Da giugno 2005 io e mio marito abbiamo acceso un mutuo di 30 anni per l’acquisto della prima casa, adibita a casa coniugale. A Luglio 2007 lo abbiamo rinegoziato nella speranza di abbassare la rata mebsile, ripartendo da 30 anni. A Luglio 2008 ci siamo separati consensualmente e, nonostante nella sentenza di separazione sia stabilito che lui mi corrisponda il 30% della rata mensile, ora vuole uscire dal mutuo per acqustare una casa per sè. La banca mi ha spiegato che potrei fare l’accollo del mutuo, acquistando la sua parte di casa e trasferendo la proprietà del suo 50%, il tutto tramite notaio e con il consenso della banca. In alternativa potrei fare l’accollo del mutuo soltanto, rimanendo lui proprietario del 50% della casa e assumendosi così il ruolo di garante. La prima domanda è: se acquisto il suo 50% e trasferisco a me la proprietà della casa, devo per forza corrispondergli la metà dei soldi? (io non ce li ho!) oppure può esser fa tto solo un atto formale di passaggio di proprietà (ovviamente con il suo consenso)? La seconda domanda é: in ogni caso, quale delle 2 opzioni mi conviene di più? Aggiungo che abbiamo una figlia di 7 anni in affido condiviso e collocata presso di me nella casa coniugale.
Entrambe le opzioni esposte sono per te sconvenienti, semmai sono convenienti per tuo marito. Infatti ciò che ti giova far di più è rimanere nella posizione in cui sei, ovvero vivere con la bimba nell’abitazione coniugale e percepire il 30 % della rata del mutuo da tuo marito in base a quanto statuito dal tribunale.
Diversamente, le soluzioni da te proposte sarebbero entrambe a suo unico vantaggio.