Sono un 34 enne precario che le vicissitudini della vita (mai stata particolarmente benigna) costringono a vivere in famiglia. Una famiglia monoreddito che scientemente ha deciso da qualche anno di tirare i remi in barca. La famiglia non ha mai lesinato nel chiedere con regolarità cifre al figlio-locatario dalla regolarità di un vero e proprio mensile per molto tempo, fino a che lavori a progetto consoni comunque al mio livello di istruzione (Stampa, promoter culturale) me lo hanno consentito. Da più di un anno non trovo più un lavoro che mi consenta di mantenermi, men che meno continuare a pagare l'”affitto” (immagino della mia stanza) ai miei genitori. Circostanze felici per i miei genitori (da cui io non ho avuto beneficio alcuno) in questo anno, han consentito comunque loro, in perenne situazione economica al limite dell’insolvenza debitoria, di vendere la casa di mia nonna deceduta, divedendo i proventi con altri due fratelli ed escul dere dalla divisione me e mia sorella che da tempo vive altrove. Immediatamente, lungi, dalla logica e , se si vuole, dall’etica del risparmio, la cifra è stata utilizzata per comperare una costosa automobile per il Papà (io ho la patente ma non ho un’auto) e di immobilizzare la cifra con l’acquisto di una casa delle vacanze in un luogo sperduto, abbandonato da Dio e dagli uomini. Il sogno del Papà. Nulla dei proventi, nonostante le richieste è stato devoluto per contribuire al completamento della mia formazione. Il risultato è che finiti i liquidi e trovandosi di fronte ad un Bungalow ex ricovero attrezzi, serviranno altri soldi per provvedere alla sua urgente ristrutturazione. Da dove? Presto detto. Dalla vendita della nostra prima ed unica casa romana che abitiamo da 33 anni. La fine dei “piccioli” dalle disponibilità dalla mia vorace ed insaziabile famiglia è accompagnata da diversi mesi da una campagna denigratoria verso lo scrivente con epiteti di ogni genere rivolti un giorno sì un giorno no (mangiapane a tradimento è il più gentile). Seguono minacce di “mangiarsi tutti i soldi”, di trasferirici tutti in “Barbagia” o nell’estremo dell’estremo dello sprawl urbanistico della periferia romana. Per giustificare le scellerate decisioni di un Padre-padrone davanti a terzi, è stata diffusa voce presso il vicinato che la vendita della casa è dovuta ai fallimenti del figlio, che non essendo riuscito a soddisfare le aspettative economiche del padre-locatore (in base al quale, con tutta evidenza, vige l’assunto cinico e materialista tipico della civiltà contadina-patriarcale che i figli sono una risorsa economica). A 34 anni mi ritrovo disoccupato, in un momento di estrema fragilità e con una guerra vigliacca e premeditata dichiarata dai mie g enitori a me per ottenere soldi, sporchi, maledetti e subito, ad immediata copertura di scelte inopinate dettate dall’ego di un Padre-padrone e di una madre accondiscendente. Mi stanno tagliando i viveri, persino l’abbonamento dell’autobus è divenuto un problema. Sto entrando in depressione, un medico mi ha diagnosticato per la prima volta in vita mia un esaurimento nervoso. La notte non dormo quasi più, mentre dai miei prepensionati genitori ricevo richieste beffarde che mi invitano a trovarmi una ricca e facoltosa signora per farmi mantenere o a pensare a lavori assai tenuti in considerazione dall’opinione pubblica come quello del netturbino. Io sono solo non saprei dove andare. La domanda che le rivolgo è questa: Che cosa è una Famiglia? E’ stato codificato il Mobbing Familiare, di là dai casi di genitori divorziati? Sono stato usato dalla mia famiglia e gettato via al momento del bisogno. (Tommaso, via posta elettronica)
Il Tuo è uno sfogo molto lungo a cui, purtroppo, posso rispondere solo con poche cose giuridche che spero Ti aiutino.
Partiamo dalla casa della nonna: “lamenti” che Tu e Tua sorella non siete stati interpellati e non avete goduto di alcun beneficio della vendita.
Devo dirTi che Voi non avevate diritto ad alcunchè.
Le eredità sono personali, tanto che i beni ereditati non entrano nemmeno in comunione dei beni.
Detto ciò, hai comunque il diritto di essere aiutato dai Tuoi genitori.
La nostra legge, confermata più e più volte dalla giurisprudenza, stabilisce che i genitori hanno l’obbligo di aiutare i figli fintanto che non diventano economicamente autonomi. Tale obbligo non cessa con la maggiore età.
Ciononostante, da parte Tua devi dimostrare che Ti stai attivadno per trovare un’occupazione.