Nel 1992 mio padre è stato dichiarato fallito. La ditta era individuale, ha chiuso a causa di una truffa subita. Tutti gli operai sono stati liquidati al 100%. Con queste premesse, il curatore aveva annunciato una chiusura molto rapida della procedura. Questa si è invece protratta fino al Luglio 2007.In quel mese mio padre ha ricevuto la notifica di chiusura del fallimento per riparto dell’attivo. Circa 6 anni addietro mia madre ha aperto un conto corrente bancario (sono in regime di separazione dei beni, ma non possiamo escludere che avesse all’epoca messo qualche firma di garanzia, lei non ricorda). Lunedì scorso 3 Dicembre, avendo necessità di mettere a disposizione dei soldi per ristrutturare una proprietà condivisa, hanno aperto un conto cointestato nella stessa banca. All’atto dell’apertura mio padre ha spiegato la situazione. Pare che l’impiegata abbia anche avuto qualche difficoltà col terminale, ma l’abbia liquidata come un “problema interno del sistema”. Ad ogni modo senza nessun ostacolo hanno aperto il conto su cui sono stati versati 30.000 Euro dal conto di mia madre (che è poi quello dell’intera famiglia). Nemmeno 24 ore dopo riceviamo comunicazione dal direttore del blocco di TUTTI i conti intestati o cointestati a mio padre e/o a mia madre. Ciò vuol dire il conto con i 30.000 Euro, il conto di famiglia con circa 15.000 Euro, e perfino un conto che mia madre ha cointestato con una sua zia, dove questa anziana signora tiene i soldi per pagare la casa di cura e le cure mediche, soldi che sono esclusivamente suoi perchè provenienti da una vendita immobiliare di circa 2 settimane addietro (100.000). L’assurdo è che la banca abbia prima lasciato aprire i conti e poi si sia presi i soldi. Mentre finchè gli importi sono stati bassi non ha mai fatto storie di alcun genere. Il direttore è arrivato a consigliarci, cosa che ritengo una presa in giro, di scrivere una lettera strappalacrime alla direzione della banca. A me francamente pare un comportamento simile a chi mette le tagliole per gli orsi. Se mio padre non poteva disporre di quei soldi allora non doveva essergli concesso di aprire un conto (cosa che presuppone un fido). E non si capisce con che titolo la banca blocchi il conto di una anziana signora, che può dimostrare all’istante che quei soldi provengono esclusivamente dall’incasso di un assegno circolare, riportato come da prassi per numero persino nell’atto di vendita. Per di più ora siamo anche a rischio causa da parte dei comproprietari dell’immobile da ristrutturare… (Paolo, via mail)
Il consiglio della lettera strappalacrime è veramente una presa in giro, lasciate perdere. La prima cosa da chiedere alla banca è il motivo o il titolo in base al quale tali conti correnti sono stati vincolati. Se si tratta di un provvedimento dell’Autorità giudiziaria, la banca deve darvene copia o almeno comunicarvene gli estremi in modo che possiate capire che cosa è successo. Voi avete diritto alla restituzione dei vostri soldi, se la banca non ve li dà deve avere un legittimo impedimento a farlo e voi, a questo punto, avete diritto di sapere in che cosa consiste.
Volendo cercare di capire, in via generale, che cosa possa essere successo, ti chiedo quanto segue. Sei sicuro che il fallimento sia stato effettivamente chiuso e che non si sia trattato, invece, solamente del termine delle operazioni di ripartizione dell’attivo, mentre invece il provvedimento formale di chiusura non debba essere invece ancora adottato?
Può essere che vi siano pendenze di questo istituto di credito che nel fallimento non sono state soddisfatte? Se questa banca era creditrice di tuo padre, è probabile che si sia insinuata nel fallimento per riscuotere il suo credito, ma di solito questo non avviene mai. Se il fallimento è stato chiuso, la banca può aver recuperato il diritto a svolgere azioni esecutive individuali, quindi ad esempio se nei contatti originari era previsto un diritto di ritenzione può aver azionato questo, anche magari nei confronti di tua madre se a suo tempo – come non è difficile – erano state poste firme di garanzia.
Queste naturalmente sono solo supposizioni, il mio consiglio è quello di rivolgervi immediatamente ad un legale per chiedere conto, come dicevo al primo paragrafo, della situazione attuale alla banca che sta vincolando i conti, dopodichè si potrà lavorare sulla questione per vedere come si può risolvere il problema. In bocca al lupo.
22 risposte su “il blocco dei conti correnti”
Buonasera ,sono Florentina ….da un paio di anni abbiamo chiuso una società SAS (4 soci) dichiarando fallimento….ovvio che adesso mi trovo in difficoltà per vivere cioè ho tutto bloccato….ho fatto vari lavoretti…..e adesso sono in disoccupazione….ho aperto un conto in poste e mi è stato bloccato senza nessun avviso…..problema e che ho ricevuto il bonifico domiciliare inps che supera 999.99 € ed io non riesco a ritirarlo perché nn ho un conto corrente ed è unica mia entrata per vivere cosa posso fare per entrare in possesso di questi soldi ????? Grazie mille
Bisognerebbe fare degli accertamenti sulla tua situazione per capire esattamente come stanno le cose e vedere cosa si può fare… Se vuoi fare questo approfondimento, valuta una consulenza.
Salve Avvocato…il mio problema: la ditta dove lavoro ha chiuso qualche mese fa e ha riaperto sotto altro nome sempre in ambito familiare, a tuttora non mi ha saldato il TFR della vecchia ditta nonostante lo abbia richiesto, mi chiedono di portare pazienza devono prima pagare i fornitori e poi pagheranno noi operai, vedo delle difficoltà finanziarie……per cautelarmi posso chiedere delle firme di garanzia, considerando che uno dei titolari e
in divisione di beni con la moglie e l'altro titolare e
separato in divisione di beni con la moglie ed e` residente in casa con i genitoriLa ringrazio infinitamente per la risposta
Certo, anzi sarebbe una buona idea.
ciao sono guido mi hanno pignolato il conto per la somma di settemilaeuro come stava scritto sul foglio del tribunale e da quello che ci ha detto l’ufficiale giudiziario infatti noi abbiamo telefonato la banca abbiamo parlato con il direttore per dirgli che avevamo tutti i soldi per pagare e il direttore ci ha risposto che non si poteva fare perché c’era l’avvocato quindi abbiamo telefonato all’avocato tante volte ma si è fatto sempre negare quindi in venti giorni il debito è arrivato a quasi diecimilaeuro il 19 marzo è andata la causa dentro il conto ci sono meno di quattrocentoeuro e il giudice non me lo sblocca finche non raggiungo il totale quindi come devo fare con tre minori non gli do da mangiare per tre mesi .comunque estinto il debito posso denunciare lo stato tramite il tribunale europeo perché questa cosa è anticostituzionale non è possibile che si arrivi ha queste cose ciao e grazie aspetto una risposta
Per contattare l’avvocato di controparte, ti consiglio di mandargli una posta elettronica certificata, anche se sarebbe meglio per te nominare un tuo avvocato.
Per tutto il resto, bisognerebbe esaminare la documentazione del caso.
Buonasera,
nel 2011 ho chiesto un prestito di 35.000 ( per liquidità).Sono rimasta monostipendio e pago la rata ma a metà ( rata € 571 ma io pago € 350 e se non ci riesco € 250) ma tutti i mesi pago anche se cosi facendo mi sono creata un debito di ca.6000; il gestore del mio conto mi rassicura che anche se non onoro la rata completa ma onoro ogni mese non mi succederà nulla, ma visto che sono segnalata come cattiva pagatrice e anche presso la banca dove viene accreditato lo stipendio mi hanno bloccato il conto solo per tutelarsi…non mi possopiù fidare..Ma la banca è autorizzata a tutelarsi da qualcuno che ha un conto attivo?
Ma io avrei diritto a chiedere la rimodulazione del mio prestito con abbassamento rata? La banca dove ho il prestito mi ha risposto picche..forse è perchè pagando in ritardo si accumulano gli interessi e la banca ci sguazza….COSA POSSO FARE? IO VOGLIO E DEVO PAGARE – grazie in anticipo per la consulenza – Lori
Diritto, purtroppo, non ce l’hai, puoi solo rinegoziare. Capisco le ragioni delle persone che si trovano in queste situazioni, ma la legge non contiene regole che le tuteli. Devi quindi insistere o, al limite, cercare credito presso un altro istituto.
Grazie per la sua gentilezza e la risposta un saluto Andrea
Gentile Tiziano sono a chiederle la seguente informazione: A seguito decreto ingiuntivo e con sospensione esecutiva sto provvedendo al blocco dei conti correnti bancari di quanto devo avere ma se il debitore li avesse svuotati posso fare rivalsa su eventuali pagamenti che devono ricevere da parte dei loro clienti?
C'e pericolo che la banca eventualmente metta nelle condizioni il suo cliente di svuotare i conti…o esiste sempre una tracciabilità ? La ringrazio per L'attenzione Andrea
La banca non può assolutamente muovere il denaro dopo la notifica del pignoramento, sotto pena di sanzioni penali. Naturalmente, qualsiasi movimento di denaro da parte degli istituti di credito è ricostruibile da parte del giudice penale. Se invece il debitore aveva i conti già in negativo al momento della notifica del pignoramento, l'unica cosa che puoi fare è tentare di fare un altro pignoramento presso altri terzi, tra cui sicuramente eventuali clienti del debitore.
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cordialmente,
tiziano solignani, da Mac /tiziano-solignani/
~ il mio libro: /libri/guida-alla-separazione-e-al-divorzio/
Gentile Tiziano, dal momento in cui viene notificato il blocco dei conti correnti alla banca la stessa quanto tempo ha in giorni per darmi una stima di quanto è stato bloccato …e se scadono quei termini posso fare un'esposto alla banca o al giudice che ha dato il provvedimento?
LA ringrazio in anticipo per una sua risposta Andrea
La banca non ha nessun obbligo di comunicazione nei tuoi confronti. L'importo delle somme pignorate è indicato chiaramente nell'atto di pignoramento stesso che, per legge, deve essere notificato anche al debitore e che quindi devi aver ricevuto.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac http://bit.ly/gdi2ZX, http://bit.ly/gwjT6c, http://bit.ly/ie8rvv
la mia piccola azienda sta per fallire ,ho una piccolissima pendenza con la banca,siccome ho un conto corrente in altra banca con mia madre corro il rischio che vengano a toccare i risparmi di mia madre ? vi ringrazio
Si, il rischio c'è, purtroppo quando si apre un fallimento non si sa mai bene che piega prende, dipende anche molto dalla personalità del curatore e il diritto in fatto di eventuali simulazioni e cose del genere è molto elastico.
Per la presrizione bisognna vedere caso per caso, ma il fallimento è una specie di azione esecutiva collettiva che comunque ferma la prescrizione.
Per il resto bisogna vedere più nel dettaglio la situazione, ma casi come il tuo purtroppo ne ho visti tanti ed in effetti parallelamente ci sono anche sempre i fallimenti dei furbetti che cadono in piedi (o, anzi, addirittura in poltrona)
Facci sapere poi qual'era il titolo del blocco dei conti correnti.
Ma i debiti non sono caduti in prescrizione in oltre 15 anni ?
E' una roba kafkiana, ripeto tutti gli operai pagati, la casa all'asta, 14 anni di inferno sempre economicamente appesi ad un filo (3 figli che studiano).
Poi quando si vede la fine del tunnel, i figli si laureano lavorano e portano soldi a casa, mio padre che trova un ottimo lavoro a 60 anni, si riescono a metter via oltre 40 mila euro in un anno, arriva la mazzata dietro la nuca.
E nel frattempo vedi gente che ha sei fallimenti "sporchi" alle spalle girare con il Cayenne.
Scusa lo sfogo.
E' uguale a prima, con la chiusura del fallimento ovviamente i creditori riacquistano il libero esercizio dei diritti che prima potevano esercitare solo all'interno della procedura fallimentare.
Cessano solo gli effetti del fallimento, ma non si estinguono i crediti che sono rimasti e purtroppo ne rimangono sempre.
Ora verifico meglio, ad ogni modo, ma non credo di trovare niente, è un principio elementare del diritto, anche se essendo in Italia non si sa mai 😀
Ho trovato questo:
http://www.fiscoetasse.it/normativa/normativa.php…
Della chiusura del fallimento
Decreto Legislativo del 12/09/2007 n. 169 in vigore dal 01/01/2008 (art.9) – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 241 del 16/10/2007)
3. L'articolo 120, primo comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e' sostituito dal seguente:
"Con la chiusura cessano gli effetti del fallimento sul patrimonio del fallito e le conseguenti incapacita' personali e decadono gli organi preposti al fallimento.".
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Previgenti:
Testo modificato dal D.Lgs. n. 5 del 9 gennaio 2006 – (Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio 2006, n. 12, S.O. n. 13)
Art.120.Effetti della chiusura.
Con la chiusura cessano gli effetti del fallimento sul patrimonio del fallito e decadono gli organi preposti al fallimento. Le azioni esperite dal curatore per l'esercizio di diritti derivanti dal fallimento non possono essere proseguite. I creditori riacquistano il libero esercizio delle azioni verso il debitore per la parte non soddisfatta dei loro crediti per capitale e interessi, salvo quanto previsto dagli articoli 142 e seguenti. Il decreto o la sentenza con la quale il credito è stato ammesso al passivo costituisce prova scritta per gli effetti di cui all'articolo 634 del codice di procedura civile.
Come devo interpretarlo? (perdoni, ho una formazione ingegneristica, il diritto non è esattamente il mio campo)
Grazie a te. I "donor" cerchiamo di farli sempre in giornata, se possibile, comunque in un massimo di due o tre giorni.
Si, può essere benissimo che a causa di una fusione la banca attuale abbia acquistato i crediti della vecchia banca.
Per quanto riguard la finanziaria, non credo proprio che sia possibile, sarebbe un condono di crediti privati che non avrebbe alcuna giustificazione.
Facci sapere.
Per quanto riguarda la banca, non c'erano sicuramente crediti a suo favore.
Ma è possibile, e sto indagando in merito, che a seguito di una delle numerose fusioni societarie la banca (ABN) abbia inglobato la banca locale che invece aveva i crediti.
Ho letto in giro che la nuova finanziaria prevede che alla chiusura del fallimento decadano tutti i diritti nei confronti del fallito. E' solo una leggenda metropolitana?
Per la notifica confermo che era di chiusura del fallimento. Con annessa comunicazione alle poste di ricominciare a spedire direttamente a mio padre.
Grazie infinite per la straordinaria velocità e cura nella risposta. Vi terrò informati. Potrebbe essere un nostro errore di leggerezza, come anche un eclatante caso di abuso della banca.