Le scrivo in merito a delle controversie con una coppia di condomini, confinanti ad un appartamento di mia proprietà a Milano. Il problema che le espongo è legato all’intolleranza dei miei vicini, confinanti con la camera da letto, alla stanza principale del mio appartamento. Premetto che dal 1990 ad oggi la mia vita sociale e personale è TOTALMENTE LIMITATA a causa di questo problema, al quale vorrei sapere se esiste soluzione legale o perlomeno se posso farmi forza del diritto di vivere in casa mia senza limitarmi quasi totalmente. La vita mia e di mio marito si svolge in piena conformità con quelle che sono le regole di condominio, che prevedono di non fare chiasso dopo le 22.30; ma, cosa si intente per chiasso? -feste? -schiamazzi? -litigate? noi non possiamo permetterci neanche di fare una cena fra amici (adulti), come neanche di parlare fra noi a tono normale o di parlare al telefono nella stanza attigua alla loro! Appena sentono qualcosa …”bussano alla parete” e intimano il completo silenzio immediatamente a partire 22.30. Non esiste sera che non succede, perchè tutte le sere di abitudine alle 22.00 sono già a letto. Sono stati peraltro sempre accontentati, tant’è che anche se veniva mia madre, parlavamo SOTTOVOCE per non creare discordie. La mia stanza attigua alla loro camera da letto è il soggiorno, e, per anni mi sono limitata a vivere e ricevere i pochi ospiti nella cucina per questo ovvio problema. Tenga presente che il mio appartamento è minuscolo, 45MQ, quindi già limitante negli spazi. Il problema principale è lo spessore del muro, credo che sia di 8 o max 10 cm ed effettivamente si sente una qualsiasi conversazione, come se fossimo nello stesso appartamento con una suddivisione di una porta; quando ho acquistato l’appartamento purtroppo non ero a conoscenza del problema acustico. Nel 2001 li ho denunciati ai carabinieri perchè avevano veramente esagerato: mentre tenevo una CENA nel vano cucina con 4 amici (adulti), alle 23.00 si sono presentati alla porta dell’appartamento ingiuriando pesantemente e urlando, fino ad arrivare a dire “questa volta ti ammazzo, ti butto giù dalle scale!” Ho rasentato in passato un esaurimento nervoso ed avevo persino paura a rientrare a casa, poi mi sono sposata e dopo una/due discussioni avute fra i rispettivi consorti, le frequentissime minacce sono scemate ed a mio avviso solo perchè è subentrata una figura maschile di quasi 2 metri di altezza. Per un lungo periodo c’è stata “pace”, anche perchè io e mio marito viviamo praticamente nel silenzio: no tv, no musica, no amici, no ospiti, ma giusto 3 giorni fà chiudendo un cassetto di un mobile appoggiato alla parete, la moglie, quella che io definisco malata, ha “bussato” alla parete. Io non riesco più a sopportare questa situazione ed è per questo che le sto scrivendo: non è vita questa! Loro hanno il diritto di dormire come io ho quello di vivere una vita normale! Quali sono i miei diritti? Posso vivere in casa mia una vita normale? Devo privarmi di ospiti? Non posso parlare nè sentire musica a volume basso dopo le 22.30? Le regole condominiali a cosa si riferiscono? Come e in che misura sono “infrante”? Avrei veramente bisogno di capire la LEGGE a proposito cosa dice? Dove iniziano e finiscono i miei e i loro diritti? La coppia ha spesso in passato minacciato di chiamare i vigili, per il controllo decibel ed io stessa li ho invitati a farlo, penso che gli avrebbero riso in faccia vista la situazione, tant’è che hanno sempre evitato. Il problema sarebbe facilmente risolvibile con una parete acustica di isolamento; ma personalmente non ho nessuna intenzione spendere per risolvere un problema che dovrebbero a mio avviso risolvere loro stessi, tanto più che il marito è muratore. Sta diventando una questione di PRINCIPIO, fino a dove è la mia libertà? Loro la stanno ledendo! Dopo così tanti anni, davvero, non riesco più a sopportare la loro prepotenza; fino ad ora l’hanno sempre avuta vinta e si sono abituati alla eccessiva tranquillità, ma non voglio più essere così rispettosa nei confronti di persone che fanno solo i comodi loro e a discapito della mia salute. Esiste una associazione alla quale eventualmente posso rivolgermi per i miei diritti (se ne ho) o a chi mi posso rivolgere se la situazione degenera?
Non avendo il tuo regolamento condominiale a portata di mano non mi è semplice risponderti con precisione, comunque cercherò di farlo in modo generale.
La prima cosa da fare è attenersi al regolamento condominiale. Se il tuo chiede il silenzio dalle 22, tu sei tenuta a cessare attività che possano arrecar disturbo dopo quell’ora. Ma ciò non vuol dire che tu sia obbligata a dormire ma semplicemente che tu ti debba moderare ad esempio nel volume della Tv. Posto ciò è chiaro che il semplice chiudere un cassetto non pùò risultare un rumore molesto. Al contrario il loro comportamento si. Infatti sbattere sul tuo muro o urlarti da dietro lo stesso mentre sei con degli ospiti, o ancora suonare tua porta per aggredirti verbalmente, davanti ad estranei, questo si, è un comportamento molesto.
Prima delle 22, poi hai diritto, compatibilmente con il regolamento condominiale a fare ciò che vuoi, sempre nei limiti ovviamente della tollerabilità dell’uomo medio, ad esempio mia madre, tornando da lavoro alle ore 18, suona il pianoforte e nessuno nel mio condominio ha mai avuto da ridire. Quindi ciò che rileva e di norma dovrebbe essere la normale tollerabilità dell’uomo medio.
Tieni conto che per loro adire alle vie legali e provare quanto affermano è molto difficile. Quindi se interpellano le autorità, ciò farebbe solo il tuo gioco in quanto la denuncia per rumori molesti deve essere suffragata da prove e non basta un minimo rumore occasionale. Eventualmente potrebbero far eseguire una prova fonometrica da parte degli Organi preposti che dia riscontro alla lamentela, ma in verità non sarebbe molto semplice in quanto la misurazione dovrebbe avvenire nel momento del fantomatico disturbo. Successivamente tu potresti citarli per diffamazione.
In ogni caso in queste situazioni il consiglio è sempre di mediare. Potreste fare un incontro con l’amministratore di condominio e parlarne, facendo presente che se nessun altro del condominio si lamenta il problema potrebbe essere il loro e non il vostro. Potresti diffidarli formalmente, mediante la lettera tua o di un legale, di interrompere le attività moleste nei confronti tuoi e dei tuoi ospiti con le intrusioni sulla porta di casa tua insultandoti o percuotendo il muro di casa. In extremis puoi dirimere la controversia dinanzi al giudice competente che è il giudice di pace avvalendoti dell’aiuto di un legale, il che mi sembra una soluzione obbligata a questo punto della vicenda per tutelare la tua libertà.