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diritto

Usucapione e regolamento di confine

Gentilissimo avvocato
le pongo una questione apparentemente semplice:
posseggo con i miei due fratelli e con mia madre ancora inscritta come coltivatrice diretta un terreno agricolo di forma rettangolare. Da poco ci siamo accorti che uno dei confini diverge rispetto al confine della mappa catastale per una fascia di mt. 4,00 circa a nostro favore; di questa divergenza attualmente se ne accorto anche il vicino in quanto ha deciso di vendere il proprio terreno, che però non ha mai seguito direttamente e lo ha sempre fatto lavorare a terzi.
Ora noi siamo più che convinti che il confine è stato sempre pressoché quello anche perché il terreno è coltivato per metà lunghezza a seminativo e per l’altra metà è destinato a prato e nella lavorazione della terra è sempre stata presa a riferimento la linea del prato. Noi presumiamo che questa divergenza risalga a tempi immemorabili e che sia dovuta molto probabilmente ad un errore iniziale nelle misurazioni per l’istituzione delle mappe catastale (si pensi che questi rilievi venivano eseguiti con aste lunghe mt. 3,00); inoltre possediamo l’atto di acquisto del terreno fatto da mio nonno nel quale è indicata una superficie misurata superiore di mq 800,00 circa rispetto alla superficie catastale (la fascia a nostro favore guarda a caso è di mt 4,00 circa per una lunghezza di mt. 200 circa).
Sul posto dovrebbe esserci anche un termine lapideo che però si trova sotto una strada vicinale, a non si sa quale profondità’ e soprattutto in quale posizione (cioè se convalida la linea di confine attuale o meno).
Sulla base di questi elementi e sicuri della testimonianza almeno del contoterzista al quale facciamo lavorare il terreno da circa 18 anni (non esiste però ne un contratto specifico ne un affitto), è sensato (e soprattutto certo dell’esito positivo) intentare una causa di usucapione? o conviene di più cercare di addivenire ad un accordo bonario con il vicino per ottenere la proprietà definitiva di questa striscia di terreno?
Grazie.

Da quanto da Te esposto sembrerebbero presenti gli elementi per procedere giudizialmente in due modi distinti:

1) azione di regolamento di confini basata sui rispettivi titoli di acquisto e sugli eventuali termini. In questo caso il termine non è visibile, mentre il rogito di acquisto sembrerebbe darTi ragione.  Tieni conto, però, che sarebbe necessario leggere anche il titolo di acquisto del vicino e  che, in questo tipo di cause, in mancanza di una prova definitiva il Giudice dovrebbe attenersi alle mappe catastali

2) azione di usucapione basata sul possesso effettivo del bene immobile per almeno 20 anni. Questo sarebbe sicuramente il modo più sicuro di procedere, in quanto, se in effetti, come Tu scrivi, quella striscia è coltivata da Voi da tempo immemorabile, ne avete acquisito la proprietà. Sarebbe però necessario reperire qualche altro testimone che confermi la circostanza (ad esempio qualche vicino di casa a conoscenza dei fatti).

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Di Michele Peri

Avvocato in provincia di Modena.
Appassionato di musica e libri. Già juventino
...e tutto il resto è noia

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