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Il divorzio come unica soluzione

Cari avvocati,Io sono una cittadina comunitaria e ho conosciuto mio compagno circa 4 anni fa con cui convivo da 2 e abbiamo insieme 2 figli. Lui era e lo è tuttora sposato con una donna che non è stata in grado di dare un figlio che per lui era la ragione della sua vita e il motivo per cui credeva in un matrimonio, ma si il matrimonio significa a mantenere una parassita che non ha fatto e non fa niente per rendersi utile alla vita vuol dire che nessuno si dovrebbe più sposare visto che è costretto dalla legge di mantenerla per tutta la vita nonostante ha causato solo disagi e perdite. Attualmente lui non è in grado di prendere la decisione di divorziare per potere dare ai figli un futuro più sicuro per motivi di paura. Quest’uomo ha vissuto nello stato d’abbandono essendo sempre da solo, ogni domenica, capodanno e natale, ferragosto,pasqua,feste che lei trascorreva dai suoi famigliari. Io sto vivendo una vita di arresti domiciliari (o peggio) essendo costretta a non uscire per non incontrarla. Poi essendo sempre in compagnia dei miei figli preferisco cosi per assicurare loro la serenità . Insomma da un bel po’ di tempo non sto vivendo più. E’ difficile condividere la stessa casa,stesso letto e avere dei figli con la persona a cui vuoi bene e non poter uscire mai con lei per gli stessi motivi. In piu di questo nemmeno la legge non ti da alcun diritto essendo convivente. Io ho una figlia di 13 anni dal precedente matrimonio che vive qui con noi perchè così ha voluto il mio compagno e ha già assistito a vari episodi sgradevoli ed è rimasta terrorizzata da questa persona. Questa è un’altra ragione per cui non posso uscire a farmi una passeggiata con il mio compagno per evitare che gli amici e i compagni di scuola di mia figlia possano assistere ad un episodio del genere. Questa donna non ha mai lavorato e vive con i soldi che le da il mio compagno. La casa dove lei vive è di proprietà dei nonni dei nostri figli e per successione va divisa tra lui e la sorella. La casa è composta da più appartamenti, ma lei pretende di rimanere là da sola perchè ci minaccia se lui va ad abitare là con la nuova famiglia. E perciò noi siamo costretti a vivere in una casa popolare in affitto di circa 45 mq e siamo 5 persone e dove paghiamo un affitto di 1100euro e che probabilmente aumenteranno nei prossimi messi fino a 1500 euro. Quando la casa sarà disponibile per i bambini visto che lei non vuole lavorare e non vuole diventare indipendente anche che ha la possibilità perchè ha ereditato da un fratello una fabbrica e due case. Le domande sono le seguenti:1) SE IMPROVISSAMENTE VERREBBE A MANCARE IL MIO COMPAGNO CHE SUCCEDE CON LA CASA VISTO CHE CI SONO DEI FIGLI DI PORTARE AVANTI CHE ATTUALMENTE HANNO 4 MESI, 2 ANNI E 3 MESI E 13 ANNI????? 2) COME POSSO AVERE IO LA PENSIONE DI reversibilità SE QUESTA SUCCEDEREBBE SENZA UNA SENTENZA DI DIVORZIO VISTO CHE I CONVIVENTI NON HANNO DIRITTO.3) SE VIENE FATTO UN TESTAMENTO SUI BENI IMMOBILI O IN DENARO E’ VALIDO VISTO CHE MIO COMPAGNO A LEI CI VUOLE DARE AL LIMITE L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO? COSA CI CONSIGLIATE DI FARE IN QUESTO CASO PER TUTELARE IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI E SPECIALMENTE LA VITA CHE RICEVE MOLTE MINACCE? SONO IN ATTESA DI UNA VOSTRA RISPOSTA, VI RINGRAZIO PER QUESTO SITO CHE CI PERMETTE DI INFORMARCI IN QUALCHE MODO PURE DALLE ESPERIENZE ALTRUI. CORDIALI SALUTI.
Innanzitutto, il primo consiglio è di denunciare una simile situazione chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine. Se è vero tutto quello che mi ha raccontato su questa persona non dovrebbe essere difficile ottenere un provvedimento restrittivo che le impedisca di darvi fastidio o di minacciarVi.
Non sarebbe una cattiva idea nemmeno quella di trasferirvi lontano da questa donna per vivere più sereni.Poi (anche questa è una cosa da fare subito) bisogna che il Suo compagno chieda il divorzio per liberarsi e potere vivere serenamente con Lei e i figli che gli ha dato. E’ vero che la ex-moglie potrebbe avanzare pretese (ad esempio il mantenimeto), ma è altrettanto vero che è in grado di provvedere a se stessa (puo’ cercarsi un lavoro) anche grazie alle rendite derivanti dai beni che mi ha descrittto (case e fabbrica). Inoltre non ci sono figli che potrebbero complicare la situazione.Una volta divorziato, il Suo compagno risolverebbe anche il problema legato a un’eventuale successione. Mi spiego: se il Suo compagno dovesse mancare (una volta ottenuto il divorzio) la sua ex moglie potrebbe avanzare pretese sull’eredità solamente laddove il giudice, in sede di divorzio, avesse stabilito a suo favore un assegno di divorzio e sempre che la ex moglie si venisse a trovare in stato di bisogno.

Ancora, dopo il divorzio, Voi potrete sposarVi e risolvere anche il problema della pensione di reversibilità. Quest’ultima infatti, viene concessa all’ex coniuge divorziato al verificarsi di queste condizioni: 1) il lavoratore deceduto sia stato iscritto all’Inps prima della sentenza di scioglimento o della cessazione degli effetti civili del matrimonio; 2) l’ex coniuge divorziato deve essere titolare di assegno di divorzio; 3)Non deve essersi risposato.

E’ chiaro che se per la pensione concorrono due persone (Lei e l’ex moglie), la legge e i giudici (Cassazione) stabiliscono dei criteri per determinare le percentuali a cui queste ultime hanno diritto (ad esempio la durata dei matrimoni e dei periodi di convivenza precedente).

Quindi, se vuole ottenere la pensione di reversibilità, deve prima sposarsi e per farlo, il Suo compagno deve ottenere il divorzio.

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Di Emanuele Roli

Sono nato nel 1975, vivo a Casalecchio di Reno (BO) e collaboro con lo studio Solignani dal 2005

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