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non riesco ad arrivare alla fine del mese

Sono separato consensualmente con mia moglie, con affidamento condiviso delle due figlie che vivono ovviamente con la madre nella casa materna in usufrutto e pertanto sgravata da qualsiasi affitto. Io, come da mediazione, verso a mia moglie € 900,00 al mese quale assegno di mantenimento per le figlie, atteso che mia moglie percepisce uno stipendio di circa 1.200,00 euro mensili quale impiegata comunale. Io, Maresciallo dei CC da oramai 30 anni, abito in alloggio di servizio nel quale non pago l’affitto ma, ovviamente, corrispondo le relative spese accessorie per il godimento del beneficio. L’abitazione materna dista km. 1,5 dal suo posto di lavoro e 25 km da dove faccio servizio e risiedo. Il sottoscritto e mia moglie, come da mediazione (ho accettato tutto purché finisse il calvario!), abbiamo consensualmente stabilito che le figlie trascorrano con il padre, dopo averle prelevate a scuola, tutti i mercoledì e un week-end alternato, con riaccompagnamento a scuola il giovedì – lunedì successivo. Ogni volta che devo andarle a prenderle faccio mediamente 70 chilometri (Andata/Ritorno) in quanto la figlia più grande (anni 16) è alle superiori nel capoluogo di provincia e l’altra (11 anni) è alle elementari nel paese dove risiede mia moglie. Io percepisco uno stipendio medio di 1.900,00 euro che riesco a portare a 2.000,00 facendo numerosi straordinari (chiaramente non sempre mi riesce). Ho lasciato a mia moglie la seconda auto che ha 5 anni di vita e mi sono tenuta la mia che ha 15 anni di vita e, per fortuna, cammina ancora. Ho delle situazioni debitorie contratte con la banca prima della separazione che specifico meglio:?€ 100,00 al mese che finirò di pagare, per fortuna, alla fine del mese di maggio e relativo ad un fido carte contratto prima della separazione;?€ 178,00 di prestito INPDAP contratto nel 2007 e che riuscirò ad estinguere nel mese di ottobre c.a.;?€ 170,00 mensili per due anni ancora per un prestito che ho dovuto necessariamente accendere dopo la separazione altrimenti non sarei riuscito a far fronte alle numerose spese che, nei mesi successivi al trasloco della famiglia, ho avuto;?in questo mese dovrò versare al dentista (purtroppo fa parte delle spese straordinarie al 50%) € 250,00 quale acconto per l’apparecchio della figlia più grande e, ovviamente, € 100,00 al mese per raggiungere quota € 1.250,00 quale somma totale (al 50%) dell’apparecchio dentale. Ora Le chiedo, forse mi sono fatto suggestionare da altri soggetti nella mia stessa situazione, però gran parte mi hanno detto che 900 euro al mese per le due figlie oltre alle spese straordinarie al 50% che per me sono (spese mediche, gite scolastiche, libri per scuola, palestra delle figlie, iscrizioni alla scuola, equipaggiamento per ginnastica artistica e quant’altro e sino ad oggi puntualmente corrisposte, sempre nel timore che mia moglie potesse farmi qualche torto con le mie figlie), sono veramente tanti, considerato che il sottoscritto, all’atto della separazione, ha lasciato tutti i risparmi (€ 10.000,00) al fine di consentire a mia moglie la nuova sistemazione nella casa di sua madre. Morale, in tasca mi restano 900 euro al mese dai quali detrarre le situazioni debitorie indicati in premessa. A questo punto, considerato che dopo un anno dalla separazione non posso permettermi nemmeno di andare a mangiare una pizza fuori con le figlie e mi sono privato di tutt e le cose non veramente necessarie, mi è stato suggerito prima di tutto di evitare di corrispondere le spese al 50% (tranne quelle mediche considerate straordinarie) e poi, ovviamente, ritornare in Tribunale per ritrattare l’accordo stipulato con la mediazione. Consideriamo che io al momento non riuscirei ad affrontare una spesa improvvisa di 100 euro e, sino ad oggi, non ho potuto risparmiare un centesimo. Ho intenzione di scrivere una lettera alla mia ex moglie chiarendogli che non intendo pagare le spese al 50% se non veramente straordinarie (vedasi mediche) ed anticiparle che chiederò di ritornare in Tribunale per rivedere la mia posizione considerato che, come detta la legge, si dovrebbe assicurare la pari dignità (anche economica) ad entrambi i genitori. La lettera, secondo un vostro orientamento, come dovrebbe essere impostata, o meglio, non vorrei mai che una parola di troppo o mal esposta, possa diventare motivo di scontro legale con coinvolgimento della prole e questo non voglio che avvenga proprio per la serenità delle figlie. Sono disperato credetemi!! Qualsiasi consiglio in merito sarà sicuramente di conforto e di aiuto. Cordialità (Paolo, via posta elettronica)

Mi spiace ma le spese straordinarie non sono solo quelle mediche ma anche quelle scolastiche, sportive, … Ciò significa che devi farTi carico di tutte le spese straordinarie e non solo di quelle che Tu ritieni straordinarie.

Piuttosto, puoi vedere, sempre che ne sussistano i presupposti, di ridurre il mantenimento per le Tue figlie.

Credo di non dover dire a Te che smettere di corrispondere quanto stabilito dal Giudice è reato…

Per quanto riguarda la lettera io lascerei perdere: meglio che Tu parli con Tua moglie spiegandole la situazione e dicendole che vuoi chiedere una riduzione dell’assegno di mantenimento. Se lei Ti viene incontro sarà una cosa molto più rapida ed economica.

Però il mio consiglio è di parlarle: le lettere lasciale agli avvocati. Tra l’altro, s elei non accetta, e Tu comunque decidi di andare avanti, dovrai rivolgerTi ad un legale che manderà una lettera a Tua moglie prima di dare impulso alla procedura giudiziaria.

Putroppo queste sono le conseguenze di separazione consensuali dove una parte, pur di chiudere in fretta, acconsente a tutto senza preoccuparsi di come farà a vivere. Non è un rimprovero nei Tuoi confronti ma semplicemente un invito alla riflessione per tutti quelli che si trovano nella Tua posizione.

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Di Antinisca Sammarchi

Avvocato tra Casalecchio di Reno (dove vivo) e Vignola. Convivo e abbiamo la fortuna di avere la compagnia di due splendide gatte europee, Triplette e Mimì.

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