Ho letto proprio ultimamente sul vostro blog che la giurisprudenza è sempre più orientata a stabilire che anche un coniuge disoccupato è tenuto a mantenere i figli. Mi chiedo ma questo capita anche per le mogli che colpevolmente non lavorano a sufficienza per garantire il mantenimento dei figli (es fanno un part time invece del tempo pieno pur potendo visto che i figli sono grandi). Oppure l’esortazione sei disoccupato puoi pure andare a rubare purchè paghi vale (come al solito nel diritto di famiglia italiano) solo per l’uomo? Altra domanda riguarda la privacy. Può uno dei due coniugi andare a mettere le mani in uno dei servizi di chat online dell’altro coniuge e sbirciare nella cronologia della chat che costui ha in piedi con l’amante? Può quindi produrre questo materiale in Tribunale oppure si tratta di violazione della privacy visto che ha messo mani in cose private del coniuge e di un’altra persona a lei estranea? Sono prove valide in sede di separazione giudiziale per addebitare un’eventuale colpa? Ultima domanda: come si fa a dimostrare che l’omissione dai rapporti sessuali per lungo periodo sia da attribuire ad uno piuttosto che all’altro stante il fatto che il colpevole può dare falsa testimonianza davanti al giudice visto che molte delle cose che avvengono tra le 4 mura non constano di testimoni? Vale a dire il giudice può anche chiedere al colpevole ma lei ha rifiutato i rapporti sessuali e l’altro rispondere il falso dicendo che invece era l’altro coniuge a non volerne più?
Dammi il fatto e ti darò il diritto, dicevano gli antichi.
Ma il fatto, almeno, devi darmelo.
E’ inutile enucleare domande generiche, perchè il diritto, e i giuristi che se ne fanno portatori, vive delle particolarità del caso concreto, particolarità che oltre a colorare il caso stesso e a consigliarne il miglior inquadramento anche tecnico possono comunque essere importanti, magari anche quando il non addentro alle cose giuridiche non pensa che lo siano.
A queste domande della nostra lettrice si potrebbero anche dare risposte generiche, ad esempio la prima avrebbe sicuramente una risposta positiva, ma che non servirebbero proprio a niente, perchè la risposta dipende sempre dal milieu in cui nasce la domanda.
infatti, ed inoltre, potrebbe essere sbagliata la stessa domanda, perchè la strada migliore per inquadrare il caso potrebbe essere tutt’affatto diversa.
A volte mi capita qualche cliente che esordisce con domande di questo genere, ma io lo stoppo subito e gli chiedo “qual’è il tuo problema?”. Dopodichè si può iniziare a ragionare e le riflessioni più opportune semmai le faccio io.
Quando andate dal medico, non credo che esordiate dicendo “Se ma fale qui in basso è il fegato compromesso vero?”, mentre penso che gli diciate semplicemente “Mi fa male la pancia”.
Ai miei clienti chiedo di fare lo stesso, poi ci penso io a fare le migliori riflessioni del caso. Le stesse considerazioni valgono per il blog.
Pertanto, se volete avere risposte, esponete con completezza il vostro caso. Se invece non avete un caso, grazie per condividere con noi le vostre curiosità, ma è veramente poco quello che siamo in grado di dire al riguardo.
Una risposta su “è difficile e inutile rispondere a domande avulse dal contesto”
Buongiorno
sono l'autrice del post, mi scuso tantissimo per aver formulato una domanda non chiara, davvero mi dispiace avervi fatto perdere tempo, ma non posso enucleare la situazione con i particolari in un blog pubblico, mi rendo conto che giustamente è l'unica strada per inquadrare la cosa, eventualmente valuterò l'opportunità di chiedervi una consulenza privata. Mi sembrava chiara almeno la prima domanda, e il senso è se entrambi hanno il dovere di mantenere i figli perchè alle mogli troppo spesso viene consentito di non lavorare anche se vivono in realtà dove il lavoro si trova (poi esistono semrpe i famosi lavori che pochi vogliono fare come baby sitter e badante per i quali non ci vuole la laurea). Ci rendiamo conto che qui si richiede ad un uomo di provvedere magari per 30 anni ad una persona per cui è stato legato magari solo per dieci con relativa impossibilità a volte di rifarsi una vita? Semplicemente non capisco questo punto non vedo niente di giusto in questo. Chiaro che il discorso è diverso per casi estremi donna molto vecchia o invalida o impossibilitata realmente a non lavorare. Anche se anche in questo caso secondo me è lo Stato che dovrebbe provvedere e non un uomo trasformato in welfare state. Non vi chiederei mai come si fa a violare la legge per quanto io ritenga la legge italiana(mia opinione personale) eccessivamente squilibrata verso le donne che ne possono apporfittare subdolamente senza che nessuno ponga loro un freno. Un uomo che non paga gli alimenti può finire in galera, cioè i mezzi per obbligarlo a fare il suo dovere ci sono, una donna che non lavora al massimo riceve un buffetto compiacente del giudice che le dice ci provi almeno a trovarlo. Insomma non è un segreto che stanno nascendo come funghi centri di accoglienza per padri separati che finiscono in povertà.
Grazie di cuore a presto