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quando arriva un figlio non previsto

Buon giorno a tutti, è la prima volta che scrivo in un blog ma il mondo mi Ú caduto addosso questa settimana. Più di un anno fa ho avuto una relazione con una ragazza extra-comunitaria (senza permesso di soggiorno) che diceva di prendere la pillola. Nonostante facevamo sesso sicuro (usando il preservativo) un bel giorno se ne esce dicendomi di essere incinta. La prima reazione è stata quella di capire come potesse essere successo una cosa del genere, visto che lei continuava a dire che il figlio era mio! Andati a fare le varie visite, il suo ginecologo ha espressamente detto che la pillola non l’aveva presa o presa in maniera sbagliata e sul preservativo poteva essersi rotto.  Scoperto perchè, io ho insistito per l’aborto perchè non volevo portare avanti una gravidanza con una persona che non amavo ma soprattutto che avere un figlio è cosa veramente grande e non mi sentivo pronto. L’insistenza della donna è stato quella di andare avanti con la gravidanza perchè non si sentiva a posto moralmente dicendomi anche che non voleva i miei soldi ma solo il mio appoggio che non ho dato perchè in contrasto con quello che volevo io. La mia richiesta è stata anche quella di fare dei test per il riconoscimento ma lei, si è opposta. Dopo qualche settimana di dibattito, lei non si è fatta più sentire ed io, ho perso tutti i contatti. Ora, a più di un anno di distanza, si è fatta riviva con una lettere dal tribunale. Premetto che questa lettera è arrivata solo pochi giorni fa  e mi ha mandato completamente allo sbaraglio e devo ancora andare a ritirare tutta la documentazione….però penso sia ovvio quello che vuole. Ora, io mi sto per sposare con la donna che realmente amo e con la quale volglio costruire un futuro. Ho una casa di proprietà  e guadagno circa 2.400 euro netti mesi. Natuaralmente ho un mutuo e un finanziamento pari a circa 900 euro mese. Cosa può chiedermi la donna? Sono obbligato a riconoscere il figlio e il mantenimento? Rischio di perdere la casa? Naturalmente, rischio già di perdere la persona più preziosa della mia vita, la mia futura moglie! In questo caso, l’uomo non può essere considerato vittima della situazione? Butto lì delle domande perchè non so realmente come andari avanti… (Giampiero, via mail)

Ci siamo già occupati di un caso simile in un precedente post, al quale ti rimando per quanto non qui espressamente specificato.

Sinceramente, nel tuo caso la cosa mi pare un po’ sospetta perchè non mi risulta che oggettivamente un profilattico si possa così facilmente rompere. Quindi, prima di giungere a delle conclusioni, secondo me sarebbe meglio puntare a fare prima possibile gli accertamenti genetici. Ben può darsi che questa persona, che peraltro tu conosci molto meglio, sia rimasta in cinta di un altro uomo, magari privo di sostanze, e ora tenti di trovare qualcuno che possa mantenerne il figlio.

Quindi bisogna guardare subito la “lettera” che ti è arrivata “dal Tribunale”, che poi probabilmente è un atto di citazione che non ti ha inviato il Tribunale ma l’avvocato cui si è rivolta questa persona, tendente ad ottenere la dichiarazione giudiziale di paternità, nonchè tutti i documenti allegati, per vedere in base a che cosa questa azione è stata, al momento, costruita.

Prima di costituirsi in giudizio, poi, si possono svolgere alcune trattative con la controparte. Ad esempio, io se fossi al tuo posto, proporrei di sospendere il giudizio per incaricare un laboratorio indipendente di svolgere gli esami genetici del caso, agli esiti dei quali potresti impegnarti – sarebbe un impegno solo morale, ma da mantenere a mio giudizio per i motivi che ti dirò subito dopo – a riconoscere il bambino, senza dover sostenere tutto il giudizio.

Se i tests genetici, infatti, confermassero la tua paternità, a mio modo di vedere ti converrebbe riconoscere il bambino, tanto alla fine del processo verrebbe comunque riconosciuto figlio tuo, con le stessi identiche conseguenze giuridiche. Se lo fai prima del processo, risparmi anni di stillicidio psicologico a te e alla tua attuale compagna, le spese legali e magari instauri un clima di minima collaborazione con la madre che ti può essere, nonostante tutto, utile, anche quando andrai a determinare la misura del mantenimento.

Per il resto, come dicevo anche nell’altro caso, l’uomo non è mai considerato vittima in queste situazioni, purtroppo per lui la vera vittima è considerato il minore, che non  ha colpa di nulla ma viene ugualmente al mondo ed è il protagonista più debole di tutti. In bocca al lupo, di cuore.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

34 risposte su “quando arriva un figlio non previsto”

Parla una single mother qui.
L’uomo si diverte a spese della donna. Certo una scelta condivisa?
non sempre.
Se fate sesso pensate alle conseguenze e non solo al divertimento belli miei!

Serena le possibilità sono 2:
1 o hai avuto a che fare con uomini che non ti soddisfavano a dovere, quindi niente piacere da parte tua con conseguenza che non comprendi la condivisione del piacere… (scusa la franchezza)
2 oppure sei semplicemente incoerente con la tua frase, cito: ‘ l’uomo si diverte a spese della donna…’

Ci tengo inoltre a ribadire che se la scelta di concepire non è condivisa è (a parer mio per lo meno) innmorale a dir poco continuare ugualmente con i propri intenti egoistici…

Ora io non conosco la tua storia, anche perché ogni situazione ha i propri avvenimenti dovuti a conseguenze derivate dalle varie varianti possibili, non voglio nemmeno metterla sul personale mi raccomando che tu lo capisca, semplicemente cerco di seguire un filo logico per uno scambio di pensieri ed idee… ma nella tua ultima frase, cito: ‘…pensante alle conseguenze’ ti sembra giusto che al di fuori del fatto che a voler un figlio sia l’uomo o la donna ci si ritrova ( praticamente quasi sempre)* con la donna mantenuta e felice col proprio figlio, mentre l’uomo và a lavorare per far mangiare la donna “col culo a riparo”.
( perché ammettiamolo, quei soldi sono destinati al mantenimento del figlio ma è la madre in quanto parente prossimo legalmente responsabile ( fino la maggiore età del figlio) a gestire i soldi, e indovinate che fine fanno….)

*non sono in grado di fornire una percentuale precisa e certa, ma credo che anche tu sappia verso che parte pende l’ago della bilancia.

Volevo fare un altra domanda a proposito… Se si scrive nero su bianco che la madre al momento e successivamente alla nascita del bimbo si prende tutte le responsabilità come madre e padre allo stesso tempo e non verrà mai a cercare il padre naturale x chiedere eventualmente un mantenimento, questo può valere davanti la legge? Grazie mille…

Ovviamente con tanto di firma del padre e della madre con autenticazione di un notaio…. In questo senso volevo far intendere….

Si ma la risposta??? O mi scrivi volgarità o mi rispondi con un semplice ovviamente… Vorrei avere una risposta piu concreta x sapere come affrontare questo problema.. Grazie mille

Buongiorno, nel caso la madre e la bambina risiedono nel paese extracee nella Biellorussia mi chiedo quale sia il tribunale competente(giurisdizione) in materia di decisione sugli alimenti. Il padre italiano che dovra riconoscere la figlia vive e lavora in Como.

Per saperlo bisognerebbe ovviamente studiare approfonditamente la legislazione in materia, per lo più oramai di origine o addirittura natura comunitaria, che è piuttosto complicata e soprattutto articolata. Un regolamento, in particolare, entrato in vigore da pochi anni è dedicato alla sola materia alimentare, anche se a mio giudizio i casi di famiglia andrebbero sempre trattati, quando possibile, a tutto tondo.

Perche' non c'e' uguaglianza. Donne ed uomini, generalmente, non abortirebbero (finche' non ci si trovano) ma sono per la scelta della donna, e per l'adozione. Invece l'uomo che scappa e' un vigliacco ecc. poco importa se e' vittima di uno stupro o di un raggiro http://www.repubblica.it/online/mondo/semerubato/…. Il fatto che ha scopato o addirittura nemmeno scopato o incastra. Per lui conta solo la vasectomia, che tra l'altro dicono reversibile dopo anni. Insomma sarebbe lunga sul pregiudizio. IL PROBLEMA E' CHE NON C'E' COSCIENZA DEL PROBLEMA. NON FA COMODO. LA SINISTRA E' LUOGOCOMUNISTA e la destra produce ferrara (che dopo 3 aborti procurati) combatte contro gli aborti degli altri e pro padri (sia che siano padri sposati e mollati, sia che sia un rapporto da ubriaco una sera….).
La corte costituzionale sarebbe un posto piu' veloce dove risolvere il problema.
Semmai lo volessero affrontare e risolvere. Vedrai, passera' l'eterologa, difenderanno pure i gay e forse pure i pedofili……..ma i maschi che vogliono scegliere (come le donne) per i diritti procreativi arriveranno quasi ultimi.

http://www.eltriangular.info/it/attualita/cultura

Dichiarazione della Donna Leale del XXI Secolo

"Poiché desidero vedere instaurata la giustizia e la parità nel mondo – e quindi anche quelle tra i sessi – e poiché noto invece che tra le tante diseguaglianze, discriminazioni e soggezioni di cui la nostra società è creatrice ve ne sono alcune che colpiscono il genere maschile, intendo denunciare queste al pari delle altre affinché ad esse sia posto termine;

poiché è essenziale che chi rivendica un diritto riconosca agli altri lo stesso diritto, riconoscimento senza il quale la sua rivendicazione è priva di fondamento e si trasforma in mistificazione ed inganno ai danni altrui e cioè in lesione degli altrui diritti;

riconoscendo che ogni mio diritto, in quanto tale, esclude il potere degli altri su una parte della mia e che egualmente ogni diritto altrui impedisce a me di esercitare poteri sulla sua vita;

considerato che nessuno può proclamarsi difensore della parità tra i sessi né paladino della giustizia e dell’eguaglianza nel mondo se non riconosce senza condizioni agli altri quei diritti che rivendica per sé;

dichiaro

che al diritto legittimo e intangibile – che è mio e di tutte le donne – di decidere della propria vita riproduttiva deve corrispondere un pari diritto per gli uomini,

che questo fondamentale diritto maschile oggi è inesistente ed è esclusa persino l’idea stessa che possa e che debba esistere,

che invece deve essere riconosciuta senza condizioni agli uomini la facoltà di scegliere autonomamente la paternità allo stesso modo con cui le donne scelgono la maternità,

e che nessuna obiezione può essere mossa al diritto dei maschi di determinare la propria vita al pari delle femmine.

Tanto dichiaro perché l’amore per la giustizia si manifesta solamente quando riconosciamo agli altri i nostri stessi diritti e siamo disposti a pagarne il prezzo.

Io sono disposta a pagare per la giustizia lo stesso prezzo che esigo venga pagato dagli uomini e perciò io solo ho il diritto di rivendicare diritti. Ho questo diritto perché sono coerente e leale".

Io sono d’accordo con Stefano su un punto precisato precedente da lui, perché se ipoteticamente parlando la ragazza mi conferma verbalmente di prendere la pillola e io uso il preservativo ma quest’ultimo si rompe ( che sì, potrà anche essere difficile ma non impossibile ) e in un secondo momento scopro che la ragazza è incinta perché in realtà non usava la pillola e mi chiede il mantenimento, io non vedo perché per rispettare il diritto della concezione femminile in quanto tramite il corpo stesso della donna, più precisamente il diritto di far ciò che si vuole col proprio corpo e quindi in questo caso nessuno può obbligare la donna ad abortire ( o addirittura a drogarsi e/o alcolizzarsi, in casi ipoteticamente più gravi ) si scavalchino i diritti dell’uomo che in buona fede ha fatto tutto il possibile per evitare tale problema, che di conseguenza come è stato detto da alcuni di voi, si ritrova COSTRETTO ad riconoscere la paternità dato che tramite dna ne verrebbe comunque riconosciuto da un tribunale e sarebbe di conseguenza FOTTUTO ugualmente…
Se poi ( sempre ipoteticamente ) la ragazza lo abbia fatto solo per il mantenimento, ( atto deplorevole a dir poco ) in questo modo si metterebbe economicamente apposto sulle spalle di un brav”uomo…

Concludo brevemente ribadendo che il diritto del soggetto maschio in questa teoria, per la legge non vale un cazzo! È questo non è giusto sia legalmente che moralmente!…

Ciao Stefano,
mi piacerebbe confrontarmi con te in pvt.
Comunque……..l'avvocato Solignani (che e' un'ottima persona) dice che il padre puo' riconoscere un figlio la cui madre non vuol essere nominata. Si, ma non puo' fare, ne lui ne il figlio, accertamento di maternita' giudiziale vs la madre biologica! (cosi' dice il servizio madre segreta di Milano).
Altri dicono diverso….boh A leggere il diritto non si direbbe.
C'e' poi da dire che per il padre sarebbe molto difficoltoso sapere dove il figlio (di colei che non vuole essere nominata) verra' partorito, che verra' partorito e quando.
Insomma formalmente potrebbe esserci egualita' sostanzialmente no.
Non penso che i tempi siano maturi per un cambiamento della legge. Piuttosto e' piu' vicino qualche ricorso o pronuncia della consulta o di qualche corte europea….ora che addirittura l'eterologa dovrebbe passare!

infatti io ci credo che sappia fare il proprio lavoro e non ho elementi per giudicare la persona. Detto questo, ho registrato una sua opinione diversa dlla mia, dalla quale potrei dare un giudizio sulla sua professionalità, ma sarebbe un pò azzardato, infatti l'ho fatto, direi, ma credo anche in un modo moderato che rispecchia l'azzardo del giudizio mio stesso.
comunque, non so, non sono un avvocato, per fortuna, e non sono interessato direttamente(non sono ancora padre), e, non posso che aspettare qualche nuova legge, che arriverà.
detto questo, per quanto riguarda la madre, non ritengo sbagliato dare la possibilità (sia alla madre sia al padre) di AFFIDARE il figlio a chi se ne possa occupare, se una persona, madre o padre, per qualsiasi motivo(non credo sia una scelta facile), non ritenga opportuno avere un figlio.

Detto questo, perchè non è il momento per un cambiamento della legge?
perchè siamo in Italia, è l'unica risposta che accetterei :).

Buonasera,
io credo che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità: se una donna decide di avere un figlio contro il parere del "malcapitato" padre che oltretutto è stato preventivamente chiaro in merito, se lo deve mantenere, accudire e crescere lei. Guarda caso questo genere di donne punta sempre e solo al mantenimento. E' una vergogna che la legge lo consenta.

concordo, ma vedrai, come ho scritto in un post precedente a quello che ti scrivi, che la legge arriverà a coreggere questa palese ingiustizia.
la legge segue sempre la società civile, cosi è sempre stato e cosi sarà.
i cambiamenti delle leggi sulla morale o della famiglia o di altre tantissime leggi non partono dai giudici ma dagli intellettuali. Fino a che qualche intellettuale non femminista(come va di moda oggi, essere femministi intendo) non tirerà fuori la discussione impostata nella maniera giusta, così che le femministe di destra e sinistra compatte non lo possano attaccare accusandolo insulsamente di essere maschilista solo perchè difende i diritti ANCHE dei padri, niente cambierà. oi un giorno gli avvocati si sveglieranno e comincieranno a perorare calorosamente ed enfaticamente ANCHE le cause dei padri. Seduti sui banchi dell'università studieranno i motivi storici per cui questa legge è arrivaa molto in ritardo, e intanto i padri, fino ad allora, si attaccherano, con buona pace delle femministe col nasino all'insù attente ai diritti di TUTTI ( ANCHE DELLE DONNE!!!)
: :):):))
punto.

È sicuramente un discorso che sarebbe valido se i protagonisti della vicenda e dell'inganno fossero e rimanessero due, purtroppo c'è un «sottoprodotto» della situazione che non ha nessuna colpa rispetto alle eventuali falsità della madre e che ha diritto di avere, anche solo nominalmente, una figura paterna da poter identificare.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://bit.ly/gdi2ZX, http://bit.ly/gwjT6c, http://bit.ly/ie8rvv

scusa, ma continui spero a non voler intendere, il discorso non è se il bambino abbia o non abbia il diritto di avere un padre o una madre.
Se parliamo di diritti allora rispondi a solo questa domanda, visto che si ritorna sullo stesso argomento e sembra che la disuguaglianza non sia neanche riconosciuta 'formalmente', a livello di idee intendendo, si è capito cosa intendo insomma.
la domanda è:
perchè
per i genitori(madre e padre)
non sussiste a livello paritario
lo STESSO(DI FATTO)
diritto di
NON usufruire del PROPRIO diritto di paternità( diritto del bambino di avere un padre, visto dalla parte del sottoprodotto come lo chiami seppur tra virgolette)
di maternità(diritto per il bambino di avere una madre, visto dalla parte del sottoprodotto)

la domanda è semplice, e la risposta è altrettanto semplice.

perchè la legge è ingiusta, in questo caso.

Come detto più volte in precedenza.

Saluti.

(non capisco perchè non accetta questa che mica è una sua manchevolezza, in quanto avvocato..)

in termini poveri, il discorso, è questo, a voler essere attenti(come bisogna, ovviamente) agli interessi del nascituro, NON E' giusto, parimenti, trascurare gli interessi della madre E DEL PADRE.
tutto qua.

scusa la pensiamo diversamente su cosa?

il punto che mi interessava maggiormente,
e cioè la diversità di trattamento uomo-donna in questo caso,
mi sembrava abbastanza chiaro,

tant'è che tu stesso hai detto in un post dal tono conclusivo, prima che io riaprissi la discussione rispondendo ad un post di un'altra persona sullo stesso argomento:

'Può darsi che tu abbia ragione e che in futuro la legislazione cambi, vedremo.'

delle due una:

1 può darsi nel senso che non hai un'idea precisa

2 la legislazione è deficitaria e quindi PUO' darsi che cambi.

La tua idea comunque non l'hai mai data precisamente.

Nel senso che non è chiaro se credi che la legge sia da cambiare o no.

accetterei la replica, ovviamente, se fossimo in un paese in cui non è riconosciuto l'aborto, che da alla donna un diritto che l'uomo non ha.
Io sono favorevole all'aborto, ma non alle disuguaglianze.

Ultima cosa, scusate la frammentazione dei post.
Non ha neanche senso a mio avviso tiruare in ballo il discorso:
donna – >(differenza biologica) -> diritto differente per diferenza biologica.

NO

varrebbe se alla donna non fosse riconosciuto (ANCORA DIVERSAMENTE DAL NEGATO DIRITTO PATERNO) di NON riconoscere il figlio MEDIANTE affidamento

e
e sottolineo

E

conseguente liberazione da tutti i doveri economici.

il padre(perchè poi qua se mi delucidasse mi farebbe solo un favore di cui la potrei ringraziare)
credo non possa, una volt riconosciuto tale, aiutare il figlio economicamente.

(è una piccola domanda che pongo direttamente a lei se vorrà rispondere anche in poche righe.)

Grazie.

in merito alle vostre riflessioni, posso porre una domanda? perché se la donna decide di portare a termine la gravidanza ma decidendo di NON riconoscere il figlio (ergo va subito in adozione), il padre naturale non può invece riconoscerlo e prendersene cura?

grazie, ho sempre sentito il contrario e mi è sempre dispiaciuto nei confronti di quei papà che invece vorrebbero prendersi cura della loro creatura.
così mi conforta.

Grande! Ci sono molti uomini che non la pensano come questa DONNA. Io sono per la liberta' di donne come questa, le altre diano l'esempio levandosi aborto, pillole del giorno dopo e prima, e adozioni varie….

ho sbagliato, era riferito soprattutto al primo post di perennemente slogata e anche a quello di NOEMI sotto.
Grazie!!!

Se non postuliamo il diritto di sopprimerlo, che lo metterebbe pari alla donna, dovremmo immaginare un diritto del padre di disconoscerlo o ignorarlo? Non credo, è il bambino il soggetto debole da tutelare, non il genitore, almeno dovendo fare una scelta. E il padre, comunque, ha dato occasione alla generazione con un proprio fatto volontario, l’atto sessuale, di cui sono ben note le possibili conseguenze visto che le fonti di informazione al riguardo oggigiorno non mancano.

fino a sopra andava tutto bene, del resto è ovvio che non si può dare la possibilità all'uomo di prendere la donna, svuotarla e rimandarla a casa.
hai detto una cosa ovvia.
il discorso cambia quando dici:

dovremmo immaginare un diritto del padre di disconoscerlo o ignorarlo?

ma è proprio questo il punto!

la parità, se concordi che non si può esplicare a livello 'fisico', (l'uomo non può uccidere il bambino come la donna invece PER LEGGER di fatto può, in Italia………..) deve comunque esplicarsi sotto un altro aspetto no?
se no accettiamo tranquillamente che ci sia disparità e buonanotte cosi sia, poi tra qualche anno, quando il diritto seguirà di passo il buon senso e dela civiltà, come sempre succede fin dai tempi dei romani, arriverà la legge che permetterà ad un padre NON DI UCCIDERE O ADDIRITTURA DI ABBANDONARE un figlio, ma, in determinate situazioni, di non riconoscere un figlio. punto.
pensaci, che vantaggi può avere un figlio dall'avere un padre che non lo voleva, che non amava la madre, che non desiderava un figlio punto e basta?
SOLDI……
OK

soldi, questo è l'unico punto.

ma in questa società non è data tutt'ora la(formale) parità di diritti di lavoro tra uomo e donna?
la donna non può trovare un lavoro e sostenere il figlio che lei vuole?

poi, altra cosa che dici

E il padre, comunque, ha dato occasione alla generazione con un proprio fatto volontario, l’atto sessuale, di cui sono ben note le possibili conseguenze visto che le fonti di informazione al riguardo oggigiorno non mancano.

il padre ha fatto un atto volontario?

e se questo non è accaduto?
se prima si erano uomo e donna detti che non volevano avere figli, e poi la madre ha cambiato idea(legittimamente)? se la madre ha ingannato addirittura il padre?( mi rendo conto che la cosa sia abbastanza rara ma può accadere, la legge non dovrebbe considerare o provare a considerara tutti i casi potenzialmente verificabili nella vita reale?) se, in ogni caso, IL PADRE HA CAMBIATO IDEA?
QUESTO è IL PUNTO
CAMBIARE IDEA

è concesso alla donna, non è concesso all'uomo.
= disparità.

ripeto da parte di uomini di legge dovrebbe essere UN DOVERE MORALE accettare le falle legislative, e vedrai, se potessi ricordare questo post, se tra un pò di anni ci sarà ancora questo blog, ci potremmo risentire per commentare la legge che andrà a sopperire a questa stupidaggine legislativa.

Saluti.

P.S. è sbagliato identificarsi, con la legge che si studia, bisogna applicarla, se no si rischi di chiudere la mente nell'applicare la stessa.

Per un legale, conoscere le falle legislative e trattarle non è solo un dovere morale ma anche tecnico e giuridico dal momento che per tutelare i propri assistiti a volte può essere necessario gestire le contraddizioni legislative in vari modi sino all'eventuale denuncia di illegittimità costituzionale, però credo che su questa questione ci sia poco da fare. Può darsi che tu abbia ragione e che in futuro la legislazione cambi, vedremo.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://bit.ly/gdi2ZX, http://bit.ly/gwjT6c, http://bit.ly/ie8rvv

si purtroppo appunto, purtroppo per il figlio, ma a me hanno insegnato che il sempre ed il mai nella vita esistono raramente. se per la legge l'uomo non viene MAI considerato la vittima forse è la legge che deficita in qualcosina?
se si(non sei tu che devi cambiare la legge ok?) però forse non è il caso almeno da parte degli avvocati di ammetterlo?
potrebbe essere un passo in avanti.
capisco che va di moda il femminismo di ritorno(stupido come il maschilismo) ma se una cosa è sbagliata è sbagliata punto.
mi dai una tua opinione al riguardo?
ho letto di altri casi anche più paradossali in cui la donna aveva addirittura ingannato l'uomo, e che poi ha dovuto, come dici tu, comunque riconoscere il figlio con tutte le conseguenze che ne seguono.
dopotutto, se alla donna è riconosciuta la possibilità di 'uccidere' legalmente qualora non volesse accettare il figlio, all'uomo non è neanche data la possibilità di non riconoscere, non di non fare nascere, ma nemmeno, per le cause più disparate, di non riconoscere un figlio.

se chi ne va di mezzo è il nuovo nato, come ogni santa volta si va ripetendo,
nel caso l'uomo non lo volesse riconoscere, è l'uomo il cattivo insensibile, e la legge è SEMPRE contro di lui, nel caso contrario, si è fatta una legge apposta che non solo consente alla donna di non riconoscerlo, ma addirittura di 'ucciderlo'.
Allora, alla salute del bambino i pii giudici ci pensano solo quando si tratta di chiedere soldi al marito ma non quando si tratta di ucciderlo alla nascita?

mi sembra una forte disparità.

aspetto una tua risposta.

Mah, guarda, a me pare che quella della donna e dell'uomo rimangano due situazioni completamente diverse. L'uomo non può decidere circa l'aborto perchè se si ammettesse per lui la possibilità di imporre l'aborto alla propria compagna, bisognerebbe consentire atti di intromissione statuale sul corpo femminile estremamente violenti che ripugnano alla nostra civiltà giuridica e al nostro comune sentire: come si fa a costringere materialmente una donna ad abortire? La si rintraccia, sequestra, anestetizza, svuota e poi si rimanda a casa con un calcio nel culo? Per questo motivo, la padrona della situazione rimane sempre giocoforza la persona nel cui corpo si trova il feto e che sola può decidere, entro i termini previsti dalla legge, come eventualmente «disporne». Una volta che il bambino sarà nato, cosa potremmo postulare in capo all'uomo, il diritto di sopprimerlo? Non credo proprio. È vero che il pater familias romano, rigorosamente uomo, aveva il famoso «ius vitae ac necis» sui figli, ma è più che altro una espressione colorita per indicare che si considerava munito di un potere concepito come vasto e generico, mentre non si hanno notizia di casi in cui questo sia stato letteralmente esercitato. Se non postuliamo il diritto di sopprimerlo, che lo metterebbe pari alla donna, dovremmo immaginare un diritto del padre di disconoscerlo o ignorarlo? Non credo, è il bambino il soggetto debole da tutelare, non il genitore, almeno dovendo fare una scelta. E il padre, comunque, ha dato occasione alla generazione con un proprio fatto volontario, l'atto sessuale, di cui sono ben note le possibili conseguenze visto che le fonti di informazione al riguardo oggigiorno non mancano.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://bit.ly/gdi2ZX, http://bit.ly/gwjT6c, http://bit.ly/ie8rvv

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