Ho perso una causa con il locatore. I problemi riscontrati nell’abitazione non sono stati ritenuti sufficienti per una riduzione del canone (discutibile, penso anche a corruzione del perito, perchè un geometra di grande esperienza la pensava diversamente). Dopo otto mesi lascio l’alloggio, periodo in cui non pago l’affitto, avviso l’avvocato, che si limita ad annotare la cosa. Io consegno le chiavi al proprietario a mano, non mi viene detto di farlo con raccomandata. Le perizie vengono svolte con l’alloggio vuoto. io e la mia famiglia veniamo ospitati da amici. Nella sentenza c’è la condanna a pagare gli affitti non solo per gli otto mesi, ma anche per i due anni successivi fino alla sentenza. L’avvocato, che non si è mai veramente interessato alla causa, mi dice che non ci sono nemmeno le condizioni per fare l’appello. E’ semplicemente assurdo tutto ciò. Volevo un suo consiglio. Grazie!
Sarebbe interessante conoscere il contenuto del contratto per sapere cosa prevede relativamente alla disdetta della locazione. La legge stabilisce che, in caso di disdetta, il conduttore debba dare al locatore, tramite raccomandata, comunicazione della propria volontà sei mesi prima, continuando a pagare il canone in questi sei mesi. E’ possibile, però, che nel contratto, abbiate derogato a questa regola.
Purtroppo la sentenza Le è sfavorevole, e bisognerebbe conoscerla per potere proporre appello, ricordandoLe che i termini per la proposizione dell’appello cambiano a seconda che la sentenza sia stata notificata direttamente a Lei oppure no.