Ispettori dell’Agenzia delle Entrate ricevevano tangenti per annullare cartelle esattoriali. Il giornalista sarebbe coinvolto nell’inchiesta per aver spiato i colleghi Piccinini e Ziliani. Fisco, giro di tangenti a Milano. Quattro arresti, indagato De Zan
MILANO – Quattro arresti a Milano per un giro di presunte tangenti pagate ad alcuni ispettori dell’Agenzia delle Entrate per annullare le cartelle esattoriali e aggirare il fisco. Sono gli sviluppi di un’inchiesta coordinata dal pm Francesco Prete e nella quale è coinvolto anche un volto noto del giornalismo sportivo televisivo, Davide De Zan, indagato perché avrebbe ottenuto informazioni patrimoniali sui suoi colleghi di testata Sandro Piccinini, conduttore di “Controcampo” e Paolo Ziliani caporedattore della redazione sportiva di Mediaset.
Quattro arresti. Questa mattina la Guardia di Finanza ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e due ai domiciliari, firmate dal gip Gloria Gambitta. Sono finiti a San Vittore Giuseppe Lomuti, funzionario dell’Agenzia delle Entrate, e il commercialista Antonio Alfredo Caggiula. Il giudice ha invece disposto i domiciliari per Enzo Astolfi, anche lui commercialista, ed Emanuela Marcellino, detective privato e titolare dell’agenzia Ominiainform Investigazioni.
Le accuse. Vanno dall’associazione per delinquere, alla corruzione, dall’accesso abusivo al sistema informatico per rivelare dati coperti dalla privacy, fino alla frode informatica. I reati sono stati commessi dal 2002 allo scorso maggio. L’inchiesta, come si legge nell’ordinanza del gip, è nata dalla denuncia degli eredi di un cliente di Astolfi ai quali il professionista, dietro un congruo versamento, aveva proposto “di seguire una ‘scorciatoia’ per definire una controversia” di tipo fiscale e ottenere l’annullamento della cartella esattoriale. In realtà, dopo aver versato il denaro, i clienti si sono visti ugualmente recapitare un’ingiunzione di pagamento e, perciò, si sono rivolti alla magistratura.
L’indagine. Da quanto accertato Lomuti, che fino allo scorso febbraio era in servizio nella sede di Rho dell’Agenzia per poi passare a Milano, avrebbe ricevuto con cadenza regolare somme imprecisate di denaro per azzerare o quasi i debiti fiscali dei clienti dello studio di Caggiula. È stato proprio l’ascolto in diretta, tramite le intercettazioni, della promessa da parte del commercialista di 2.500 euro a Lomuti per l’annullamento andato a vuoto (il sistema informatico ha rifiutato l’operazione) della cartella esattoriale di Salvadori Del Prato (100.960 euro) che circa un mese fa ha dato un’accelerazione alle indagini.
Nell’ordinanza del gip, tra l’altro, emerge anche che il funzionario, per lavorare “meglio”, confidava nel ventilato prossimo smantellamento dell’Ufficio ispettivo all’interno dell’agenzia delle Entrate milanese. La Gdf stamattina ha anche effettuato 7 perquisizioni, mentre le persone indagate sono in tutto una dozzina o poco più.
Il giornalista indagato. Tra queste ci sarebbe anche Davide De Zan. Il giornalista sportivo (specializzato in ciclismo) avrebbe detto ai suoi colleghi (Piccinini e Ziliani) che non era sua intenzione “spiarli” e di aver avuto informazioni da un amico di lunga data per questioni personali. Il difensore di De Zan, l’avvocato Federico Cecconi, ha riferito che il suo assistito non ha ricevuto alcun avviso di garanzia nè altra comunicazione in cui risulta iscritto nel registro degli indagati. “Quanto prima – ha aggiunto – prenderò contatti con il pm per accertare la veridicità delle notizie pubblicate su alcuni organi di stampa e chiarire l’estraneità agli addebiti contestati” (18 giugno 2008, la Repubblica)