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Usucapione e tolleranza del proprietario

Salve vorrei avere un informazione. I miei genitori abitano al primo piano di una casa disposta su due livelli dove al piano terra abitano i genitori materni. I miei genitori hanno sistemato il primo piano che era al rustico quasi 30 anni fa, da allora hanno residenza e vivono in quella palazzina , non pagano affitto, i miei nonnni non hanno mai voluto un compenso per l’affitto,  pagano tasse e bollette e metà della spesa per l’illuminazione e l’acqua in comune nel vialetto con miei nonni. I miei nonni sono molto anziani e i miei definiamo “zii” hanno, a quanto pare, l’intenzione di vendere l’immobile e mandare in un centro per l’assistenza per gli anziani i miei nonni. Vorrebbero mandare i miei genitori fuori casa perché non hanno mai pagato affitto, dividendo il ricavato di tutta l’abitazione per i 6 fratelli (hanno paura che la casa in caso di morte dei nonni venga data a mia madre). Ora io, figlio unico,sono sposato e ho una famiglia con non poche difficoltà economiche e non riuscirei a dare una mano a i miei genitori per ricomprare un immobile. La mia domanda è possiamo in un qualche modo rivedicare l’usufrutto di una parte di immobile o totale in modo da evitare o contrastare almeno temporaneamente la vendita della casa, dato che i miei nonni sono ancora autosufficenti e non mi sembra giusto toglierli da casa loro, solo per soldi. L’intenzione non è quella di avere il possesso dell’immobile, perché comunque se i miei nonni venissero a mancare i miei genitori darebbero il compenso pari alla vendita della casa ai miei zii. E’ solo che non voglio che i miei nonni escano da casa per capriccio di altri.  Se in caso i miei genitori non rivendichino l’usufrutto posso farlo io (ho abitato per piu di 20 anni l’usufrutto). Asepttando una vostra cortese risposta porgo i miei piu cordiali saluti e ringranzio vivamente per la disponibilità.

In relazione al caso da Lei proposto ci sono essenzialmente due elementi da valutare:

1) se esistono i presupposti per l’usucapione dell’appartamento, in quanto utilizzato per oltre 20 anni (Lei scrive usufrutto, ma fa un po’ di confusione. Si tratta invece di usucapione). A questa domanda la risposta non è così scontata come potrebbe sembrare in quanto, ai sensi dell’art. 1144 c.c., gli atti compiuti con la tolleranza del proprietario non possono servire per usucapire un bene. Tra l’altro tale norma viene applicata con più rigidità quando ci si trova di fronte a rapporti tra parenti stretti (come nel Vostro caso). Prima di instaurare una eventule azione di usucapione sarebbe quindi necessario valutare attentamente la Vostra situazione.

2) se i Suoi zii possono vendere la casa dei nonni. A questa domanda la risposta è invece assolutamente NO. Se l’immobile è intestato ai nonni, finché essi sono in vita possono decidere cosa farne del tutto autonomamente, senza che gli zii possano interferire o costringerli a vendere. Se poi i nonni si trovassero in una situazione tale da non essere più in grado di decidere autonomamente, anche in tal caso non saranno i figli (quindi i Suoi zii) a potere decidere, ma sarà necessrio richiedere al Giudice Tutelare competente la nomina di un amministratore di sostegno, il quale dovrà fare esclusivamente l’interesse dei nonni e non quello degli zii.

Nel caso avesse bisogno di assistenza per una delle due problematiche siamo naturalmente a disposizione.


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Di Michele Peri

Avvocato in provincia di Modena.
Appassionato di musica e libri. Già juventino
...e tutto il resto è noia

3 risposte su “Usucapione e tolleranza del proprietario”

buonasera, vorrei un informazione. ho vinto una causa x apposizione dei termini, ma la controparte ha fatto ricorso. abbiamo due resedi contigui il mio è meno agevole x il passaggio della macchina e controparte rivendica una striscia di terra tra i due fondi.il confine da vent'anni è stato delimitato dal padre dell'appellante
con un cordolo di cemento sormontato da una rete. oltre ciò nell'atto pubblico i i miei mq. risultano 20 circa,
l'appellante ha presentato come documento il mero estratto di mappa e nel suo contratto c'era un disegno del resede senza mq. vorrei sapere se possono rivalersi sulla parola "circa" : il mero estratto di mappa non corrisponde alla reale situazione catastale del resede: l' usucapione è possibile ?

Da quello che dici non sembra una causa di apposizione di termini, che è quella che si fa quando il confine è certo e necessita solo sapere chi deve pagare le spese per segnarlo, ma di regolamento di confini, che è appunto quella che si ha quando c'è da stabilire la linea di confine.

Questo tipo di cause sono molto complesse e non credo che penserai seriamente che qualcuno ti possa dare un consiglio con un minimo di validità e utilità dopo una descrizione, peraltro imprecisa, della situazione di sette righe. È evidente che per poter avere qualche lume sulla situazione occorre esaminare sia i luoghi sia tutta la documentazione del caso.

Naturalmente, su queste cose puoi chiedere una consulenza, ma prima di rivolgerti ad un altro legale a mio giudizio faresti bene a chiedere al tuo avvocato, per qualsiasi dubbio tu abbia: se ha seguito tutto il primo grado, conosce la tua situazione meglio di chiunque altro e ha il dovere di fornirti le spiegazioni che desideri relativamente al tuo caso.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://bit.ly/gdi2ZX, http://bit.ly/gwjT6c, http://bit.ly/ie8rvv

grazie mille, comunque intendevo usocapione non mi sono accorto dell'errore, ora pero sono piu tranquillo dato che non possono vendere la casa.
grazie Saluti

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