Sono separato in consensuale dal giugno del 2007, il mio reddito mensile è di 1600 euro al quale vanno aggiunti circa 200 euro di indennità di trasferta che però non sono una componente stabile e potrebbero venir meno in un qualunque momento appena smetto per la mia società di lavorare fuori dal comune dove essa ha sede. Verso a mia moglie un assegno di 750 euro mensili di cui 300 per lei e 450 per la nostra figlia minore di 4 anni. La mia ex moglie ha un lavoro stabile a tempo indeterminato e guadagna circa 900 euro mensili. Io sono rimasto nella casa coniugale che era di mia proprietà ( previa la vendita della stessa a mio fratello etc etc) lei paga per la casa dove vive in affitto 450 euro al mese. Domande: 1) la cifra di 750 euro è secondo lei congrua o ritiene che sia eccessiva oppure no 2) il verbale di separazione recita sono dovute al 50% le spese straordinarie queli a mero tipo semplificativo: spese mediche, scolastiche etc etc Ora cosa si intende veramente per spese mediche?? Se mia figlia si caria un dente, se mia figlia deve fare una cura ricostituente, o mi molgie la porta da medici omeopati, queste sono spese straordinarie??? Non capisco si sa che un bimbo può ammalarsi che straordinarietà è la cura ad esempio delle adenoidi??? 3) viviamo praticamente a non più di 800 metri di distanza…. e considerato che io nel crescere mia figlia l’unica cosa che non ho fatto ( o che mia moglie ha fatto più di me) E’ STATA ALLATTARLA AL SENO (rendo l’idea?) posso chiedere un affido congiunto?? E pretendere che mia figlia passi una settimana, un mese quanto sia…. sia da me che da lei? E così evitare il pagamento del mantenimento?? Premesso che la stessa (mia figlia viene volentieri a casa da me e che iosono perfettamente in grado di allevarla come e quanto fa la mia ex)? Che possibilità ho di ottenere questo tipo di affido? Congiunto voglio dire? Mia figlia non si troverebbe a dover cambiare abitudini, scuola o altro visto che le ripeto viviamo a io e la mia ex nello stesso paese a 800 metri di distanza. La mia ex potrebbe però di contro cambiare abitazione trovarsene una più lontana solo per evitare questo. Spero di essere stato chiaro nelle domande le sarei molto grato di una risposta. Saluto Cordialmente (Paolo, via posta elettronica)
Andiamo con ordine.
Innanzittutto non mi sento di poter formulare alcun giudizio sulla congruità o meno dell’assegno di mantenimento dato che l’ammontare dello stesso dipende da molti fattori che non possono essere analizzati all’interno di un blog.
Per quanto riguarda l’affidamento congiunto sulla base della nuova legge in vigore – Legge 54/2006 – riuscirai senz’altro ad ottenerlo dato che oggi la prassi è affidare i figli congiuntamente ai coniugi e l’eccezione è l’affido esclusivo.
Tuttavia, ciò non vuol dire che vostra figlia sia collocata per lo stesso da Te e da Tua moglie perchè il Giudice potrebbe ritenere più corrispondente ai suoi interessi collocarla solo presso uno dei genitori, e se tale genitore fosse la madre Tu saresti tenuto ugualmente a versarle il mantenimento.
In ogni caso, se anche Tua figlia passasse lo stesso tempo sia da Te che da Tua moglie dovresTi comunque corrispondere il 50% delle spese straordinarie.
Per quanto riguarda le spese straordinarie, queste sono senz’altro il dentista, le cure riscostituenti, gli occhiali, …
Diverso discorso è il caso in cui Tua moglie decida di rivolgersi ad un omeopata.
In caso di affidamento congiunto tutte le decisioni devono essere prese da entrambi i genitori e, in questo caso, potresTi opporTi al fatto che Tua figlia venga visitata da questo specialista.
7 risposte su “posso ottenere l’affido congiunto?”
Buongiorno,
Mi sono appena iscritto per fare una domanda anch'io sull'affidamento condiviso.
Sono separato dalla mia ex compagna (non sposato) da oramai 8 anni. L'affidamento di nostro figlio, all'epoca 5 anni, abbiamo deciso di darlo a lei. Maggiormente per miei motivi di lavoro (spesso stavo via per giorni e settimane intere) ma anche perchè penso che il bambino abbia più esigenza di stare vicino alla mamma ad una certa età. Lo vedo comunque come stabilito dal tribunale dei minori ogni secondo fine settimana e 1 giorno durante la settimana. Avevamo anche concordato un mantenimento per mio figlio di 700Euro/mese. Ho pensato che se la mia ex fosse stata bene economicamente (il suo stipendio part time + i miei 700Euro = 1500Euro) sarebbe stata sicuramente anche più serena nell'allevare mio figlio; la serenità della mamma e la mia si sarebbero rispecchiate anche in nostro figlio. Sembra sia andato tutto bene, anche i rapporti con la mamma sono ottimi…. Il mantenimento nel frattempo l'abbiamo ridotto a 600Euro/mese perchè il mio stipendio è diminuito. Mio figlio ora compierà la bellezza di 14 anni. Io nel frattempo mi sono sposato con una favolosa donna con la quale mio figlio non solo va daccordissimo, ma sono occasionalmente anche complici "contro" di me. Visto che ora mio figlio raggiunge una certa età "critica" dove ha bisogno del sostegno e della cura del padre vorrei passare all'affidamento condiviso. Vorrei fare parte finalmente per davvero insieme a mia moglie della sua educazione come seguirlo seriamente a scuola, nelle sue scelte artistiche, sportive, di amicizie; iniziare ad indirizzarlo per la vita. Il mio lavoro me lo permette oramai (lavoro a casa e i viaggi sono meno frequenti) e il ragazzo può rimanere a casa con mia moglie e ogni tanto da solo anche per poche ore (pomeriggio dopo la scuola). La mia domanda a questo punto può immaginarla: posso dopo tutti questi anni trascorsi con affidamento esclusivo della madre passare all'affidamento condiviso? La mia ex compagna potrebbe opporsi? Se si, come posso vincere la battaglia? So che mio figlio mi adora; ma se dopo tutti questi anni di convivenza con la madre questo cambiamento lo potrebbe spaventare (e penso sia anche normale) lo si può costringere al cambiamento per vedere che ci sarà solo del positivo? Ed ecco l'ultima domanda; la mia ex lavora part-time e guadagna ca. 800Euro netti al mese + ass. familiare + 600Euro/mese miei per mio figlio. Ho letto che con l'affidamento condiviso non si dovrebbe neanche più sostenere i costi di mantenimento. Per me questa non è la cosa più importante, vorrei però sapere se il mantenimento si ridurrebbe del 50% o del 100%.
Grazie in anticipo per i gentili suggerimenti e aiuti
È oggettivamente impossibile prevedere come possa finire un procedimento di modifica delle condizioni in una situazione come la tua, dipende moltissimo da come la vede il giudice. Se sei convinto delle tue ragioni, ci puoi provare, con l'assistenza di un legale che conosce bene il tuo caso e di cui puoi avere davvero fiducia. Qualche base legale ci sarebbe, per come la vedo io, ma in questi casi i giudici godono ancora di ampissimi margini di discrezionalità. In bocca al lupo.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac https://blog.solignani.it
Boh dipenderà da master a master, valuta prima e poi prendi una decisione, purtroppo nel nostro paese accanto a poche iniziative serie ci sono anche tante impuffate.
Sulla mediazione ho scritto poche righe, io non sono un esperto, la conosco proprio solo "da profano", comunque la pagina l'ho inserita e spero che possa essere utile a qualcuno, ciao!
volevo chiederle se i master sulla "mediazione familiare" sono validi o come nella maggior parte dei casi producono aria fritta?
non vedo l'ora di leggere quanto inserirà sulla mediazione.
grazie
Guarda che con il discorso della mediazione sfondi una porta aperta, io ho iniziato a farla praticare all'interno del mio studio già da anni e con risultati sempre ottimi. Un paio d'anni fa abbiamo aperto, in collaborazione con 4 psicologi esterni, un centro di terapia famigliare presso lo studio. La mediazione serve moltissimo se non per riconciliare (anche se qualche volta ci riesce) per fare vivere in modo molto più civile la crisi della famiglia, appunto nell'interesse dei figli. Purtroppo non sempre i coniugi sono disponibili a seguire un percorso di questo genere, anche quando non sanno nemmeno bene di che cosa si tratta non sono disponibili a provare qualche seduta… Ma noi spingiamo da sempre moltissimo sulla mediazione, ora che hai sollevato l'argomento farò una pagina apposita che purtroppo tra una cosa e l'altra non ero mai riuscito a fare.
Onestamente non credo che la mediazione familiare possa evitare una separazione/divorzio, o che lo possa fare in un caso su 100!
Però credo che possa rendere le cose più 'facili', mi spiego meglio: nelle separazioni c'è molto rancore che si riflette poi in guerre per ottenere di più e far soffrire l'altro.
Se questo rancore viene sfogato in un percorso di mediazione si può arrivare alla separazione in modo più 'sereno' – lo metto tra virgolette perchè una separazione non può mai essere serena – e con meno voglia di farsi la guerra ma cercando di essere più 'collaborativi'.
Purtroppo, nelle separazioni c'è sempre una persona che si sente in credito con l'altra e questo comporta che volgia fargliela pagare attraverso i soldi, i figli, la casa, … se i due coniugi riescono ad intraprendere una percorso di mediazione è possibile contenere questa rabbia e cercare così di non penalizzarsi a vicenda ma soprattutto di non penalizzare i figli.
Personalmente, noi consigliamo sempre di rivolgersi ad un centro di mediazione familiare, ma non per ricostituire la coppia – ormai quando si prende la decisione della separazione questa è una decisione definitiva, anche se alcune coppie al termine della mediazione sono tornate insieme! – ma per affrontare la separazione in modo meno rabbioso nei confronti l'uno dell'altra, soprattutto per il benessere dei figli.
leggo spesso in questo blog questioni inerenti la separazione e tutto ciò che da questo ne consegue. Mi chiedo se nell'80% dei casi il tutto non possa essere evitato, mi spiego e preciso che non voglio fare polemica ma solo sfamare una mia curiosità: la mediazione familiare potrebbe essere uno strumento adatto per evitare e/o alleggerire in molti casi il doloroso rito della separazione, soprattutto quando ci sono i minori di mezzo?
grazie.