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Sono miei i soldi che ho ottenuto come risarcimento del sinistro?

il carrozziere e l’avvocato che si sono occupati del mio sinistro avvenuto due anni fa hanno richiesto ed ottenuto un asomma di 3800 euro per la riparazione della mia auto. All’epoca firmai al carrozziere una liberatoria che lo autorizza ad incassare il mio assegno di risarcimento.
Io però ricordo bene che quando mi venne consegnata l’auto il carrozziere non mi rilsciò nulla di scritto ma mi disse che la somma della riparazione ammontava a 2600 euro circa e che non poteva ripararmi un altro pezzo rotto (il copri filtro dell’aria) in quanto il valore della riparazione superava appunto quello dell’auto. Ma ora che l’avvocato ha ottenuto 3800 euro il carrozziere dice che il danno ammonta a 3000-3500 euro e mi fa sapere tramite l’avvocato che mi ripara anche l’altro pezzo… E il resto dei soldi? se lo prendono loro? e perchè? Ho la sensazione che questa gente si approfitti della povera gente che fa incidenti per arricchirsi.Devo cedergli tutta la somma?E’ la giusta procedura?

Il danneggiato, nonchè vincitore della causa civile, è Lei; il che significa che i soldi spettano senz’altro a Lei.

E’ chiaro che poi bisogna pagare l’avvocato per il lavoro svolto, a meno che non si sia ottenuta una condanna alle spese legali della controparte. Ma questo è un aspetto che riguarda solo Lei e il Suo legale.

Tornando ai 3.800 euro, tanto per fare un esempio, se Lei avesse deciso di non riparare l’auto e andare in bicicletta, potrebbe tenerseli e fare una vacanza.

Discorso differente se l’auto è stata riparata. In questo caso il carrozzaio va pagato ed esisterà senz’altro un preventivo fatto a suo tempo e che sarà servito all’avvocato per giustificare al giudice la richiesta economica. Quello rappresenta quanto deve versare al carrozzaio. Poi è chiaro che se Le ha riparato (o Le ripara) anche il pezzo in più, il prezzo aumenterà. E si tratterà a questo punto di vedere se l’aumento è proporzionato all’intervento.

Sull’aspetto relativo al mancato rilascio di una quietanza, dal punto di vista strettamente fiscale e giuridico, non è certo corretto e nemmeno conveniente.

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Di Emanuele Roli

Sono nato nel 1975, vivo a Casalecchio di Reno (BO) e collaboro con lo studio Solignani dal 2005

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