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come gestire la separazione dei conviventi

Sono mamma di una bimba di due anni e convivo con suo padre da quando abbiamo saputo di aspettare un figlio, ma non ci siamo sposati per scelta comune. Purtroppo, sto prendendo in considerazione l’ipotesi di una nostra separazione (con contestuale interruzione della convivenza di fatto) e mi chiedo se in un caso del genere sia “obbligatorio” passare per vie legali, con contestuale intervento di avvocati/Tribunale dei Minori o se, data l’assenza del vincolo coniugale, i genitori possano “semplicemente” decidere di comune accordo in merito alla gestione dei figli. (Sandra, via mail)

Non è obbligatorio passare per il Tribunale ma non farlo è estremamente sconsigliabile. E’ infatti preferibile che la cessazione della convivenza e la vita della famiglia dopo la separazione sia, anche un minimo, normata, come si dice “in gergo”, per evitare contestazioni sulle condizioni della separazione – cioè su affidamento dei figli, modi e tempi di visita e frequentazione del genitore non affidatario o collocatario, misura del mantenimento e qualsiasi altra cosa.

Molti non vanno in Tribunale perchè pensano che “tanto andranno sempre d’accordo”, invece questo è un errore spesso tragico, perchè invece in questi casi a mio giudizio bisogna ragionare in maniera esattamente opposta: cogliere l’occasione quando i rapporti sono sereni per normare la separazione, in modo che, se un domani – come accade molto più spesso di quanto uno possa pensare – dovessero, questi rapporti, peggiorare, ci sarà comunque un provvedimento del Tribunale a fare da forte punto di riferimento.

Tu che vivi ora la tua separazione stai vedendo la tua, magari hai visto quella di qualche amico o amica o di qualche parente, io ne ho viste oramai centinaia e ti assicuro che non puoi avere idea di cosa sia sufficiente, a volte, per guastare e incancrenire irrimediabilmente rapporti che un tempo erano, nonostante fosse venuto meno l’amore, sostanzialmente sereni, corretti e civili. Un ex convivente pensa, a volte, di essere oramai rassegnato alla separazione, ma quando impara che la sua ex ha iniziato una nuova convivenza va su tutte le furie e si mette in testa di pensare solo ad una cosa: la vendetta… L’ho visto accadere troppe volte, non bisogna comunque mai in generale fare troppo affidamento sulla civiltà delle persone e soprattutto sul perdurare a tempo indeterminato della stessa.

Valuta di presentare un bel ricorso congiunto, finchè andate d’accordo. Per il resto, ti rimando alla nostra scheda pratica sulla separazione dei conviventi dove i concetti di cui sopra sono ulteriormente approfonditi.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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