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diritto di visita dei figli tramite webcam

Una notizia come questa (da Repubblica di oggi) non può non essere ripresa da questo blog:

L’uomo abita a Nicosia, in Sicilia, la separazione risale al 1995. Il giudice ha deciso così per venire incontro a problemi di distanza. Padre separato vedrà i figli due volte a settimana via webcam. PALERMO – Potrà collegarsi via Internet con i propri figli, attraverso una web camera, due volte alla settimana per 20 minuti a collegamento. E’ quanto ha stabilito il tribunale di Nicosia (Enna) per un padre separato, il quale per ragioni di distanza non può vedere con frequenza i figli. Il diritto riconosciuto al genitore si somma alle visite già sancite dalla sentenza di separazione che risale al ’95. L’avvocato dell’uomo, Salvatore Timpanaro, secondo quanto riporta “La Sicilia”, spiega che “la clausola di visita sul web non ha precedenti nella giurisdizione del nostro Paese, mentre negli Stati Uniti si va facendo strada”. (24 aprile 2008 )

Che cosa ne pensate?

A me piacerebbe tanto leggere il provvedimento, sinceramente.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

7 risposte su “diritto di visita dei figli tramite webcam”

Volete sapere come è finita? Al padre non interessava nulla di questo genere di visite on line, è stata solo una pubblicità dell’avvocato che, con questa notizia, ha guadagnato un sacco di clienti. Il padre avrebbe dovuto provvedere alle spese di pc e web cam, io non avevo gli strumenti, ma francamente ci stavano problemi più seri. Io dovevo tutelare i miei figli, e l’ho fatto, tutelarli da un padre che non controllava i suoi impulsi aggressivi e violenti. Pur nonostante ho sempre appoggiato i buoni sentimenti di amore dei miei figli, li avrei distrutti se avessi coltivato odio dentro di loro. I problemi erano altri, lo dimostra il fatto che il padre non ha fatto nulla per averle queste visite on line, ovviamente li vedeva di persona secondo i termini. Facile giudicare quando non si conoscono le persone ne i fatti. Buona vita

@ elena

Guarda ti assicuro che il costo della connessione in procedimenti come quelli di separazione o divorzio passa in secondo piano, che se la accolli uno o l'altro genitore o metà per uno, anche perchè si tratta sempre come dice Antinisca di un uso promiscuo.

Per il resto, proprio perchè c'è il rischio che qualche genitore faccia il furbo è giusto che questa modalità di visita venga prevista nel provvedimento del magistrato, in questo modo il genitore che si vede negare il diritto di visita anche a distanza può prendere iniziative precise nei confronti dell'altro.

Del resto, denegare una visita tramite webcam, che avviene a casa dei bambini senza nessun rischio e pericolo è veramente solo ed esclusivamente un dispetto.

Secondo me il padre potrebbe contribuire alla connessione, ma giusto di un contributo si dovrebbe trattare in quanto una volta che c'è una connessione in casa questa verrà usata anche per ricerche personali, …
Comunque, oggi ci sono diverse compagnie che offrono serviiz di connessione a prezzi convenienti per cui effettivamente il problema è relativo.

Non sono proprio d'accordo su questo, conosco molte persone che hanno gas luce ma non x forza internet.
E a parte questo, sarei curiosa di sapere come coppie di separati non molto pacifici (se ne vedono ovunque di genitori separati che usano qualsiasi mezzuccio x farsi ripicche su ripicche) affronteranno questo problema.
Me lo vedo già il genitore affidatario che x ripicca usa il figlio e dice all'altro…'mi dispiace, oggi non ci si riesce a collegare..ops, oggi la web non funziona…'.
La mia è pura e semplice curiosità, perchè questo diritto di visita è una buona cosa, ma un giudice deve stare attento a come lo affronta.

Credo che siano aspetti del tutto secondari in contesti di questo genere. Oramai la connessione internet sta diventando un po' come la fornitura dell'energia elettrica o del gas, pian piano tutte le case , almeno delle persone appartenenti alle ultime generazioni, se ne stanno dotando. A parte questo, ci sono anche i punti di accesso pubblico, a pagamento per singola connessione, come presso mailbox etc, oppure gratuiti presso biblioteche e altri enti… Probabilmente nel caso in questione entrambi i genitori avevano già la connessione a banda larga e la cosa non è stata nemmeno discussa.

Ma chi regola la spesa x la connessione?
Intendo dire, chi paga x la webcam (nel caso non sia in possesso del genitore affidatario)e per il collegamento internet nel caso appunto il genitore affidatario non abbia il pc?

Tu che cosa ne pensi?

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