLe distinti saluti.
La ringrazio per le delucidazioni, l'esempio è molto chiaro.
Saluti!
Mi spiego meglio con un esempio: Tizio, Caio e Sempronio sono conduttori dell'appartamento di proprietà di Mevio (locatore) e ognuno di essi deve pagare 100 euro di canone mensile. Un bel giorno Tizio decide di dare a Mevio la disdetta dalla locazione tramite raccomandata con 6 mesi di preavviso (quindi regolarmente). Dopo questi sei mesi, Tizio è liberato dal rapporto di locazione che continua invece tra Mevio e gli altri due inquilini rimasti, i quali non pagheranno più 100 euro mensili a testa, bensì 150 in quanto Mevio deve percepire l'intero canone. La solidarietà di Caio e Sempronio (gli inquilini rimasti) consiste nel fatto che il proprietario potrebbe chiedere a uno dei due di pagargli tutti i 300 euro. E' chiaro poi che chi dovesse pagarli sarebbe poi legittimato a chiedere all'altro inquilino la sua parte. Spero di avere chiarito. Saluti.
Egregio Avvocato,
mi trovo anche io nella situazione sopra citata: contratto di locazione 4+4 (non studenti) con obbligazione in solido. Ho inviato la disdetta con raccomandata A/R e mi è stato risposto dai proprietari che non ritengono valido il mio recesso in quanto è necessario che siano tutti i conduttori a recedere.
Dato che l'obbligazione in solido è una garanzia per il locatore, ma non intacca il diritto dell'inquilino di recedere dal contratto di locazione, le chiedo se potesse gentilmente indicarmi i riferimenti normativi per far valere le mie ragioni.
Grazie mille,
L S
Il riferimento normativo è l'art. 3 ultimo comma della Legge 431/1998. Applicandolo nella disdetta di un solo conduttore vengono richiamate poi le norme del codice civile sulla solidarietà, in particolare il 1292: L'obbligazione è in solido quando più debitori sono obbligati tutti per la medesima prestazione, in modo che ciascuno può essere costretto all'adempimento per la totalità e l'adempimento da parte di uno libera gli altri; oppure quando tra più creditori ciascuno ha diritto di chiedere l'adempimento dell'intera obbligazione e l'adempimento conseguito da uno di essi libera il debitore verso tutti i creditori.
Mi perdoni se non afferro al volo, ma quindi "esiste solidarietà" cosa significa? Che, se necessario, il locatore può rivalersi per eventuali importi non corrisposti o per sopravvenuti importi ulteriori ( es. aumenta la rata del condominio) anche su chi è andato via ( posto che solo lui abbia dato disdetta e lo abbia fatto nelle forme e nei termini previsti )?
Esiste solidarietà nei confronti degli inquilini che rimangono e se la disdetta è stata data nelle forme e nei termini previsti è assolutamente valida. Per capirci: l'inquilino che dà la disdetta, passato il preavviso, smette di pagare; il contratto di locazione continua con gli altri due; il locatore puo' chiedere l'intero canone a uno di loro che poi, in regresso, puo' ottenere la metà dall'altro.
Egr. avvocato, mi trovo in una situazione simile a quella descritta poco + su, datata ->Novembre 16, 2007.
Si tratta di un contratto 4+4 ( NON per studenti), stipulato da 3 inquilini; 1 andrà via e ha dato disdetta anticipata di 6 mesi con Racc. AR ; la proprietaria gli ha detto che non vale come disdetta, proprio perché firmata solo da lui ( è il solo a voler andare via). Quindi cosa succede? Chi va via resta obbligato in solido con i restanti inquilini per il pagamento di affitto e spese condominiali fino alla naturale scadenza del contratto? E quindi, di fatto, non può decidere da solo di svincolarsi, slegarsi dagli impegni contrattuali?
Grazie per l'attenzione.
Vito
Se Lei ha rispettato il preavviso (3 mesi, come mi scrive), purtroppo per le Sue due coinquiline, la legge, come specificato in risposta al quesito di cui sopra, prevede che queste paghino per i mesi che trascorrono dal Suo recesso a quando non subentra la nuova inquilina, tutta la somma divisa per due. Viene primariamente tutelato l'interesse del locatore che altrimenti non riceverebbe l'intero canone.
Buonasera!!!siamo in affitto, il contratto è fatto sul nome del mio fidanzato e suo fratello, però lui vuole andare via!!! E noi non sappiamo cosa fare, se può o no, perché poi avendo una bimba piccola e lui è l unico ke lavora non ci si fa a pagare tutta la somma intera!!!! Comunque il contratto scade ad agosto!!! Grazie a chi risponde
Non saprei cosa ci potrebbe essere da aggiungere rispetto a quanto già riportato nel post…
Egregio avvocato,
sono studentessa e con preavviso di 3 mesi ho disdetto il contratto di locazione che dovrebbe terminare (per me) a fine maggio, mentre la scadenza del contratto è a fine giugno.
Sono cointestataria del contratto di locazione assieme ad altre due studentesse che , al momento, hanno trovato una nuova coinquilina che subentrerebbe però a luglio, lasciando così scoperto, o meglio a carico delle restanti due inquiline, il mese di giugno. Dal momento che il contratto è intestato a tutte e tre, se una di queste recede, il canone mensile deve essere corrisposto per intero al conduttore o nelle singole quote delle inquiline restanti? Inoltre è possibile recedere dal contratto con preavviso di 3 mesi in qualunque momento? La ringrazio! 🙂
Non mi è chiara la motivazione per cui le parti dovrebbero volere ciò, ma Le ricordo che per la legge (art. 1373, comma 2, cod. civ.) il recesso produce la risoluzione ex nunc (dal momento del recesso stesso) del rapporto; esso non travolge le prestazioni già eseguite, i diritti e gli obblighi già maturati.
Egregio Avvocato,
colgo l'occasione per porLe una domanda collegata alla lettera qui riportata.
Nel caso dei contratti di locazione ad uso abitativo per studenti universitari, qualora uno dei conduttori decidesse di esercitare la propria facoltà di recesso entro i termini stabiliti dal contratto stesso (nel caso in questione 3 mesi); è possibile da parte del locatore considerare recesso il contratto prima dello scadere dei 3 mesi su richiesta degli altri conduttori?
La ringrazio vivamente