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Servitù di passaggio e concessione edilizia

Sto intraprendendo la ristrutturazione di un pezzo di casa attaccata a casa dei miei (dove attualmente abito) che è attualmente accatastata come deposito attrezzi. In una normativa del mio comune, per le nuove unità abitative la strada di accesso deve essere di 5mt. I 5mt nella proprietà dei mie ci sono. Non ci sono invece nel pezzetto di strada (di circa 30-40mt di lunghezza) dove usufruiamo di una servitù di passaggio, che attualmente è largo circa 3,50mt. Tale servitù di passaggio non è sottoscritta, ma è esistente prima ancora dell’arrivo dei miei nonni (possiamo quindi parlare di circa 100 anni!) ed è l’unica strada che ci porta alla strada pubblica. Il comune pertanto mi chiede di allargare anche questo tratto di strada. Chiedo ai proprietari (ben 4) di poter allargare la strada a mie spese per poter così avere la così sospirata concessione edilizia. I proprietari non mi hanno dato il consenso perchè dicono che così face ndo loro perdono il valore della loro proprietà. Mi suggeriscono invece si spostare la strada a confine della loro proprietà a mie spese (spese che a mio avviso vanno ad incidere un po’ troppo sulla spesa finaleda me preventivata per la ristrutturazione!). Le mie domanda sono queste: il comune può non concedermi la concessione quando è mio diritto ristrutturare un pezzetto dove abito a causa di terzi? I proprietari del terreno possono rifiutarsi di farmi allargare la strada? E se insistono nello spostamento della strada non dovrebbero partecipare anche loro alla spesa, dato che il vantaggio di tale spostamento alla fine lo hanno solo loro? La ringrazio dell’eventuale risposta.

In primo luogo dovresti considerare che in realtà non è “tuo diritto” ristrutturare un immobile e trasformarlo da deposito attrezzi ad abitazione. Questa modifica di destinazione d’uso, infatti, non è un Tuo diritto assoluto, bensì  è possibile solo se ed in quanto la ristrutturazuione da Te intrapresa rispetti tutte le prescrizioni in tema di edilizia previste dalle leggi in materia e dal piano regolatore del Tuo comune. Tra tali norme che devi rispettare rientra sicuramente anche la larghezza della strada d’accesso che nel Tuo caso, a quanto scrivi, deve essere di 5 mt.

Ora, il fatto che Tu (e prima i Tuoi nonni ) abbiate sempre avuto una servitù di passaggio sul fondo dei vicini Ti dà il diritto di continuare ad utilizzare tale servitù (anche se in realtà sarebbe il caso di regolarizzare la cosa, eventualmente anche tramite una causa civile di usucapione), ma non è affatto detto che Tu abbia anche il diritto di allargare la strada per soddisfare un bisogno che in fin dei conti è tuo e non dei tuoi vicini.

Ti segnalo, infatti, che l’art. 1052 c.c. prevede che le disposizioni sulla servitù coattiva di passaggio a carico dei vicini si possono applicare anche se il proprietario del fondo ha già un accesso alla via pubblica che però è inadatto o insufficiente ai bisogni del fondo (sarebbe il Tuo caso) ma tale norma si applica solo per immobili con finalità agricole o industriali e non per abitazioni private.


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Di Michele Peri

Avvocato in provincia di Modena.
Appassionato di musica e libri. Già juventino
...e tutto il resto è noia

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