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bimbo affidato esclusivamente al padre e appello della madre

Sono un padre che ha ottenuto l’affidamento definitivo del suo bimbo di 2 anni,dal tribunale dei minori di xxx,non sono sposato,ho conosciuto la madre di mio figlio,e l’abbiamo combinata,non siamo compatibili per niente,durante la gravidanza mi minacciava:se non mi sposi non ti faccio leggittimare il bimbo,minacce continue,mi ha aggredito diverse volte sia verbalmente che fisicamente,avevo fatto anche delle denunce,ma vedendo la situazione ho ritirato tutto per non aggravar la sua posizione,nacquenostro figlio avevo rprovato a stare insieme a lei per dare una famiglia a mio figlio,ma lei non cambia anzi inizia di nuovo ad essere litigiosa,sta volta anche ifronte al suo primo genito avuto da un altra storia,chiamo i s.s. per aiuto,succede un casino,lei insulta e aggredisce,le fanno il t.s.o. per 5 giorni,il primo genito va a piacenza dai nonni materni,nostro figlio va dai miei genitori con affidamento coaudioviso fra me e i miei genitori,li da un anno e andata a piacenza,a me mi hanno fatto l’affidamento definitivo e archiviazione del caso,lei si rivolge alla corte d’appello e vuole l’affidamento condiviso,ma e mai possibile? dove e’ lei quando suo figlio sta male? e quando sta mesi senza farsi viva? non se mai preoccupata di chiedere se avevo bisogno di una mano,ogni tanto chiama e fa questione,i nonni materni non hanno mai cercato questo nipote. e ha il coraggio di chiedere che vuole uo fglio 30 giorni consecutivi d’estate,e le feste alternate,il bimbo ha solo 2 anni,lei non conosce abitudini e ne mod di fare del bimbo.come si fa a fare tale richiesta? grazie per l’eventuale risposta.

Naturalmente bisognerebbe vedere il caso in ogni suo singolo dettaglio per poter fare qualche tentativo di prognosi, però è difficile che un affidamento esclusivo, con collocazione in una città della Sicilia, possa essere convertito in un condiviso “effettivo”, cioè con parità di tempi di permanenza, quando l’altro genitore sta a oltre 1000 chilometri di distanza, foss’anche solo per problemi logistici.

Il fatto che la madre sia stata in passato sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio non è sicuramente una cosa che ben disporrà i giudici di appello, anche se in sè e per sè non è comunque un elemento decisivo è giocoforza destinato ad avere un qualche peso.

Piuttosto, al termine di questa vicenda giudiziaria tieni presente che la tua ex è sempre la mamma di tuo figlio e che, per quanto scema e limitata possa essere, si tratta di una figura di cui tuo figlio ha bisogno, quindi, appunto una volta definita ogni questione, inizia magari a pensare a come favorire un rapporto, sia pur minimo, con la madre, naturalmente con tutte le migliori precauzioni possibili.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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