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Canone in nero e rischio di sfratto

Ho un contratto di locazione risalente al 1 gennaio 1981 per un canone di L. 100.000 (euro 51,65). Non so se sia mai stato registrato (forse a quel tempo non era obbligatorio per importi minimi) comunque io ne ho una copia firmata. Durante questi 27 anni mi hanno sempre aumentato il canone ed ora pago 500,00 euro mensili. Però la ricevuta per 27 anni è stata sempre di L. 100.000 (ora euro 51,65) ed ho dato alla proprietaria ben L. 114.835.975 ( euro 59.307,79) in nero.Premetto che l’appartamento è di mq. 28 con un bagnetto, vivo solo e sono pensionato (euro 1.000,00 al mese). Ho ricevuto una lettera di un commercialista il quale mi comunica che la proprietaria lo ha incaricato di riscuotere la pigione tramite bonifico bancario per l’importo di quanto attualmente pago cioè 500,00 euro. Devo pretendere un nuovo contratto o ancora è valido quello precedente? So che con la legge 431/98 l’equo canone non esiste più. Potrebbe essere un adeguamento del canone? Ho il timore che potrebbe sfrattarmi così pretenderebbe durante lo sfratto la somma di 500,00 euro mensili. Le mie scadenze del contratto sono:(legge 431/98) 1981/1984 – 1985/1988 ( primi 4+4) 1989/1992 – 1993/1996 (altri 4+4) 1997/2000 – 2001/2004 (altri 4+4) 2005/2008 – 2009/2012 (altri 4+4). Possono a giugno 2008 mandarmi una disdetta del contratto così non si rinnova per gli altri 4 anni (2009/2012)? Non sono sicuro di essere stato chiaro, ma se invece lo fossi stato Vi prego di rispondermi con urgenza perchè nel mese di aprile devo fare il bonifico. Ringrazio sentitamente. Giuliano.

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Innanzitutto il contratto è stato stipulato per iscritto (Lei ne ha una copia), ma non registrato. Questo comporta, ovviamente, la relativa sanzione da intendersi a carico di entrambe le parti.
Sinceramente non so dirLe se l’ammontare del canone attuale sia giusto oppure no, tuttavia è evidente che esso andava adeguato nel corso degli anni. Il contratto è sicuramente valido. Da quanto ha scritto la scadenza dell’attuale quadriennio è prevista per il 31 dicembre di quest’anno, il che significa che il locatore ha tempo fino al 30 giugno (sei mesi prima) per affettuare la disdetta. Tuttavia la disdetta non può essere esercitata arbitrariamente dal locatore, ma solo in presenza di alcuni presupposti tassativamente indicati dalla legge. Ad esempio, se deve destinare l’immobile ad abitazione per il proprio figlio oppure se lo vuole vendere a terzi e non è già proprietario di altri immobili destinati ad uso abitativo da poter vendere.

Se il proprietario dovesse procedere con lo sfratto le rammento due cose: 1) se Lei decide di rimanere comunque nell’appartamento, l’art. 1591 c.c. prevede che è comunque tenuto a versare al locatore il corrispettivo convenuto fino alla riconsegna, salvo l’obbligo di risarcire il maggior danno eventualmente prodotto. 2) Siccome il Suo proprietario ha sempre dichiarato di ricevere una somma più bassa del reale (per ovvii motivi di nero), può denunciarlo, anche se diventerebbe ostico dimostrare il pagamento di somme superiori a quelle dichiarate. Il fatto che adesso improvvisamente chieda 500 euro di affitto puo’ essere indicativo.

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Di Emanuele Roli

Sono nato nel 1975, vivo a Casalecchio di Reno (BO) e collaboro con lo studio Solignani dal 2005

3 risposte su “Canone in nero e rischio di sfratto”

si, io pago il giusto….ho come la sensazione di essere stato costretto, "o facciamo questo contratto o niente casa" come accade spesso nella pratica quando i conduttori sono universitari e di non poter fare niente in futuro per veder tutelato il fatto che ho pagato il giusto….comunque grazie per la risposta

Mi pare di capire che l'unico ad avvantaggiarsi economicamente della situazione sia il proprietario (Lei paga l'affitto reale dell'appartamento). Tuttavia Lei, firmando volontariamente il contratto ha accettato tale situazione e se ne è reso corresponsabile. La denuncia del fatto le potrebbe tornare utile per regolarizzare il rapporto contrattuale e stare tranquillo per il futuro. L'evasore fiscale rimane il proprietario, ma le somme di cui parla sarebbero state dovute anche in caso di contratto regolare visto che, come mi dice, si tratta del canone effettivamente proporzionato alle reali dimensioni dell'appartamento.

Salve, volevo avere dei chiarimenti in materia di affitto.
Ho sottoscritto un contratto di locazione ad uso abitativo che riporta come canone mensile una somma inferiore quasi della metà a quella che corrispondo realmente.
Il contratto registrato riporta una metratura dell'appartamento inferiore al reale, questo per ottenere il canone minimo stabilito per legge.
io vorrei capire se i soldi che pago ogni mese in più e a nero al locatore, in caso di qualche controversia, vadano perduti?
anche perchè io non posso provare di corrispondere quasi il doppio, le ricevute che il locatore mi rilascia riportano l'importo del contratto.
cosa potrei fare per tutelarmi?
grazie mille per l'attenzione

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