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se il confinante non concede la servitù di acquedotto

Io e mia moglie stiamo trattando l’acquisto di una casa attualmente censita al catasto terreni e presto sara’ passata al catasto urbano. La casa e’ sprovvista di allaccio alla rete idrica il cui piu’ vicino attacco e’ a circa 130m dalla casa stessa. Per portare l’acqua alla casa occorre interrare un tubo lungo la strada comunale a fianco della stessa ed a fianco di un fossato che costeggia un fondo agricolo di proprieta’ della societa’ agricola che ha venduto l’immobile di ns interesse a coloro che adesso lo rivenderebbero a noi. Tale societa’ crea ostacoli alla concessione di una servitu’ (per l’interramento del tubo lungo i 130 m dell’acqua e il posizionamento di un contatore interrato all’angolo delle strade dove e’ posto l’allaccio del fornitore locale di acqua e gas).Dicono che se si vuole portare l’acqua alla casa che hanno venduto solo 6 mesi fa sara’ necessario passare lungo la strada (rompendo quindi il manto stradale e coinvolgendo comune e fornitore dell’acqua) con un costo estremamente elevato rispetto a quanto si spenderebbe nel semplice interramento di un tubo a 120 cm sotto terra lungo il fossato e lungo il fondo. Diversamente loro chiederebbero un pagamento di questa concessione di servitu’… A questo punto non so se loro possono rifiutarsi di concedere la servitu’, se hanno titolo per chiedere denaro contro concessione della servitu’ (avendo venduto pochi mesi prima una casa che era acquistata per poi essere abitata quindi provvista di acqua dell’acquedotto) e se non si trovasse una soluzione noi siamo obbligati a passare lungo la strada comunale.

Dispone l’art. 1033 cod. civ. che “il proprietario è tenuto a dare passaggio per i suoi fondi alle acque di ogni specie che si vogliono condurre da parte di chi ha, anche solo temporaneamente, il diritto di utilizzarle per i bisogni della vita o per usi agrari o industriali“. La servitù di acquedotto, pertanto, è una servitù di tipo coattivo che, in mancanza di concessione spontanea da parte del proprietario del fondo servente, può essere ottenuta tramite un provvedimento giudiziale.

Il consiglio, naturalmente, è quello di trattare. Per quanto riguarda la richiesta del denaro, tenete presente che in caso di costituzione coattiva della servitù ci sarebbe comunque da pagare una indennità al proprietario del fondo su cui correrebbe l’acquedotto e quindi sicuramente uno sforzo finanziario per chiudere la questione può ben essere fatto. Se con le trattative non si risolve nulla, conviene procedere giudizialmente, valutando anche, visto che si tratta di bisogno di acqua per una abitazione civile, di procedere con un ricorso d’urgenza.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

27 risposte su “se il confinante non concede la servitù di acquedotto”

Gentilissimo avvocato, le chiedo un consiglio:
Sto edificando su di un terreno agricolo di mia proprietà che non è direttamente servibile dall’acquedotto comunale. Dovrei pertanto richiedere all’ente fornitore di eseguire uno scavo (pozzetto) per attivare la nuova utenza e poi procedere con uno scavo privato per raggiungere la mia proprietà. Tali scavi attraversano due diverse proprietà.
Per poter fare richiesta dell’allacciamento idrico all’ente fornitore dovrei (e vorrei) avere un’autorizzazione scritta da far firmare ai miei vicini, proprietari del fondo.
Ha qualche consiglio da darmi per impostare la lettera e quali norme citare.
Grazie per la sua disponibilità.

Gentilissimo Avvocato mi chiamo Giada e Le scrivo per chiederLe un consiglio.
Ho appena acquistato un’abitazione (10B), precisamente una porzione di bifamiliare.
Entrambe le abitazioni (10A e 10B) sono fornite da un unico contatore che risulta essere solo a nome del 10A.
L’abitazione connessa al contatore è però la mia (10B), mentre l’altra è collegata ad un mio tubo.
Recatami allo sportello della mia città mi è stato detto che posso mettere il contatore a mio nome, poiché connesso alla mia abitazione ed essendo il 10A non abitato e insolvente da un anno.
Ciò che mi preme sapere però è se io posso eliminare l’allaccio alla mia tubazione.

In attesa di una Sua risposta, Le porgo i miei più cordiali saluti e ringraziamenti per l’attenzione.
Giada

Salve, complimenti per il blog,
Mio padre in fase di passaggio della condotta idrica fece l’allacciamento insieme al vicino, ma col contatore sul muro di quest’ultimo. Il vicino si collego ‘ immediatamente tramite contatore mentre mio padre che all’epoca usava acqua di un pozzo artesiano lasciò tutto fermo per diversi anni. Ora il probblema è questo: lui si deve collegare per assenza d’acqua nel pozzo ma il vicino si rifiuta in quanto la nicchia per il contatore si trova sul suo muro.
Come si deve comportare visto che sono anche senza acqua? Grazie anticipatamente

Volevo sapere se mi spetta la così detta grana d acqua visto che l acquedotto attraversa il mio terreno

Buonasera,
Ho da poco acquistato un monolocale di 45 mq ricavato dalla suddivisione di un appartamento più grande.Ho scoperto che l’impianto idrico non è stato reso indipendente dopo il frazionamento fatto dalla vicina circa 30 anni fa.
Lei ha la chiave di chiusura dell’impianto dalla sua parte e potrei essere arbitrariamente escluso dal flusso dell’acqua.
Per rendermi indipendente vorrei chiudere l’impianto in ingresso al mio appartamento e allacciarmi alla condotta condominiale ma per fare questo dovrei passare dal suo appartamento,ovviamente caricandomi tutte le spese.
Avrei due domande:
La vicina può rifiutarsi di farmi attraversare una porzione della sua casa per allacciarmi alla rete condominiale?
E soprattutto è legale che la proprietaria venda una casa con un problema simile senza avvertire l’acquirente?

La ringrazio..
inizialmente tentero’ di informarmi sull’eventualità di un aiuto economico da parte del gestore per i lavori di allaccio, non so se c’e’ qualche normativa in proposito..
poi, riguardo alla servitù, mi son letto l’articolo..grazie di tutto

Buon pomeriggio,

Vivo in campagna in una casa non allacciata all’acquedotto, ma dispongo di un pozzo (con acqua per uso sanitario) che a causa della composizione dell’acqua al suo interno rende IMPOSSIBILE qualunque cosa (si blocca la pompa, etc).
Il punto di consegna più vicino è a ca. 500m, passando chiaramente sui campi dei vicini.
Il gestore è obbligato ad allacciarmi accolandosi i costi?devo provvedere io al 100%?I vicini possono negare il passaggio sul loro terreno?

grazie per l’attenzione
cordiali saluti
marco errani

Ciao Tiziano, ho un caso simile. Vivo in campagna e per problemi di mancanza d’acqua per l’orto ho recuperato una vecchia sorgente che sta sul confine tra il mio campo e quello del vicino. Per portare l’acqua alla vasca davanti casa ho fatto passare il tubo attraverso il bosco del vicino ( non ci sono altre possibilità) per circa 150metri. Il vicino non vive li quindi non mi sono fatto all’inizio molti pensieri. Ora che é tornato per sistemare la cantina vorrei parlargliene pero essendo una persona difficile volevo sapere in anticipo se può farmi togliere il tubo o se é un mio diritto poter portare l’acqua a casa (1 litro al minuto du portata, poca ma costante). Grazie per il consiglio!!!

cosa significa “per motivi possessori”? la sorgente esce proprio nel canale di confine tra le nostre proprieta. il tubo pero passa attraverso il suo bosco. Grazie!!

Buongiorno,
A giugno ho acquistato un appartamento che sto ristrutturando, a piano terra con giardino privato e corta di accesso in condivisione con altri due appartamenti.
Ho appena scoperto che nella mia corte comune il costruttore che pochi anni fa ha costruito la palazzina di fianco alla mia, ha fatto passare una rete fognaria, a cui si sono allacciati anche le due famiglie che abitano sopra di me.
Io vorrei allacciare anche il mio appartamento ( al momento c’è la fossa biologica), il costruttore mi chiede un risarcimento per l’allacciamento di quasi 2000 euro, dicendomi che l’ha costruita lui e che devo quindi pagare una quota.. (Considerando che poi i lavori di scavo ecc li pagherò io). Mi chiedo, devo davvero risarcire il costruttore del palazzo di fianco per allacciarmi? Ho chiamato i vecchi proprietari che mi hanno venduto casa e non esistono atti in cui viene dato al costruttore il diritto di passaggio nella corte… Stanno cercando di fregarmi?! Grazie mille per l’aiuto..

Grazie mille, carte che attestino il consenso al passaggio dei tubi anche da parte del vecchio proprietario (defunto, io sono in contatto con i figli che hanno ereditato e venduto a me) non ne abbiamo trovate. Ho effettuato un accesso agli atti all’ufficio tecnico comunale per verificare la conformità dell’impianto ed è risultato tutto ok. Il mio dubbio è solo sul fatto se sia giusto o meno pagare una quota di rete fognaria (ipotizzando che sia stata costruita senza il consenso di tutti). Il vecchio proprietario avrebbe potuto chiedere un risarcimento in cambio del consenso al passaggio? Nel caso in cui riuscissi a verificare il non avvenuto risarcimento potrei dire al costruttore che “siamo pari”? Grazie mille per la sua disponibilità

Gli accertamenti che hai fatto sono corretti, anche se non si può avere la pretesa dell’esaustività, per il resto siamo in un campo dove l’obiettivo deve sempre essere quello dell’accordo e non ci sono più di tanto parametri standard di riferimento, il concetto di base è quello.

Buongiorno, intanto complimenti per il blog, mi è capitato più volte di accederci.
Le faccio una domanda simili a quelle sopra:
Ho da poco ristrutturato una vecchia abitazione che apparteneva a mio nonno, davanti alla casa dei miei. Ora (per non farsi mancare nulla…) volevo allacciarmi alla linea telefonica.

Qui è sorto un problema: il palo telecom più vicino è posizionato nel fondo del mio vicino. Parliamo di circa 2 metri dal mio confine, e da quel palo partono per via area 3 linee telfoniche.
Inoltre il palo è vicino (40cm) a una servitù di passaggio dove sia io che il vicino siamo “fondo servente e dominante” (in pratica un stradina di ghiaia a cavallo tra i 2 confini).

Io ho chiesto autorizzazione verbale al vicino per portare un tubo corrugato vicino al palo per l’allacciamento e ho ottuneto l’autorizzazione. Ho fatto il giorno stesso il lavoro e ripristinato il tutto. Il giorno dopo si è rimangiato la parola e ora mi chiede di non fare l’allaciamento.
Qual è la soluzione migliore per ottenere il passaggio di quei beati 2mt di cavo? Trovo la situazione imbarazzante e allucinante….

Grazie mille
saluti
Luca

Mi pare che per il passaggio di questi servizi ci sia un diritto di ottenere le servitù, se non viene concesso il consenso, me ne sono occupato in un ricorso d’urgenza a Pavullo alcuni anni fa, comunque tu fagli mandare appena puoi una diffida da un avvocato, il primo passo è sempre quello.

Salve, sto ristrutturando casa dovrei allacciarmi alla rete idrica comunale, il punto più vicino e’ quello del mio vicino a 200 metri di distanza su suolo pubblico anche lui allacciato alle rete comunale. La
Mia domanda è questa: devo chiedere a lui il permesso per attaccarmi al suo tubo oppure dato che è su terreno comunale mi basta il permesso del comune? L’ingegnere addetto al mio comune mi ha detto di chiedere a lui il permesso, io non sono d’accordo dato che ho pagato gli oneri di urbanizzazione ed il suo tubo non è su terreno privato. Grazie saluti

ho acquistato nel 2005 un monolocale che è stato ricavato dalla divisione di un appartamento piu' grande,
ho scoperto che le mie fogne passano sotto altra proprietà attigua, per raggiungere la colonna di scarico.
cosa devo fare? un atto notarile per la servitu'? e se ci fossero dei danni per rottura di fogne o altro? dovrei pagare tutto io??

Se ci sono dei danni derivanti da rottura delle tubazioni di tua proprietà, la responsabile sei tu, immagino però che tu abbia una copertura assicurativa rc terzi per l'immobile, verifica solo con il tuo consulente che anche questa specifica ipotesi sia coperta.

Per quanto riguarda la regolarizzazione della situazione, si può fare, se la controparte lo consente, tramite un atto notarile di riconoscimento o costituzione della servitù di scarico oppure, probabilmente, tramite usucapione. Prima di fare qualsiasi cosa, conviene esaminare i rogiti e i titoli interessanti gli immobili, può darsi che la servitù fosse prevista o si possa ritenere costituita per destinazione del buon padre di famiglia.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da Mac
?/tiziano-solignani/

~ book http://bit.ly/gwjT6c, ebook: http://bit.ly/ie8rvv

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