Sono separato da 6 anni, con 2 figli che attualmente risiedono presso la madre risposatasi e nuovamente madre da pochi giorni. In questi 6 anni ho inviato almeno una dozzina di bozze di accordo per regolamentare le frequentazioni ed il contributo economico. Sono state tutte rifiutate e non è mai giunta una controproposta ai miei accordi. Nel frattempo ai miei figli vengo descritto come un mostro, che li ha abbandonati quando erano piccoli. Inizialmente sono stato vincolato alla frequentazione obbligatoriamwente tutti i week end e tutti i giorni in cui i piccoli non avevano scuola. Cosciente di ogni mio dovere e cosciente anche che non mi sarebbe stato concesso dalla madre di esercitare i miei diritti ho inutilmente aspettato che lei accettasse una qualsiasi bozza di accordo, ma nulla. Ogni qualvolta discutiamo dei bambini, dei loro problemi a scuola, io vengo additato come il male di cui soffrono. Ora la madre della mia ex compagna mi ha parlato di una serie di problemi che la figlia sta avendo, per questo motivo ho cominciato a dubitare delle sue ragioni andando a verificare che in 6 anni mi sono state raccontate menzogne circa la quotidianità dei bambini. Questa ragazza vive una condizione di asocialità, rifiuta qualsiasi tipo di impegno fisso e di lavoro a tempo indeterminato, ha più volte falsificato documenti che dovevano essere controfirmati da me, ha tentato di iscrivere i figli a scuola con il suo cognome e potrei raccontarne per lungo tempo di questi episodi, le volte che ho cercato di essere risoluto, il mio gesto veniva presentato come una minaccia. Ora vengo accusato di importunio e sembra chiara la sua volontà di denunciarmi per questo. Io voglio solo che i bambini siano sereni, e curati nel migliore dei modi, ma allo stato attuale, senza nessuna sentenza del tribunale, che strumenti ho per tutelare i miei figli? Non so più in che modo preparare una domanda al tribunale dei minori. Intanto questa situazione in cui in nome della serenità dei piccoli mi costringe a vivere solo, senza alcuna capacità di instaurare nuovi rapporti affettivi con una donna, colto ogni notte da crisi d’ansia. Io temo seriamente per la mia sanità mentale in questo contesto, mi sento distrutto, per ottenere qualcosa devo incrinare anche quel poco di serenità intorno a loro, che è una serenità sempre poco stabile, ma che comunque a tratti esiste. Io riconosco il piglio della madre con i piccoli, e non voglio che essi rinuncino a vederla, vivo a 50Km da loro ma sono disposto a trasferirmi per stare più vicino, in nome di un affido condiviso, purtroppo però sono stato più di una volta minacciato fisicamente dal suo attuale compagno. Non mi spaventano le minacce fisiche e sono disposto anche a trasferirmi in un ambiente a me ostile, tuttavia voglio capire se è normale sentirsi praticamente annullati, sto pensando seriamente al mio suicidio, perchè per ogni scelta che mi si pone davanti, sembra che la fine debba essere la peggiore per me. Ho 32 anni ed il più grande dei miei figli ne ha 10, da quando ne ho 25 vivo di lavoro e del loro rapporto, ogni volta che parlo con lei la minaccia che questo venga distrutto diventa effettiva, se litigo con lei, come minimo non li vedo per 15 giorni. Sto malissimo, vi prego ditemi di che cosa sto soffrendo. E’ un reato agire mediante i figli su di me in questo modo? (Giorgio, via posta elettronica)
Da come descrivi la situazione io credo che Tu abbia la Tua buona parte di responsabilità per quello che sta accadendo e non puoi sicuramente attribuire tutte le colpe alla Tua ex moglie.
Tu dici che per 6 anni hai inviato bozze di accordo per la frequentazione dei Tuoi figli ma che non sono mai giunte nè risposte nè controproposte poi aggiungi che i Tuoi figli hanno una ‘serenità poco stabile’.
Sono d’accordo nel cercare preliminarmente un accordo, anzi sono sempre la prima a suggerire un dialogo, ma se in 6 anni non arriva ad un accordo allora è il caso di rivolgersi ad un Giudice affinchè tuteli non tanto Te e il Tuo diritto/dovere di essere padre, ma i Tuoi figli.
A mio avviso avresTi dovuto rivolgerTi ad un Giudice molto tempo fa per far sì che i Tuoi bambini venissero tutelati e, se ancora non l’hai fatto, è il caso che Tu lo faccia quanto prima.
5 risposte su “perchè nelle separazioni ci rimettono sempre i figli?”
Tardi forse no ma sicuramente è il caso di darsi una mossa e prendere in mano la situazione smettendo di tergiversare…
Si doveva rivolgersi subito al giudice ..ora è tardi e il danno ai suoi figli non credo sia riparabile facilmente…
molto semplicemente credo che fin troppo spesso si dimentica che dietro seprazioni e divorzi ci sono famiglie e persone distrutte il cui benessere e la cui serenità dipendono da equilibri emotivi sofferti e precari e che personalmente non credo possano venir ristabiliti semplicemente da avvocati e giudici. purtroppo capire qual è la cosa migliore da fare in determinate situazioni non è facile, specie se ci sono di mezzo persone che usano i figli per fare la guerra all'ex-coniuge. non credo che si possa supporre o che sia corretto supporre che la persona che ha scritto qui sopra abbia più a cuore il suo diritto/dovere di padre che la serenità dei suoi figli, ma molto semplicemente che sia coinvolta in una situazione difficile (come la gran parte delle separazioni) dove con molta fatica e molta pena emotiva ha cercato di capire cosa fosse il "meno peggio" per tutti. inoltre posso dire che quando si ha a che fare con persone del genere come la ex del ragazzo che ha scritto questo post e che si trovano evidentemente in uno stato di disagio psicologico è difficile prima di tutto valutare quale sia innanzitutto l'azione meno nociva nei confronti dei figli, poichè una madre bella o brutta che sia è sempre una madre ed il suo legame/affetto con i figli è cosa molto delicata (specie appunto se questa è una persona che dimostra rabbia al punto tale da non far vedere figli al padre se lei e lui litigano… il padre che cosa dovrebbe fare? dovrebbe ridursi come la madre e strumentalizzare a sua volta i figli in questa contesa? per fortuna non mi sembra sia questa l'intenzione che ha, ma qualunque cosa questo ragazzo farà la madre dei bambini farà sempre di tutto per usarli come armi della sua guerra e magari anche con l'appoggio di giudici e avvocati).
personalmente vorrei dire al ragazzo che ha posto il quesito di rivolgersi prima di tutto ad un consultorio familiare perchè lo aiutino a gestire il ricorso al giudice dei minori che gli è stato consigliato, specie nel senso di trovare in una struttura simile l'aiuto necessario alla gestione emotiva della cosa, perchè al fine di poter fare il bene dei figli è necessario che stia meglio lui. a questo ragazzo vorrei dire anche, visto che lo chiede, che non soffre di nessun male incurabile, solo di una gran brutta storia, e che la sua ex sta male tanto quanto lui, forse anche di più, solo che non se ne rende conto. quindi mi raccomando, se ti è stato consigliato di rivolgerti ad un giudice è probabilmente che sia perchè è opportuno che tu faccia così, ma rivolgiti ad un consultorio perchè ti accompagnino in questo passo specie aiutandoti a capire come puoi fare il bene dei tuoi figli e fargli sentire la tua presenza in maniera sana e positiva in questa vicenda che sarà comunque difficile, giudice o non giudice. auguri.
Vale, sono d'accordo con Te solo in parte.
Se è vero che avvocati, Giudici e Tribunali non risolvono magicamente la situazione è altrettanto vero che se non si fa nulla la situazione comunque non si risolve.
Io per prima sono cosciente del fatto che a volte anche con la ragione al 100% si può peredere, però è anche vero che se non si tenta non c'è speranze di veder migliorare la situazione.
Si può fallire tentando ma, a mio avviso, è molto peggio fallire senza aver tentato.
Condivido il Tuo consiglio di rivolgersi ad un consultorio o uno psicologo che si occupi della questione psicologica, ma fintanto che non si porta la questione nelle aule giudiziare il lettore vivrà sempre delle concessioni della ex moglie.
condivido quanto sopra scritto.perchè non rivolgersi direttamente ad un giudice?perchè perdere tanto tempo ?