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mai dare la carta di credito e le credenziali di posta alla moglie

Con la mia attuale moglie ho voluto sin dall’inizio un rapporto trasparente, quindi niente segreti e io stesso le ho dato le password per accedere alla mia posta elettronica. Sapevo perciò che ogni tanto controllava i messaggi presenti, ma la cosa era da me tollerata, avendo io la coscienza a posto. Un giorno dopo una accesa litigata, ha pensato bene di vendicarsi a modo suo. Non capisco il senso ma ha inviato ad una mia ex (che non vedevo nè sentivo da quando ho conosciuto lei) alcuni messaggi nei quali “io” dispiaciuto per averla lasciata chiedevo il suo perdono. La mia ex ignara ha avuto quindi uno scambio di mail, nelle quali raccontava di noi due, convinta appunto che dall’altra parte ci fossi io, rivelando anche cose personali del nostro rapporto. Dopodichè ha anche cambiato le password perciò io ora non posso più accedere alla mia posta, e non ha nessuna intenzione di dirmi le nuove passw. Cosa posso fare per tutelarmi? So che è reato aprire la corrispondenza altrui, ma in questo caso?

Tua moglie ha sicuramente commesso diversi reati, tra cui, nel momento in cui non accedeva più alla tua posta con il tuo consenso, quello di violazione della corrispondenza, reato che prima non esisteva perchè la cosa avveniva con, appunto, il tuo consenso, ma anche probabilmente la sostituzione di persona avendo scritto ad un altro soggetto impersonando te e sicuramente un ulteriore delitto nel momento in cui ha cambiato le credenziali di accesso, delitto che è permanente dal momento che  continua a rifiutarsi di consegnartele.

Può essere che ci siano mezzi tecnici per tornare in possesso del tuo account, come ad esempio il reset della password e il reinvio della stessa su un altro indirizzo di appoggio, oppure il contatto diretto con il provider del servizio che, una volta documentata la propria identità e la titolarità della casella, potrà manualmente dar luogo al reset della password, consegnando solo a te le nuove credenziali.

In caso contrario, a te decidere se stare al gioco e divertirtici oppure se incavolarti e pretendere, anche con i fatti, la restituzione della tua casella di posta, con tutto l’archivio e con un pezzo importante della tua personalità. Sotto uesto profilo, potresti iniziare con una lettera di diffida da mandare direttamente sul posto di lavoro di tua moglie, giusto per non fargliela ricevere a casa dove potresti firmare anche tu, mentre poi gli strumenti sono quelli del ricorso d’urgenza in Tribunale, se uno vuole mantenere le cose nel civile, o della querela con richiesta di sequestro e riassegnazione se uno vuole andare giù più pesante.

Ci sono poche certezze nella vita, una di queste è “non dare mai a tua moglie la tua carta di credito” insieme a questo possiamo metterci anche le credenziali di posta elettronica :-).

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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