Gentilissimo avvocato Solignani, la ringrazio per il lavoro sul suo blog, con particolare attenzione ho seguito la sezione in cui parla dell’ eee pc dell’ASUS, forte delle motivazioni scritte da lei, ho deciso di acuistare anche io la macchina sopra descritta presso il negozio affiliato all’iniziativa del Ministero, BOW.it. Ad una loro prima mail nella quale mi dicevano l’impossibilità di applicare tale iniziativa alla macchina scelta, mi sono permesso di indicare le sue indicazioni trovate sul suo blog e inoltrarle al negozio. Dopodichè mi hanno mandato un altra mail nella quale mi hanno scritto: “Buonasera, Le comunico che tra i requisiti per beneficiare del Contributo di 200 € previsti dal Ministero e’ prevista la presenza di un’unita’ disco rigido interno. L’asus EEE PC utilizza un particolare supporto chiamato solid state disc non assimilabile a questa categoria. Per questi motivi non possiamo elargire questo contributo.” Ora a me pare che qui ci sia un pò una presa in giro e soprattutto un modo continuo di svincolare queste poche e rare belle iniziative dello Stato. Le chiederei cortesemente, se possibile, di sapere come secondo lei mi dovrei comportare. La ringrazio molto per il tempo dedicatomi e le auguro una buona giornata cogliendo l’occasione per ringraziarla del lavoro che sta svolgendo. (Marco, mail)
Un Disco a stato solido (dall’inglese Solid state disk, comunemente abbreviato SSD) è un dispositivo di archiviazione dati che utilizza unicamente la “Fisica dello stato solido” per la memorizzazione delle informazioni digitali. La parola disco, contenuta nel nome, non deve trarre in inganno: il dispositivo non contiene alcuna parte meccanica e nessun disco magnetico, come nei “Disco rigido” convenzionali, per questo motivo è più corretto, anche se meno intuitivo, chiamare il dispositivo Drive a stato solido (dall’inglese Solid state Drive, SSD).
I dischi a stato solido si basano sulla memoria flash di tipo NAND per l’immagazzinamento dei dati, ovvero sfruttano l’effetto tunnel per modificare lo stato elettronico di celle di transistor; per questo essi non richiedono parti meccaniche e magnetiche (dischi, motori e testine), portando notevoli vantaggi per la sicurezza dei dati. L’uso della parola disco è principalmente dovuta al fatto che gli SSD dovranno, per un certo periodo, affiancare i dischi rigidi tradizionali.
Non per eccesso di fiducia, ma più che una presa in giro, in questo caso mi sembra che il disguido possa derivare da una diversa intrepretazione della normativa che prevede la possibilità di elargire il beneficio previsto dal Ministero. Infatti, in virtù della definizione di Disco a stato solido appena illustrata, effettivamente tale requisito proprio del pc che ha appena acquistato non può essere assimilato al requisito richiesto dalla normativa: infatti, il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 8 giugno 2007, pubblicato nella Gazz. Uff. 18 giugno 2007, n. 139, nel definire i requisiti che deve avere il computer da acquistare, prevede, alla lettera a) (art. 2 d. cit.), la necessaria presenza di "un’unità centrale e unità disco rigido interno".
E’ quindi evidente che occorre la presenza di un disco rigido nel pc, affinchè questo possa essere ritenuto compatibile con la tipologia di macchine suscettibili di finanziamento da parte del Ministero.
Purtroppo a me sembra davvero soltanto un problemna di linee di vedute diverse, più o meno tassative, ma tali da fare la differenza. A questo punto, quindi, potrebbe magari contattare il servizio clienti della ASUS, e cercare di ottenere maggiori informazioni sulla differenza tra il componente del suo pc e il disco rigido richiesto dal Ministero, ma sinceramente non so quanto possa essere utile insistere ancora.