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quando si rimane vittima di un pignoramento presso terzi

Verso la fine di settembre scorso ’08, e da parte dell’avvocato della controparte a cui devo ancora delle morosità per affitto, il quale ha consegnato al datore di lavoro un’Atto di pignoramento a i Terzi, per le eventuali trattenute di somme a me dovute, ovvero lo stipendio. Successivamente il 1° Ottobre ’08 mi presentai davanti al giudice in udienza, alla quale ” i Terzi dovevano “comunque” secondo il giudice- essere presente fisicamente all’udienza. Per tale motivo l’udienza è stata rimandata a Dicembre ’08. Domanda: e’ possibile attuare il pignoramento dello stipendio seguito accordo fra l’avvocato della controprate e il dattore di lavoro, ancor prima della udienza, e quindi prima della sentenzia del giudice?

Quello che vuoi sapere tu è se potevano bloccarti lo stipendio prima di comparire davanti ad un giudice. La risposta è positiva, perchè per farlo loro hanno utilizzato un titolo esecutivo, che si è formato in un precedente procedimento, svoltosi davanti ad un giudice, il procedimento, in particolare, relativo allo sfratto per morosità e al pagamento dei canoni non corrisposti. Probabilmente hai ricevuto, per i canoni non corrisposti, un decreto ingiuntivo che non hai opposto. Questo è diventato titolo esecutivo e in base a quello ti è stato pignorato lo stipendio.

Il pignoramento dello stipendio, naturlamente, ha effetto fin da subito, cioè dal momento della notifica, perchè altrimenti il terzo e il debitore, magari accordandosi tra loro, potrebbero avere tutto il tempo di sottrarre il denaro pignorato al creditore. L’udienza dove deve comparire il terzo, cioè in questo caso il datore di lavoro, serve solo per confermare il vincolo che nel frattempo è già però stato messo sul denaro.

Conviene che incarichi un legale di fiducia per cercare di transigere ed evitare di far andare avanti la procedura, cosa con la quale finiresti per pagare oltre a quanto devi anche molte spese legali. Prima di incaricare un legale, tuttavia, fatti fare un preventivo per iscritto.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

2 risposte su “quando si rimane vittima di un pignoramento presso terzi”

Spett.le Studio legale Solignani,

Mi scusi se La disturbo, ma avrei bisogno di una Sua consulenza.

In seguito ad una causa di sfratto fortunatamente andata a buon fine sebbene dopo tanto penare dovuto sia all’inquilino moroso, ma ancor peggio ad un avvocato che purtroppo non abbiamo scelto, ora ci stiamo occupando del recupero crediti cercando di andare a pignorare lo stipendio dell’inquilino moroso (1/5) del quale sappiamo che ha un lavoro.
Purtroppo abbiamo nuovamente un problema che è il seguente:

In data 01/10/13 l’avvocato in questione ci invia la seguente email:

“Con la presente sono a comunicarle che è pervenuta al mio Studio comunicazione da parte del Tribunale di … in ordine all’emissione del decreto con cui il Giudice ha dato accoglimento al ricorso per decreto ingiuntivo da me proposto nel Suo interesse.”

Dopo questa comunicazione non ho più ricevuto nessun’altra notifica da parte dell’avvocato quindi ho chiesto in data 10/12/13 come mai non si era più fatto sentire e a che punto era la pratica per il pignoramento. Questa è stata la sua prima risposta:

“Letta la Sua mail, con la presente sono a significarLe che sono in attesa del ritorno della cartolina attestante l’avvenuta notifica al signor ….Dopodiché sarà possibile avviare la fase esecutiva con la notifica del pignoramento. Sarà mia premura tenerla aggiornata sull’evoluzione della vicenda.”

Ovviamente non contento di questa risposta molto ambigua ho nuovamente scritto all’avvocato:

“il problema è che il Sig. … non ha mai ritirato alcuna raccomandata e nella buca delle lettere della mia abitazione ci sono ancora molti avvisi di notifica latenti da parte del Tribunale. Cosa succede se il Sig. …, com’è capitato finora, non andrà a ritirare la raccomandata in giacenza in Posta? Esiste un limite massimo di attesa di giacenza in Posta oltre il quale si può intervenire diversamente?”

Questa è infine l’ultima risposta dell’avvocato:

“Riscontro le mail da Lei inviatemi durante questi giorni per significarLe che il tempo di giacenza è di giorni 10. Per saperle dire con precisione quando scadranno devo attendere che ritorni o la carolina verde attestante il mancato ritiro, oppure la comunicazione di immesso avviso in cassetta. Solo allora saprò dirle con esattezza la data di compiuta notifica.”

Dall’invio della raccomandata all’inquilino moroso a quest’ultima risposta da parte dell’avvocato sono trascorsi 2 mesi e 10 giorni. Dall’emissione del decreto ingiuntivo da parte del Tribunale sono trascorsi esattamente 3 mesi e 11 giorni.

Davvero non esiste, come sostiene l’avvocato, nessun’altra alternativa se non aspettare che ritorni la cartolina verde attestante il mancato ritiro per poter procedere alla fase esecutiva del pignoramento?

Possibile che anche per notificare il pignoramento siamo costretti a sottostare ai comodi dell’inquilino moroso?

Sarei davvero molto felice e sicuramente più tranquillo se Lei potesse dirmi se ci sono strade alternative da percorrere per rendere finalmente esecutivo il pignoramento e al limite come potrei chiudere la questione con questo avvocato e portarla avanti con Lei.

In attesa di una Sua gentile risposta, Le porgo cordiali saluti

Renata Visconti

Buongiorno Renata, qui nei commenti come vedi posso dare solo qualche breve spunto in risposta a brevi interventi, se vuoi una vera e propria consulenza, e mi pare che in effetti ne avresti bisogno, la dovresti acquistare dalla pagina apposita, in modo che possa dedicare al tuo caso il tempo necessario per analizzarlo e fornirti una risposta utile e affidabile. Mi dispiace non poterti essere più utile, resto comunque a disposizione.

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