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ancora sulla separazione…

Guadagno 1200 euro e ne pago 1150 solo per pagare il mutuo sulla mia unica casa, considerata coniugale dal Tribunale e, quindi, sottrattami lasciandomi SENZATETTO. Domanda: è giusto che si considerino le entrate e non le uscite, al fine della determinazione della capacità contributiva? E’ normale che mia moglie separata, per dichiarare meno entrate economiche, affitti ad un quarto del prezzo equo di mercato uno dei suoi due immobili (oltre alla mia unica casa, nonchè tetto, che lei possiede) PROPRIO AL SUO AVVOCATO? Non è un pochettino scorretto deontologicamente? Se potrò, farò anche una donazione, compatibilmente con le mie forze. In queste condizioni economiche, posso avere il gratuito patrocinio oppure la legge considera le entrate, dimenticandosi delle usice, nel computare il reddito? Grazie per la risposta. (Marco, via posta elettronica)

Credo che Tu con questa domanda non voglia da me – o da noi – delle risposte ma Tu voglia solo mettere in evidenza un Tuo problema.

Motivo per cui risponderò solo alla Tua domanda sul Gratuito Patrocinio. No, non credo che Tu possa accedere a questo beneficio in quanto vengono conteggiate le entrate e non il reddito ISEE.

Ti rimando alla nostra pagina specifica per ulteriori informazioni.

Non rispondo alla domanda sulla locazione dell’immobile non perchè si tratta di un collega – come molti possono pensare – ma perchè non sò a che prezzo è stato locato l’immobile, quando la locazione è avvenuta, … Inoltre, ritengo che ciascuno possa locare a chi vuole e che la Tua sia solo una provocazione.

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Di Antinisca Sammarchi

Avvocato tra Casalecchio di Reno (dove vivo) e Vignola. Convivo e abbiamo la fortuna di avere la compagnia di due splendide gatte europee, Triplette e Mimì.

4 risposte su “ancora sulla separazione…”

A mio avviso il tenore di vita è una questione che dovrebbe valere solo per i figli, se ci sono. I coniugi si dovrebbero arrangiare, ovviamente nei limiti delle possibilità e valutando volta per volta il caso.

Esatto avvocato anch'io lo trovo giustissimo.

Quello che non trovo giusto è che quando la disoccupata è la donna ex moglie non le si dice vai a lavorare eprchè i figli li devi mantenere anche tu, ma nei casi migliori i figli se li mantiene da solo il padre, oppure nei peggiori deve mantenere i figli e la moglie pure!

E sulla questione del tenore di vita che ho posto non riesce a dirmi niente?
Cordialmente
Giovannna

Ti dico in tutta onestà che simili casi io non ne ho mai visti.

Per quanto riguarda uomini disoccupati che devono mantenere i figli: onestamente lo trovo giusto, che colpa hanno i figli? Loro devono comunque mangiare, vestirsi, andare a scuola, … ed è giusto che anche il genitore disoccupato faccia il possibile per 'mantenere, educare ed istruire la prole'.

Gentile avvocato,

il forumista ha però sollevato un problema che interessa molti.
Ma un giudice, nel momento in cui stabilisce i provvedimenti economici, non è tenuto ad accertarsi se anche il marito (visto che è sempre lui quello che paga, non nascondiamoci dietro un dito) al netto degli obblighi verso la precedente famiglia, riesce a sopravvivere con quello che rimane? Voglio dire la legge dice che entrambi i coniugi hanno il diritto di mantenere lo stesso tenore di vita, allora perchè viene consentito che il tenore di vita di chi va via di casa senza una lira neanche per pagarsi un affitto sia brutalmente abbassato se non azzerato mentre solo una (la moglie) riesce a mantenere lo stesso tenore? Non è palesemente contro la legge?

Seconda domanda: la legge dice anche chiaramente che i provvedimenti devono essere presi dal giudice rebus sic stantibus. Come mai avviene regolarmente che il marito, se al momento della prima udienza è disoccupato e senza redditi, viene lo stesso onerato di assegno da passare ai figli anche se la moglie lavora e potrebbe mantenerli da sola? Mentre se quella disoccupata è la moglie e chi lavora il marito non solo la disoccupata donna non viene onerata dell'assegno da passare ai figli ma anzi come gentile omaggio si attribuisce un assegno anche a lei? Non c'è una palese ingiustizia e disparità in questo trattamento? Possibile che nessuno abbia mai sollevato queste questioni davanti la Corte Costituzionale?
Grazie

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