La tua domanda: Sono sposato dal 2004 con una donna straniera che in seguito al matrimonio è divenuta italiana. Viviamo insieme dal 2001 in Italia. Con noi vive il figlio di lei che al momento ha 20 anni.Il rapporto con il ragazzo è a dir poco conflittuale, non ha mai manifestato alcuna gratitudine nei miei confronti, ha sempre preteso diritti di figlio ma mai i doveri. Per sua stessa ammissione io non sono nessuno per lui, una volta mi ha anche puntato un coltello in uno sfogo d’ira dicendomi che da tanto avrebbe voluto infilarmelo (tanto per fare un esempio).Non ho nessun vincolo di parentela con lui, ma è il figlio di mia moglie. Lavora saltuariamente quindi non si può dire che sia indipendente economicamente, lui non è italiano, ma è comunitario (se può far differenza).Che diritto ha lui di vivere in casa mia? La casa è di mia proprietà acquistata ancor prima di conoscere mia moglie. Abbiamo anche la separazione dei beni.Tengo a precisare che i problemi non li ho con mia moglie che ne ha sempre preso le difese e accettando con pazienza e amore materno le sue uscite, ma ultimamente malgrado gli ammonimenti di entrambi il ragazzo non cenna a placare la sua arroganza e gli atteggiamenti indisponenti. Anche la madre gli sta dicendo che in casa nostra o cambia i modi o se ne deve andare.Fermo restando di aver letto che un genitore non lo potrebbe cacciare se non è indipendente economicamente, in questo caso dove io non ho ne tutela, ne patria potestà nè nulla, che diritto ho io a non averlo per casa?Il padre naturale esiste, è in buone condizioni economiche, ma sta all’estero e se ne è sempre disinteressato.Grazie (Carlo, via posta elettronica)
Se da un lato è vero ce Tu non sei il padre del ragazzo, dall’altro lato è altrettanto vero che Tua moglie è sua madre e come tale ha dei doveri nei suoi confronti.
Se da un lato è vero che la casa coniugale è Tua è anche vero che quella è la casa coniugale in cui vive anche Tua moglie.
Setto tutto ciò, non posso io fornirTi alcuna risposta certa anche perchè non so effettivamente come si svolgano le cose (ad esempio: se il ragazzo studia o lavora, se potrebbe svolgere una attività che gli permetta di vivere, quanto effettivamente è violento, …, ma è opportuno che valuti Tu assieme a Tua moglie una linea di condotta comune.
In ogni caso, tieni presente che, nel caso in cui decidiate di allontanarlo dalla casa coniugale, se non è economicamente autonomo Tua moglie sarà tenuta a versargli un assegno di mantenimento.
10 risposte su “doveri nei confronti del figlio del coniuge”
Sono una ragazza di 17 e vivo solo con mia mamma perché abbiamo cacciato mio padre di casa poiché abbiamo scoperto avesse un amante di 22 anni (lui ne ha 57); premetto che legalmente i miei sono ancora sposati.
lui di conseguenza dopo ciò ha dato 300 euro per il mio mantenimento e paga solo il fitto, il resto che mi riguarda lo paga mia madre anche se però lei attualmente non lavora (disoccupata).
In merito a questa storia vorrei avere risposta di queste 2) domande:
1) mia mamma vuole sapere : ” visto che mio padre ha un posto statale e mia madre è disoccupata, quali sono i diritti miei e di mia madre che mio padre deve rispettare” ?
2) quali cose mio padre dovrebbe di diritto e dovere dare a me che sono minorenne??
Attendo risposta
Non ci sono risposte preconfezionate a domande del genere, dovete andare da un avvocato ed elaborare una intera e completa strategia per gestire la situazione attuale, mi dispiace. Se credete, potete intanto dare un’occhiata al mio libro «Come dirsi addio», che trovate sicuramente anche in biblioteca, ma un avvocato da prendere prima possibile resta indispensabile. In bocca al lupo, un abbraccio.
volevo un informazione io sto da un anno e mezzo cn la mia compagna e quando ci siamo messi insieme il suo bimbo aveva tre mesi e mezzo ora a 18 mesi e abbiamo un altra bambina di 4 mesi cosa posso fare x mettere il mio cognome al bambino visto ke porta il cognome della mia compagna il padre nn la riconosciuto e mai cercato e io lo snto mio il bambino visto anke ke lo sto crescendo .io avrei un immenso piacere ke porterebbe il mio cognome,x favore se sapete come fare aiutatemi grazie…………………………
Devi fare una procedura di adozione, ma naturalmente la cosa va valutata attentamente perchè non è solo una questione di cognome, se procedete in quel modo il bambino perde ogni legame con il suo padre naturale.
Non è così semplice, ma se siete davvero motivati potete valutare la cosa.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac
splash http://ts.solignani.it
ebook http://goo.gl/pUJx6
Attualmente sono single con casa di proprietà (e relativo mutuo): se dovessi formare un nucleo familiare con una ragazza brasiliana, attualmente ancora sposata con cittadino portoghese ma in fase di separazione, con figlio di 10 anni, che tipo di obblighi avrei nei suoi confronti? Sarebbe meglio rimanere solo conviventi, senza matrimonio? Il padre naturale, rimanendo all'estero, avrebbe comunque l'obbligo di contribuire al mantenimento del figlio (anche se all'estero), oppure il fatto di non averlo piu' in casa lo libererebbe da quest'obbligo? Il figlio della mia compagna manterrebbe il suo cognome originale o, se gli volessi dare il mio, dovrei adottarlo? Grazie.
Non avresti nessun obbligo particolare nei confronti del figlio della tua compagna / moglie.
Il padre naturale ovviamente continua ad avere l'obbligo di mantenere il figlio.
Esatto per dargli il tuo cognome dovresti adottarlo.
Chiedo scusa se mi intrometto nella discussione ma sono nella stessa identica situazione di Carlo relativamente ai rapporti tra me e il figlio della mia compagna. Le uniche due differenze sono il fatto che è la mia compagna (non siamo sposati) e che il ragazzo ha solo 16 anni. Quindi non abbiamo nessun vincolo di parentela. Purtroppo anche il dettaglio del coltello sembra la fotocopia di quello che sta succedendo in casa nostra…
Stiamo ormai arrivando all'inevitabile, cioè a separarci. La casa in cui viviamo è stata comprata nel 2007, è intestata a me per il 75% e a lei per il 25% e abbiamo ancora 7 anni di mutuo davanti.
Cosa devo aspettarmi relativamente ad eventuali miei obblighi nei loro confronti?
E per la casa? Io guadagno 2100€ mentre lei 1100€, il mutuo è di 950€ + tutte le solite spese. Solo io potrei essere in grado di continuare il mutuo da solo, non certo lei, quindi credo si ponga il problema di dove andare a vivere. Lei può opporsi alla vendita?
Se vendessimo la casa, quanto le spetterebbe? Il 25% del prezzo di vendita? Oppure le sue sole quote rimanenti del mutuo? La casa, costata 220000€, è stata acquistata con 1400000€ miei + 80000€ di mutuo.
Va beh, soldi a parte, anche se purtroppo sono importanti, che scenari ci si prospettano?
Grazie,
Andrea
Vedi, è sempre bbastanza difficile prospettare scenari quando non si conosce dettagliatamente una situazione.
Nel Tuo caso, non dovrai contribuire al mantenimento del figlio di Tua moglie.
Per quanto concerne la casa, non essendoci figli (Vostri) di mezzo, non si potrà procedere alla sua assegnazione per cui dovrete trovare un accordo o rivolgervi al Giudice (N.B.: non quello della separazione) affinchè proceda alla divisione della casa coniugale con eventuale messa all'asta della stessa.
In caso di vendita, la divisione generalmennte (ma nulla vieta di accordarsi differentemente) va fatta sul ricavato meno il mutuo residuo da corrispondere.
volevo descrivere la mia situazione.Sono legalmente separata da gennaio 2008 e mio marito era vedevo con 2 figli (la moglie era morta alla nascita del secondo ).Sposati nel 2003,mio marito se ne andò di casa dopo aver allacciato una nuova relazione.E' stato disposto un affido congiunto del bambino (attualmente ha 10 anni) dopo che ho fatto un esposo al T.M della mia città ( prima sentenza di questo tipo in Italia). La figlia maggioerenne è stata allontanata dalla casa del padre per una grossa conflittualità con la nuova compagna e, da un anno e mezzo vive con me senza che il padre se ne occupi minimamente,neanche dal punto di vista economico, confidando nel fatto che, essendo maggiorenne, la figlia è l'unica che può intraprendere un'azione legale contro di lui. Io l'ho accolta volontariamente, anche perchè non potevo lasciarla da sola dopo che lei, a tuti gli effetti aveva fatto parte della mia figlia per 7 anni. Questo mi mette nella condizione di non poter, in nessun modo, intraprendere una causa per il riconoscimento,anche economico , di quanto mi sono fatta carico ? ( conseguimento maturità, spese sanitarie,mantenimento etc?… Vorrei avere un Vs parere in merito.Grazie .Mili
Ciao mili, vorrei avere questa sentenza se non ti dispiace perche sto affrontando una problematica simile. Grazie