buongiorno sono una studentessa universitaria.agosto 2008.cerco stanza in appartamento con altre persone.esplicitamente richiedo silenzio.trovo la stanza,la fermo ma avviso che per due mesi non ci sarò e che tornerò in ottobrepago l’affitto dei due mesi.non firmo alcun contratto perchè:1)sostituisco una delle 4 persone a cui è intestato il contratto,che recede in anticipo,quindi subaffitto.2)firmerò il contratto a marzo quando scadrà e quindi verrà rinnovato.Le ragazze già presenti nel contratto portano il mio nome alla questura (cosiddetta carta antimafia)ma non registrano alcun contratto all’ufficio del registro(queste possiedono un foglio che ho visionato solo dopo essermene andata in cui sono presenti clausole ma che ne io ne il proprietario abbiamo firmato).Mi chiedono 500€di caparra che io verso in 2 rate.200 prima,300 dopo.si rifiutano di farmi una carta in cui dichiaro di aver versato 300€ (parlano di fiducia)…quindi attu almente possiedo solo quella dei 200. Arrivo in casa per la prima volta il giorno 12 ottobre.In cinque giorni mi sono ritrovata feste,ragazzi,stramazzi,musica alle due di notte ecc.Il giorno 17 prendo le mie cose e me ne vado.Avviso le ragazze. Queste:mi offendono pesantemente(ho un testimone)…(un es delle offese:tu non sei normale),non mi vogliono restituire i 500€ perchè dicono che con questi soldi devono pagare la quarta parte dell’affitto fino a che non troveranno una persona che prenda il mio posto.Quello che non sopporto…non è tanto la perdita dei 500(che comunque rivoglio perchè sono il frutto del mio lavoro)ma sopratutto la presa in giro.IO sono una persona che si da da fare seriamente e non ho tempo da perdere in feste o altro. Come posso fare?Non posso chiedere ai miei genitori i soldi per un legale perchè sono stata sempre abituata ad essere indipendente e questa ipotesi la escludo categoricamente(non è giusto che spendano il loro denaro per colpa mia e di altre persone).Ho qualche altra possibilità?Grazie mille
Sicuramente Lei ha dei diritti che, stando le cose così come ha raccontato, sono stati violati.
A presindere dalla registrazione del contratto (peraltro dovuta per legge) un accordo, anche se solo verbale, è stato raggiunto e doveva essere rispettato. Gli elementi per fare causa ci sono tutti, anche se vincerla è un altro discorso.
Mi sembra di capire, tuttavia, che il problema di fondo sia ottenere tutela legale con pochi mezzi economici a disposizione. L’unica soluzione è chiedere l’ammissione al gratuito patrocinio a spese dello stato.
In questo modo sarà lo stato a pagare le spese legali, ma per ottenerne l’ammissione occorre dimostrare di non superare, per l’anno precedente a quello in cui è sorta la controversia, un determinato limite di reddito.
La informo, però, che se Lei è ancora a carico dei genitori, il reddito di riferimento sarà quello complessivo famigliare; al contrario, se Lei è indipendente, il reddito a cui riferirsi sarà solo il Suo.