Il 17 giugno 2006 io e mio marito ci siamo separati consensualmente. Ora, trascorsi 3 anni, lui mi ha chiesto il divorzio, specificando che ognuno deve provvedere alla sua quota. Io ho uno stipendio di 500 euro mensili (per un contratto a progetto di 7 ore giornaliere) più un rimborso spese di 200 euro. Inoltre faccio qualche lavoretto non dichiarato (pulizie) per poter arrivare alla fine del mese.Gli ho fatto presente che, avendo un affitto di 400 e. non posso far fronte alla spesa. Inoltre si sta concretizzando la possibilità di comprare un piccolo appartamento (attraverso l’aiuto dei miei genitori e la possibilità di accendere un mutuo personalizzato). Io fino a questo momento non ho chiesto nulla a mio marito perchè mi sentivo in colpa per averlo lasciato io. So però che avendo fatto comunione dei beni, se dovessi comprare casa lui potrebbe rivalersi su essa (specifico che anche lui ha comprato con la nuova compagna, ma non so a chi sia intestata). La mia (o meglio, dovresi dire le mie) domanda è: quanto potrebbe costare un divorzio (specifico che il Tribunale è a Reggio Emilia)? Mi conviene pagare la mia parte o chiedere consulenza a un altro avvocato (dato che abbiamo lo stesso, per giunta amico suo)? Non essendo del tutto autosufficiente (nonostante stia pensando di comprare casa – ma la quota tra affitto e mutuo è davvero irrisoria) posso chiedere un assegno divorzile o qualcosa di similare senza avergli mai chiesto nulla prima e senza avere il timore che lui poi si rivalga su di me e sui miei averi? Infine, quanto tempo trascorre mediamente tra l’apertura della pratica e la risoluzione?
Per quanto riguada i tempi se il divorzio è congiunto, potreste riuscire a chiudere la vicenda anche in sei mesi, mentre per quanto riguarda le spese legali, visto il reddito che dici di avere non credo avresti difficoltà ad essere assistita gratuitamente mediante l’ammissione al Gratuito patrocinio, che è previsto per chi ha un reddito inferiore a 10.628,16 euro annui e che consente di essere seguiti da avvocati o studi legali come il notro che sono iscritti nelle apposite liste. In tal modo non avresti il problema del costo del procedimento di divorzio, in quanto sarebbe interamente sostenuto dallo Stato. Quanto all’eventuale assegno divorzile poi spetterà a chi ti seguirà capire in base ad una valutazione della tua situazione specifica, se ne puoi avere diritto o meno.
5 risposte su “l’assegno divorzile e le tempistiche nel divorzio”
Cioè la questione è questa : tu vuoi l'assegno divorzile e poi dici di comprarti una casa …. Però hai paura che il tuo ex si rifaccia sui tuoi averi..
Cioè avere e tenere ben stretto quello che si ha. IL divorzio non cambia la situazione economica della gente. Tuo marito dopo il divorzio non è diventato più ricco ( a meno che non abbia fatto 6 al super enalotto ). Quindi quest uomo cosa deve fare ? deve darti l'assegno e non mettere il naso nella tua casa.. E' l'ora di finirla care donne ! E' molto più dignitoso se tu cercassi di migliorare la tua vita senza dover sempre dipendere ed elemosinare da tuo ex marito!
in Italia è così e la legge vi sostiene troppo.
Un uomo che divorzia è un aspirante missionario. Uno che dovrà mantenere la sua ex per tutta la vita
Un pò di dignità per favore!
nella mia vita da separato ho fatto sacrifici per portare il mio tenore di vita a livello accettabile, dico sacrifici significa SACRIFICI!!!!
adesso una massa di coglioni/e nell'ambito giudiziale decide che forse c'è un sistema per tormentare ancora l'ex marito che più delle volte come me mi hanno privato di tutto compreso il dono più della vita i figli.
e ora di smetterla!!!!
se vi reputate solo voi capaci di fare madri/ padri per i figli dovete avere la capacità anche di migliorare il vostro tenore di vita come lo facciamo noi!!
SENZA USARE UN DEI PIU' MESCHINI METODI PER OTTENERE DENERO PER FARE I VOSTRI COMODI!!!
SEI SEI UNA DONNA CHE TI REPUTI CON LE PALLE DIMOSTRALO E NON DIPENDERE DA NESSUNO.
Fantastico, lui deve passarti l'assegno divorzile ma poi temi che si rivalga sui tuoi beni, complimenti alla coerenza e alla correttezza.
Per quanto riguarda il suo timore che il suo ex possa rivalersi sulla casa che vorrebbe acquistare stia tranquilla , la comunione dei beni si scioglie alla data della udienza presidenziale di separazione , quindi suo marito non ha alcun diritto sulla casa che spero acquisterà in futuro
La ringrazio per questa specifica che per me è di fondamentale importanza