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un divorzio molto complicato

Nel 2008 ho la terza udienza di divorzio di un matrimonio durato 21anni ed è per questo che mi trovo qui a scriverle e se è possibile da lei qualche consiglio sarà da me sicuramente gradito. Vado per punti.

1) Nel 2002 mi sono separata consensualmente.Il mio bambino affidato a me e ancora minore (come il mio ex ha chiesto senza modifica anche in divorzio) percepisce da allora un assegno di mantenimento di 270.00. Non vede mai il padre nei giorni e festivi stabiliti, lo preleva quando gli va anche dopo mesi di assenteismo. Mai si occupa dell’andamento scolastico, si giustifica con i turni di lavoro e quindi io non ho mai avuto ferie, fine settimane o un giorno disosta. Tutte le mie spese per svago sono doppie.

2) Posso chiedere una cifra per i periodi che non rispetta o rispettato in passato? Cosa fare? In separazione si è stabilito che le spese extra vanno divise ma non si è precisato di che spese e quindi lui non vuole pagare. Cosa fare? Elencare tutto? E come prevederle? Quale formula mi consiglia in divorzio? Le spese sono sempre anticipate da me e poi spedite con ricevute. Se non mi torna indietro la metà io sono sempre ad affogare. Cosa fare?

3) Ho lasciato la casa coniugale per le condizioni in cui versava ,da terzo mondo,che non volle mai aggiustare,dove lui adesso ancora risiede avendo fatto ristrutturare,e dove mai è stato cambiato il nominativo del contratto d’affitto essendo già intestato a lui. Paga 120.oo euro di affitto,mentre io ne pago 670.00.Posso riavere la casa matrimoniale adesso che le condizioni sono ottime e cosa devrei fare? La lasciai ma in nessun verbale riporta il lascito essendo fatto in privato.

4) Per me l’assegno in separazione è stato sottratto sino al 2005 tramite pagamento mensili di debiti contratti in matrimonio ossia una macchina intestata a me e l’assicurazione ,il pc x la famiglia, la retta mensile di un’assicuraz .vita intestata a me, per un totale sottratto di 370 mensili.Essendo casalinga tutte queste cose portavano la firma del mio ex e l’avvocato pensò bene di lasciare i pagamenti a lui ma sottraendomi l’assegno,sempre da allora posticipato. Posso capire per la macchina,che quindi mi sono pagata come lassicurazione, daccordo per la polizza vita che quindi mi sono pagata,ma il PC che ho terminato di pagare tutto io nel 2005?Si può modificare il versamento in anticipo al mese corrente? Posso ancora riavere metà della cifra versata? Con azione legale e altro avvocato,chi ha seguito la consensuale non poteva seguirci in altro,ho ottenuto il mio assegno nel 2006 avendomi intestata l’assic.auto e vita con una rateazione per il corrispettivo mancato 05/06 di 100.00almese in più sino a saldo.

5)Posso pretendere in unica cifra il saldo e cosa mi consiglia fare?

6) Il conto corrente che avevamo in comunione dei beni stato ripulito dal ex due giorni dopo la separazione ma non si è fatto riferimento a questo aspetto in separaz.quindi io senza lavoro e senza un soldo. Posso ancora chiedere la metà della quota che esisteva sino a quella data?

7) L’avvocato che ha seguito la separ.consensuale ha colpa per la fame che abbiamo patito io e mio figlio per tre anni?

8 ) Il divorzio,chiesto dal’ex nel 2005 ,nuovo avvocato e terza udienza nel 2008.Intanto ho subito:pedinamenti,insulti sulla mia moralità riversate sul figlio.Ma Le denuncie senza prova non vanno da nessuna parte e il figlio l’ho tenuto fuori. Oggi le violenze solo verbali che il mio ex ha depositato in divorzio(tradimenti,madre disattenta, svogliata, scansafatiche, ecc) sono perseguibili dalla legge non avendo mai avuto amanti per la quale e alla quale lui non sa darne un nome e un volto? Preciso: la separazione è nata per una deformazione del suo pene che ha fatto precipitare la situazione e per la quale ho sofferto dal primo momento (1981)ma i sintomi erano associati all’ ansia di gravidanza che non arrivava ,dopo aver avuto il bambino (13 anni fa)mi hanno sterilizzata perchÚ i miei malori fisici erano ancora continuati e stati attribuiti per ansia di una nuova gravidanza. Oggi posso chiedere i danni al mio ex che nel2002 si opererò per rimediare a questa deformazione? Oggi ho un compagno e finalmente ho la certezza che non ero “ansiosa”. Cosa il divorzio stabilisce e cosa invece bisogna far causa a parte e con quale forma?

Purtroppo sono vittima anche io di questi contratti a termine e non posso più permettermi avvocati privati quindi nel2008 spero di essere assistita dal gratuito patrocinio in quanto il reddito è 5.000.00..tanto gli avvocati che ho avuto non hanno risolto molto..ma posso stare tranquilla o rischio di peggio? (Manuela, via mail)

Qui ci sono un po’ troppi problemi, anche per uno che ne è appassionato come me. Il primo consiglio è quello di prendere un legale in cui si possa avere davvero fiducia e chiedergli di accordarti un paio d’ore e molta pazienza per potere sviscerare per bene, e una volta per tutte, ogni questione. Alcuni punti di quelil indicati sono privi di fondamento e non portano probabilmente a niente, però uno le sue curiosità e i suoi dubbi è giusto che se li tolga, anzichè portarseli avanti per anni e annorum, magari a recriminare per niente, gli avvocati non servono solo per fare le cause, ma anche per dar conto di quello che dice la legge, che spesso ad una persona è sufficiente per farsi una ragione più compiuta della situazione.

Mi limito, per quanto sopra, a fare qualche osservazione qui e là relativamente ad alcuni dei punti che sono stati sollevati, dove penso di poter dire qualcosa che possa essere utile, tralasciando invece gli altr.

1) La legge italiana attuale prevede che nella determinazione della misura dell’assegno di mantenimento si debba tener conto dei “tempi di permanenza” del figlio presso ciascun genitore. Se il padre non rispetta il diritto-dovere di visita e frequentazione del figlio, lasciandolo dunque, anche quando dovrebbe tenerlo con sè, presso la madre, che dunque deve fornirgli i rispettivi pasti, dotarlo di vestiti lavati e stirati e accudirlo insomma completamente con un onere che è innanzitutto di fatica e lavoro personale ma anche economico si può senz’altro chiedere, prendendo atto della situazione di un padre che non vuole svolgere il suo ruolo se non ad intermittenza, un adeguamento corrispondente dell’assegno di mantenimento. Tu però hai fatto qualche raccomandata in questi anni al tuo ex marito in cui lamentavi il mancato svolgimenti dei suoi doveri di genitore? Se non l’hai mai fatto, è ora di iniziare perchè poi potresti trovarti senza prove…

2) La questione delle spese straordinarie è un classico argomento di litigio e per questo vanno definite sempre con la massima cura. Sicuramente è meglio, in divorzio, farne un elenco il più dettagliato possibile, specificando tuttavia che l’elencazione è solo esemplificativa e non tassativa, per lasciare aperta la porta a uscite straordinarie che possono non essere elencate ma che possono intervenire, come ad esempio un periodo di studio all’estero, un intervento non coperto dal servizio sanitario nazionale e così via. La funzione delle spese straordinarie è quella di rendere effettivo il contributo al mantenimento, dal momento che se un padre paga 270€ al mese per il mantenimento del proprio figlio ma questi deve ad esempio montare un apparecchio dentario che costa 10.000€, il suo mantenimento non serve proprio a niente e viene consumato integralmente in questa vicenda straordinaria. Per fare in modo che il mantenimento sia effettivo, dunque, il padre deve continuare a corrispondere le “straordinarie” di quello che rimarrà sempre suo figlio. Per gli arretrati, si possono chiedere sia degli assegni di mantenimento non corrisposti che delle straordinarie. Mentre degli assegni di mantenimento si ha già il titolo esecutivo, le spese straordinarie, invece, nel loro ammontare e nella loro debenza, devono essere rese oggetto di un giudizio apposta, in sostanza bisogna fare una nuova causa.

3) Direi di no. Il presupposto dell’assegnazione della casa coniugale è quello di consentire al minore di continuare a vivere nell’ambiente in cui ha sempre vissuto, se già si è spostato non ci sono i presupposti per chiedere di rientrarvi. Si può solo chiedere un adeguamento dell’assegno vista la necessità di dover godere di un’altra abitazione.

4) Bisognerebbe vedere le cose in dettaglio, comunque qui si è fatta confusione tra spese patrimoniali come la macchina l’assicurazione il pc e così via e entrate non patrimoniali destinate al mantenimento, sono due cose che vanno sempre tenute separate, perchè anche ontologicamente – perdonami il parolone – diverse.

5) Se intendi chiedere una liquidazione una tantum in sede di divorzio, può essere una buona idea, ci sono anche vantaggi fiscali, puoi usarla magari per comperar casa chiedendo un mutuo e così via. Inoltre non hai più il problema dei pagamenti periodici, non dovrai mai più iniziare azioni contro il tuo ex marito perchè non ti paga il mensile.

6) Sì, se questo aspetto non è stato disciplinato – di solito avviene non in separazione, ma in una scrittura privata a parte – puoi chiedere la metà del conto, più interessi, eventuale rivalutazione e così via. Naturalmente anche in questo caso se il tuo ex non ottempera devi fare una ulteriore causa.

7) Eh eh eh… alla fine la colpa è sempre degli avvocati 😀

8 ) Bisognerebbe vedere la cosa nel dettaglio, ma probabilmente non si può far niente perchè si tratta di scelte personalissime di ognuno relativamente alle quali raramente ci si può rivalere su altri. Comunque la cosa si dovrebbe veder meglio in dettaglio per dare una risposta sicura.

In conclusione è il caso che inizi a tutelarti, anzi sei decisamente già in ritardo visti i tempi della nostra giustizia, ragione per cui, specialmente se hai i presupposti per il gratuito patrocinio è bene che ti attivi prima possibile, incardinando tutti i procedimenti del caso, tra cui l’accertamento e la condanna al rimborso delle spese straordinarie, la questione del conto corrente e così via. Tutelati ora per non doverti più lamentare dopo… In bocca al lupo.

 

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

2 risposte su “un divorzio molto complicato”

Diciamo che è piovuto sul bagnato e sicuramente non ci voleva.

Per dire di più bisognerebbe vedere i documenti del caso concreto, quindi non posso aggiungere molto.

Se il suo reddito imponibile è di 12.000€, sinceramente non so come possa essere stata garantita l'ammissione al gratuito patrocinio, visto che il limite di reddito è inferiore.

Però è anche vero che spesso gli Ordini sbagliano e molte istanze in prima battuta rigettate vengono poi accolte quando vengono fornite le opportune precisazioni.

Secondo me ti conviene prendere un legale in cui tu possa avere finalmente fiducia, esporgli assai chiaramente come primissima cosa la tua situazione economica e sperare che riesca a sbrogliare la matassa.

In bocca al lupo.

Salve.Ho ritrovato nel suo sito ,in archivio, la mia e-mail che le avevo inviato esponendole il mio caso "complicato" come lei lo ha definito dicendo una grande verità.Bene ,ecco il proseguimento per la quale chiedo il suo aiuto.In novembre 2007 ho dovuto provvedere legalmente agli atteggiamenti gravi del mio ex che persistono ,tramite un legale privato.Il gratuito patrocinio avrei potuto usufruirne solo nel 2008 , intanto pensavo che bisognava non aspettare .Non versa il mantenimento che ormai ha raggiunto cifre non indifferenti, quindi parte il pignoramento.Tutto procede sin quando il legale a ogni incontro mi presenta la richiesta di parcelle da me insostenibili e per la quale avendo chiaro la mia situazione economica sembra non importargli.Avendomi sdissanguata e non vedendo il pignoramento partire ci litigo.Conclusione ,i soldi versati negli incontri ,indietro non sono tornati e il pignoramento non è partito nonostante la mia richiesta ,conclusione ancora una volta ho solo speso e non ho avuto nulla neanche una ricevuta di quanto anticipato.Cosa posso fare?
Arriva il 2008.Presentazione delle memorie in luglio 2008.inalmente ho davanti il legale del gratuito patrocinio, il quale esamina la mia dichiarazione dei redditi in maggio e mi assicura l'approvazzione.Intanto lavora sulle memorie da presentare in luglio ,le coreggiamo e le visioniamo.Tutto bene .Il 17 luglio 2008 bisogna che siano presentate.Ieri sere mi chiama per comunicarmi che il procedimento del gratuito patrocinio non è stato accettato.Una bomba atomica mi scoppia dentro.Cosa è successo?Recatami come un proiettole nel suo studio mi riferisce che l'imponibile è di 12.000.00 e che quindi sono fuori.Ma lui mi aveva garantito e fatto vedere la casella nella dichiarazione dei redditi che veniva presa in considerazione e che riportava 8.000.00euro e che quindi "signora siamo dentro"farà ricorso, ma intanto domani presenta le memorie con un altro legale suo collega per farmi stare tranquilla.Che sta succedendo?L'udienza del divorzio ,oltre le memorie,era stata fissata in ottobre 2008 .Il tribunale ogni 10 anni rivoluziona il tutto così cambia il giudice che seguiva il mio divorzio dandomene un altro che però ha fatto slittare l'udienza in marzo 2009.Ok, avrò tempo per metabolizzare la situazione.Ma il pignoramento?Sono senza legale.Lui mi dice solo adesso che tale procedimento sarebbe comunque stato al di fuori del gratuito patrocinio e che avrei dovuto comunque trovarmi un legale.Adesso lo dice?E come mai se non posso permettermi un avvocato privato ,e se avessi ottenuto il gratuito patrocinio esso era solo legato al problema divorzio?il resto esulava ?
Aspetto con ansia sue chiare delucidazioni come ha fatto in passato."Divorzio complicato " non basta il termine.

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