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Immobile divisibile messo all’asta

Sono cittadina svizzera, coniugata con un cittadino svizzero,ambedue residenti in Italia con permesso di soggiorno a tempo indeterminato. Possediamo un immobile nelle vicinanze di Firenze acquistato al 50%. Più di 9 anni fa e dopo circa 25 anni di convivenza sono stata indotta (per forza di cose)ad allontanarmi velocemente dall’abitazione con i miei 2 figli (allora appena maggiorenni e studenti), dove lui ha continuato a vivere senza mai corrispondermi nulla di nulla e vorrebbe continuare così.Ho aperto una causa per il suddetto immobile.Dopo una miriade di udienze il giudice ha richiesto una perizia sull’immobile e la divisibilità. E’ stata eseguita la perizia e verificata la divisibilità. Mi si dice che a questo punto il giudice probabilmente manderà all’asta l’immobile senza nemmeno considerare la possibilità di suddividere in 2 lotti la proprietà (alternativa che chiaramente il mio ex-coniuge rifiuta). E’ vero? Ma allora perchè il tribunale ha richiesto la fattibilità della divisione e il perito si è fatto anche pagare il progetto che ha inoltrato?
La vendita all’incanto degli immobili non divisibili rappresenta l’ultima soluzione cui ricorrere quando non si raggiunge un accordo tra i condividenti oppure quando la divisione non sia possibile.
Probabilmente nel Suo caso (assodato che il consulente tecnico d’ufficio ha accertato la divisibilità dell’immobile) sono le parti (Lei e Suo marito) che non riescono a mettersi d’accordo (i motivi possono essere diversi: magari la divisione materiale dell’immobile non puo’ avvenire al 50% e non trovate l’accordo su chi debba ottenere la quota maggiore e liquidare l’altro).

A volte puo’ succedere che un immobile, pur essendo materialmente divisibile, non possa essere frazionato senza perdere gran parte del suo valore economico oppure senza dover effettuare spese elevate per provvedere al frazionamento.

Per quanto riguarda il discorso del perito incaricato dal giudice, ha assolto il suo incarico e il giudice, secondo la legge, ne ha disposto la liquidazione del compenso.

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Di Emanuele Roli

Sono nato nel 1975, vivo a Casalecchio di Reno (BO) e collaboro con lo studio Solignani dal 2005

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